venerdì 31 marzo 2017

Iniziative culturali

Cari lettori, per la mia rubrica dedicata alla cultura, oggi ho deciso di parlarvi di due eventi ai quali ho partecipato lo scorso weekend.

Il primo rientra nell'iniziativa delle "giornate FAI di primavera" ed è stata la visita dell'archivio della Ca' Granda a Milano. E' situato all'interno dell'Ospedale Maggiore (Università Statale) e fu costruito dal Filarete e poi completato nel XVII secolo. All'inizio del percorso di visita si sono potuti ammirare alcuni dipinti nei quali sono raffigurati alcuni tra i più illustri benefettori dell'istituto e un piccolo museo che racconta la storia della medicina attraverso l'esposizione di vari strumenti tecnici. Poi è stato possibile entare nelle due stanze nei quali è conservato l'archivio, di cui fa parte un immenso patrimonio documentario di tipo amministrativo, contabile... Le due sale (una chiamata "Capitolo" e l'altra "Capitoletto" per le diverse dimensioni) erano i luoghi nei quali si svolgevano le riunioni, in particolare quella più piccola era riservata al periodo invernale.
Tra le curiosità degne di nota delle monete, che furono ritrovate nella zona dove venivano messi i cadaveri e che si ipotizza fossero da loro state mangiate, e un lungo papiro risalente all'antico Egitto, che narra il viaggio nell'Oltretomba del defunto, molto sentito nella cultura egizia. Infine è stato possibile visitare la cappella contenente un famoso quadro del Guercino. Una visita molto interessante, in luoghi di solito chiusi al pubblico, peccato che, nel pomeriggio, le code per entrare  fossero già chiuse alle 16.15, così non mi è stato possibile visitare un altro luogo, veramente un peccato per degli eventi che si svolgono una volta all'anno...


Il secondo invece è stata la Mostra Internazionale di Libri Antichi e di Pregio, sempre a Milano, a metà strada tra Porta Venezia e la Stazione Centrale. In questa piccola mostra, molto ben curata, strutturata come una sorta di "mini Salone del libro" è stato possibile ammirare moltissime edizioni antiche, risalenti anche al 1500! Molto variegato il genere: è stato possibile infatti vedere molte opere note agli studiosi di letteratura, come la "Commedia" dantesca, le opere di Petrarca e Boccaccio, la "Gerusalemme Liberata" e l'"Aminta" del Tasso, l'"Orlando Furioso" di Ariosto, ma anche " I sepolcri" di Foscolo e i "Canti di Castelvecchio" di Pascoli, passando per alcune edizioni di scrittori del Novecento, come diverse opere di Cesare Pavese. Spazio anche alla letteratura non italiana, come le opere di Shakespeare e ai libri tecnici, come quelli dedicati allo sport, alle arti applicate, alla botanica... Insomma, un buon modo per poter ammirare delle vere e proprie opere d'arte sia per quanto riguarda l'opera in sè sia per la struttura delle varie edizioni, la maggior parte di esse veramente costose (ebbene sì, si potevano anche comprare!).

Anche voi siete stati alle giornate FAI di primavera lo scorso weekend? Avete visitato qualcosa di particolare? Se ne avete voglia scrivetelo nei commenti :-)

P.s. Ultima foto tratta dal sito Aise

giovedì 30 marzo 2017

Jukebox- Racconti a tempo di musica

Cari lettori, oggi vorrei segnalarvi un'uscita piuttosto recente, una raccolta di racconti che ha come filo conduttore il tema della musica, realizzata dall'associazione "Nati per scrivere"; di seguito tutte le informazioni:


Titolo: JUKEBOX – Racconti a tempo di musica
Autori: autori vari
Editore: Associazione Culturale Nati per Scrivere
Genere: antologia di racconti
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Pagine: 120
ISBN cartaceo: 9788894210224
EAN (Digitale): 9788894210231
Data di uscita: 10 febbraio 2017

Dove trovarla?
Disponibile in digitale su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Kobo Store, Libreria Universitaria ecc).
  
 
Disponibile in cartaceo

Trama: “Jukebox” è una raccolta di racconti, diversi per generi e ambientazioni, accomunati dall’essere legati alla musica, tanti piccoli mondi che ogni autore ha creato con il tocco che gli è proprio. In queste pagine, i protagonisti dei racconti mettono a nudo le loro emozioni, travolti dal potere di melodie pacificatrici, suoni diabolici e rapsodie incantate, perché le parole sono potere, scritte o cantate che siano. Possono portarci indietro, ai tempi delle ballate dei cavalieri, ai giorni spensierati dell’adolescenza, al momento della nostra nascita. Possono viaggiare tra i mondi e evocare spiriti inquieti, corrompere la nostra anima, rinfrancarci dalle fatiche quotidiane. Possono dare un senso all’esistenza, completandoci come uomini e ricordarci di non essere soli. Mai.

 

Jukebox” comprende:
Il crociato, di Emanuele Marcheselli
Frederick, di Luciana Volante
Lo spartito del diavolo, di Daniela Tresconi
Si bemolle, di Maria Pia Michelini
Sunday, gloomy Sunday, di Alessio Del Debbio
I love you, baby…, di Leandra Cazzola
Lucia e le sue note, di Serenella Menichetti
New York City boy, di Francesco Balestri
La voce, di Chiara Rantini
Gli infami, di Mirko Tondi

 
L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura.

