lunedì 29 febbraio 2016

Una famiglia quasi perfetta

Buon inizio di settimana a tutti, oggi voglio dedicare questo post alla recensione del romanzo di Jane Shemilt "Una famiglia quasi perfetta", edito da Newton Compton Editori.

La storia è sviluppata su due diversi piani temporali: il momento presente in cui si svolge la vicenda e quello passato, risalente a circa un anno prima, basato sul racconto dell'evento che fa da cardine all'intera storia, ovvero la scomparsa della figlia di Jenny (la protagonista), Naomi. 

Jenny è un medico, sposata con Ted, un neurochirurgo e, oltre a Naomi, ha anche due gemelli, Ed e Theo, di diciassette anni, due anni in più della sorella. Jenny è convinta di avere una vita perfetta: un lavoro che le occupa molto tempo ma che la fa sentire importante; un marito che la ama; tre figli ben educati, coscienziosi, che non le danno nessun tipo di problema. Il suo equilibrio verrà spezzato dall'improvvisa scomparsa di Naomi, dopo che una sera non torna a casa dopo aver preso parte a una recita scolastica. 

E sarà proprio durante le indagini che la donna si accorgerà di aver dedicato troppo tempo al lavoro e di non aver saputo (o voluto) comprendere la vera natura dei suoi familiari: Naomi infatti si rivela essere una ragazza completamente diversa da quella che lei pensava di conoscere e lo stesso dicasi per i gemelli (soprattutto per quanto riguarda Ed); inoltre anche il suo matrimonio verrà messo a dura prova. A tutto questo si aggiunge il rimpianto di non aver saputo comprendere quei piccoli segnali che la figlia le aveva lanciato poco prima di sparire, come degli strani sorrisi o dei vestiti particolarmente vistosi e inadatti a una ragazza della sua età. 

Senza perdersi d'animo la donna, aiutata da un poliziotto con il quale intreccerà un rapporto particolare, cercherà di far luce sulla vicenda, fino ad arrivare a un dubbio atroce: Naomi è stata rapita o se n'è andata di sua spontanea volontà? 

Sulla copertina del romanzo compare l'espressione "un grande thriller" ma, sinceramente, non penso che questo romanzo sia da annoverare a questo genere. Credo sia soprattutto un romanzo psicologico, intriso di mistero, basato sullo studio dei rapporti familiari e sul difficile compito di una donna di saper conciliare la vita professionale con quella familiare. Premesso questo, il romanzo nel complesso mi è piaciuto, anche se mi aspettavo una maggiore suspance. In alcuni punti, a mio parere, l'autrice si è dilungata un po' troppo (come, per esempio, per quanto riguarda la descrizione della nuova vita di Jenny dopo la tragedia), e questo ha un po' appesantito la lettura. Molto bello invece il finale, sul quale non spenderò molte parole per ovvi motivi, che ha stravolto l'intera vicenda e aggiunto una nota dolceamara alla storia. 

Voi avete letto questo romanzo? Come lo avete trovato? Attendo i vostri commenti... :-)

giovedì 25 febbraio 2016

Io uccido

Probabilmente conoscerete quasi tutti questo romanzo, ma ho deciso di proporlo lo stesso nella mia rubrica di consigli letterari perchè mi è piaciuto talmente tanto che, tra gli scritti di Giorgio Faletti, occupa la pole position: se cercate un romanzo giallo che vi incurioscisce tenendovi con il fiato sospeso fino allo sconvolgente finale, questo è la storia che fa per voi.


TRAMA (da amazon)

Un dee-jay di Radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto, dalla voce artefatta, rivela di essere un assassino. Il fatto viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati morti e orrendamente mutilati sulla loro barca. Inizia così una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata a Radio Monte Carlo con un indizio "musicale" sulla prossima vittima, e ogni volta sottolineati da una scritta tracciata col sangue, che è nello stesso tempo una firma e una provocazione: lo uccido... Per Frank Ottobre, agente dell'FBI in congedo temporaneo, e Nicolas Hulot, commissario della Sûreté Publique, inizia la caccia a un fantasma inafferrabile. Alle loro spalle una serie di rivelazioni che portano poco per volta a sospettare che, di tutti, il meno colpevole sia forse proprio lui, l'assassino. Di fronte a loro un agghiacciante dato statistico. Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è.

mercoledì 24 febbraio 2016

Te lo dico sottovoce

Ho scoperto l'esistenza di questo romanzo, scritto da Lucrezia Scali ed edito dalla Newton Compton, grazie alle numerose recensioni dei blog letterari che ho incominciato a seguire. Per prima cosa mi ha colpito la copertina (veramente carina, come tutte quelle di questa casa editrice, del resto) poi, quando ho letto la trama, ho capito che avrebbe potuto incontrare i miei gusti, così ho deciso di leggerlo, e oggi sono qui a parlarvene e a raccontarvi la mia opinione. 

