giovedì 30 settembre 2021

Luce della notte

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata a "Luce della notte", scritto da Ilaria Tuti ed edito da Longanesi.

La trama ruota attorno al sogno di una bambina, che così tanto sogno probabilmente non è, almeno secondo la madre, che decide di rivolgersi alla polizia: in esso, Chiara, affetta da una malattia che non le permette di vivere alla luce del sole, dice di vedere un bambino abbandonato accanto a un albero della foresta che circonda il luogo in cui vive, oltre alla luna e a una stella.

Il commissario Teresa Battaglia e l'ispettore Marini si prenderanno a cuore questo caso e proveranno a comprendere cosa c'è di vero nelle parole della bambina. Ciò li porterà a trovare l'albero menzionato da Chiara e alcuni importanti indizi, oltre a conoscere un ambiguo personaggio, molto noto in paese, e a scoprire un fatto avvenuto molti anni prima, precisamente nel 1995, che coinvolse alcuni gruppi di profughi slavi, in fuga dalla loro patria alla ricerca di una vita migliore. Ben presto Teresa e Marini comprenderanno che il caso è molto complesso, tanto da far sospettare il coinvolgimento anche di alcuni loro colleghi...

Dato che il romanzo è uscito qualche mese fa, sapevo di aspettarmi una sorta di "spin off" da collocare tra i primi due libri della serie dedicata al commissario Battaglia, e non un vero e proprio terzo libro, ma questo non mi ha creato particolari problemi. Nonostante ciò, però, per certi versi sono rimasta un po' delusa da questa lettura: non per la storia, che ho trovato davvero interessante, e nemmeno per il tema affrontato, che mi ha incuriosito parecchio, dato che all'epoca delle guerre in Jugoslavia ero molto piccola, anche se ricordo di aver avuto nella mia classe, alle elementari, una compagna di questa nazionalità che, assieme alla sua famiglia, era scappata dalla guerra. 

Ciò che non mi ha soddisfatto pienamente è stata la frettolosità con cui sono stati raccontati gli eventi: infatti il libro è più un racconto lungo che un romanzo e purtroppo molti passaggi sono stati a mio avviso raccontati con eccessiva superficialità; inoltre, lo stile dell'autrice, in certe parti eccessivamente barocco, ha reso poco scorrevole la lettura.  

Nella storia trova comunque spazio l'accenno ai problemi di salute di Teresa e il suo complesso rapporto con l'ispettore Marini, inizialmente scettico sull'indagare su quello che ritiene a tutti gli effetti il frutto della fantasia di una bambina di neppure dieci anni.

Una storia, quindi, che sono stata contenta di aver letto, in quanto amante della serie incentrata su Teresa Battaglia, ma che ho trovato un po' sottotono rispetto ai primi due libri proprio per la superficialità con cui è stata narrata la vicenda che, a mio parere, presenta degli spunti davvero interessanti e che, in un'altra veste, avrebbe potuto soddisfarmi maggiormente. Mi ha rammaricato leggere la nota finale dell'autrice e spero che la scrittura di questa storia l'abbia potuta aiutare a elaborare il triste momento che si è ritrovata a vivere.


DELLA STESSA AUTRICE:

Fiori sopra l'inferno 

Ninfa dormiente

Fiore di roccia 

lunedì 27 settembre 2021

Bugiarde si diventa

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Felicia Kingsley, "Bugiarde si diventa", edito da Newton Compton.

La storia è incentrata su Charlotte, una ragazza inglese dalla vita ordinaria e fin troppo tranquilla. La sua esistenza subirà uno scossone quando, la vigilia di Capodanno, scoprirà che il suo fidanzato la tradisce. 

Per cercare di risollevare la serata accetterà al volo l'invito della sua amica, una ricca ereditiera, a una festa esclusiva. Lì, le circostanze la porteranno ad assumere un'identità fittizia. Quella che sembrerebbe un'innocente bugia, però, si trasformerà in qualcosa di più grande, perchè proprio in quell'occasione la giovane conoscerà un ragazzo che le ruberà il cuore, il quale però sarà convinto di trovarsi di fronte a una ragazza diversa da quella che realmente è.

E, come se non bastasse, sarà proprio durante questo particolare veglione che Charlotte conoscerà un famosissimo attore hollywoodiano, il quale le farà una proposta davvero molto particolare, non molto etica ma la cui ricompensa potrebbe risollevare l'esigua situazione finanziaria della giovane.

Charlotte, quindi, che da sempre viene concepita dai familiari e dagli amici come la classica "brava ragazza", si troverà davanti a un bivio: accettare la proposta che le è stata fatta, proseguendo a costruire il castello di bugie, al quale aveva già impostato le fondamenta, oppure scegliere la strada della verità e ritornare alla sua solita vita, resa ancor più problematica dal tradimento del suo ragazzo e dalla perdita dell'attività che condivideva con lui?

