lunedì 13 settembre 2021

Fiore di roccia

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Fiori di roccia" di Ilaria Tuti, edito da Longanesi.

Protagonista della storia è Agata Primus, che nel 1976 ritorna nella sua terra, il Friuli, a seguito del terribile terremoto che ha funestato la sua patria. Per lei questa sarà l'occasione per rievocare i ricordi legati agli anni della prima guerra mondiale. Perchè Agata altri non era che una delle "portatrici carniche", ovvero quelle donne che, durante il conflitto, scalavano le montagne, che conoscevano molto bene, e raggiungevano i militari al fronte portando loro rifornimenti alimentari, sanitari e militari, i quali venivano trasportati sulle loro gerle. Molto spesso, al ritorno, erano loro affidati i caduti in battaglia, che si ritrovavano anche a seppellire. 

Attraverso i ricordi di Agata il lettore potrà conoscere la sua vita difficile, ma anche la sua notevole forza d'animo: orfana di madre, con due fratelli che non danno più notizie da anni e che molto probabilmente sono diventati dei disertori, la giovane accudisce il padre malato, si occupa del bestiame e dei campi, cerca di evitare gli insistenti corteggiamenti di Francesco, un giovane arrogante e prepotente, convinto di poter ottenere quello che vuole in nome della sua agiatezza economica.

Ma, nonostante le difficoltà, la giovane non si tirerà indietro nel diventare una portatrice, e con lei lo saranno molte altre donne, come Viola, che s'invaghirà di un alpino; Lucia, madre di famiglia; l'anziana Caterina e la devota Maria. 

Agata, nonostante la durezza della sua vita, è una ragazza molto intelligente, soprattutto per la sua enorme passione per la lettura: non parla spesso, ma sa pronunciare le parole giuste nel momento più opportuno e questo le farà guadagnare la stima del comandante del battaglione del Pal Piccolo, Andrea Colman, oltre che quella del dottor Janes, che si occupa dei feriti. Con loro Agata intreccerà un rapporto molto speciale, fatto di rispetto reciproco per i loro specifici ruoli. Queste donne, infatti, saranno progressivamente da loro considerate un vero e proprio corpo militare. 

Inframmezzati ai ricordi di Agata, l'autrice inserisce anche un altro tipo di narrazione, quella di un giovane cecchino austriaco che si aggira tra le foreste della zone, il cui destino, a un certo punto, s'intreccerà inersorabilmente con quello di Agata...

Generalmente, pur essendo appassionata di Storia, non amo molto romanzi storici, ma avendo letto in passato un paio di romanzi di quest'autrice, che ho molto apprezzato, ho deciso di dedicarmi anche a questa lettura, e mai scelta è stata più azzeccata. Il romanzo, infatti, mi è piaciuto tantissimo, tanto da considerarlo la miglior lettura dell'anno. Ho apprezzato tanto il fatto che l'autrice abbia portato alla luce il sacrificio di queste donne che, purtroppo, una Storia a tratti maschilista, ha del tutto tralasciato di ricordare. 

Il personaggio di Agata è di fantasia, ma le "Portatrici carniche" sono esistite veramente e il loro contributo è stato davvero significativo. Nel romanzo, Agata e le sue amiche vivono a Timau, un paese italiano al confine con l'Austria, di lingua tedesca, e per questo non è complicato pensare come il sacrificio di queste donne fosse anche visto ingiustamente con sospetto, data la loro affinità culturale con il nemico. Ma, nonostante questo, le portatrici sono un chiaro esempio di coraggio e determinazione, ed è doveroso che siano ricordate. La loro figura viene associata dall'autrice ai fiori di roccia, delicati e forti allo stesso tempo, che altro non sono che le stelle alpine.

Un altro elemento che ho gradito moltissimo è il modo attraverso il quale la scrittrice ha tratteggiato l'atmosfera bellica, che arriva fino al lettore coinvolgendo a pieno nella storia. Un atmosfera di morte, violenza, distruzione... che nulla ha a che fare con l'essenza stessa dell'umanità che si fronteggia da entrambe le parti. Una contraddizione che si manifesta chiaramente nella vicenda che coinvolgerà Agata e il misterioso cecchino austriaco, della quale però preferisco non aggiungere altro, rimandandovi alla lettura della storia.

Lo stile della Tuti, che ho imparato a conoscere nei primi due libri della serie incentrata su Teresa Battaglia, è molto dettagliato e preciso, ma nello stesso tempo evocativo e poetico. Le frasi brevi e la semplicità della sintassi fanno sì che il suo modo di scrivere non appesantisca la lettura, anzi, contribuiscono a far apprezzare ancora di più le sue parole, che in più punti coinvolgono emotivamente il lettore.

Una lettura, quindi, che promuovo a pieni voti e che invito tutti a leggere, appassionati di Storia e non, perchè la figura e il sacrificio di queste donne non deve essere dimenticato.

 

Foto delle portatrici presa da Wikipedia.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Fiori sopra l'inferno 

Ninfa dormiente

10 commenti:

  1. Ciao! Dai miei c'è un libro della Tuti, non ricordo quale ma vorrei leggerlo :-) Dopo la tua recensione, poi, sono ancora più curiosa!

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    1. Ciao Silvia, conoscendo i tuoi gusti penso che sia la serie gialla sia questo romanzo possa piacerti ;-)

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  2. Ciao Ariel! Questo titoli della Tuti mi è piaciuto moltissimo, ma devo dire che la sua penna mi conquista sempre :)

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    1. Ciao Seli, anche a me piace quest'autrice e sono curiosa di leggere i suoi ultimi due romanzi, che ancora mi mancano ;-)

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  3. Un romanzo che è piaciuto molto anche a me, e tra l'altro mi ha fatto conoscere le portatrici carniche!

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    1. Anche a me le ha fatte conoscere, Angela, il bello delle letture è che si imparano sempre cose nuove :-)

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  4. Bellissimo il personaggio di Agata...grazie della recensione cara ariel..mi segno il titolo..
    Buona settimana 😘😘

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    1. Buona settimana anche a te, Daniela, mi fa piacere che la mia recensione ti abbia incuriosita :-)

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  5. Non credo faccia al caso mio, ma il tuo commento è molto interessante :)

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    1. Grazie, Gresi, se deciderai comunque di dargli una possibilità te lo consiglio vivamente :-)

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