Contatti:
Associazione culturale Nati per scrivere”
Piazza Dia 10, 55041 Camaiore (LU)
Email: natiperscrivereCHIOCCIOLAhotmailPUNTOcom
Sito associazione: www.natiperscrivere.webnode.it
Pagina Facebook: Nati per scrivere

mercoledì 29 marzo 2017

La distanza tra me e te

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione di un romanzo che era da un po' che volevo leggere, "La distanza tra me e te" di Lucrezia Scali, edito da Newton Compton.

E' un libro sul quale ho letto molte recensioni, anche contrastanti, e pure per questo motivo, quindi, ero curiosa di leggerlo. Di certo non è un romanzo rosa adatto alle anime più romantiche, però affronta temi attuali e molto reali, che nel complesso non mi sono dispiaciuti.

Ho apprezzato molto la scelta del titolo: la parola "distanza" racchiude in sè molti significati. Quella "reale", dato che i protagonisti della storia, Isabel e Andreas, vivono lontani, la prima a Roma e il secondo a Torino; e quella "mentale", dati i loro caratteri diametralmente opposti. Isabel è infatti una ragazza tranquilla, precisa, metodica, che non ama i cambiamenti; Andreas è invece un ragazzo ribelle, incapace di avere relazioni stabili e perennemente inquieto.

I due però hanno un punto in comune, e sarà questo a farli incontrare: l'amore per i cani e le gare di "agility dog". Dopo una conoscenza burrascosa, i due continueranno a sentirsi su facebook e, a poco a poco, scopriranno di provare dei sentimenti l'uno verso l'altro.

Il problema però sta nel fatto che Isabel è sposata, con un avvocato che lavora tutto il giorno e che, nonostante la ami, sembra averla confinata nella loro modernissima casa; Andreas invece convive da poco con Regina, una ragazza molto gelosa, che sembra sin da subito sospettare qualcosa.

La storia non ha un finale preciso, forse perchè l'autrice vorrà proseguire con la storia, o forse per proporre qualcosa di nuovo in un genere dove, molte volte, sin dalle prime pagine s'intuisce come andranno a concludersi le vicende, sta di fatto che a me non ha disturbato, anzi, ho apprezzato questo tocco diverso dal solito.

Il tema del tradimento è molto scottante: credo che l'autrice più che sulla relazione clandestina abbia voluto far riflettere su come l'amore sia un sentimento che si alimenta giorno per giorno e che essere sposati non significa una fine, ma il proseguimento di una storia d'amore. Con questo non voglio giustificare il comportamento dei due protagonisti, però ho trovato la storia di Isabel molto triste e il marito un personaggio davvero passivo, impegnato troppo sul lavoro per accorgersi delle esigenze della moglie. Il personaggio di Andreas l'ho invece inteso come una persona ancora alla ricerca di se stesso, che capisce di aver trovato in Isabel una persona diversa da lui e forse, proprio per questo motivo, capace di fargli trovare un senso alla sua vita.

La lettura è scorrevole, anche se ho trovato, a mio parere, alcuni passi un po' lenti: mi sarebbe piaciuto un ritmo più sostenuto nella narrazione, forse perchè sono maggiormente abituata a leggere romanzi ironici. Secondo la mia opinione un po' più di leggerezza non avrebbe guastato. Nel complesso il romanzo non mi è dispiaciuto, anche se ammetto di aver preferito  il primo libro dell'autrice, "Te lo dico sottovoce". E' però una lettura che genera molte domande e spunti di riflessione, come anche il tema dei social nella società attuale, e per questo penso che valga la pena leggerlo.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

martedì 28 marzo 2017

Jane Eyre

Cari lettori, oggi ritorna la mia rubrica di consigli, e quale occasione migliore per segnalarvi uno dei miei romanzi classici preferiti?

TRAMA (da amazon)

Jane Eyre è il capolavoro di Charlotte Brontë, l’affresco vivissimo di un’epoca e di una società, la storia di una proposta d’amore inaccettabile dal punto di vista della morale corrente ma che innesca il tormento della passione e la conseguente repressione. Potente figura femminile, l’eroina del romanzo ha ispirato numerose versioni cinematografiche. Cenerentola priva del candore della fiaba, Jane è la piccola governante che affascina e poi sposa il suo padrone, né bella né attraente secondo i canoni ottocenteschi della femminilità, forse ignara delle arti sottili della seduzione, ma animata da una volontà incrollabile che travolge ogni ostacolo e la preserva immune dalle tentazioni disseminate sull’aspro cammino che conduce alla realizzazione di sé come donna.

lunedì 27 marzo 2017

Incontro con Virginia Bramati

Cari lettori, oggi vi racconterò del secondo e ultimo incontro con l'autore a cui ho collaborato nella biblioteca nella quale attualmente lavoro.

Martedì 21 marzo è stata ospite la scrittrice Virginia Bramati, che ha presentato il suo ultimo romanzo, "Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)", edito da Giunti, cogliendo l'occasione per parlare anche, più in generale, della sua attività di autrice e degli altri tre romanzi pubblicati con Mondadori.