La vicenda è ambientata a Torino e la protagonista è Mia, una ragazza quasi trentenne che vive nella vecchia casa dei suoi adorati nonni, assieme al suo inseparabile cane Bubu, e che gestisce una clinica veterinaria con gli amici Fiamma e Antonio. Inoltre il suo profondo amore per gli animali la porta anche a collaborare con la polizia in casi in cui sono coinvolti i suoi amici a quattro zampe, oltre al portare avanti il progetto di aiutare alcuni bambini ricoverati in ospedale con la pet therapy.

E sarà proprio grazie a queste sue attività che la ragazza farà la conoscenza di due uomini che desteranno entrambi il suo interesse: il medico Alberto, un uomo tranquillo e rassicurante, e Diego, un poliziotto di origini pugliesi, dal carattere apparentemente scontroso e irascibile, che sembra volersi spingere oltre nel suo rapporto con Mia. Ma la ragazza nasconde un passato molto doloroso e non si sente pronta ad abbandonarsi all'amore, tanto più che Diego pare essere un bel donnaiolo... 

Che fare allora? Approfondire la conoscenza di Alberto? Provare a fidarsi di Diego? Ascoltare il proprio cuore o andare avanti e proseguire da sola la propria vita? In un primo momento Mia non sa bene come agire e, d'altra parte, non può contare nemmeno sull'appoggio dei propri familiari, dai quali è considerata una sorta di "pecora nera" per aver deciso di svolgere la professione dei suoi sogni e per non mirare a farsi mantenere da un ipotetico ricco marito, come ha fatto invece sua sorella.

Quando alla fine, però, la ragazza deciderà di fare ordine nel proprio cuore e di prendere finalmente una decisione, nuovi problemi e colpi di scena la faranno ripiombare nell'incertezza e a rischiare non sarà solo la sua stabilità sentimentale, ma pure la sua amatissima professione....

Vi devo confessare che quando ho iniziato a leggere questo romanzo pensavo che fosse semplicemente uno dei soliti romanzi rosa, carini ma un po' superficiali, invece mi sono dovuta ricredere man mano che andavo avanti con la lettura.

Innanzitutto ho molto apprezzato la complessa psicologia dei personaggi, che li ha resi molto intensi e reali; poi ho gradito il messaggio d'amore che trapela nell'intera storia, che non è solo riservato alla relazione uomo-donna, ma abbraccia più ambiti, come quello verso i bambini, gli animali, i nonni, gli amici... 

E infine mi piace sottolineare la scelta dell'autrice, per me ezzeccatissima, di inserire nella vicenda il proprio mondo (ho letto nella nota biografica che studia veterinaria), conferendo in questo modo al romanzo unicità e originalità.

Molto intensi ed emozionanti i capitoli finali, quindi vi consiglio non solo di leggere questo libro, ma anche di arrivare fino alla fine ;-)

Un saluto a tutti e alla prossima recensione!

martedì 23 febbraio 2016

Una scommessa per amore

Ciao a tutti: oggi vi voglio consigliare un romanzo rosa delizioso che ho letto all'incirca un paio di anni fa. I due protagonisti sono veramente adorabili e sono sicura che conquisteranno anche voi!
 

TRAMA (da amazon)

Minerva Dobbs ha un piano per ogni evenienza, perfino per le nozze della sorella. La sua missione è perdere i chili di troppo e trovare un accompagnatore che la faccia ben figurare nel ruolo di damigella d’onore. Come se la rinuncia ai carboidrati non fosse già abbastanza dolorosa, l’uomo che Min aveva accuratamente selezionato per il matrimonio decide di mollarla a tre settimane dall’evento, sguinzagliando poi sulle sue tracce il donnaiolo professionista Calvin Morrisey. Per vincere una scommessa, l’affascinante sconosciuto dovrà persuadere Min a concedersi a lui entro un mese. Ma quando lei viene a sapere del complotto ordito ai suoi danni, decide di prendere le dovute distanze... Ma la sua vita non finisce qui e dovrà presto vedersela con un ex infinitamente geloso, uno psicoterapeuta testardo, un gatto estremamente astuto e la proposta più pericolosa di quanto mai avesse potuto immaginare: il vero amore.

lunedì 22 febbraio 2016

Io che amo solo te

Buon inizio di settimana a tutti, oggi vi voglio parlare del romanzo di Luca Bianchini "Io che amo solo te", edito da Mondadori.

