martedì 17 giugno 2025

Ti ricordi di Sarah Leroy?

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Marie Vareille, "Ti ricordi di Sarah Leroy", edito da Rizzoli.

La storia si svolge su due piani temporali, che si alternano nell'intreccio. Nel passato, il lettore potrà assistere alla nascita dell'amicizia tra due ragazzine, Sarah e Angelique, che vivono in un piccolo paese affacciato sul canale della Manica, in Francia. 

Sarah conoscerà Angelique il giorno del funerale della madre e da quel momento diventeranno inseparabili. Quando il ricco padre di Sarah deciderà di risposarsi con una donna, madre di due ragazzi adolescenti, gli equilibri tra le due amiche verrà stravolto, soprattutto nel momento in cui Angelique diventerà vittima di un tragico evento che segnerà in modo indelebile la sua esistenza.

Accantonata la profonda amicizia con Sarah, Angelique si legherà ad altre due coetanee, Morgane e Jasmine, dando vita a un trio che si farà chiamare "Le Disincantate". Ma il rapporto tra le due ragazze rimarrà teso, tanto che le due arriveranno ad azzuffarsi. Fino a quando un giorno Sarah sparirà per sempre.

Nel presente, protagonista principale della narrazione è Fanny, sorella maggiore di Angelique. Di professione giornalista, sposata con un vedovo, padre di una ragazzina adolescente, e madre del piccolo Oscar, dovrà far ritorno nel paese natio non solo per partecipare al funerale della madre, ma anche per scrivere un articolo legato al caso della scomparsa di Sarah, per la quale una persona è stata incarcerata. 

Nessuno ha più saputo nulla di quello che è successo alla ragazza, ma Fanny è convinta che la sorella Angelique custodisca dei segreti pericolosi e per questo non sarà molto propensa a svolgere quel compito. Al contrario, la figliastra (stagista nella stessa redazione), che ignora la situazione, mostrerà uno spiccato interesse per il caso, rivedendo in Sarah una somiglianza nel suo essere orfana di madre. 

Così, in un'indagine che affonda le sue radici nel passato, l'adolescente proverà a ricostruire gli ultimi giorni di Sarah e ciò che scoprirà aprirà prospettive sconvolgenti...

Ho deciso di leggere questo romanzo spinta dalle recensioni positive e, a lettura ultimata, non posso che confermare la bellezza di questa storia, molto originale, articolata e ricca di sorprese e colpi di scena. Ho apprezzato molto la caratterizzazione delle due amiche, Sarah e Angelique, la prima una ragazza normale ma ricca, la seconda una giovane dalla personalità spiccata però cresciuta in un contesto degradato e vittima di un trauma profondo. Il loro è un rapporto complesso, fatto di ammirazione e rivalità, solidarietà e scetticismo, ma nel corso della storia il lettore potrà comprendere quanto sia profondo il loro legame. 

Il romanzo, tuttavia, non affronta solo il tema dell'amicizia, ma anche quello del lutto e della violenza sulle donne, rendendo così la storia ricca di spunti di riflessione.

Unico aspetto che non mi ha pienamente convinto è stato lo stile "raccontato", attraverso una voce misteriosa, nella parte ambientata nel passato. Alla fine del romanzo si comprende il motivo per cui l'autrice ha deciso di compiere questa scelta, ma avrei preferito che i fatti fossero narrati direttamente al lettore. In questo modo i fatti raccontanti, importantissimi ai fini della narrazione, risultano più distanti e sfumati.

Fatta eccezione di questo, tutto il resto mi è piaciuto tantissimo e per questo consiglio la lettura di questo romanzo a chi abbia voglia di leggere una storia mistery il cui filo conduttore è la forza dell'amicizia. 

giovedì 5 giugno 2025

La catastrofica visita allo zoo

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Joel Dicker, "La catastrofica visita allo zoo", edito da La nave di Teseo.

La storia viene raccontata dalla scrittrice Josephine, che racconta in un romanzo un episodio importante della sua infanzia.

Fulcro centrale è la cosiddetta "catastrofica visita allo zoo", un evento la cui origine è da ricondurre ad alcune vicende riguardanti sei alunni  di una scuola speciale. Un giorno, infatti, la loro scuola diventerà inagibile per un allagamento doloso, così i bambini e la loro maestra verranno ospitati nella scuola riservata a tutti gli altri.

I piccoli alunni, però, non si accontenteranno di riprendere la loro quotidianità in quel nuovo ambiente ma, come dei detective, porteranno avanti un'indagine per scoprire chi è stato ad allagare la scuola. Ad aiutarli la nonna di uno di loro, appassionata di serie tv gialle. 

Oltre alle investigazioni, però, i bambini (l'ipocondriaco Archie, l'aspirante karateka Thomas, l'intellettuale Otto, il ricco Giovanni, l'introverso Yoshi e la stessa Josephine) si troveranno alle prese con i bambini "normali" con i quali condivideranno le loro giornate scolastiche, un direttore che proverà a mantenere la quiete del suo istituto e dei genitori che creeranno molto trambusto. Ma i nostri detective sono determinati a scoprire la verità e, per raggiungere tutti gli obiettivi, si troveranno a vivere delle avventure che culmineranno proprio con gli eventi legati alla visita allo zoo.

Essendo appassionata dei romanzi di Dicker, ero molto curiosa di leggere anche questo romanzo, seppur diverso sia per genere sia per mole di pagine. Dal giorno dell'uscita mi è capitato di leggere moltissime recensioni negative, o comunque venate da delusione, perciò avevo ridimensionato le mie aspettative. Invece questa storia mi è piaciuta moltissimo.

Come sempre, l'autore è stato molto bravo a catturare il lettore attraverso uno stile che anticipa senza avelare troppo perciò, sebbene non ci si trovi davanti a un romanzo giallo, la tensione e la curiosità è comunque la stessa. Però ciò che ho apprezzato di più sono stati gli spunti di riflessione celati tra le righe del testo, solo all'apparenza semplice.

In esso, infatti, trovano spazio tematiche molto importanti, espresse con un'ironia sottile, come le potenzialità di chi è diverso e la sua accettazione da parte della società (bellissimo il rapporto tra i bambini e la nonna, entrambi isolati dagli adulti), l'amicizia e la spontaneità dell'infanzia (molto genuina), il concetto di democrazia (interessantissima la riflessione tra la maggioranza silenziosa e la minoranza rumorosa), il rapporto tra il personale educativo e i genitori. 

Da lettrice, ho apprezzato tantissimo il capitolo dedicato alla recita di Natale, una vera chicca, ma anche la risoluzione del mistero è particolare, così come il finale.

Insomma, questo ultimo scritto di Dicker sarà anche diverso dalle sue solite pubblicazioni, ma non per questo è da considerare inferiore alle altre, anzi, a mio parere trattasi di un romanzo breve in grado di far riflettere molto e che non farà alcuna fatica a catturare il vostro interesse. 

Per questo lo consiglio a tutti, sia a coloro che conoscono l'autore sia a chi abbia voglia di iniziare a leggere qualcosa di suo.



DELLO STESSO AUTORE

La scomparsa di Stephanie Mailer 

Il libro dei Baltimore 

Il caso Alaska Sanders 

Un animale selvaggio 

L'enigma della camera 622 

La tigre 

Gli ultimi giorni dei nostri padri

giovedì 29 maggio 2025

Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun", scritto da Laurie Gilmore ed edito da Newton Compton.