Come per l'incontro con Alice Basso, è stato molto piacevole incontrare dal vivo la scrittrice, molto gentile, cordiale e simpatica che, nella prima parte della presentazione, ha raccontato la sua storia editoriale, che l'ha vista una delle primissime autrice autopubblicate su amazon ad avere successo prima come self e poi come autrice di case editrici famosissime, praticamente il sogno di ogni scrittore.

Successivamente mi è stata offerta la possibilità di condurre la serata ponendo a Virginia alcune domande, riguardanti gli aspetti fondamentali dei suoi romanzi, come la particolare fisionomia delle protagoniste femminili, tutte dal carattere determinato e dal comportamento "virtuoso", a differenza della classica ragazza del romanzo "chicklit" e alcune tematiche ricorrenti nei suoi romanzi, come il rapporto tra città e campagna (nel quale, ovviamente, non si poteva non citare l'immaginaria cittadina di Verate!) e la presenza di misteri a tinte gialle, nei quali le varie protagoniste si trovano coinvolte ma che, con la loro forza e coraggio, cercheranno di risolvere per ottenere la verità.

L'autrice ha poi intrattenuto il pubblico raccontando aneddoti e curiosità interessanti, legati al mondo della scrittura e dell'editoria, tra i quali la nascita dei titoli  delle sue storie, i suoi autori preferiti, il rapporto con i lettori (non solo lettrici!) e quelli che l'hanno ispirata a scrivere romanzi rosa, con qualche accenno ai suoi progetti futuri. 

La serata si è perciò rivelata molto piacevole e interessante e per questo vi consiglio, se vi si presenterà l'occasione, di partecipare a qualche sua presentazione!

sabato 25 marzo 2017

Ops, c'è un messaggio per te- III parte

Cari lettori, dopo avervi raccontato la nascita del mio primo romanzo e qualche dettaglio della trama, oggi vi parlerò in modo più approfondito dei personaggi principali di "Ops, c'è un messaggio per te":



- Milena: è la protagonista della mia storia; una ragazza sui 25 anni che, da un giorno all'altro, si ritrova a Milano dopo aver passato tutta la sua vita in un minuscolo paesino sugli Appennini piacentini. E' una ragazza tranquilla e giudiziosa, un po' ingenua ma anche molto determinata: per esempio, cercherà con tutte le sue forze di ottenere un'occupazione presso una rivista femminile cercando di intervistare uno scrittore che da anni nega contatti con i giornalisti; in seguito si darà da fare per salvare la rivista dal fallimento. Troverà difficoltoso riuscire a convivere con la sua coinquilina, dal carattere opposto al suo, ma entrambe cercheranno poi di cogliere il meglio l'una dall'altra. Dall'animo sognatore  e romantico, si butterà a capofitto nella ricerca del suo misterioso ammiratore, andando così incontro a nuove avventure.

- Claudia: è la coinquilina di Milena. Studentessa di lettere fuori corso, passa le sue giornate tra feste, trucco e parrucco; appartente a una ricca famiglia milanese, viene mantenuta e non lavora. La sua affannosa ricerca di un fidanzato e la sua presunta superficialità riveleranno un animo fragile e privo di quell'amore che non può essere colmato solo con il denaro e, dopo i primi scontri, troverà in Milena un'ottima amica. Dopo una serie di relazioni finite male riuscirà a trovare il suo principe azzurro?

- Agata: è il capo di Milena, che gestisce la rivista "Tutto donna", alla quale la nostra protagonista comincerà a lavorare come assistente personale. Donna snob, arrogante ed egoista, a causa di un mistero legato a un testamento, cercherà di condurre la rivista sull'orlo del fallimento, senza considerare le esigenze dei suoi dipendenti. 

- Lorenzo: fidanzato di Agata e capo della rivista "Tutto cronaca", dello stesso gruppo editoriale del magazine di Agata. E' un ragazzo che, a prima vista, appare come la versione al maschile di Agata, ma che in realtà nasconde qualche segreto e una vita leggermente diversa da quella che raccontano le riviste scandalistiche. Ama molto il suo lavoro ed è considerato un grande professionista. In uno dei primi capitoli entrerà in conflitto con Milena e le affiderà il difficile compito di intervistare lo scrittore.

-Luigi: è lo scrittore che deve intervistare Milena per potersi conquistare il posto. Ex professore di liceo in pensione, è un vecchietto irascibile e scontroso. Dopo non poche difficoltà Milena diventerà sua amica e lui l'aiuterà nello studio della letteratura italiana e latina, grandi passioni della nostra protagonista. Alla fine della storia si scoprirà che anche lui nasconde un grande segreto.

- Nando, Edoardo, Stella e Angela: sono i colleghi di Milena. Stanchi e amareggiati per il tracollo della rivista, riacquisteranno fiducia quando, per una svista, la nostra protagonista riuscirà a migliorare la situazione. Da questo momento in poi tutti i colleghi stringeranno un patto di solidarietà per cercare di aiutarsi il più possibile a mantenere il posto di lavoro. Nando è il più legato a Milena e, a tratti, sembra provare qualcosa per lei; Stella invece appare un po' gelosa dalla simpatia che poi i colleghi proveranno per Milena, anche se non si rifiuterà di collaborare.

