sabato 29 febbraio 2020

Due cuori in affitto

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Due cuori in affitto", scritto da Felicia Kingsley ed edito da Newton Compton.

I protagonisti principali della storia sono i giovani Summer e Blake. I due, per una serie di coincidenze, si troveranno a condividere un appartamento negli Hamptons, la cui convivenza non si rivelerà affatto semplice, dato che non potrebbero essere più diversi. Summer, infatti, è una ragazza californiana, fidanzata con un uomo molto più grande di lei, amante dell'alimentazione sana e dello yoga, aspirante sceneggiatrice. Blake, al contrario, è uno scrittore bestseller sciupafemmine, che dorme fino a tardi e fa colazione con sigarette e Bloody Mary. 

Tra scontri e battutine al vetriolo, però, i due si avvicineranno sempre di più, iniziando a condivedere esperienze, avventure e disavventure... e chi l'ha detto che due mondi così diversi non possano trovare un punto d'incontro?

E' stato piacevole leggere questo romanzo: nonostante all'inizio abbia fatto un po' di fatica ad abituarmi allo stile vivace e un po' "sopra le righe" dell'autrice, dato che era un po' di tempo che non leggevo una storia di questo genere, una volta presa dimestichezza, ho proseguito la lettura con interesse. Sebbene siano presenti molti elementi "classici" del genere romance (come l'odio/amore tra i due protagonisti e gli opposti che si attraggono), ho rinvenuto alcuni aspetti più particolari che ho apprezzato molto, come la capacità dell'autrice nell'alternare sapientemente i punti di vista dei due personaggi; nello sviluppare i sentimenti di Summer e Blake in modo graduale, evitando il super abusato "instant love" e, soprattutto, nel creare dialoghi davvero brillanti, aspetto, questo, che ritengo sia il punto di forza dell'intero romanzo. 

Perciò, se siete amanti del genere, vi consiglio questa storia, leggera al punto giusto e adatta a passare dei momenti di vero relax, in compagnia di due protagonisti che sapranno attirare la vostra curiosità.

lunedì 17 febbraio 2020

Febbraio: La Tempesta di Giorgione

Cari lettori, ritorna oggi la mia rubrica mensile dedicata all'arte. Questo mese ho deciso di parlarvi di un quadro che è conservato a Venezia, più precisamente nelle Gallerie dell'Accademia, un'opera davvero particolare, che è stata a lungo argomento di discussione tra gli storici dell'arte, a causa del suo enigmatico significato, sto parlando del dipinto "La Tempesta" del pittore veneto Giorgione.

L'artista dipinse il quadro nei primi anni del 1500, su committenza dell'amico Gabriele Vendramin. In seguito, dopo numerosi passaggi di proprietà, negli anni '30 del 1900 fu acquisita dal comune di Venezia. 

Nel quadro è rappresentata una donna nuda che allatta un bambino (sulla destra) e, al lato sinistro, un uomo che sorregge un bastone. I due personaggi sono inseriti in un contesto composto da alberi, un ruscello, rovine architettoniche e, sullo sfondo, alcune abitazioni. Nel cielo nuvoloso irrompe un fulmine. 

Come già accennato, gli storici dell'arte hanno dibattuto a lungo sul senso di questo dipinto: inizialmente si è pensato per una scelta casuale dei personaggi, in seguito si è cercato un significato. A sostegno di ciò si sono sviluppate alcune teorie che si rifanno a una lettura allegorica dei personaggi. 

Una di queste sostiene che l'uomo sia la personificazione della Fortezza e la donna quella della Carità, entrambi in balia della casualità o, più propriamente, della Fortuna, personificata dal lampo. Un'altra teoria, invece, vedrebbe nei personaggi Adamo ed Eva (il figlio allattato sarebbe Caino) i quali, dopo essere stati cacciati dal paradiso terrestre, subiscono la condanna di Dio (rappresentato dal fulmine). Infine, altri studiosi hanno rimarcato la predominanza della natura sui personaggi, concentrandosi sull'abilità paesaggistica dell'artista. 

Di certo è proprio l'ambiguità che conferisce a quest'opera un'aura di fascino e di mistero, e chissà se lo scopo dell'artista fosse proprio quello...

E a voi piace quest'opera? Vi affascinano i quadri così misteriosi o preferite soggetti più semplici e immediati? 

Se vi va raccontatemelo nei commenti e, per questa rubrica, vi dò appuntamento al prossimo mese!

Fonti:

- Libro di testo "Arti Visive" (Dorfles, Buganza, Stoppa)
- Immagine del quadro tratta da Wikipedia.

lunedì 10 febbraio 2020

Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici", scritto da Rachel Wells ed edito da Garzanti.

Trattasi del quinto libro dedicato alla serie con protagonista Alfie, il celeberrimo "gatto dei portoni". In questa nuova avventura, il nostro micio sarà alle prese con diversi problemi, che riguarderanno sia i suoi amici felini sia quelli umani.

Nell'appartamento in cui in passato abitava la sua prima "fidanzatina", infatti, si trasferirà una nuova famiglia, composta da Sylvie (una donna appena separatasi dal marito), la figlia adolescente Connie e la gattina Hana, che da subito attirerà la simpatia di George, il "figlioccio" di Alfie. 

Connie stringerà un legame molto forte con Aleksy, il figlio di Franceska, ma Sylvie, iperprotettiva, non accetterà questa relazione e cercherà in tutti i modi di osteggiarla. Come reagiranno ai suoi divieti i due ragazzi, alle prese con la complicatà età adolescenziale? Gli abitanti di Edgar Road cercheranno in tutti i modi di aiutare i due giovani e di stringere amicizia con la donna: ce la faranno a scalfire le sue resistenze e le sue paure?

Ovviamente Alfie non starà a guardare, ma cercherà in tutti i modi di aiutare i suoi amici umani, anche se i risultati non sempre saranno positivi. Ma il nostro protagonista dovrà fare i conti anche con George che, come Aleksy, pare stia vivendo una sorta di fase "adolescenziale" e, purtroppo, anche con una terribile verità che coinvolgerà la sua amata Tigre, madre "adottiva" di George. Insomma, Alfie non avrà un attimo di tregua, tanto più che si avvicinerà anche il periodo natalizio... 

E' sempre un piacere ritornare a Edgar Road e ritrovare i suoi abitanti, da Claire a Jonathan, da Polly a Matt, da Franceska e la sua famiglia, oltre a tutti i gatti che ruotano attorno alla vita di Alfie. I temi affrontati in questo romanzo sono soprattutto quelli del cambiamento e della perdita, che conferiscono alla storia una patina di malinconia, ma il tutto viene trattato con estrema delicatezza. Carinissimo il parallelismo tra l'adolescente Aleksy e il piccolo George, il quale coinvolgerà Alfie in un mistero che riguarderà un burbero anziano. 

Anche se i romanzi hanno un po' perso quella dimensione corale che apprezzavo tanto, amo molto leggere questa serie, che affronta sempre temi mai scontati e banali, che nella sua semplicità pone numerosi spunti di riflessione, che è capace di trasmettere serenità, pacatezza e un pizzico di speranza. Consigliata soprattutto agli amici dei felini ma non solo, con l'invito, ovviamente, a iniziare la lettura dal primo volume. 
 
 
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