lunedì 26 agosto 2019

L'ultimo ballo

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "L'ultimo ballo" di Mary Higgins Clark, edito da Sperling & Kupfer.

Trattasi di un romanzo di genere thriller, che inizia quando una diciottenne viene trovata morta nella piscina della sua casa, nella quale abitava con i suoi genitori. La causa della morte sarebbe dovuta a un forte colpo alla testa.

La ragazza la sera prima aveva dato una festa, dato che i suoi genitori non erano in casa, e saranno molti gli invitati che testimonieranno a sfavore del suo fidanzato, molto geloso e possessivo, con il quale la vittima aveva violentemente litigato.

Tutte le prove sembrebbero convergere su di lui, ma nessuno sa che esiste un testimone oculare: Jamie, il vicino di casa, un ragazzo con problemi mentali che racconterà alla madre di aver visto un "Grande Uomo" assalire la giovane. La madre di Jamie, però, rimarrà sconvolta dalla sua confessione, in quanto "Grande Uomo" era l'epiteto con cui Jamie stesso veniva chiamato dal padre; inoltre la madre verrà a sapere che la notte dell'omicidio Jamie era entrato abusivamente nella villa e nuotato in piscina. Che sia lui il colpevole del delitto?

A far chiarezza sulla situazione ci penserà anche Aline, sorella della vittima, la quale, la sera dell'omicidio, aveva ricevuto dalla sorella uno strano messaggio, che parlava di un qualcosa di importante che doveva assolutamente raccontare alla sorella.

Tra indagini e varie piste investigative si snoda la trama del romanzo che, se da una parte ho trovato appassionante, dall'altra vi ho rinvenuto parecchi difetti. 

L'aspetto positivo sta di certo nello stile diretto e scorrevole della scrittrice, che fa leggere il romanzo in tempi molto brevi e incuriosisce il lettore; dall'altra parte però ho trovato parecchia superficialità nella scrittura, come se l'autrice avesse avuto fretta nel concludere il romanzo. In certi punti la trama è poco approfondita, troppo veloce, e la psicologia dei personaggi poco delineata, tanto che non è semplice empatizzare con loro. Inoltre non è presente la tipica suspance dei romanzi di questo genere.

Nel complesso, quindi, penso che la storia abbia parecchie potenzialità, ma che queste non siano state valorizzate, penalizzando così l'intero romanzo.

mercoledì 21 agosto 2019

Tutto sarà perfetto

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Tutto sarà perfetto" di Lorenzo Marone, edito da Feltrinelli.

Protagonista della storia è Andrea, fotografo quarantenne, più volte definito (dagli altri e da sè stesso) con l'aggettivo  "inaffidabile". Un giorno la sorella Marina, d'indole perfezionista, gli chiede il favore di trascorrere un weekend a Napoli, per badare al padre, malato terminale di tumore, e al suo terribile bassotto Augusto.

Andrea accetterà di buon grado e, durante quei due giorni, lui e il padre Libero vivranno delle esperienze che cambieranno per sempre il corso delle loro vite. Il padre, ex comandante di navi, convincerà il figlio a tornare a Procida, l'isola su cui il nostro protagonista ha trascorso la sua infanzia, prima che la madre morisse. Lì Andrea ritroverà il suo passato, oltre alle persone che ne hanno fatto parte, e questo gli fornirà la spinta giusta per riflettere sul suo futuro e prendere una decisione sulla sua vita.

E' sempre un piacere leggere le storie di Lorenzo Marone e ritrovare quel suo stile così poetico ed evocativo. In questo libro, inoltre, ho anche apprezzato il modo in cui l'autore ha descritto il contesto in cui si svolgono le vicende e il continuo susseguirsi dei ricordi di Andrea, in un perfetto connubio tra presente e passato. Come per gli altri suoi romanzi, anche questa volta ho amato leggere e rileggere alcune frasi della storia, come questa, per esempio:

La vita è fatta di attimi di perfezione nei quali arriva la giusta luce e tutto ci appare come deve essere, e forse il segreto non è cercare di prolungare questi attimi, di fermarli a ogni costo, che nulla può essere fermato, ma accontentarsi di godere del bello, di scorgerlo.

Un libro che non può assolutamente non essere letto dagli amanti dell'autore, e che consiglio anche a chi voglia approcciarsi ai suoi libri per la prima volta.
 
 
DELLO STESSO AUTORE:
 

 

venerdì 2 agosto 2019

La posta del cuore di Mrs Bird

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "La posta del cuore di Mrs Bird", scritto da Aj Pearce ed edito da Sperling & Kupfer.

Ci troviamo in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale: Emmeline è una giovane donna indipendente, che sogna di diventare una giornalista. Un giorno viene attratta da un annuncio che potrebbe interessarle: peccato però che, alla fine, ottenuto il posto, la ragazza si renderà conto che il suo lavoro consisterà soprattutto nello smistare le lettere della rubrica di posta del cuore della terribile Mrs Bird, la quale si rifiuta di pubblicare nella sua rubrica buona parte della corrispondenza, a suo dire "moralmente" scorretta.

Amareggiata dall'atteggiamento della donna, Emmeline cercherà di aiutare quelle persone, le cui vicende e problemi potrebbero fare da specchio a quelli di altre donne. Così, animata da una forte dose di coraggio mista a incoscienza, inizierà a rispondere e a pubblicare quelle lettere a nome di Mrs Bird, la quale non è mai solita leggere la rivista dopo la pubblicazione...

Sullo sfondo di questa vicenda, si svolgono gli eventi della seconda guerra mondiale, che nel romanzo vengono analizzati dal punto di vista delle persone comuni, che non combattono sul campo di battaglia le quali, quotidianamente, cercano di condurre un'esistenza normale. La vita di Emmeline, quella del suo fidanzato in guerra, della sua cara amica e coinquilina Bunty e di tutte le altre persone che popolano il romanzo saranno sconvolte dagli eventi bellici, i quali segneranno in modo indelebile le loro esistenze. 

Credo che sia proprio questo il punto di forza del romanzo, ovvero quello di raccontare lo svolgersi della vita quotidiana in tempo di guerra, che l'autrice ha saputo descrivere davvero accuratamente, facendo immergere il lettore in quell'atmosfera. La stessa Emmeline cercherà di dare il suo contributo facendo la volontaria notturna in un centralino. 

Purtroppo, però, devo ammettere che la lettura non mi ha pienamente soddisfatta, e questo a causa dello stile narrativo dell'autrice, che ho trovato troppo lento e prolisso. In questo modo la lettura è proceduta davvero a rilento. Inoltre, per quanto abbia apprezzato il fulcro narrativo principale (ovvero il tema delle lettere), penso che l'autrice avrebbe potuto approfondirlo maggiormente. 

Per questo motivo non mi sento di sconsigliarvi il romanzo, il quale affronta il tema della seconda guerra mondiale da un punto di vista inusuale; ma, d'altra parte, non posso negarvi che lo stile non è dei più scorrevoli, e questo ha penalizzato una storia che, a parer mio, possiede delle ottime potenzialità.