L'intera vicenda è ambientata in Puglia, precisamente a Polignano a Mare, e si svolge in tre giorni: venerdì, sabato e domenica, ovvero nel finesettimana nel quale avvengono le nozze dei due protagonisti della storia, Chiara e Damiano.

Anche se, a dir la verità, la coppia che sia prima sia durante i festeggiamenti desta maggior attenzione (non solo agli invitati ma anche al lettore) è quella di Ninella (madre della sposa) e di Don Mimì (padre dello sposo), due ex fidanzati costretti a separarsi quando erano giovani a causa dell'incarcerazione del fratello di Ninella. Pare infatti che, in tutti questi anni, i loro sentimenti non si siano assopiti...

Ma anche i due giovani sposi nascondo qualcosa: Chiara, infatti, sembra interessarsi un po' troppo al suo fotografo, mentre Damiano, il giorno prima delle nozze, decide di incontrare la sua ex...

Intorno a loro ruotano le vicende di altri personaggi, come quelle di Nancy, sorella minore di Chiara, una ragazza alle prese con i suoi problemi adolescenziali; di Orlando, fratello di Damiano, un ragazzo che nasconde la propria omosessualità, vive una relazione clandestina con un uomo sposato detto l'Innominato e decide di presentarsi al matrimonio del fratello con una sua amica lesbica per sviare i pettegolezzi; di Franco, il fratello di Ninella, che era stato la causa della sua rottura con Don Mimì, il quale vorrebbe partecipare alle nozze della nipote; e di zia Dora e di zio Modesto, parenti del defunto padre di Chiara, che ora vivono al Nord e snobbano la vita dei loro parenti al Sud, anche se, pure loro, nascondono qualche scheletro nell'armadio...

E' quindi con queste premesse che si svolgerà l'intera cerimonia, caratterizzata anche dall'arrivo del vento maestrale, la quale metterà alla prova non solo i due sposi, ma anche gli altri personaggi precedentemente nominati.

Nel complesso devo dire che il romanzo mi è piaciuto, lo stile è scorrevole, le vicende incuriosiscono, la descrizione delle usanze matrimoniali, così sentite al Sud, hanno suscitato il mio interesse, anche perchè sono tratteggiate con molto realismo, e a un certo punto anche al lettore sembra di essere lì, assieme a tutti gli altri invitati. 
Quello che però non mi ha convinto, e qui credo si tratti di una questione di gusti personali, è stata la psicologia di questi personaggi: tutti desiderano un qualcosa, però fanno l'opposto di quello che realmente vorrebbero, non sono sinceri, istintivi, determinati, anzi, in certi momenti della storia appaiono veramente ipocriti! L'unico che, a un certo punto, sembra voler uscire da questo temperamento è Orlando, ma alla fine non riuscirà a raggiungere il suo obiettivo. Ecco, questo genere di personaggi non suscita la mia simpatia, quindi mi sento sì di promuovere questo romanzo, ma non a pieni voti.

Alla prossima recensione e, come sempre, se avete voglia fatemi conoscere la vostra opnione!

venerdì 19 febbraio 2016

Febbraio: La nuvola di smog & La formica argentina

Ho deciso di dedicare questo mese a Italo Calvino, un autore che ha sempre riscontrato la mia più grande ammirazione. 
Data anche l'attualità dell'argomento, ho deciso di leggere e recensire "La nuvola di smog": questo breve romanzo è stato pubblicato nel 1958 e fa parte del filone dei romanzi nei quali Calvino analizza con realismo la realtà che lo circonda, con lo scopo di denuciare vizi e difetti dell'Italia del "boom economico".

Il protagonista di questa storia è un uomo che non viene identificato e che a un certo punto della sua vita si trasferisce in una ancor meno identificata città industriale, con lo scopo di lavorare come redattore per la rivista "La Purificazione". Ed è proprio in questo nuovo ambiente che il nostro personaggio comincia a fare i conti con una gigantesca nuvola di smog che troneggia in cielo, ma anche con la polvere che si insinua ovunque (anche tra le zampe di un gatto) e con una sporcizia sempre più dilagante in ogni luogo. Egli osserva e analizza tutto quello che lo circonda con oggettività e con chiarezza, senza filtri o idealizzazioni e non si cura di nascondere tutto il suo disagio da intellettuale di fronte a una situazione che rappresenta simbolicamente anche un degrado morale, e non solo ambientale. 