- Marcello: misterioso ragazzo che Milena incontra quasi tutti i giorni in metropolitana e che sembra guardarla in modo diverso dagli altri. Che sia lui il suo misterioso ammiratore? Quando Milena conoscerà la sua natura di ragazzo sensibile e gentile (un vero principe azzurro!) la ragazza si  darà da fare per cercare di aiutarlo, perchè il ragazzo nasconde un segreto e un grosso problema e ha bisogno subito di essere aiutato.

Questi sono i personaggi principali della mia storia: spero vi piacciano e che vi abbiano incuriosito: nel prossimo post (ultimo su questo romanzo) vi racconterò in modo più dettagliato i luoghi nei quali si svolgono le varie vicende... alla prossima settimana!

venerdì 24 marzo 2017

24 marzo: anniversario del massacro alle Fosse Ardeatine

Cari lettori, oggi si celebra il triste anniversario di una delle stragi di civili simbolo dell'occupazione nazista a Roma: quella delle Fosse Ardeatine. Ho deciso quindi di dedicare l'angolo culturale del venerdì a questa commemorazione.

Le fosse sono delle cave, nei pressi della via Ardeatina, nelle quali furono prima uccisi e poi occultati 335 civili,  nella quale ora è presente un sacrario nazionale.







Tutto cominciò con l'attentato della resistenza italiana contro i nazisti, che sfociò con l'esplosione di una bomba in via Rasella, il 23 di marzo del 1944. Per questo, la rappresaglia decise di punire con la morte dieci italiani per ogni tedesco morto. La lista delle vittime (che comprendeva detenuti politici, ebrei o semplici sospettati) venne compilata dal capo delle SS Kappler che, nell'elenco, contò addirittura persone in più, che poi decise di uccidere ugualmente affinchè non potessero raccontare agli altri della strage, che era avvenuta in gran segreto e che fu resa pubblica solo successivamente. Per coprire ulteriormente il brutale eccidio, vennero utilizzate delle mine esplosive.


In seguito Kappler venne processato e scontò l'ergastolo in carcere, dal quale riuscì anche a evadere con l'aiuto della moglie, ma per un tumore morì poco dopo. 

Per chi volesse approfondire l'argomento, ecco qualche consiglio di lettura a tema:

TRAMA (da amazon)

Una storia lontana. Una storia di guerra, di morte e d’amore. La storia di uno dei più
atroci massacri nazisti raccontata con la voce di due protagonisti di fantasia ma che
in qualche misura devono essere esistiti davvero. Tutto ciò che li circonda è vero. Veri i nomi, veri i luoghi, veri i fatti. I 335 martiri riposano nel Sacrario delle fosse Ardeatine.
È lì nella tomba “Ignoto 122” che si nasconde il segreto di questa tragica vicenda.



 
TRAMA (da amazon)

Qual è il significato delle Fosse Ardeatine? Quale memoria ha lasciato la strage nazista compiuta a Roma il 24 marzo 1944, come rappresaglia dell'attentato partigiano di via Rasella, in cui il giorno prima erano morti 33 tedeschi? E quale rapporto si può istituire tra il ricordo di quella strage e l'identità collettiva di un'intera città? L'eterogeneità sociale e politica delle 355 persone uccise fa delle Fosse Ardeatine un avvenimento emblematico, che lega insieme "tutte le storie" di Roma: a cadere sotto il piombo tedesco furono infatti generali e straccivendoli, operai e intellettuali, commercianti e artigiani, un prete e 75 ebrei; monarchici e azionisti, liberali e comunisti, ma anche persone prive di appartenenza politica. Protagonista assoluta del libro è la voce diretta dei portatori della memoria: duecento intervistati, di cinque generazioni, e di diversissima estrazione sociale e politica (compresi fascisti ed ex fascisti). Le vicende personali dei superstiti e dei protagonisti mostrano come tutti abbiano convissuto, e convivano ancora, con una drammatica eredità. Ancora oggi, in modo singolare, le Fosse Ardeatine rappresentano un banco di prova della coscienza delle nuove generazioni. Raccolte da Alessandro Portelli, le voci di questo libro danno adito a una ricostruzione di grande respiro corale, che si struttura attorno all'elaborazione e alla fissazione di un linguaggio. Ed è il linguaggio, alla fine, a farsi storia: una storia parlata; parlata a Roma.

TRAMA (da amazon)

Alle Fosse Ardeatine di Roma, nel marzo 1944, trecento e più prigionieri vennero fucilati per rappresaglia dopo l'attentato gappista di via Rasella; a settembre dello stesso anno nel territorio di Marzabofto, sull'Appennino bolognese, i tedeschi sterminarono oltre settecento civili nel corso di un vasto e spietato rastrellamento. Queste due stragi sono assurte a simbolo della violenza e della crudeltà nazista, "luoghi della memoria" dell'Italia repubblicana. Su questi fatti, tanto in Italia quanto in Germania, si è gradualmente costruita l'immagine della guerra tedesca in Italia, si sono giocate partite politiche e storiografiche, si sono celebrati o non celebrati processi, si sono intrecciate polemiche. E quanto ricostruisce l'autore di questo volume, che ripercorre e inquadra non solo i fatti in sé, ma anche le loro lunghe conseguenze: i processi che hanno avuto luogo in Italia nel dopoguerra e, decennio dopo decennio, lo svolgersi del dibattito pubblico nei due paesi.