Trattasi del secondo libro ambientato nell'immaginaria cittadina di Dream Harbor. Se nel primo libro la coppia protagonista era la nuova arrivata Jeanie e il burbero contadino Logan, questa volta i riflettori sono puntati sulla libraria Hazel, figlia del sindaco del paese, e il marinaio Noah.

La prima è una ragazza introversa e grande amante della lettura. All'avvicinarsi dei trent'anni, sente di non essersi goduta appieno i venti e inizia a soffrire per questo. Un giorno, però, si accorgerà che alcuni dei libri in vendita hanno delle orecchie a una pagina, la quale contiene una frase sottolineata. Parole che sembrano rivolgersi proprio a lei. Chi sta dietro a tutto questo?

Decisa a seguire le indicazioni di quelle frasi, concependo in esse un stimolo per vivere in modo più avventuroso i suoi ultimi giorni da ventenne, in un momento in cui ha bevuto un po' troppo, Hazel proporrà a Noah di aiutarla a svelare il mistero. Il giovane venticinquenne sarà ben lieto di darle una mano dato che, nonostante la fama di rubacuori, è da tempo invaghito della timida libraia, la quale non crede ai suoi sentimenti.

Così, tra una scorpacciata notturna di mirtilli e una serata al luna park, una giornata al mare e un giro in barca tutt'altro che tranquillo, i due ragazzi inizieranno a trascorrere molto tempo insieme, a tal punto che lo stesso Noah entrerà a far parte del piano avventuroso della nostra protagonista, nel momento in cui deciderà di avviare con lui una relazione occasionale, basata solo su momenti molto piccanti. Riuscirà il loro rapporto a mantenersi entro questi confini oppure altri sentimenti si faranno strada nei loro cuori?

Dopo aver letto e apprezzato il primo volume della serie, ero molto curiosa di ritornare in questa bellissima cittadina americana e seguire le vicende dei suoi abitanti. Anche questa storia si è rivelata una piacevole lettura di evasione e ammetto di averla apprezzata di più, in quanto ho trovato i due personaggi principali dotati di maggior spessore rispetto ai primi. Inoltre anche il mistero legato alle frasi sottolineate nei libri non è banale ed è ben costruito. 

Allo stesso modo del precedente romanzo, lo spicy è molto accentuato, ma non è volgare ed è ben amalgamato alla trama. Di certo avrei preferito leggere di Hazel e Noah alle prese con più avventure legate alla maturazione della ragazza, piuttosto che quasi sempre intenti a eccitarsi, però ho comunque gradito la storia, della quale mi è piaciuto molto il messaggio attraverso il quale Hazel non migliora grazie all'amore, ma quest'ultimo fa sì che la ragazza trovi la giusta via per esprimere al meglio le proprie potenzialità. 

Per questo, consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere romance e a tutti coloro che abbiano voglia di proseguire la lettura di questa serie della quale, personalmente, sono già curiosa di leggere la prossima storia d'amore. 

 

DELLA STESSA AUTRICE

Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè 

giovedì 22 maggio 2025

The cheerleaders

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Kara Thomas, "The cheerleaders", edito da Giunti.

Trattasi di un giallo incentrato sulle morti di cinque cheerleaders di un'immaginaria cittadina americana, Sunnybrooke. Le prime due sono decedute a seguito di un misterioso incidente stradale, la terza e la quarta ammazzate da un maniaco sessuale e la quinta suicida. 

La vicenda prende il via cinque anni dopo: Monica, sorella della quinta cheerleader, sta vivendo un periodo difficile per problemi sentimentali. 

Una sera in cui non riesce a stare tranquilla, scoprirà per caso che il suo patrigno poliziotto conserva ancora il cellulare della sorella e se ne impossesserà. Una volta acceso, scoprirà che la giovane aveva comunicato con una persona misteriosa poco prima di togliersi la vita. Di chi si tratta? 

Nel cassetto del patrigno, inoltre, la nostra protagonista rinverrà dei messaggi anonimi, nei quali viene messa in dubbio la risoluzione dell'indagine sull'omicidio della terza e della quarta cheerleader. Davvero c'è ancora un assassino a piede libero?

Questi interrogativi spingeranno Monica a saperne di più, dando il via a un'indagine che la porterà a far luce sulla vera natura del legame tra sua sorella e le due ragazze assassinate (che all'epoca erano le sue migliori amiche). In più, si renderà conto che un'altra ragazza, anche lei cheerleader, potrebbe sapere molte cose sulla dinamica di quegli eventi passati...

Ad aiutarla ci sarà Ginny, compagna di danza di Monica, una ragazza timida e riservata con la quale inizialmente la nostra protagonista non sarà molto legata ma che, indagine dopo indagine, diventerà per lei una preziosa alleata. 

Riusciranno le due adolescenti a scoprire cos'è realmente accaduto a quelle ragazze?

Tra ricerche e colpi di scena, ho letto questo romanzo con la grande curiosità di sapere quale sarebbe stata la risoluzione del mistero. Lo stile scorrevole e incalzante dell'autrice contribuisce a tenere avvinghiato il lettore alle pagine del libro e ho molto apprezzato anche i capitoli narrati dal punto di vista di Jennifer che raccontano gli eventi di cinque anni prima. 

Purtroppo, però, devo ammettere che la conclusione mi ha lasciata un po' delusa: personalmente mi aspettavo qualcosa di più articolato e stupefacente e mi è anche sembrato che non tutto fosse stato spiegato (non posso aggiungere altro per il rischio spolier). Da poco però ho scoperto che esiste un seguito, che ho già prenotato in biblioteca: che sia questa la motivazione? 

In attesa di scoprirlo, vi invito comunque a leggere il romanzo che, al di là del finale, ho trovato appassionante e con una trama ben congegnata. Se amate i gialli young adult, sulla scia della trilogia de "Le brave ragazze", questo libro non può mancare nella lista delle vostre letture!

giovedì 8 maggio 2025

L'indirizzo segreto della felicità

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "L'indirizzo segreto della felicità", scritto da Imbi Neeme ed edio da Nord.

Protagonista è Phoebe, una bibliotecaria venticinquenne molto chiusa in sè stessa a causa della misofonia, un disturbo che le crea un forte senso di fastidio quando percepisce alcuni suoni legati al mangiare, come il risucchio di una bibita o la masticazione di un chewing gum. 

Da qualche tempo la giovane vive da sola nella casa della burbera nonna, che ha deciso di trasferirsi in una residenza per anziani, e conduce un'esistenza solitaria.

Un giorno, però, la sua monotona quotidianità verrà scossa da alcune vecchie cartoline d'amore che la ragazza troverà nella cassetta della posta, tutte indirizzate a una certa Elizabeth Wiston. 

Chi è quella donna e quale legame la unisce a quella casa?

Intenzionata a saperne di più, Phoebe stringerà una sorta di alleanza con un ragazzo conosciuto all'ufficio postale che come lei rimarrà incuriosito dalla vicenda (e non solo). Poco tempo dopo, i due entreranno in contatto con Suze, una studentessa che, si scoprirà, avrà un legame con la spedizione delle cartoline. Il trio di detective darà così il via a un'indagine che li condurrà alla ricerca di un amore lontano, misterioso e proibito. Ma non si limiterà solo a questo.

La ricerca, infatti, sconvolgerà per sempre la vita dei tre giovani, soprattutto quella di Phobe, che per la prima volta uscirà dallo spesso guscio in cui si è rinchiusa da anni. Grazie a quelle nuove amicizie, la nostra protagonista inizierà un vero e proprio processo di crescita, che la  porrà di fronte al dilemma che più le sta a cuore e la fa soffrire: confidare o meno ai suoi nuovi amici il suo problema con i rumori o continuare a evitare certe situazioni senza fornire spiegazioni?