Diverso è invece l'atteggiamento degli altri personaggi con i quali l'uomo si trova a dover interagire nel corso della storia: il suo capo Cordè, per esempio, mostra un atteggiamento ambiguo, perchè da una parte sembra voler combattere l'inquinamento (non a caso il titolo della sua rivista porta in questa direzione), dall'altra invece si pone come rappresentante di un gruppo di industriali, ovvero dalla parte di coloro che l'inquinamento lo provocano con le loro fabbriche; il collega Avandero d'altra parte concepisce lo smog come il pretesto per poter fuggire dalla città il finesettimana e poter trascorrere così dei periodi di relax in montagna. In più egli non perde occasione per tenere sempre pulita dalla polvere la propria scrivania ai danni di quella del nostro protagonista, che viene invasa dai suoi documenti. 
Altri personaggi di spicco sono la signora Margariti, padrona di casa del protagonista, che cerca di costruire uno spazio non ancora invaso dalla polvere e dalla sporcizia pulendo continuamente le stanze non affittate, ma lasciando insudiciare quelle in cui vive, come se non potesse scindere la vita con l'invasione della polvere; c'è poi Claudia, la fidanzata del nostro personaggio, la quale vive in un mondo tutto suo e l'inquinamento proprio non lo vede: il suo fidanzato ne è consapevole, e accetta questo suo atteggiamento come per preservarla dalla dura realtà tanto che, quando in un momento di intimità si spoglia, egli prova l'istinto irrefrenabile di accarezzarle il seno non per amore ma per levarle qualche minuscolo granello di polvere che potrebbe contaminarla. 
Infine, altro personaggi emblematico è Omar Basaluzzi, un sindacalista che usa il problema dello smog solo come incentivo per promulgare la lotta di classe.

L'unico che quindi concepisce la realtà per quello che appare è solo il nostro protagonista, che all'inizio la subisce, ma poi, per cercare di sopravvivere, va alla ricerca dei panni bianchi e puliti stesi dalle lavandaie in campagna per poter fissare nella sua mente immagini totalmente opposte di quelle che vede in città.

Come tutti i romanzi di Calvino, non posso che esprimere un giudizio positivo: le sue storie, all'apparenza semplici sia per quanto riguarda la trama sia per l'aspetto stilistico, offrono sempre molti spunti di riflessione e ci fanno comprendere come la realtà dei fatti nasconda sempre dei risvolti più nascosti (in questo caso, come l'inquinamento rappresenti non solo una degenarazione ambientale, ma anche morale ed etica dell'umanità). 

Affine a questa storia è "La formica argentina", un racconto più breve che è stato inserito nella stessa edizione. Qui il nemico non è lo smog, ma proviene direttamente dalla natura: i due protagonisti si ritrovano infatti la casa (situata nella riviera di Ponente) invasa da milioni di formiche, senza poter fare qualcosa per contrastarle. Anche in questo caso i personaggi che incontreranno adotteranno un modo tutto loro per sconfiggerle (i vicini Reginaudo con gli insetticidi; l'inventore capitano Brauni con delle trappole molto complesse; il signor Baudino, capo dell'ente per la lotta contro la formica argentina con della melassa; la signora Mauro con l'indifferenza e il buio della casa)ma, alla fine, unico sollievo sarà quello di andare sulla spiaggia vicino al molo, luogo nel quale le formiche non ci sono. Ancora una volta l'autore sottolinea il disagio dell'uomo di fronte al mondo che lo circonda.

Cosa ne pensate voi invece di Calvino? Vi piacciono i suoi romanzi? Ne avete uno in particolare che vi ha entusiasmato? Se volete, scrivetelo pure nei commenti, nel frattempo vi do appuntamento al prossimo mese e al prossimo classico!

giovedì 18 febbraio 2016

L'importanza di essere sposata (e seguiti)

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare una trilogia, scritta da Gemma Towley, nota anche come la sorella di Sophie Kinsella. E' una storia leggera, ironica e romantica, proprio come quelle che piacciono tanto a me! Tra tutti e tre i volumi, però, ho una predilezione per il primo: ricordo ancora quei piacevolissimi giorni al mare trascorsi a leggere questo romanzo! 
Il primo volume della serie s'intitola "L'importanza dell'essere sposata"; il secondo "Occhio allo sposo, Jessica Wild" e il terzo "Una moglie ideale".


