venerdì 30 ottobre 2020

La felicità vuole essere vissuta

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "La felicità vuole essere vissuta", scritto da Loredana Limone ed edito da Salani.

Trattasi del quarto e ultimo volume della serie dedicata a "Borgo Propizio", un immaginario paesino italiano creato dalla fantasia dell'autrice e collocato probabilmente in centro Italia.

Anche in questo nuovo episodio ritroviamo i personaggi che abbiamo imparato a conoscere nei primi tre volumi, come le sorelle Mariolina e Marietta e i loro rispettivi consorti Ruggero e Felice Rondinella (sindaco del borgo); Belinda e la sua nuova famiglia; Ornella; Dora la giornalaia pettegola; Antonia, Bartolomeo Saltalamacchia e le sue figlie...

Dopo il tragico terremoto che ha devastato il borgo nel terzo volume, Borgo Propizio pare risorgere dalle proprie ceneri e ritornare quello di un tempo: non senza qualche cambiamento, come l'arrivo di un parrucchiere cinese e dell'eccentrica boutique "Amandissima", oltre alla riapertura della scuola. Per non parlare della troupe televisiva giunta tra le sue mura per girare un film sulla leggendaria figura di Aldighiero il Cortese...

Attraverso una narrazione corale, il lettore entrerà nelle case e nelle vite di questi personaggi, assaporandone gioie e dolori. A differenza dei libri precedenti, in quest'ultima opera non è presente una vera e propria trama, ma un insieme di "spaccati di vite", nelle quali trapelano valori molto importanti, come quelli dell'amicizia e della solidarietà, anche se a volte ho notato un'eccessiva enfasi sul classico tema dei "pettegolezzi di paese" che, dal punto di vista stilistico, ha conferito un po' troppa lentezza al romanzo. 

Apprezzatissimo il finale, che ovviamente non vi svelerò, ma che chiude questa saga in modo davvero eccellente, non solo per il tema trattato ma anche per il modo con cui l'autrice ha deciso di inserirlo nel contesto narrativo. 

Un romanzo quindi che, pur non essendo a mio parere il migliore della serie, chiude in modo magnifico la storia di questo borgo immaginario e che consiglio quindi a tutti coloro che non hanno ancora terminato la lettura di questa saga.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Borgo Propizio 

E le stelle non stanno a guardare 

Un terremoto a Borgo Propizio 

sabato 24 ottobre 2020

Ottobre: Canestra di frutta di Caravaggio

Cari lettori, ritorna oggi la mia rubrica mensile dedicata all'arte. Il quadro che ho scelto questo mese è la celeberrima "Canestra di frutta" dipinta da Caravaggio, conservata nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.


L'esecuzione di questo dipinto fu probabilmente commissionata all'artista dal Cardinale Federico Borromeo agli inizi del 1600, il quale la donò poi alla Pinacoteca Ambrosiana, da lui stesso istituita.

Al centro dell'opera si può notare una canestra di frutta realizzata in vimini, all'interno della quale sono contenuti frutti di vario tipo come grappoli d'uva bianca e nera, pere, una mela, fichi... Le foglie sono secche e bucate, mentre la parete intorno è intonacata, spoglia e monocromatica.

L'opera fa parte della produzione giovanile di Caravaggio, ma già in essa si può notare la predilezione dell'artista per il realismo, a partire dalla realizzazione delle foglie e della frutta stessa. Questo quadro rappresenta la prima testimonianza di una natura che non viene rappresentata nella sua totale perfezione: questo particolare interesse verso il naturalismo potrebbe essere derivatogli dalla pittura fiamminga e simboleggerebbe la caducità dell'esistenza umana.

Il cesto risulta appoggiato su un piccolo listello, ma la vera protagonista del quadro è la frutta, che viene ritratta in modo simmetrico, conferendo così alla scena una sorta di monumentalità.

Ammetto che, pur abitando in provincia di Milano e avendo visitato diversi luoghi culturali della zona, la Pinacoteca Ambrosiana mi manca, pur avendo avuto l'occasione di visitare la vicina Biblioteca. Voi invece avete avuto l'opportunità di ammirare quest'opera dal vivo? Se vi va raccontatemelo nei commenti, mentre per il prossimo post di questa rubrica vi dò appuntamento al mese di novembre!

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Canestra_di_frutta

https://www.analisidellopera.it/caravaggio-canestra-di-frutta/ 

https://www.arteworld.it/canestra-di-frutta-caravaggio-analisi/

sabato 3 ottobre 2020

Non disturbare

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Non disturbare" di Claire Douglas, edito da Nord.

Protagonista è Kirsty, moglie di Adrian e madre di Amelia ed Evie che, dopo la depressione del marito, decide di cambiare vita assieme a tutta la sua famiglia, lasciando Londra per trasferirsi in un paesino di campagna nel Galles, nel quale inizia ad avviare un bed and breakfast con la collaborazione, purtroppo un po' invadente, della madre.

La donna pensa che questo cambio di vita potrebbe aiutare il marito a star meglio e a iniziare nuovo capitolo, sereno, della loro vita, ma all'improvviso la routine della famiglia sarà stravolta dall'arrivo di Selena, cugina di Kirsty. 

In passato Kirsty e Selena erano come sorelle, ma un evento particolare aveva bruscamente posto fine al loro rapporto. Ora, però, che la cugina le confessa di aver bisogno di un luogo dove stare con la figlioletta malata dopo essere scappata dal marito violento, la nostra protagonista deciderà di dare un calcio al passato e provare a recuperare il loro rapporto. 

Ma ciò si rivelerà più complicato del previsto, anche perchè lo spettro del marito violento è sempre presente, per non parlare della ricomparsa dell'ex di Selena e dello strano comportamento del fratello adottivo di Kirsty che, giunto al bed and breakfast per festeggiare il compleanno della madre, pare assumere uno strano atteggiamento una volta accortosi della presenza di Selena.

A ciò si aggiungeranno degli strani accadimenti, come mazzi di fiori marci che Kirsty inizierà a trovare sul cancello quasi ogni giorno, giocattoli delle bambine misteriosamente spostati, un cappio appeso al soffitto, che la donna intrerpreterà come un segno allusivo del passato tentativo di suicidio del marito il quale, assieme alle bambine, diventerà più taciturno, come se nascondesse qualcosa, e nemmeno gli abitanti del paese si mostreranno solidali con lei...

A causa di ciò, Kirsty inizierà a vedere il posto con altri occhi e, piano piano, inizierà a sentirsi soffocare tra quelle montagne che all'inizio le piacevano così tanto,  ma il culmine verrà raggiunto quando, una notte, verrà ritrovato un cadavere...

Ho conosciuto per caso questa autrice con il thiller psicologico "La migliore amica" e, da quel momento, ho iniziato a leggere le sue storie (mi manca solo la sua prima pubblicazione). Trovo che i suoi romanzi, sempre di genere thriller, abbiano una trama ben congegnata e dei risvolti originali, con la giusta dose di suspance, e anche questo suo ultimo lavoro rispetta questi canoni. Ho apprezzato tutto lo svolgersi della trama e il finale mi ha davvero sorpresa. Consiglio perciò questa storia a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi abbia voglia di un thriller psicologica dai risvolti imprevedibili.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

La migliore amica 

La vacanza ideale