Ho scoperto per caso questo romanzo nella pagina dedicata alle novità del catalogo online della biblioteca: non conoscevo nè il romanzo nè l'autrice, ma sono rimasta incuriosita della trama e della particolare caratterizzazione della protagonista oltre, ovviamente, al mistero legato alla ricezione delle cartoline.

Pur essendo un espediente già utilizzato in letteratura, ho apprezzato molto la storia legata a quei messaggi, ma ancor di più il modo con cui l'autrice ha saputo rielaborare questa scelta narrativa in modo del tutto originale, inserendo cioè il tutto all'interno di un romanzo di formazione.

Il linguaggio è molto scorrevole, ma curato in ogni dettaglio. La trama nel complesso può apparire semplice, ma leggendola possono nascere molti spunti di riflessione legati alle tematiche che vengono affrontate, come l'accettazione delle proprie fragilità, il percorso di crescita e, soprattutto, l'amicizia e l'amore, in tutte le sue forme. 

Insomma, questo romanzo si è rivelato una piacevole scoperta e per questo ve lo consiglio vivamente, con la speranza di diffondere una bella storia, meritevole di lettura.

mercoledì 30 aprile 2025

Una ragazza fuori moda

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Una ragazza fuori moda" scritto da Louisa May Alcott, letto nell'edizione Newton Compton.

La storia è divisa in due parti: la prima, sottoforma di episodi, racconta il soggiorno della quattordicenne Polly in casa Shaw, dove ad attenderla c'è l'amica Fanny che conduce una vita agiata con i genitori, il fratello Tom, la sorellina Maud e la nonna.  
 
Al contrario, Polly proviene da un paesino di campagna e ha sempre condotto una vita semplice ed essenziale assieme alla sua famiglia e ai suoi numerosi fratelli. 

Dotata di solidi valori morali, la nostra protagonista si troverà molto spaesata in quell'ambiente cittadino: tra gli eventi mondani di Fanny, che le farà conoscere ragazze molto distanti dalla sua mentalità, gli scherzi di Tom, i capricci di Maud e l'indifferenza dei coniugi Shaw, Polly troverà conforto nella figura dell'anziana nonna, che sembrerà essere l'unica a non prendere in giro i suoi modi semplici ed educati. 

Riuscirà la dolce Polly a conquistarsi l'affetto e la stima di questa famiglia così diversa dalla sua?

Nella seconda parte, il lettore potrà ritrovare Polly, ma questa volta ventunenne: dotata di un notevole senso pratico, la ragazza deciderà di trasferirsi in città e di mantenere lei e la sua famiglia d'origine attraverso lezioni di musica. 

In questo modo la giovane riprenderà a frequentare assiduamente casa Shaw, dove riprenderà i contatti con una Fanny sempre attenta alle mode e alle feste da ballo (ma anche parecchio annoiata), un Tom indolente alle prese con l'università e una Maud adolescente. 

Tra una lezione e l'altra, la nostra protagonista inizierà ad assaporare le gioie e i dolori della vita cittadina, dando anche il via alla sua educazione sentimentale, che la porrà di fronte a una scelta molto importante: seguire le ragioni del cuore o quelle della convenienza?

Quando ho saputo che la casa editrice Newton Compton avrebbe regalato una borsa dopo aver acquistato un libro, ho colto l'occasione scegliendo di  comprare questo romanzo, che stazionava da tantissimi anni nella mia wish list. 

E' stato molto piacevole leggere le avventure di Polly nella prima parte e assistere alla sua crescita nella seconda. Se nella prima, pur condividendone tutti i valori, l'ho trovata un po' troppo ingessata, nella seconda ho apprezzato moltissimo il modo in cui è riuscita a ritagliarsi un posto tutto suo nella società cittadina senza snaturare la propria natura. 

Ho gradito molto anche il percorso compiuto da Fanny e da Tom (soprattutto dopo un evento che sconvolgerà per sempre le loro vite), oltre ad aver apprezzato le tematiche femministe presenti in uno scritto che, è bene sottolineare, è stato composto nel diciannovesimo secolo.

In quest'ottica è possibile notare come non solo nella celebre quadrilogia di "Piccole donne", ma anche in questo suo libro, la Alcott sia riuscita a vestire i panni di una scrittrice moderna, capace di anticipare tematiche che ancora oggi vengono percepite attuali dalla nostra società.

Per questo, pur rimanendo "Piccole donne" il mio romanzo preferito, penso che anche "Una ragazza fuori moda" meriti di essere vivamente consigliato, non solo alle amanti dell'autrice ma anche a tutti coloro che abbiano voglia di leggere un libro che, pur nello scorrere degli anni, si mantiene moderno e portatore di valori che non dovrebbero mai essere scordati, da nessun tipo di società e di individui.



DELLA STESSA AUTRICE:

Piccole donne 

Piccole donne crescono 

Piccoli uomini 

I ragazzi di Jo

giovedì 17 aprile 2025

Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè" di Lourie Gilmore, edito da Newton Compton.

La storia è ambientata nel periodo autunnale nell'immaginaria cittadina di Dream Harbor, nella quale si è appena trasferita Jeanie. La giovane, consulente amministrativa, dopo la morte improvvisa del suo datore di lavoro, sta meditando di cambiare il suo stile di vita, rallentando i ritmi lavorativi per dare più spazio alla vita sociale così, quando nello stesso periodo la zia Dot le offrirà la possibilità di prendere in mano la gestione del suo caffè a Dream Harbor, accetterà vedendo in quel trasferimento l'occasione che stava aspettando.

La nostra protagonista si ritroverà così catapultata in un paesino dove tutti si conoscono e, nel bene e nel male, sono come una grande famiglia. Jeanie stringerà subito amicizia con la libraia Hazel e con la pasticciera Annie, si farà coinvolgere nelle serate del club del libro e nelle varie manifestazioni cittadine. Ma, soprattutto, sarà il contadino Logan ad attirare la sua attenzione.

Il giovane, che gestisce l'azienda agricola con i suoi nonni, rappresenta da sempre una sorta di "mascotte" della comunità, dato che è rimasto orfano dei genitori in tenera età. Comunità, però, dalla quale cerca di stare lontano dopo che lo scorso Natale tutta la cittadina ha assistito al rifiuto da parte della sua ex Lucy, che ha preferito lasciare non solo lui, ma anche il piccolo paese in favore della vita di città.

La chimica tra i due sarà palpabile fin dal primo incontro, ma la forte attrazione tra Jeanie e Logan si farà sempre più forte man mano che i due si ritroveranno a vivere diverse esperienze insieme: da un appostamento notturno per la caccia a un fantasma, alla costruzione di un gazebo durante una piovosa fiera cittadina fino al mistero legato a un presunto sabotatore dell'attività di Jeanie.

Peccato che Logan sia frenato dalla sua esperienza negativa con Lucy e più di una volta la sua paura più grande sarà che anche Jeanie possa stufarsi della vita di paese. D'altro canto, la ragazza tentennerà a causa di tutti i compaesani che hanno già iniziato a concepirli come una coppia e che perciò nutrono delle grandi aspettative su di lei. E se qualcosa non dovesse funzionare come farà a continuare a vivere lì?

Ce la faranno Logan e Jeanie a vivere serenamente la loro storia d'amore oppure i dubbi che attanagliano entrambi avranno la meglio?