TRAMA (da amazon)

Così inizia la storia di Jessica Wild: è giovane, carina, lavora in una agenzia di pubblicità di Londra e vive in un appartamentino di Islington, quartiere alla moda della capitale. È convinta che l'amore sia un investimento sbagliato, una tremenda perdita di tempo e in genere un'impresa suicida, da cui si esce comunque col cuore a pezzi. Meglio trottare sul lavoro.
Finché, per uno scherzo del destino, non si trova improvvisamente nella condizione di conquistare e sposare un uomo per poter ereditare un patrimonio di 4 milioni di sterline e una villa nella campagna inglese lasciatale in eredità da una bislacca vecchietta. Non solo: il marito, secondo il testamento, deve essere per forza il bellissimo Anthony, inarrivabile - quanto insopportabile - capo di Jessica, che esce solo con modelle. Riuscirà Jessica nella sua corsa contro il tempo? Saprà trasformarsi in pochi giorni in una femme fatale con l'aiuto dei suoi amici più cari? Saprà rinunciare al vero amore per denaro? 


TRAMA (da amazon)

Continuano le avventure romantiche di Jessica Wild, iniziate con "L'importanza di essere sposata".
Il grande giorno è quasi arrivato per Jessica: è fidanzata con l'uomo dei suoi sogni - il meraviglioso Max - ed è nel bel mezzo dei preparativi di un matrimonio perfetto. Nessun ostacolo fra lei e la felicità.
Beh, quasi nessuno. Perché negli ultimi tempi Max ha un comportamento piuttosto evasivo, se non addirittura sospetto. E quando Jessica, credendolo a un pranzo di lavoro, lo scopre invece in compagnia di un'attraente sconosciuta, il mondo le crolla addosso: Max le ha mentito. E Jessica, che non riesce proprio a tenersi fuori dai guai, si ubriaca e finisce per risvegliarsi nel letto del rivale in affari del futuro sposo.
Carriera, reputazione e il suo sogno d'amore sembrano andare in frantumi, ma dal passato riemerge all'improvviso qualcuno che mischierà di nuovo le carte in tavola. Riuscirà Jessica a sposare l'unico uomo che abbia veramente mai amato?  


TRAMA (da amazon)

Terzo e ultimo appuntamento con le avventure romantiche di Jessica Wild, iniziate con "L'importanza di essere sposata".
Finalmente sposata con l'uomo che ama - il dolce e seducente Max -, Jessica Wild-Wainright è felice come non mai... se non fosse per un piccolo dettaglio. Il marito non sa niente di una sua semi-scappatella con il rivale in affari, avvenuta poco prima del loro matrimonio.
Tormentata dal terrore di essere scoperta, Jessica si tuffa anima e corpo nel programma "Moglie ideale". Con l'aiuto dei soliti amici sconclusionati, tenterà di diventare una mogliettina adorante, un concentrato di passione e virtù domestiche. Ma il cammino verso la perfezione è irto di ostacoli. Tra disastri culinari e incresciosi incidenti in camera da letto, il povero Max finisce in ospedale e Jessica dovrà mandare avanti anche l'azienda.

mercoledì 17 febbraio 2016

17 febbraio: giornata mondiale del gatto

Ciao a tutti, cari lettori, oggi voglio dedicare un post ai nostri amici felini, dato che in data odierna ricorre la giornata a loro dedicata. Chi mi conosce sa che sono un'amante degli animali ma, tra tutti, ho un debole proprio per loro, i gatti, simbolo di libertà, indipendenza e curiosità.

Leggendo qualche pagina on line ho scoperto che è stato scelto proprio questo giorno perchè un tempo febbraio era il mese dedicato alla magia (alla quale si pensava fossero legati i nostri amici felini), oltre che essere, ancora oggi, il periodo del segno zodiacale dell'acquario, che simboleggia la libertà. 
Si è scelto invece il giorno 17 perchè, secondo delle superstizioni popolari, questo numero porterebbe sfortuna allo stesso modo dei gatti neri e quindi si è voluto giocare ironicamente su queste sciocche credenze.

La figura del gatto è molto frequente in tutti i generi della letteratura. Per esempio, proprio in questo periodo, sto leggendo uno dei tanti manuali che ci sono in commercio su come comprendere i loro comportamenti, che si sta rivelando molto interessante:


TRAMA (da amazon)

Una guida pratica e di facile consultazione per comprendere i messaggi che il gatto vuole comunicare attraverso il linguaggio del corpo. Tutti i comportamenti che il gatto assume fuori e dentro casa hanno infatti un significato preciso. Il libro rivela il significato dei 100 comportamenti più comuni, offrendo per ogni messaggio la corretta spiegazione corredata da una utilissima rassegna fotografica.


Ma il genere della manualistica sui gatti, sui loro gesti e la loro psicologia è talmente varia che c'è da perdersi in un mare di pubblicazioni, quindi, se avete voglia di leggere qualcosa su questo argomento, vi conviene passare direttamente in libreria per avere una visione d'insieme!