Fonti:




giovedì 23 marzo 2017

Il vestito da sposa

Cari lettori, tra le novità librarie questa settimana mi ha colpita la trama di questo romanzo, che uscirà il 30 di marzo, voi cosa ne pensate? Lo leggerete?

TRAMA (da amazon)

Charlotte è rimasta sola quando, a soli dodici anni, ha perso la madre. Possiede un’elegante boutique di abiti da sposa e lei stessa è in procinto di sposarsi con Tim, ma, come nelle favole, non riesce a trovare il vestito giusto, convinta che sia l’abito a scegliere la sposa e non il contrario. Un giorno, del tutto casualmente, assiste a un’asta e, nonostante sappia di non poter spendere soldi fuori budget, qualcosa dentro di lei la spinge ad acquistare un vecchio baule malconcio. Solo che Charlotte incomincia ad avere dei dubbi sul fidanzamento, a pensare che forse Tim non sia l’uomo per lei quando, durante una cena per definire i dettagli della cerimonia, il fidanzato le chiede di rimandare il matrimonio perché non si sente ancora pronto. Charlotte, che non considera sensato stare insieme senza progettare di sposarsi, decide allora di rompere con lui. Mentre cerca di farsi forza e superare il difficile momento, le torna in mente il vecchio baule, che non ha ancora aperto… Quando lo fa, scopre che dentro, in ottime condizioni, è conservato un abito da sposa antico, scintillante di perle e raso, con delle iniziali cucite a mano. Ma da dove viene? Chi lo avrà indossato? Un piccolo indizio scatena la curiosità di Charlotte, che si mette a fare ricerche sulla sua proprietaria, senza immaginare quanto le storie legate a quel vestito coinvolgano il suo stesso destino…

mercoledì 22 marzo 2017

La mia vita non proprio perfetta

Cari lettori, oggi vi parlerò del nuovo romanzo di Sophie Kinsella, "La mia vita non proprio perfetta" edito da Mondadori.

Ancora una volta questa scrittrice si è rivelata all'altezza delle mie aspettative, regalando una storia attualissima, raccontata in modo ironico, leggero e divertente, ma densa di spunti di riflessione e di temi attualissimi che riguardano tutti noi.

Protagonista è Katie, una ragazza inglese di campagna che da sempre vorrebbe vivere e lavorare a Londra. La sua determinazione la porterà a ottenere un posto di lavoro nella metropoli, anche se la ragazza andrà incontro a molte difficoltà, soprattutto economiche ma, per mostrare alla sua famiglia e agli amici che se la spassa, decide di postare sui social foto finte che rappresentano non la sua vita reale, ma quella che vorrebbe avere: molte amicizie, vita mondana, serate esclusive...

Il suo intento di cercare di costruirsi una "vita perfetta" la porterà ad ammirare in modo sconfinato il suo capo, Demeter, una donna che all'apparenza rappresenta il successo su tutti i punti di vista e che Katie cercherà di ingraziarsi in ogni modo, inutilmente, dato che un giorno verrà brutalmente licenziata dall'azienda di marketing.

Alla nostra protagonista, allora, non rimane altro che tornare nel paesino dove vive suo padre e la compagna di lui, facendo loro credere di aver ottenuto un "periodo sabbatico" dal lavoro, per poter aiutarli ad avviare la loro nuova attività, un campeggio di lusso.

Tutto sembrerà tornare alla normalità, fino a quando un giorno... chi si presenta tra i villeggianti? Ma proprio Demeter, che non sembra nemmeno ricordarsi di Katie! Superato lo shock iniziale la ragazza cercherà la sua personale vendetta ma, tra strani esercizi yoga e spalature di letame per entrare in contatto con la natura, Katie capirà che la donna cinica e fredda che aveva conosciuto in ufficio non ha una vita così tanto "perfetta"...

A complicare la situazione ci penserà poi uno dei giovani padroni dell'azienda (per il quale Katie all'inizio del romanzo si era infatuata per poi scoprire essere uno dei giovani amanti di Demeter) che, pochi giorni dopo, li raggiungerà al campeggio! Come mai? Quale segreto nasconde?

Tra malintesi e colpi di scena sia i lettori sia i protagonisti del romanzo capiranno che nulla è come sembra: che i carnefici possono essere vittime e viceversa; che chi ostenta una vita perfetta può nascondere più dolori che gioie e che non bisogna mai smettere di lottare per la giustizia e per i propri sogni.

Una storia attualissima, divertente e appassionante, che affronta tematiche sociali di forte impatto, come il rapporto tra l'essere e l'apparire, il coinvolgimento dei social nel costruire l'immagine che vogliamo di noi e il mobbing aziendale. 