Per una volta la nostra protagonista deciderà di provare a vivere un'esistenza diversa, e questa scelta si rivelerà l'inizio di un'avventura che la porterà non solo a essere invitata a party esclusivi e a comparire su riviste scandalistiche, ma anche a dover sopportare di mentire alla persona che, contro il suo buonsenso in quanto già impegnata, si sta innamorando...

E' stato molto piacevole leggere questo libro, dato che sono un'amante dei romanzi chick lit. Ho simpatizzato con i due protagonisti principali e l'evolversi delle loro vicende, rese appassionanti dai dialoghi briosi che, a mio parere, sono il punto forte dei romanzi di quest'autrice, coinvolgono il lettore invogliandolo a proseguire con la lettura. Filo conduttore di tutta la storia è il binomio essere/apparire, che ritengo quantomai attuale e ricco di spunti di riflessione. Una storia, quindi, che consiglio agli amanti del genere, ma anche a tutti coloro che abbiano voglia di leggere un romanzo leggera e romantico, ma non per questo frivolo e superficiale.


DELLA STESSA AUTRICE:

Due cuori in affitto

Appuntamento in terrazzo (novella) 

La verità è che non ti odio abbastanza

Prima regola: non innamorarsi 

Una Cenerentola a Manhattan

Stronze si nasce 

lunedì 20 settembre 2021

Le balene mangiano da sole

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo di Rosario Pellecchia, "Le balene mangiano da sole", edito da Feltrinelli.

Protagonista della storia è Gennaro, detto Genny, uno studente universitario napoletano trapiantato a Milano per motivi di studio. Il ragazzo divide un appartamento con Kalidou, un immigrato africano che, per mantenere lui e la famiglia rimasta in patria, lavora come rider. 

Gennaro, di carattere molto espansivo e curioso, rimarrà ben presto affascinato dalla sua professione e per questo deciderà di imitarlo, diventando anch'egli una di quelle persone che, in bicicletta e con le cuffiette alle orecchie, vagano per la città consegnando cibo a domicilio, con la convinzione che questa esperienza si rivelerà un'opportunità per approfondire la sua conoscenza del genere umano, oltre che per lasciarsi alle spalle alcuni tristi pensieri che spesso non gli danno pace.

Tra una consegna e l'altra, una sera la vita del nostro protagonista s'incrocerà con quella di Luca, un ragazzino di dodici anni, che deciderà di invitare Genny a condividere la sua cena a base di pollo fritto, guardando assieme una partita del Napoli, squadra dei quali entrambi sono tifosissimi.

Genny rimarrà molto colpito da quel ragazzino, nel quale rivede tratti del suo stesso carattere, oltre che un velo di tristezza che li accumuna. Perchè sia Genny sia Luca, dietro al loro carattere solare, nascondono i traumi di un passato che, per vivere al meglio il loro futuro, devono trovare il coraggio di affrontare e superare.

A causa di alcune coincidenze, volute e non, i due si rincontraranno anche nei giorni successivi e, nonostante la diffidenza iniziale della mamma di Luca, i due stringeranno una forte amicizia che culminerà con un viaggio a Napoli per tifare dal vivo la loro squadra del cuore nella semifinale di Champions League. Un'esperienza che si rivelerà decisiva per entrambi, su diversi fronti...

Ho scoperto l'esistenza di questo romanzo "girovagando" per la blogosfera e subito ha attirato la mia attenzione perchè amo molto le storie che mescolano ironia e riflessione, e in questa storia ho proprio trovato quello che stavo cercando. La prima parte, che descrive il lavoro di Genny e Kalidou, è prettamente umoristica; la seconda, incentrata maggiormente sul rapporto tra il nostro protagonista e Luca, più riflessiva. Entrambe, però, si sono rivelate appassionanti e coinvolgenti. 

Filo conduttore di tutto il romanzo è l'amicizia, un sentimento che può nascere anche tra persone che potrebbero, di primo acchito, non avere nulla in comune, come quella tra un giovane universitario e un ragazzino (Genny e Luca); uno studente e un immigrato (Genny e Kalidou) e quella tra tutti i rider, non solo della stessa zona, ma anche dell'Italia stessa, come testimonierà l'aiuto che quelli napoletani offriranno a Genny quando questi si ritroverà coinvolto in una disavventura con Luca durante il loro breve soggiorno nella città partenopea.

Una storia, quindi, che consiglio a tutti coloro che cercano un romanzo che affronta con stile semplice e delicato tematiche importanti, come l'elaborazione del lutto e la genitorialità, senza trascurare quel pizzico d'ironia che non mancherà di farvi sorridere in più frangenti. 