Se invece  consideriamo la poesia, mi piacerebbe citarvi ora la traduzione di un testo antichissimo, risalente addirittura al Medioevo e scritto da S. Adelmo, il quale, contrariamente all'ideologia cattolica dell'epoca che concepiva il gatto come un animale demoniaco, loda l'animale per la sua capacità di essere custode della casa:

Guardiano fedele,
protettore della casa,
su cui veglio tutta la notte,
io purgherò
i nascondigli ciechi
dell'oscurità della notte
senza perdere nei meandri bui
l'acutezza del mio sguardo.


Colgo l'occasione per ringraziare il sito www.petsgblog.it, che ha messo a disposizione questa traduzione.
Ma anche in alcune composizioni moderne (sia di autori stranieri sia di italiani) il gatto gioca un ruolo di primo piano. Mi piace, a questo punto, presentarvi come esempio due bellissime poesie di Gianni Rodari:

 Autunno
Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell'anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

 Il giornale dei gatti 
 
I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull’ultima pagina
la ‘Piccola Pubblicità’.
‘Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perchè tirano la coda’.
‘Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria’.
‘Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio.’
‘Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio’.
I gatti senza casa
la domenica dopo pranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:
per un’oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
per i loro concerti.


Per quanto riguarda la prosa, invece, il primo titolo che mi viene in mente pensando ai mici è la fiaba di Sepulveda "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", un autentico capolavoro! Immagino che conosciate tutti la storia, ma per completezza vi lascio la trama:


TRAMA (da amazon)

I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. Banco di aringhe a sinistra stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa, insieme agli altri. Ma quando riemerge, il resto dello stormo è volato via, e il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un gatto, su quel balcone, un gatto nero grande e grosso di nome Zorba, cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto da lui tre solenni promesse. E se per mantenere le prime due sarà sufficiente l'amore del gatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti. In questo racconto, che ha la grazia di una fiaba e la forza di una parabola, il grande scrittore cileno tocca i temi a lui più cari: l’amore per la natura, la solidarietà, la generosità disinteressata. Ma soprattutto, proprio nell’unico tra i suoi libri in cui i protagonisti sono animali, Sepúlveda riconosce all’uomo un ruolo fondamentale: non solo distruttore e inquinatore, ma anche salvatore, in un messaggio di speranza di altissimo valore poetico.

Sempre parlando di libri, settimana scorsa, durante una visita in libreria, ho scoperto un romanzo che mi ispira molto e che mi piacerebbe leggere prossimamente: qualcuno di voi lo ha già letto? E' interessante? Fatemi sapere ;-)


TRAMA (da amazon)

Come ogni gatto, Alfie adora passare le sue giornate sonnecchiando sul divano davanti al camino. Un po’ di carezze, un po’ di fusa rumorose, ed è felice. Ma all’improvviso è costretto a lasciare la casa in cui è cresciuto, e si ritrova solo e sperduto per le strade di Londra. Tutto cambia quando arriva in Edgar Road, una via piena di verde e di bellissime villette a schiera. Alfie capisce subito che solamente lì può sentirsi di nuovo a casa. Solamente lì può trovare una nuova famiglia. Eppure gli abitanti del quartiere non sono pronti ad accoglierlo. Concentrati sui loro problemi, non hanno tempo per occuparsi di lui. Fino a quando scoprono che non è un gatto come gli altri. Ha un dono speciale: è capace di riconoscere i desideri più nascosti. Alfie sa bene che Claire è ancora in cerca di amore dopo essere stata lasciata dal fidanzato; che Jonathan, cinico e disincantato, in realtà si sente troppo solo, e che Polly vorrebbe solo qualcuno in grado di proteggerla. Giorno dopo giorno, si accorgono di quanto abbiano bisogno di lui. Il loro nuovo amico è pronto ad aiutarli, a provare a cambiare le loro vite, a riaccendere le loro speranze. Perché Alfie è in grado di aggiustare quello che il destino a volte ha rotto e ad ascoltare la melodia silenziosa dei loro cuori. Un romanzo che è un caso editoriale unico. Con 100.000 copie vendute in un mese è salito in vetta alle classifiche inglesi. Adorato dai librai indipendenti, Il gatto che aggiustava i cuori ha acceso tra i lettori un inarrestabile passaparola. Un protagonista dolce e buffo come il gatto Alfie, e la sua capacità di aiutare le persone a ritrovare sé stesse. Un libro che regala felicità, e insegna che c’è sempre una sorpresa in arrivo.