Lo scorso autunno questo romanzo è stato molto pubblicizzato, amato e criticato, colpendo anche la mia attenzione, in quanto desiderosa di leggere un romance. A causa fila d'attesa in biblioteca, sono riuscita a recuperarne la lettura soltanto ora, che siamo in primavera (anche se con la pioggia di questi giorni il clima non è così in contrasto con il contesto), ma nel complesso solo rimasta abbastanza soddisfatta da questo romanzo.

La trama è molto semplice e rilassante: non sono presenti chissà quali scossoni, ma è in grado di farvi trascorrere dei lieti momenti di relax. Alcuni elementi che mi hanno fatto un po' storcere il naso sono, soprattutto, il cosiddetto "istant love" tra i due protagonisti, che avrei preferito più graduale e legato alle esperienze vissute dai due ragazzi.

 Inoltre, mi è sembrato che Logan si facesse un po' troppe paranoie riguardo al suo rapporto con Jeanie mentre, per quanto riguarda la componente "spicy" , avrei gradito qualche pagina in meno, soprattutto nel finale. Nonostante questo, però, le scene più spinte non sono volgari. 

Nota di merito all'aspetto grafico dell'edizione, davvero molto curato, a partire dalla copertina rigida passando per gli interni decorati con le zucche (per il cui significato si rimanda alla trama) fino ad arrivare ai bordi delle pagine colorati di arancione, che donano al libro un perfetto stile autunnale.

In conclusione, seppur con qualche riserva, mi sento di consigliare questo romanzo a tutti gli amanti della stagione che segue l'estate, ma anche a chi abbia voglia di leggere una storia d'amore legata alle tranquille vicende di un piccolo paese di provincia. 

Personalmente, ho già prenotato il secondo volume, sempre ambientato a Dream Harbor, che ha come protagonista la libraia Hazel, in quanto già desiderosa di tornare, seppur solo con la fantasia, in quella deliziosa cittadina.

Nel frattempo, però, colgo l'occasione per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie i miei più sentiti auguri di buona Pasqua!

 

 

giovedì 10 aprile 2025

I ragazzi di Jo

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "I ragazzi di Jo" di Louisa May Alcott, che ho letto nella versione Einaudi che racchiude tutti e quattro i libri della serie. 

Trattasi dell'ultimo volume dedicato alle celeberrime sorelle March. La storia riparte dieci anni dopo gli eventi narrati in "Piccoli uomini": il collegio gestito da Jo e suo marito è molto cambiato grazie all'eredità del nonno di Laurie. 
 
Attraverso il suo lascito, la proprietà si è ampliata e a Plumfield e la scuola si sono aggiunte le abitazioni della famiglia di Laurie e di Meg, vedova di John Brooke. La zona, quindi, rappresenta una sorta di microcosmo, dove le esistenze dei vari protagonisti proseguono tra gli alti e i bassi della vita. 

Il collegio è sempre pieno di ragazzi e ragazze, ma Jo non si scorda dei suoi vecchi alunni, ora alle prese con la vita adulta. Tra questi spiccano la ribelle Nan, desiderosa di diventare un medico; Tommy, anche lui alle prese con la facoltà di medicina più per conquistare la ragazza che per passione; Emil, che ha iniziato a lavorare come marinaio; Nat, sempre più talentuoso nel suonare il violino e, soprattutto, Dan, un'anima inquieta che ama la vita selvaggia, dal cuore buono ma dal carattere impulsivo.

A loro si aggiungono i figli delle tre sorelle March: i gemelli Demi e Daisy (il primo aspirante giornalista, la seconda innamorata di Nat) e la giovane Josie (che desidera una carriera di attrice) movimenteranno le giornate di mamma Meg; mentre le differenze caratteriali dei due figli di Jo (ora una famosa scrittrice), Rob e Ted (il primo studioso e taciturno, il secondo esuberante e scapestrato), daranno da pensare alla secondogenita March. Anche Bess, figlia di Amy e Laurie, con la sua bellezza e capacità artistiche, spiccherà all'interno di quell'allegra e variegata combriccola di giovani.

Attraverso lo scorrere dei capitoli, il lettore potrà conoscere più da vicino il destino di tutti i ragazzi già conosciuti in "Piccoli uomini" e osservarne i loro percorsi di crescita. Tra opportunità ed errori, destini non sempre favoreli, avventure e disavventure amorose, i cosiddetti "ragazzi di Jo" impareranno a muoversi nel mondo alla ricerca, più o meno delineata, del loro posto.

A differenza dei tre libri precedenti, è la prima volta che leggo questo romanzo e per questo ho affrontato questa lettura con la grandissima curiosità di completare una serie che conosco e apprezzo sin da quando ero bambina.

E' stato bellissimo immergermi tra le pagine di questo libro che, oltre ad avermi permesso di approfondire la vita dei personaggi conosciuti nei libri precedenti, mi ha dato modo di riflettere sulla sua modernità.

Per prima cosa è molto marcato il concetto di maternità non coincidente con il legame biologico: Jo non considera figli suoi solo Rob e Ted, ma anche tutti i suoi alunni del collegio e trovo che questo sia un grande elemento progressista, che dovrebbe far riflettere anche la società odierna.

Sono presenti inoltre molti riferimenti alla parità dei diritti tra uomo e donna: attraverso i dialoghi dei ragazzi, vengono trasmessi valori di uguaglianza e di rispetto verso entrambi i sessi, un altro elemento che al giorno d'oggi dovrebbe essere scontato, ma dal quale purtroppo siamo ancora lontani.

Infine, vorrei sottolineare come il personaggio di Dan non sia molto distante dal classico "bad boy" degli attuale "romance", a dimostrazione di come anche un romanzo scritto tanti anni fa possa proporre modelli tipici della nostra letteratura di genere. Peccato per la delusione amorosa di questo personaggio ma, forse, far decollare quella storia d'amore, nel libro appena accennata (non dico alto per evitare spoiler), sarebbe stato un po' troppo anche per una scrittrice come la Alcott...

Apprezzatissimo l'approfondimento sulla carriera di Jo, della quale ne avevo avvertito la mancanza nel libro precedente. Finalmente la donna potrà coronare il suo sogno, assaporandone non solo la gioia, ma anche aspetti meno piacevoli, almeno per il suo temperamento.

Un libro, quindi, che funge da coronamento a una serie che ha saputo appassionare tantissime generazioni e che fa da veicolo a valori e tematiche sempre attuali, fondamentali per tutte le società, di ogni tempo e luogo. Una serie che per questi motivi consiglio a tutti di leggere e rileggere.

 

 

DELLA STESSA AUTRICE

Piccole donne 

Piccole donne crescono

Piccoli uomini

giovedì 27 marzo 2025

Piccoli uomini

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Piccoli uomini" di Louisa May Alcott, letto nella versione Einaudi che racchiude tutti e quattro i libri della serie.

In questo terzo volume, centrale è il racconto della vita a Plumfield, la scuola creata da Jo e da suo marito, il signor Bhaer. Già nel finale di "Piccole donne crescono" veniva menzionata l'istituzione che la seconda delle sorelle March aveva deciso di creare, partendo dalla villa lasciatale in eredità dall'anziana zia. E proprio questo libro porta il lettore all'interno della scuola e lo rende partecipe della quotidinità dei suoi studenti, grandi e piccoli.

Tra tutti spiccano Demi e Daisy, i gemelli figli di Meg e John Brooke. Il primo è un ragazzino timido e curioso, che con la vita scolastica riuscirà ad aprirsi di più; la seconda è una dolce bambina, molto tranquilla e amante della cucina. 