Vi lascio con un passo del libro che ho trovato veramente molto bello e che, a mio parere, può condensare il senso di tutto il libro:

Credo di aver finalmente capito come godersi la vita. Ogni volta che vedi qualcuno che ti sembra abbia solo il lato luminoso e scintillante dell'esistenza, ricorda: anche per loro c'è una realtà da schifo. Ovviamente. E ogni volta che ti trovi di fronte la realtà da schifo e ti senti giù da morire e pensi "Ecco, questa è la mia vita", ricorda: non è vero. Tutti hanno un lato luminoso e scintillante, anche se a volte è difficile trovarlo.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

martedì 21 marzo 2017

21 marzo: curiosità sulla primavera

Buon inizio di primavera a tutti, cari lettori! Oggi ho deciso di ricordare l'inizio di questa bella stagione, che spero sarà caratterizzata da tanto sole, fiori e cielo azzurro, elencandovi una serie di curiosità a tema, che mi auguro possano interessarvi:



- Non sempre l'equinozio di primavera coincide con il 21 marzo, perchè la Terra non gira attorno al sole per 365 giorni esatti: secondo calcoli astronomici, fino al 2020 il giorno dell'equinozio sarebbe in realtà il 20 marzo;

- Una delle più antiche celebrazioni dell'equinozio di primavera era costituito dal sacrificio rituale dei Maya, nei pressi della piramide di Chichen Itza, in Messico. Ancora oggi, al tramonto e all'alba degli equinozi, gli angoli della priramenide proiettano su una scalinata la sagoma di un serpente piumato;

- In Iran il nuovo anno inizia a partire dall'equinozio di primavera;

- In India, l'inizio della primavera viene festeggiato con una festa chiamata "Holi" durante la quale le persone si spalmano colori sulla faccia, mangiano dolci e considerano questo periodo come l'inizio di un momento favorevole per la celebrazione dei matrimoni;

- In Cina, durante la "festa di primavera", che corrisponde al capodanno cinese, si diffuse il celebre "involtino primavera": mangiarlo è considerato di buon auspicio;

- In Giappone l'equinozio di primavera è considerato festa nazionale: in quel giorno le famiglie si recano a far visita ai defunti nei cimiteri, secondo un'usanza ideata da un imperatore probabilmente nel VII secolo;

- Il celebre detto "Una rondine non fa primavera" è fatto risalire al filosofo Aristotele che, nell'"Etica Nicomachea", fa un parallelismo tra la sola rondine che non è indice di bella stagione con  l'uomo, che non deve essere considerato gentile se il soggetto in questione compie solo una buona azione.

Ora, invece, qualche spunto letterario legato alla primavera:


TRAMA (da amazon)

Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un’arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante…
Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell’uomo all’apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole.
L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta?



TRAMA (da amazon)

"Le prime volte che venivo a trovare Alda, son passati diversi anni, mi guardavo intorno nella stanza di ricevimento tinello libreria deposito di quadri, col televisore e il riscaldamento perennemente accesi e sorridevo del disordine, dell'affastellamento; poi via via ho capito che quella stanza è come la poesia di Alda: vive di accumulo, aggiungendo immagine ad a immmagine, oggetto ad oggetto, con una semplicità ed una innocenza che riscattano e sublimano qualunque esperienza come qualunque disordine.La stanza si costituisce anche per sottrazione: Alda è generosa, non ti lascia andar via senza donarti qualcosa: un libro, una fotografia, un cappello ecuadoregno, oppure una poesia o una esecuzione al pianoforte." Piero Manni


TRAMA (da amazon)

La storia è ambientata in Giappone dopo la guerra russo-giapponese, negli anni che precedono la prima guerra mondiale, e il contesto è quello dell'alta società, convenzionale e tradizionalista ma attratta anche dalla moderna civiltà anglo-occidentale. Tutti sono ossessionati dal decoro, dal rispetto delle apparenze e dalla conformità a regole antiche, nonostante l'ipocrisia di fondo, in una realtà che sta rapidamente mutando. Protagonista principale è il giovane Kiyoaki Matsugae, appartenente a una famiglia di Samurai, figlio di marchesi, ma cresciuto nella più aristocratica casa dei conti Ayakura, vicina alla corte imperiale, dove ha ricevuto un'educazione estremamente elitaria. Trascorre così pubertà e adolescenza al fianco della figlia dei conti, Satoko, di due anni maggiore di lui. Kiyoaki ha ora diciott'anni, frequenta la Scuola dei Pari, e ha per amico Honda Shigekuni, un ragazzo concreto e positivo, più maturo e consapevole di lui. Satoko ha vent'anni ma ancora non ha accettato un pretendente, essendo segretamente innamorata di Kiyoaki, che è un bellissimo giovane, di gusti raffinati e tratti aggraziati. Per indole ed educazione è malinconico e sensibile, orgoglioso e capriccioso, emotivo e instabile, tutto sentimento e privo di volontà, ignaro ancora del proprio desiderio sessuale e quindi infantile nel giocare con l'affetto di Satoko. L'amore tra i due in ogni caso sboccia, in circostanze a loro sfavorevoli, e li trascina in una passione senza vie d'uscita, che li travolgerà entrambi. Honda intanto assiste come muto testimone ai mille moti contraddittori del cuore e alle sfumature dei sentimenti dell'amico che per la prima volta si trova a gestire emozioni di cui non ha esperienza, affrontando pure l'incomprensione di una società adulta ostile.