Da ultimo mi piacerebbe chiudere questo post con l'invito, per chi non lo avesse già fatto, a leggere uno dei racconti che ho pubblicato sul blog, e che si intitola "Uno sconosciuto dagli occhi verdi" http://langolodiariel.blogspot.it/2016/01/uno-sconosciuto-dagli-occhi-verdi-mio.html.
Questo racconto fa parte di un'antologia che ha come scopo quello di raccogliere fondi per la ricerca sulla leucemia; vi lascio di seguito qualche notizia su questa raccolta, nel caso qualcuno fosse interessato:

TRAMA (da amazon)

Scrittori per sempre (SPS) è lieta di presentarvi la prima antologia dedicata a 'Chiara di Mestre', al secolo 'Nessie'. Scrittrice, insegnante, amica e asfaltatrice letteraria di spessore, era una giovane donna piena di vita, portata via dalla leucemia a soli 28 anni. "Evviva quasi tutto" era il suo motto, ed è il titolo di questa antologia, per realizzare la quale decine di scrittori si sono misurati in una gara letteraria intensa e appassionante, che ha unito tutti quelli che già la conoscevano con tantissimi altri che l'hanno conosciuta durante il concorso a lei intitolato. Questa prima edizione non ha scopo di lucro, ma ogni eventuale introito economico verrà devoluto ai centri di ricerca per la cura della leucemia. Per Chiara. Per non dimenticarla mai.

Bene, questo è tutto, non mi resta che darvi appuntamento al mio prossimo post e di salutarvi con un bel "Miao" :-)

A presto!

martedì 16 febbraio 2016

La libreria degli amori inattesi

Cari lettori, oggi giornata di consigli! Se volete rallegrare quest'uggiosa giornata con un bel romanzo, vi consiglio un libro che mi è stato regalato da un'amica e che ho avuto il piacere di leggere e apprezzare, "La libreria degli amori inattesi".


TRAMA (da amazon)

Michelle ha deciso di ricominciare e vuole dare una svolta alla sua vita. Rilevare una libreria con l’amica Anna è il primo passo. Un giorno, mentre è intenta a riordinare gli alti scaffali, all’improvviso dietro uno scatolone colmo di libri spunta un buffo musetto.
È Tavish, il cane del vecchio libraio: nessuno può più occuparsi di lui e il negozio è ormai la sua casa. In cerca di un padrone, non ha dubbi e sceglie Michelle. Proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame. Prendersi cura di un cane è l’ultima cosa di cui ha bisogno ora che l’attività di libraia stenta a decollare. Eppure, dire di no a quei grandi e dolci occhi scuri è impossibile: non c’è altra scelta che tenerlo.
Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Michelle scopre la forza di questa nuova amicizia. Perché l’uomo che l’ha fatta soffrire ha deciso di tormentarla ancora e lei sta per sprofondare di nuovo nelle proprie insicurezze. Ma la zampa di Tavish è lì pronta a portarla in salvo. Ormai non è più sola a risanare le ferite del suo cuore.
Giorno dopo giorno l’allegria e la vitalità del cagnolino l’aiutano a non arrendersi e a riscoprire una sensazione che non provava da tempo: la felicità. Michelle deve trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita. Ad attenderla dietro l’angolo c’è qualcosa di inaspettato che ha il sapore dell’amore. E solo Tavish conosce la strada...
Appena uscito, La libreria degli amori inattesi è subito schizzato ai primi posti in classifica nel Regno Unito. Dopo il successo del Rifugio dei cuori solitari e di Piccoli passi di felicità, Lucy Dillon torna ad affascinare il suo pubblico che non può più fare a meno dei piccoli protagonisti dei suoi romanzi, e lo fa con una storia che unisce due dei più cari amici dell’uomo: i libri e i cani. Il potere degli animali di regalare sorrisi incontra il fascino indiscusso della lettura.

domenica 14 febbraio 2016

San Valentino

Buona domenica a tutti e buon S. Valentino! Oggi è la festa degli innamorati, ma lo sapete perchè questa ricorrenza è stata associata proprio a questo Santo?

Innanzitutto c'è da precisare che nel Medioevo la Chiesa decise di introdurre questa festa per sostituirla alla festa pagana dei Lupercali, considerata troppo peccaminosa. 

S. Valentino di Terni, invece, divenne protettore degli innamorati perchè, secondo le leggende, fu il primo a celebrare le nozze tra un pagano e una donna cristiana. 
In seguito, tentò di convertire l'imperatore Claudio II, inutilmente, tanto che il sovrano decise di mandarlo in prigione e condannarlo a morte. Secondo un'altra leggenda, durante il suo periodo di prigionia, si innamorò della figlia cieca di un guardiano e, con un miracolo, le fece riavere la vista. Infine, quando giunse il giorno dell'uccisione, il Santo le fece avere un messaggio d'amore che si concludeva con la frase "dal vostro Valentino". 