Nota di merito anche per aver approfondito il tema, attualissimo, delle condizioni dei rider, mettendone in risalto luce e ombre. Personalmente, avvalendomi molto spesso di questo servizio, non posso negare di essere stata incuriosita dal leggere un libro che parlasse di questa professione che, purtroppo, ancora oggi non gode di tutte le tutele che questa richiederebbe. Spero che anche la diffusione di questa storia possa contribuire a far riflettere sulla condizione di questi lavoratori.

Per quanto riguarda, invece, il titolo... vi rimando alla lettura del romanzo!

lunedì 13 settembre 2021

Fiore di roccia

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Fiori di roccia" di Ilaria Tuti, edito da Longanesi.

Protagonista della storia è Agata Primus, che nel 1976 ritorna nella sua terra, il Friuli, a seguito del terribile terremoto che ha funestato la sua patria. Per lei questa sarà l'occasione per rievocare i ricordi legati agli anni della prima guerra mondiale. Perchè Agata altri non era che una delle "portatrici carniche", ovvero quelle donne che, durante il conflitto, scalavano le montagne, che conoscevano molto bene, e raggiungevano i militari al fronte portando loro rifornimenti alimentari, sanitari e militari, i quali venivano trasportati sulle loro gerle. Molto spesso, al ritorno, erano loro affidati i caduti in battaglia, che si ritrovavano anche a seppellire. 

Attraverso i ricordi di Agata il lettore potrà conoscere la sua vita difficile, ma anche la sua notevole forza d'animo: orfana di madre, con due fratelli che non danno più notizie da anni e che molto probabilmente sono diventati dei disertori, la giovane accudisce il padre malato, si occupa del bestiame e dei campi, cerca di evitare gli insistenti corteggiamenti di Francesco, un giovane arrogante e prepotente, convinto di poter ottenere quello che vuole in nome della sua agiatezza economica.

Ma, nonostante le difficoltà, la giovane non si tirerà indietro nel diventare una portatrice, e con lei lo saranno molte altre donne, come Viola, che s'invaghirà di un alpino; Lucia, madre di famiglia; l'anziana Caterina e la devota Maria. 

Agata, nonostante la durezza della sua vita, è una ragazza molto intelligente, soprattutto per la sua enorme passione per la lettura: non parla spesso, ma sa pronunciare le parole giuste nel momento più opportuno e questo le farà guadagnare la stima del comandante del battaglione del Pal Piccolo, Andrea Colman, oltre che quella del dottor Janes, che si occupa dei feriti. Con loro Agata intreccerà un rapporto molto speciale, fatto di rispetto reciproco per i loro specifici ruoli. Queste donne, infatti, saranno progressivamente da loro considerate un vero e proprio corpo militare. 

Inframmezzati ai ricordi di Agata, l'autrice inserisce anche un altro tipo di narrazione, quella di un giovane cecchino austriaco che si aggira tra le foreste della zone, il cui destino, a un certo punto, s'intreccerà inersorabilmente con quello di Agata...

Generalmente, pur essendo appassionata di Storia, non amo molto romanzi storici, ma avendo letto in passato un paio di romanzi di quest'autrice, che ho molto apprezzato, ho deciso di dedicarmi anche a questa lettura, e mai scelta è stata più azzeccata. Il romanzo, infatti, mi è piaciuto tantissimo, tanto da considerarlo la miglior lettura dell'anno. Ho apprezzato tanto il fatto che l'autrice abbia portato alla luce il sacrificio di queste donne che, purtroppo, una Storia a tratti maschilista, ha del tutto tralasciato di ricordare. 

Il personaggio di Agata è di fantasia, ma le "Portatrici carniche" sono esistite veramente e il loro contributo è stato davvero significativo. Nel romanzo, Agata e le sue amiche vivono a Timau, un paese italiano al confine con l'Austria, di lingua tedesca, e per questo non è complicato pensare come il sacrificio di queste donne fosse anche visto ingiustamente con sospetto, data la loro affinità culturale con il nemico. Ma, nonostante questo, le portatrici sono un chiaro esempio di coraggio e determinazione, ed è doveroso che siano ricordate. La loro figura viene associata dall'autrice ai fiori di roccia, delicati e forti allo stesso tempo, che altro non sono che le stelle alpine.

Un altro elemento che ho gradito moltissimo è il modo attraverso il quale la scrittrice ha tratteggiato l'atmosfera bellica, che arriva fino al lettore coinvolgendo a pieno nella storia. Un atmosfera di morte, violenza, distruzione... che nulla ha a che fare con l'essenza stessa dell'umanità che si fronteggia da entrambe le parti. Una contraddizione che si manifesta chiaramente nella vicenda che coinvolgerà Agata e il misterioso cecchino austriaco, della quale però preferisco non aggiungere altro, rimandandovi alla lettura della storia.