Il primo capitolo è invece dedicato all'arrivo di Nat, un piccolo mendicante che verrà curato nel corpo e nell'anima dai coniugi Bhaer. Il bambino, un grande talento nel suonare il violino, raccomanderà loro il terribile Dan, che Jo proverà in tutti i modi a farlo inserire all'interno del loro contesto, pur intuendo che il suo carattere ribelle non faciliterà il suo obiettivo.

Ma la donna e suo marito mostreranno sin da subito una grande pazienza, unita a una pedagogia che pone alla base del loro insegnamento una grande importanza ai valori umani e una focalizzazione maggiore per i ragazzini dal carattere e dalle storie più difficili. A mio parere questo è un segno di grande modernità, se consideriamo che ci troviamo nel diciannovesimo secolo.

Altro elemento di avanguardia è l'inserimento di due alunne all'interno di una scuola maschile: la già nominata Daisy e Nan, una piccola monella, anch'ella dal temperamento esuberante e ribelle, che a Jo ricorderà sè stessa da bambina.

Capitolo dopo capitolo, il lettore imparerà a conoscere tutti gli alunni di Jo e suo marito (compresi i loro figli Rob e Teddy) e, tra marachelle e riappacificazioni, potrà assistere alla maturazione di questo piccolo microcosmo, guidato dall'amore dei due coniugi.

Allo stesso modo dei due libri della serie, avevo già letto questo romanzo quando ero una ragazzina. Allora come oggi lo avevo apprezzato, anche se un po' meno rispetto ai primi due. Questo perchè avrei preferito che fosse dedicato qualche spazio anche alle vite delle famiglie di Meg e di Amy. 

Invece la prima trova spazio in un solo (e purtroppo tragico) capitolo, mentre della seconda ogni tanto fa qualche comparsa Laurie (marito di Amy e ancora grande amico di Jo, alla quale talvolta segnala bambini in difficoltà, come nel caso di Nat) e la tenera figlioletta Bess. Inoltre mi sarebbe piaciuto che Jo avesse potuto proseguire, seppur in modo altalenante, con la sua attività di scrittrice, mentre invece la sua grande passione non trova spazio.

Nonostante ciò, il romanzo si legge con molto piacere e le varie vicende in cui si trovano coinvolti i ragazzini sono interessanti e narrate con dolcezza, sempre con riferimento a valori come la bontà d'animo, la solidarietà, l'onestà e la gentilezza che purtroppo oggigiorno sembrano essere considerati fuorimoda e che invece andrebbero valorizzati anche nella società ordierna, soprattutto tra le nuove generazioni.

Per questo, consiglio la lettura di questo romanzo a chi abbia già letto e apprezzato i primi due romanzi della serie, unito alla curiosità di sapere cosa succederà nel quarto e ultimo libro della serie, che anch'io questa volta mi accingerò a leggere per la prima volta.

 

 

DELLA STESSA AUTRICE

Piccole donne

Piccole donne crescono

giovedì 20 marzo 2025

Piccole donne crescono

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Piccole donne crescono" di Louisa May Alcott, letto nella versione Einaudi che racchiude tutti e quattro i libri della serie.

Seguito del celeberrimo "Piccole donne", in questo secondo volume il lettore potrà ritrovare le quattro sorelle March nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta.

Meg, già promessa sposa al suo amato John Brooke, si sposerà proprio nei primi capitoli e, con il progredire della storia, si assisterà al suo diventare una brava padrona di casa, non senza imprevisti e conflitti legati all'inesperienza e alla giovane età dei due sposini.

Jo sarà sempre più appassionata alla scrittura, grazie alla quale potrà permettersi di guadagnare qualche soldo per poter aiutare la sua famiglia. Ma con la crescita, la più inquieta e ribelle delle sorelle March mostrerà una gran voglia di uscire dal proprio contesto e ciò la porterà a diventare un'istitutrice, esperienza che le farà conoscere una persona che sconvolgerà per sempre la sua vita e i suoi piani per il futuro.

Beth, invece, sempre più fragile dopo la malattia che l'aveva colpita nel primo libro, dovrà fare i conti con il malessere del proprio corpo, che la condurrà a un tragico destino. Ma la giovane, seppur fiaccata nel fisico, mostrerà una forza d'animo davvero ammirevole.

Amy, infine, la più giovane delle sorelle, non è più una ragazza sciocca e capricciosa, è molto maturata ed è diventata una giovane donna cortese e dai modi raffinati. Grazie al suo farsi voler bene, verrà scelta da una zia come accompagnatrice in un viaggio in Europa, una sorta di "Gran Tour" che le farà conoscere le bellezze artistiche del vecchio continente. E non solo, perchè proprio in quei giorni ritroverà Laurie, vicino di casa e grande amico di tutte e quattro le sorelle, con il cuore infranto dopo che la ragazza che ha sempre amato ha rifiutato il suo amore.

Insomma, sono davvero tanti gli eventi che si susseguono in queste pagine, che ho avuto modo di rileggere integralmente dopo che da bambina ne avevo letto una versione per ragazzi.

Se da piccola avevo apprezzato maggiormente il primo volume, ora devo ammettere di essere rimasta più coinvolta da questo secondo romanzo. Di certo, però, non è mancato il mio dispiacere per la tragica fine di Beth (all'epoca uno dei miei traumi infantili "letterari"): a mio parere, la figura di questa sorella avrebbe potuto essere da spunto per una trama più complessa, capace di far crescere il personaggio e di coinvolgere il lettore, e invece è stata quasi del tutto relegata a un paio di capitoli tristissimi. Anche la storia di Meg, sempre secondo la mia modesta opinione, avrebbe potuto essere approfondita un po' di più.

Le vicende di Jo e Amy, al contrario, occupano la maggior parte dei capitoli. Ricordo che da bambina ci rimasi molto male per la delusione amorosa di Laurie ma ora, rileggendo la storia, comprendo di più le scelte sentimentali compiute dalle due ragazze. Già nella recensione al primo romanzo avevo sottolineato la mia opinione più positiva su Amy, rispetto alla lettura compiuta anni fa, e anche in questo caso confermo la mia opinione, pur rimanendo sempre un po' più affezionata a Jo. Anche la crescita di quest'ultima e le sue vicende sentimentali sono state da me assai apprezzate, così come gli episodi legati alla passione per la scrittura. 

Da ultimo, vorrei sottolineare la modernità dei due genitori March: una coppia che, pur non navigando nell'oro, non interviene nelle scelte sentimentali delle figlie e supporta il matrimonio d'amore e non quello legato a interessi economici. Mi è piaciuto anche un passo in cui Meg chiede consiglio alla madre per dei problemi legati al suo matrimonio e la donna, pur dandole dei consigli, preferisce non intervenire in prima persona, allontanandosi quindi dal classico stereotipo della "suocera impicciona".

Dalle mie parole potete quindi comprendere come anche in questo caso la decisione di (ri)leggere la serie della Alcott sia stata una scelta azzeccata, che mi ha permesso di ritrovare personaggi che avevo amato ma anche di cogliere, nella nuova lettura, altre sfumature e significati. Libri che, se non lo avete già fatto, vi consiglio vivamente di recuperare.



DELLA STESSA AUTRICE:

Piccole donne

giovedì 13 marzo 2025

Le ventisette sveglie di Atena Ferraris

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Alice Basso, "Le ventisette sveglie di Atena Ferraris", edito da Garzanti.