TRAMA (da amazon)

Ferite d’oro. Quando un oggetto di valore si rompe, in Giappone, lo si ripara con oro liquido. È un’antica tecnica che mostra e non nasconde le fratture. Le esibisce come un pregio: cicatrici dorate, segno orgoglioso di rinascita. Anche per le persone è così. Chi ha sofferto è prezioso, la fragilità può trasformarsi in forza. La tecnica che salda i pezzi, negli esseri umani, si chiama amore. Questa è la storia di Irina, che ha combattuto una battaglia e l’ha vinta. Una donna che non dimentica il passato, al contrario: lo ricorda, lo porta al petto come un fiore. Irina ha una vita serena, ordinata. Un marito, due figlie gemelle. È italiana, vive in Svizzera, lavora come avvocato. Un giorno qualcosa si incrina. Il matrimonio finisce, senza traumi apparenti. In un fine settimana qualsiasi Mathias, il padre delle bambine, porta via Alessia e Livia. Spariscono. Qualche giorno dopo l’uomo si uccide. Delle bambine non c’è più nessuna traccia. Pagina dopo pagina, rivelazione dopo rivelazione, a un ritmo che fa di questo libro un autentico thriller psicologico e insieme un superbo ritratto di donna, coraggiosa e fragile, Irina conquista brandelli sempre più luminosi di verità e ricuce la sua vita. Da quel fondo oscuro, doloroso, arriva una luce nuova. La possibilità di amare ancora, l’amore che salda e che resta. Concita De Gregorio indaga a fondo una storia vera, creando un congegno narrativo rapido, incalzante e pieno di sorprese. Uno di quei libri in cui uomini e donne trovano qualcosa di sé.


TRAMA (da amazon)

Dopo il clamoroso successo del Diario di velluto cremisi, Sarah Jio torna con un grande romanzo in cui s’intrecciano amori, tradimenti e misteri, dando vita a un racconto intenso e romantico, delicato e toccante.












Fonti:




Foto tratta da Pixabay

lunedì 20 marzo 2017

Incontro con Alice Basso

Ciao a tutti, cari lettori, e buon inizio di settimana! Con questo post  vi voglio raccontare della presentazione che la scrittrice Alice Basso ha tenuto nel paese in cui sto lavorando, al momento, come bibliotecaria, una serata che in parte ho contribuito nell'organizzare e alla quale poi ho assistito come spettatrice.

E' la seconda presentazione letteraria a cui partecipo da quando sto lavorando, la prima di quest'autrice, ed è stata una serata veramente interessante e piacevole. Alice è una ragazza molto simpatica con la quale è semplice chiacchierare e scherzare e mi ha fatto molto piacere averla conosciuta di persona.

La serata è stata la prima di due incontri dedicati alla presentazione di romanzi realizzati da scrittrici donne, pensati per celebrare il mese dell'8 marzo dal punto di vista letterario, ma anche artistico, dato che la sala riunioni è stata abbellita per l'occasione da quadri molto belli realizzati da un'associazione locale di pittori.

Durante la presentazione Alice ci ha raccontato dettagli, aneddoti e curiosità sui suoi romanzi, "L'imprevedibile piano della scrittice senza nome" e "Scrivere è un mestiere pericoloso", editi entrambi da Garzanti. Il pubblico ha potuto così scoprire qualche dettaglio in più su alcuni personaggi, per i quali l'autrice si è ispirata a persone reali, come quello della protagonista Vani, dell'adolescente Morgana e di Irma, personaggio chiave del secondo romanzo. Gli episodi che ci ha raccontato durante la serata, come quello della presentazione dei suoi romanzi in Messico e delle reazioni della sua amica alla quale è ispirata Vani, o quello sulle abitudini della vera Irma quando si reca in pizzeria, sono stati molto spassosi e divertenti.

La scrittrice ci ha poi raccontato del suo lavoro di editor, sempre in modo molto ironico e sapendo coinvolgere il pubblico, al quale ha strappato più di un sorriso. 

Insomma, è stata veramente una bella serata: se l'autrice dovesse venire nella vostra zona a fare una presentazione vi consiglio di partecipare, vi sembrerà di chiacchierare con un'amica! Nell'attesa dell'uscita del suo terzo romanzo, nel quale scopriremo cosa dovrà scrivere e per chi la ghostwriter Vani e come si svilupperà il suo rapporto con il commissario Berganza (un personaggio molto amato non solo dalla protagonista, ma anche dalla sua creatrice) colgo l'occasione per consigliarvi la lettura, se non lo avete già fatto, dei primi due romanzi: due storie veramente originali, con dei protagonisti ben delineati e particolari e scritti veramente molto bene!

domenica 19 marzo 2017

Festa del papà: 5 romanzi sulla figura del padre

Ciao a tutti e auguri a tutti i papà! Oggi, per ricordare questa giornata, vi voglio segnalare 5 romanzi diversi tra loro, ma con un unico filo conduttore: la parola "padre" o "papà" nel titolo; approfitto dell'occasione per augurarvi anche una buona e serena domenica!