Lo stile della Tuti, che ho imparato a conoscere nei primi due libri della serie incentrata su Teresa Battaglia, è molto dettagliato e preciso, ma nello stesso tempo evocativo e poetico. Le frasi brevi e la semplicità della sintassi fanno sì che il suo modo di scrivere non appesantisca la lettura, anzi, contribuiscono a far apprezzare ancora di più le sue parole, che in più punti coinvolgono emotivamente il lettore.

Una lettura, quindi, che promuovo a pieni voti e che invito tutti a leggere, appassionati di Storia e non, perchè la figura e il sacrificio di queste donne non deve essere dimenticato.

 

Foto delle portatrici presa da Wikipedia.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Fiori sopra l'inferno 

Ninfa dormiente

mercoledì 8 settembre 2021

Le sorelle

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Le sorelle", scritto da Claire Douglas ed edito da Nord.

Protagonista della storia è Abi, una ragazza trentenne che non riesce a superare la tragica perdita della sorella gemella Lucy, per la cui misteriosa morte si sente responsabile. Ogni giorno, nei luoghi e nei momenti più impensati, Abi crede di vedere sua sorella ma, ovviamente, il tutto è sempre e solo il frutto della sua fantasia.

Per questo motivo, un giorno in strada Abi si avvicinerà e inizierà a parlare con una ragazza che assomiglia fisicamente a Lucy (e quindi anche a sè stessa) e, nel giro di pochi giorni, ne diventerà così amica che la giovane, di nome Beatrice, la inviterà a trasferirsi a casa sua, dove vive con il fratello gemello Ben e altre sue amiche. 

Incuriosita non solo dall'incredibile somiglianza con Lucy, ma anche dal fatto che Beatrice ha un gemello, Abi andrà subito a vivere con loro e, in brevissimo tempo, s'innamorerà, ricambiata, di Ben.

Da quel momento in poi, però, nulla sarà più come prima: Beatrice, infatti, inizierà a manifestare una forte gelosia nei suoi confronti e Abi verrà coinvolta in alcuni episodi poco piacevoli, come il ritrovamento di un piccione morto sul letto, di una sua foto segnata da tratti di penna, di un mazzo di fiori corredato da un biglietto firmato con il nome di Lucy. Senza contare che qualcuno parrà rubare non solo le sue medicine, ma anche il profilo Facebook della sua gemella; per non contare di quando Beatrice accuserà Abi di furto e, probabilmente per vendicarsi, ruberà le lettere della gemella che la giovane conservava come unico ricordo di Lucy...

In un crescendo di tensione e ripicche, Abi cercherà di ritagliarsi il suo spazio con Ben il quale, però, verrà informato da Beatrice che la persona paranoica è la stessa Abi e non lei che, a suo giudizio, risulterà essere estranea a tutte le accuse rivoltele da Abi... chi ha ragione e chi mente? Abi o Beatrice? 

I dubbi, inoltre, si faranno più complessi quando Abi, ascoltando alcuni frammenti di conversazione tra i due gemelli, parrà intuire che i due abbiano diversi segreti da nascondere...

Ho scoperto quest'autrice diversi anni fa, con la lettura del romanzo "La migliore amica", che mi aveva piacevolemente sorpresa. Per questo, non appena sono stati pubblicati, ho proseguito con la lettura degli altri suoi romanzi, tralasciando però questa sua prima opera. Ora, però, che ho deciso di recuperarla, devo ammettere che mi ha suscitato alcune perplessità, soprattutto a livello di trama. Com'è possibile che una ragazza di trent'anni, nel giro di breve tempo, si trasferisca a vivere in una casa con dei perfetti estranei? E perchè non lasciare l'abitazione, alle prime avvisaglie di tensione e dopo gli strani comportamenti dei vari componenti? Questi due aspetti mi hanno lasciata molto perplessa, uniti anche all'atteggiamento un po' troppo infantile dei due gemelli che, viene spiegato dall'autrice, hanno ben trentadue anni! 

Chiudendo un occhio, però, e proseguendo con la lettura, devo ammettere che i misteri legati a Beatrice e a Ben mi hanno coinvolta e incuriosita parecchio e alla fine ho apprezzato anche il modo con cui l'autrice ha costruito un thriller senza nemmeno la presenza di un cadavere. Lo stile è semplice e scorrevole e, a parte il brutto scivolone in cui viene descritta la scena di un temporale enunciando che prima si sente il tuono e poi si vede il fulmine, non ho ravvisato particolari problematiche. Per questi motivi, mi sento di consigliarvi quest'autrice se siete amanti  dei thriller psicologici ma con la consapevolezza che quest'opera è, secondo me, quella più debole a livello di trama anche se, comunque, in grado di suscitare interesse e curiosità.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

La migliore amica 

La vacanza ideale

Non disturbare