Trattasi del primo libro di una nuova serie, che ha per protagonista la trentenne Atena. La giovane è neurodivergente e per questo vive e ragiona in modo differente rispetto alla maggior parte delle persone. Per lei è difficile socializzare e intavolare conversazioni comuni, fatica a esprimersi con la tipica gestualità ed è molto attenta ai particolari che in genere tendono a sfuggire, a scapito di quelli più evidenti. Per aiutarsi a scandire i tempi dedicati alla sua esistenza quotidiana e al suo lavoro (gestisce una rivista di enigmistica online) è solita aiutarsi con le sue sveglie, che scandiscono l'inizio e la fine delle attività delle sue giornate.

Atena ha un fratello gemello, Febo, che è totalmente diverso da lei. Solare e portato alla socialità, è un famoso scrittore. Peccato, però, che al momento stia vivendo un momento di crisi creativa: per questo, la sua agente lo inviterà a vivere delle esperienze in prima persona. E quale occasione migliore per iscriversi a un corso di magia?

Sconvolta dall'ennesima scelta strampalata del fratello, Atena mostrerà tutto il suo disgusto. Ma quando un giorno Febo le telefonerà sconvolto confessandole di aver appena assistito a un omicidio, la nostra protagonista verrà coinvolta suo malgrado in un'avventura della quale faranno parte anche altri due compagni di corso di Febo: l'affascinante Gemma e lo stravagante Jacopo, che sin da subito mostrerà una spiccata attrazione per Atena e per il suo particolare modo di fare. 

Riuscirà quel quartetto di investigatori improvvisati a far luce sul mistero del presunto omicidio? 

La risposta non è così scontata come si potrebbe pensare in un primo momento: l'autrice è stata molto brava a tratteggiare un caso particolarmente complesso, che si evolve a ogni pagina, trasportando il lettore da un'investigazione a un'altra. A mio parere, un paio di passaggi sono un po' inverosimili, ma quando leggo un romanzo sono solita soprassedere su questi aspetti, anche perchè sono dell'idea che non sempre ciò che si legge debba per forza conformarsi in toto con la realtà.

Ho invece gradito tantissimo il personaggio di Atena e sono già curiosa di scoprirla coinvolta in altre avventure e di vedere come si evolverà il suo rapporto con Jacopo. Mi è piaciuta anche la delicatezza, unita al tipico umorismo dell'autrice, con cui è stato affrontato un tema complesso come quello della neuodivergenza/autismo. A tal proposito, ho trovato interessante completare la lettura del romanzo con quella della ricca postfazione. In un mondo dove il conformismo sembra ancora fare da padrone, un personaggio come quello di Atena rappresenta un bel modo di affermare l'importanza dell'unicità di ciascuno di noi.

Un altro elemento che mi ha colpito è stato il rapporto tra Atena e sua madre, raccontato in alcuni flashback. Una donna che le assomiglia molto e che ha provato a suo modo a starle vicino e ad aiutarla. Un personaggio di cui però non si apprende molto, ma sul quale penso verrà fatta luce nei prossimi libri della serie.

Apprezzatissimo, come sempre, il particolare stile di scrittura di Alice Basso, che denota una vastissima proprietà lessicale. Carinissima l'idea dell'inserimento di alcuni giochi enigmistici creati da Atena, sui quali il lettore si può divertire a trovare le soluzioni (o a sbirciarle nelle ultime pagine!).

Un romanzo, quindi, che consiglio a tutti coloro che hanno già letto e apprezzato le serie di Vani Sarca e Anita Bo, ma anche a chi abbia voglia di conoscere la produzione letteraria di quest'autrice attraverso una serie che si preannuncia appassionante tanto quanto le precedenti.


DELLA STESSA AUTRICE:

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Scrivere è un mestiere pericoloso 

Non ditelo allo scrittore

La scrittrice del mistero 

La ghostwriter di Babbo Natale (novella)

Un caso speciale per la ghostwriter 

Il morso della vipera

Il grido della rosa 

Una stella senza luce

Le aquile della notte 

Una festa in nero

martedì 4 marzo 2025

Tatà

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Valérie Perrin, "Tatà", edito da Edizioni e/o.

La vicenda inizia quando la celebre regista francese Agnes, separata con una figlia adolescente, riceverà notizia della morte di sua zia Colette. Ciò la getterà in un profondo stato di confusione perchè la sua tatà (zietta in francese) è deceduta da anni: chi è allora sepolto nella sua tomba?

Una volta varcata la soglia della casa in cui Colette aveva vissuto negli ultimi anni, Agnes scoprirà che la zia le ha lasciato una preziosa eredità: diverse audiocassette in cui la donna racconterà alla nipote la storia della sua vita e delle persone che hanno caratterizzato, nel bene e nel male, la sua esistenza.

Cassetta dopo cassetta, Agnes si ritroverà sempre più coinvolta nell'ascoltare le confidenze di Colette, che aveva sempre concepito come una persona dalla vita ordinaria, divisa tra la passione per il suo lavoro di calzolaia e l'hobby per il calcio.

Attraverso le parole della zia, anche il lettore, pagina dopo pagina, verrà rapito da una miriade di storie: quella di Colette e della sua famiglia d'origine, quella di suo fratello Jean (padre di Agnes e talentuoso pianista) e della moglie Hannah (un'ebrea scampata per un soffio alla deportazione) e, soprattutto, quella di Blanche, amica d'infanzia di Colette dall'esistenza difficile a causa del padre violento e assassino. 

Ma non saranno solo queste narrazioni che destabilizzeranno Agnes, tanto da farle perdere più volte i sensi: a farle comprendere quanti segreti le sono stati celati dalla sua famiglia sarà un'altra sconvolgente rivelazione, che la metterà di fronte a una verità ancora più scioccante.

Chi segue il mio blog sa che ho letto tutti i romanzi della Perrin e che ritengo che questa autrice sia una delle migliori scrittrici degli ultimi tempi, grazie alla sua capacità di coinvolgere il lettore in storie corali ricche di colpi di scena nelle quali, attraverso uno stile accattivante, vengono affrontate diverse tematiche.

Anche in questo libro ho ritrovato tutto questo, anche se penso che questa volta l'autrice abbia un po' esagerato con le "storie nelle storie". Alcune di esse, infatti, mi sono sembrate ridondanti e poco coese alla narrazione principale, come quella che riguarda uno dei migliori amici di Agnes, ritrovato dalla donna una volta tornata nel paese della zia, o la profonda simpatia nata tra la protagonista e uno dei personaggi secondari, che viene descritta in modo troppo superficiale: era davvero così necessaria? 

Lo stesso personaggio di Colette viene messo talvolta in ombra da tutte queste vicende, tanto che pure la parte che riguarda la sua vita sentimentale viene relegata a una narrazione a mio parere un po' troppo superficiale. 

Insomma, l'impressione che ho avuto leggendo questo romanzo è che l'autrice abbia voluto mettere "troppa carne al fuoco", anche se non posso negare di essere stata comunque coinvolta dal romanzo che, ancora una volta, mi ha confermato il mio interesse per le storie della Perrin. 

Perciò non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo romanzo, sia se avete già letto gli altri romanzi dell'autrice sia nel caso abbiate voglia di gustarvi una storia corale nella quale si fanno strada segreti di famiglia e tematiche legate alla violenza domestica ma anche all'amore, in tutte le sue forme.



DELLA STESSA AUTRICE:

Cambiare l'acqua ai fiori

Il quaderno dell'amore perduto 

Tre

mercoledì 26 febbraio 2025

Il secondo piano

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Il secondo piano", scritto da Ritanna Armeni ed edito da Ponte alle Grazie. 

La storia è ambientata a Roma tra il 1943 e il 1944: la capitale è occupata dai tedeschi, che non smettono di mostrare la loro ferocia contro il popolo ebraico. Dopo il rastrellamento del ghetto, un gruppo di ebrei cercherà rifugio nel convento francescano gestito da madre Ignazia, religiosa di origine tedesca. 

