Cari lettori, oggi ritorna la mia rubrica mensile dedicata alle origini e alle curiosità sulle fiabe più famose: questo mese ho deciso di parlarvi de "Il gatto con gli stivali".
Pur esistendo varie versioni, la trama più celebre si rifà alla versione di Perrault e parla di un mugnaio che decide di dividere la sua eredità ai tre figli: al primo lascia il mulino, al secondo un asino, e al terzo un gatto. Il felino, dopo aver indossato cappello e stivali e aver promesso all'ultimogenito, abbastanza deluso dalla scelta del padre, di farlo diventare ricco, inizia ad andare in giro per il paese e a portare cacciagione in regalo al re, spargendo la voce che il suo padrone è il ricchissimo marchese di Carabas. Infine, si reca nel castello di un orco, capace di trasformarsi in vari animali, e con uno stratagemma lo convince a trasformarsi in un topolino, riuscendo così a catturarlo e a mangiarselo. Il castello, ormai vuoto, e tutte le sue ricchezze, diventeranno in questo modo del suo padrone che, essendo quindi diventato realmente ricco, finirà anche per sposare la figlia del re.
La più antica attestazione di questa fiaba, con il titolo di "Costantino Fortunato" risale al 1550, anno di pubblicazione de "Le piacevoli notti" del bergamasco Giovanni Francesco Straparola. Non si sa se l'autore l'abbia inventata o rielaborata da una tradizione orale: da notare che nel suo testo il gatto era una femmina, e non possedeva stivali. L'orco inoltre non esisteva, dato che il castello era semplicemente abbandonato. Nel XVII secolo, anche Giambattista Basile ne proporrà una versione, dal titolo "Cagliuso". In seguito la fiaba si diffuse in Europa, con la versione di Ludwing Tieck, di Perrault (che cambiò sesso al gatto e introdusse gli stivali e l'orco) e dei fratelli Grimm.
La fiaba è stata più volte adattata a versioni cinematografiche: la più antica risale al 1969, la più recente al 2011.
Fonti:
(sito da cui è tratta anche l'immagine)
Il gatto con gli stivali purtroppo l'ho conosciuto soltanto grazie alla saga di Shrek, ma non ho mai visto ne letto niente che lo riguardi ☺
RispondiEliminaCiao Gresi, a me piaceva da piccola :-)
EliminaCiao! Anche a me è venuto subito in mente il gatto con gli stivali di Shrek… e le sue espressioni da gattino piagnucoloso! :-)
RispondiEliminaNon conoscevo la storia originale!
Non ho visto la versione di Shrek, ma da piccola amavo questa fiaba!
EliminaÈ una fiaba davvero ricca di spunti didattici e io l'ho utilizzata sovente. Bel post. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Bello utilizzare le fiabe per scopi didattici, buona giornata :-)
EliminaNon conoscevo la la favola originale. Questa rubrica mi è molto utile!
RispondiEliminaMi fa piacere Beth :-)
EliminaCiao Ariel! Da quanto tempo non passavo da te!!
RispondiEliminaMi pace un sacco il Gatto con gli stivali, ma quello di Shreck!! Conoscevo comunque la storia originale con l'orco perchè molto tempo fa vidi il cartone in cassetta di questa stessa storia. Però non c'è dubbio che il gatto moderno con i grandi occhioni sia in assoluto il mio preferito :)
Bentornata Nik! Anch'io avevo il cartone in cassetta, mi piaceva molto!
EliminaSempre adoro questa rubrica e questa storia è davvero bella, mi è sempre piaciuto molto quel gatto così furbo che aiuta tantissimo il suo padrone
RispondiEliminaAnche a me, Susy! :-)
Elimina