TRAMA (da amazon)

Mai come nella Lettera al padre, scritta nel novembre del 1919, affidata alla madre senza tuttavia giungere al destinatario, Kafka ci ha dato un ritratto così lucido di sé. E molti dei motivi che vengono toccati in questa confessione anche spietata - primo fra tutti quello di "un immenso senso di colpa" - non possono che ricordare i suoi personaggi più famosi. Quello che qui viene messo in scena è un vero e proprio conflitto. Figura che incarna un'autorità assoluta, che "ha l'aspetto enigmatico dei tiranni, la cui legge si fonda sulla loro persona, non sul pensiero"; agli occhi di Kafka il padre appare come il tipico rappresentante di un mondo da cui egli invece si sente escluso: pratico, utilitaristico, ben lontano dalle sue aspirazioni. Così, in pagine di forte impatto emotivo, Kafka svela la sua natura di "figlio disederato" e proscritto, non compreso nella vocazione di scrittore, inquieto e in cerca di conferme quanto il suo avversario ostenta sicurezza. Nel saggio posto in appendice Georges Bataille indaga in modo provocatorio sui momenti di questa contesa. L'esperienza di Kafka diventa anche occasione per interrogarsi sul senso ultimo della letteratura. Forse nessun altro scrittore ha saputo mostrare come quel senso sia tutt'uno con la vita stessa.


TRAMA (da amazon)

Lasciati alle spalle Lathum, piccolo borgo del Veluwe ai margini della torbiera, e un'infanzia segnata dalla rigida educazione religiosa imposta dal padre, Hans Sievez può godere di una nuova vita. Ora è un giardiniere orgoglioso del suo lavoro, ha finalmente Margje accanto a sé, la moglie che desidera da sempre e che gli ha dato due figli, e il suo magnifico vivaio, con serre ricche di felci, sequoie e un paradiso di fiori. L'equilibro di questo paradiso è destinato a spezzarsi, portato alla follia dal radicalismo che vale per qualsiasi credo e in qualsiasi tempo.
Nato dall'esperienza personale dell'autore, questo libro ha suscitato un grande clamore, rivelandosi un vero e proprio evento letterario.

 
TRAMA (da amazon)
 
Eugène Rastignac, giovane ambizioso giunto a Parigi con l’obiettivo di entrare a far parte dell’alta società. Vautrin, malvivente privo di scrupoli pronto a sfruttare a suo vantaggio ogni debolezza altrui. E, soprattutto, Papà Goriot, pastaio in pensione consumato dagli sforzi per poter compiacere le continue richieste delle due figlie avide e capricciose. Sono loro i protagonisti di uno dei romanzi più potenti di Balzac, in cui il grande narratore francese parte dalle vicende che si intrecciano nella pensione Vauquer per rappresentare il conflitto tra lo sterile snobismo delle classi agiate e la feroce avanzata di una borghesia in costante tensione fra l’aspirazione a condizioni migliori e il terrore di ricadere nella povertà. Un’opera di spietato realismo, che ci porta nel cuore della Parigi del primo Ottocento e dà voce al dramma di un’umanità schiacciata dalla lotta per affermare se stessi.


TRAMA (da amazon)

Due uomini sono sepolti vicini nel cimitero di Montparnasse: uno è stato un banchiere e il Presidente della comunità ebraica di Parigi, l’altro è stato un artista. Il primo era severo, intransigente, affascinante; l’altro era esuberante, dissipatore, bohémien. Sono, rispettivamente, il padre del narratore e Roland Topor, pittore, scultore e scrittore. Due uomini agli antipodi per scelte di vita, caratteri, ambizioni. Ora la morte li fa giacere e li costringe a parlarsi, come mai sarebbe stato possibile in vita. E’ questa l’originale finzione che consente a Elkann di raccontare il proprio padre, i suoi rigori, i moralismi, il disprezzo per tutto ciò che non è convenzione e intraprendenza di gran borghese. Ma anche di allestire un sottile confronto con un uomo apparentemente diversissimo, un artista. Topor è un personaggio che lo incuriosisce. Per questo cerca chi l’ha conosciuto, parla con gli editori che l’hanno pubblicato, con le donne che l’hanno amato, con Nicolas, il figlio che sta calcando le orme paterne, anche lui pittore, ma più mite, forse ancora alla ricerca di uno spazio che la gioiosa esuberanza del genitore non abbia riempito. E mentre il narratore insegue ricordi, fantasmi e realtà, i due uomini - distesi nelle loro tombe ma chiacchierando come se fossero in un bistrot - si raccontano. E finiscono per confessarsi differenze e idiosincrasie ma anche, insospettabilmente, alcune affinità.


TRAMA (da amazon)

In questo particolare e incantevole libro illustrato, la storia letteralmente si "svolge" davanti ai nostri occhi con le pagine che si aprono in su, in giù e nella pagina centrale. Monica vuole la luna per giocarci, così il suo papà si mette in viaggio per prendergliela. Non è facile arrampicarsi fino alla luna. Ma alla fine ci riesce, solo per scoprire che la luna è troppo grande da portare a casa! Il modo in cui questo problema viene risolto è... una piacevole sorpresa.