Combattuta tra i valori cristiani e le conseguenze che questa azione potrebbe portare con sè, aiutata dalle altre consorelle, la donna deciderà di ospitare i rifugiati nelle stanze del secondo piano, da tempo disabitate.

Quella che, però, sembrerebbe un'ottima soluzione, sarà messa in discussione da un evento che scombussolerà nuovamente la routine del convento: alcuni nazisti decideranno di creare un'infermeria al piano terra. Le suore si troveranno così proprio nel mezzo, con il gruppo di ebrei al piano di sopra e i tedeschi al piano di sotto, con il costante timore che questi posssano scoprire la presenza dei rifugiati. Fino a quando...

Ho scoperto questo libro grazie al blog Penna D'oro gestito da Aquila Reale, la quale ha recensito il romanzo nel giorno della Memoria e che colgo l'occasione di ringraziare per la storia interessante che mi ha fatto conoscere.

Sono infatti rimasta molto coinvolta dalla vicenda narrata che non solo viene raccontata attraverso i vari capitoli scritti in terza persona, ma anche con approfondimenti storici ben amalgamati nel testo e alcune parti dedicate alle pagine di diario delle suore, nelle quali si percepisce tutto il loro timore ma anche la grande fede in Dio e nella Madonna. 

La letteratura legata alla seconda guerra mondiale e alla persecuzione degli ebrei è molto ricca ma, come scrive anche l'autrice nella postfazione, il ruolo della Chiesa è ancora oggi oggetto di diverse discussioni e su di esso permangono ancora un bel po' di lati oscuri. Di certo non si può negare il ruolo importante dei conventi, che grazie a questo romanzo viene messo in luce, facendo conoscere a chi legge aspetti inediti legati a questo periodo così tumultuoso. 

Dal punto di vista stilistico, la narrazione è semplice, scorrevole e il ritmo fluido. Mi sarebbe però piaciuto un maggior approfondimento psicologico dei sentimenti delle suore e un focus più dettagliato delle singole personalità del gruppo di ebrei, che tende a rimanere sullo sfondo. 

Ma, a parte questo elemento legato più che altri a gusti personali, ritengo questa storia una lettura da non trascurare e la consiglio a chiunque abbia voglia di leggere un libro legato al periodo della seconda guerra mondiale, attraverso una prospettiva inedita e per questo molto interessante e capace di accrescere la vostra conoscenza su uno dei capitoli più bui della Storia del Novecento.

giovedì 13 febbraio 2025

La vita a volte capita

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Lorenzo Marone, "La vita a volte capita", edito da Feltrinelli.

Trattasi del seguito de "La tentazione di essere felici", storia che ci ha fatto conoscere e amare il cinico e disincantato Cesare Annunziata. In questo secondo libro, il lettore lo potrà ritrovare ormai ottantenne, alle prese non solo con le sue riflessioni sul senso della vita, ma anche con il caldo mese d'agosto.

In un periodo dove il tempo sembra sospeso, in una Napoli semideserta presa in ostaggio dai cantieri, il nostro protagonista si ritroverà a fare da dog sitter a Batman, il cane di sua figlia Sveva, partita per le vacanze con il compagno. E sarà grazie al suo nuovo amico a quattro zampe che Cesare inizierà a frequentare i giardinetti, dove noterà un'eccentrica ragazza che piange.

Scoprire il motivo della tristezza della giovane diventerà il suo obiettivo primario, tanto che l'anziano utilizzerà tutti i modi, leciti e non, per poter avvicinarsi a quella ragazza.

A caratterizzare le sue giornate, però, ci saranno anche l'amico di sempre Marino, un uomo mite e placido con il quale si ritroverà a giocare sempre la stessa partita a scacchi; la dirimpettaia Eleonora, che gli affiderà un compito particolare legato ai gatti che ospita da anni nella sua casa; e una stramba adolescente che si diverte a fare l'influencer nel cortile condominiale. 

Circondato da queste persone, Cesare vivrà la sua personalissima estate, caratterizzata anche dalle numerose riflessioni notturne legate alla vera natura del suo rapporto con la moglie morta e ad alcuni rimpianti che provengono dal suo passato e che riguardano i rapporti con i suoi figli. Senza rinunciare ad alcuni peccatucci, come qualche sigaretta fumata di nascosto...

E' stato molto piacevole ritrovare il protagonista di un romanzo che, sebbene abbia letto anni fa, ricordo ancora con molto affetto. La storia, come la maggior parte dei romanzi dell'autore, è molto riflessiva e lo stile riflette questa peculiarità attraverso l'utilizzo di una prosa quasi poetica.

Dal punto di vista narrativo, la trama non è caratterizzata da numerosi eventi: in qualche modo, infatti, sembra rispecchiare il ritmo lento delle giornate agostane, ma non per questo risulta poco interessante, anzi, la storia mi ha coinvolta dall'inizio alla fine proprio grazie alla profondità dei pensieri di Cesare e alle sue azioni. 

Un romanzo, quindi, che consiglio vivamente a tutti coloro che hanno amato e apprezzato "La tentazione di essere felici". Agli altri, invece, raccomando di conoscere Cesare attraverso la lettura del precedente libro.

 

 

DELLO STESSO AUTORE

Magari domani resto

Un ragazzo normale 

La tentazione di essere felici

Tutto sarà perfetto 

La tristezza ha il sonno leggero

La donna degli alberi 

Le madri non dormono mai

Sono tornato per te 

lunedì 3 febbraio 2025

Il ritorno di Rachel Price

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Holly Jackson, "Il ritorno di Rachel Price", edito da Rizzoli.

Protagonista è una ragazza di diciotto anni, Annabel detta Bel, che da sempre vive con il padre Charlie. La madre Rachel, invece, è misteriosamente scomparsa sedici anni prima, dopo aver abbandonato Bel sulla sua automobile. La ragazza è stata profondamente segnata da questo avvenimento e ha sviluppato un carattere introverso e solitario, allontanando chiunque voglia fare amicizia con lei, a eccezione della cugina Carter.

Dato che il nonno paterno è ammalato e ciò comporta delle notevoli spese, Charlie e suo fratello Jeff decideranno di acconsentire alla produzione di un documentario, che ripercorre il mistero legato alla scomparsa di Rachel. Sebbene ciò significhi rivangare un passato doloroso, Bel si sottoporrà suo malgrado alle interviste, attraverso le quali conoscerà l'eccentrico Ash, parente del produttore del documentario. 

Ma, quando ormai le riprese staranno per terminare, un vero e proprio colpo di scena sconvolgerà la vita di Bel e di tutta la sua famiglia: Rachel riapparirà dicendo di essere scappata da una misteriosa persona che per tutti quegli anni l'ha rapita e l'ha tenuta prigioniera.

Il ritorno di Rachel romperà la tranquilla esistenza del marito Charlie e di sua figlia Bel, la quale nutre da sempre il dubbio di essere stata abbandonata. Ma i suoi sospetti si faranno più fondati quando si accorgerà che la donna, nei suoi discorsi, inizierà a contraddirsi. Perchè? 

Aiutata da Ash, Bel proverà a far luce sulla reale dinamica del rapimento di Rachel, che la porterà a scontrarsi con la vera natura dei suoi familiari. Fino a quando, anche il padre di Bel scomparirà nel nulla...

Dopo aver apprezzato la trilogia de "Le brave ragazze" e il romanzo autoconclusivo "Five survive", ero molto curiosa di leggere la nuova pubblicazione della Jackson.

Anche questa storia mi ha coinvolto tantissimo, la trama gialla è davvero molto originale, ricca di colpi di scena e dal finale perfetto. Mi è piaciuto verificare come alla fine ogni elemento trovasse la propria giustificazione all'interno dell'intreccio narrativo. 

Unica pecca, a mio parere, riguarda lo stile, a tratti lento ed eccessivamente descrittivo nelle parti che riguardano lo stato d'animo della protagonista. Penso che in un romanzo di questo genere, un ritmo più incalzante aiuti il lettore a immergersi maggiormente nell'atmosfera. In questo caso, qualche pagina in meno e un andamento più sostenuto avrebbero giovato alla narrazione.

Nonostante questo, però, sono rimasta molto soddifatta di questa lettura, che consiglio a tutti gli amanti dei romanzi di questa autrice e a tutti coloro che abbiano voglia di leggere un giallo youg adult in cui, a farla da padrone, sono i segreti di famiglia. 



DELLA STESSA AUTRICE:

Come uccidono le brave ragazze

Brave ragazze, cattivo sangue 

Una brava ragazza è una ragazza morta

Kill joy 

Five survive

lunedì 27 gennaio 2025

Bambino

Cari lettori, per celebrare il giorno della Memoria, ho pensato di proporvi la recensione dell'ultimo romanzo di Marco Balzano, "Bambino", edito da Einaudi.

Il titolo del libro si rifà al protagonista di questa storia, nato nel 1900, che negli anni si porterà addosso quel soprannome a causa del suo aspetto infantile e glabro. 

Non avrà però l'innocenza di un fanciullo, perchè Mattia (è questo il suo vero nome) è un personaggio che non faticherà a conquistarsi l'antipatia e la disistima del lettore: nato a Trieste, in una terra abitata sia da italiani sia da slavi, verrà presto soggiogato dalla politica fascista, tanto da entrare a far parte degli squadristi, compiendo con loro atti violenti e brutali.

Attraverso il racconto della sua esistenza, il lettore si troverà immerso in quegli anni così tumultuosi, caratterizzati dall'avvento del fascismo e dalla sua caduta, dalle attività partigiane e dai massacri nelle foibe. E sarà in proprio in quegli anni che Mattia mostrerà ancora una volta il suo temperamento opportunista, scegliendo di stare dalla parte del più forte senza alcun rimpianto...

Nei vari capitoli, sarà approfondita anche la vita privata di questo protagonista così controverso: la scoperta che la persona che credeva fosse sua madre in realtà non lo è, lo getterà nella spasmodica ricerca della donna che lo ha partorito e ciò sarà il filo conduttore di tutta la sua vita. D'altra parte, il padre si rifiuterà di rivelargli la verità, ma mostrerà un amore incondizionato per il figlio, pur essendo consapevole delle sue cattive azioni.

Abbandonato anche dal fratello (partito per l'America anni prima) e dall'amico (che non condivide la sua fede fascista), viene da chiedersi se Mattia Gregori, in un altro contesto storico e con una storia familiare diversa, avrebbe vissuto in questo modo ma ciò, almeno a mio parere, non riesce a riscattarlo.

Dopo aver recuperato nel 2023 la lettura del romanzo "Resto qui", ero molto curiosa di leggere questa ultima pubblicazione di Marco Balzano. Ho apprezzato l'ambientazione triestina, un luogo emblematico per comprendere le varie sfaccettature ideologiche coinvolte nel conflitto, così come lo stile scorrevole e curato, a tratti evocativo e poetico, dell'autore.

Unico elemento che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca è stata quella sensazione di "non finito" che ho provato al termine della lettura: mi sarebbe piaciuto ricevere qualche risposta in più su uno dei temi portanti della narrazione (non posso aggiungere altro perchè il rischio spoiler è molto alto), così come avrei apprezzato un certo tipo di crescita da parte del protagonista.

Ciò però non toglie nulla alla bellezza di questa lettura, che vi consiglio per immergervi ancora una volta in uno dei periodi storici più tragici e complessi della nostra Storia più recente, con un protagonista anticonvenzionale capace di farvi riflettere sulla brutalità di certe ideologie. 


DELLO STESSO AUTORE:

Resto qui

martedì 21 gennaio 2025

La portalettere

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Francesca Giannone, "La portalettere", edito da Nord.

Protagonista della storia è Anna Allavena, una ragazza ligure che nel 1938 si trasferisce con il marito Carlo e il figlio Roberto a Lizzanello, il paese salentino di cui è originario il consorte, che ha ereditato una tenuta e dei terreni.

Per Anna l'impatto con quella realtà, nella quale verrà sempre additata come "la forestiera", non sarà affatto semplice: la ragazza noterà sin da subito una forte differenza di mentalità, soprattutto per quanto riguarda la concezione della figura femminile, e ciò non farà che acuire la divergenza tra lei e i suoi nuovi compaesani.

Giorno dopo giorno, però, la nostra protagonista riuscirà a integrarsi in quel mondo senza dover snaturare sè stessa, aiutata anche dall'istantanea complicità con il cognato Antonio, sposato con Agata e padre di Lorenza, una bambina nella quale Anna rivedrà la figlia perduta anni prima, dalla quale non ha mai superato il distacco.

Quando un giorno, per puro caso, scoprirà che in paese stanno cercando un nuovo portalettere, anche scontrandosi con il marito, deciderà di partecipare al concorso, diventando in questo modo la prima donna postino. 

Armata di bicicletta e pantaloni, la donna inizierà a distribuire la corrispondenza a tutti gli abitanti del paese, consegnando così lettere d'amore, missive dal fronte, tentativi di riconciliazioni familiari. Il suo nuovo lavoro le farà approfondire la conoscenza di Lizzanello e dei suoi abitanti, portandola anche a stringere una profonda amicizia con una ragazza emarginata, Giovanna. 

Ma questo sarà solo il primo passo verso una serie di iniziative di cui Anna diventerà promotrice, affinchè anche le donne possano emanciparsi dal genere maschile e poter finalmente godere di tutti i diritti...

Attorno al lavoro e ai progetti della nostra protagonista, ruoteranno inoltre le vicende (segrete e non) degli altri personaggi, che finiranno per coinvolgerla in una spirale di eventi che segneranno in modo indelebile il suo futuro.

Penso che la maggior parte di voi conoscano, anche solo per averne sentito parlare, questo romanzo, che è stato uno dei casi editoriali degli ultimi due anni (io stessa ho dovuto aspettare molti mesi per poter ritirare la mia copia in biblioteca): a lettura ultimata, posso affermare di aver pienamente compreso il motivo di così tanto successo.

La caratterizzazione della protagonista, le sue azioni, le relazioni che intrattiene con i vari personaggi, il contesto corale in cui si svolge la storia, lo stile evocativo e scorrevole sono i principali elementi che mi hanno incollata alle pagine del libro, coinvolgendomi talmente tanto, da spingermi poi a cercare approfondimenti sulla figura della protagonista (trattasi infatti della bisnonna dell'autrice, alla quale aveva promesso di rendere immortale la sua figura, sebbene sia inserita in una trama di fantasia). Unica, piccola pecca, a mio parere, il finale un pochino affrettato.

Al di là di questo, però, se non avete ancora letto questo romanzo, vi consiglio vivamente di farlo, soprattutto se amate le storie ambientate nel primo Novecento con protagonista una ragazza avanti con i tempi, inserita in una storia densa di intrighi, che devono rimanere in ombra sotto l'accecante sole salentino.