Oggi il teschio di S. Valentino è custodito a Roma, nella basilica di Santa Maria in Cosmedin, vicino alla celebre "bocca della verità". Una visione un po' macabra (parlo per esperienza!), ma magari qualcuno di voi è interessato a vederlo.

Comunque, ritornando alla festa degli innamorati, ho deciso di chiudere questo post con una poesia sull'amore che a me piace moltissimo, nonostante la malinconia di fondo: "Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale" di Eugenio Montale, contenuta nel volume "Satura". Mi piace soprattutto perchè il poeta parla di un amore molto profondo che si è sviluppato nella semplice vita quotidiana. Se anche voi avete delle poesie d'amore che vi piacciono, segnalatele pure nei commenti:


Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

venerdì 12 febbraio 2016

Giornata della memoria per le vittime delle foibe

Il 10 febbraio si è celebrata la giornata della memoria per le vittime delle foibe, una delle pagine più tristi della nostra Storia.

Per chi non lo sapesse, le foibe sono delle cavità naturali del Carso, nelle quali furono uccise e gettate moltissime persone di nazionalità italiana, da parte dei partigiani comunisti di Tito.

L'eccidio si colloca all'interno del secondo conflitto mondiale e le uccisioni avvennero in due fasi: la prima fu nel 1943 (subito dopo l'armistizio dell'8 settembre) e la seconda nel 1945.

Il motivo di questa brutale forma di violenza è da ricondurre alle tensioni fra gli italiani e le varie etnie slave per il possesso delle zone della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia, le quali, prima dello scoppio della guerra, con il trattato di Rapallo del 1920, erano in parte entrate nell'orbita fascista, dovendo subire una forzata italianizzazione da parte di Mussolini.

I contrasti si appianiarono progressivamente con la demarcazione, nel 1945, dei confini orientali dell'Italia, ma gli eccidi continuarono fino al 1947.

Penso che sia importante dedicare una giornata a questo evento, che fino a pochi anni fa non era nemmeno molto noto. Mai come in questi casi la conoscenza e la consapevolezza possono servire a far sì che certi eventi non si ripetino più. A questo proposito sono molti i libri che trattano questo tema, io ho deciso di segnalarvene tre, a titolo di esempio.

TRAMA (da amazon)

Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani (in località Antignana) nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. A quell’epoca, aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno del corso di laurea in lettere e filosofia, presso l’Università degli studi di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria per annetterla alla Jugoslavia, non hanno alcuna pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L’assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o che morirono in altro modo (a causa delle torture subite, nei campi di deportazione, annegati in mare ecc.) per mano delle truppe titoiste mostra, tra l’altro, verso quale orizzonte ci si dirige “quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità”. E quanto è accaduto in Istria nel corso della Seconda guerra mondiale ci dice assai bene che nessuna comunità umana può considerarsi definitivamente al riparo da simili eccessi di violenza e terrore.
Foibe rosse non è solo la narrazione del dramma di una giovane ragazza e della sua famiglia, è anche un grande affresco storico sulla tragedia delle foibe, sugli orrori del nazismo e del fascismo in terra d’occupazione, e del comunismo jugoslavo, vista dalla parte delle vittime. 


TRAMA (da amazon)

Tra il maggio e il giugno 1945 migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia vennero uccisi dall'esercito del maresciallo Tito, gettati nelle "foibe" o deportati nei campi sloveni e croati, dove morirono di stenti e malattie. In una strategia mirata a colpire chiunque si opponesse all'annessione delle terre contese alla "nuova" Jugoslavia, caddero collaborazionisti e repubblichini, membri del CLN, partigiani, comunisti, e soprattutto tanti cittadini comuni travolti dal clima di torbida violenza di quelle settimane. Se nella Venezia Giulia le ferite sono rimaste aperte alimentando la memoria di quei tragici fatti, nel resto del Paese sugli eccidi di Tito è gravato per oltre mezzo secolo un colpevole silenzio. In questo libro intenso e inquietante Gianni Oliva, attingendo a una puntuale documentazione d'archivio e bibliografica, ricostruisce le vicende di quei giorni in tutte le loro articolazioni politiche, militari e diplomatiche, restituendo alle "stragi negate" la loro verità e proponendole come patrimonio collettivo della storia nazionale. 
 

TRAMA (da amazon)

Ancora oggi - nonostante l'istituzione del giorno del ricordo il 10 febbraio e nonostante il dibattito che da anni imperversa su questo tema - il dramma delle Foibe resta sconosciuto ai più, quasi fosse una pagina rimossa della seconda guerra mondiale. Eppure, si stima che vi abbiano trovato la morte migliaia di persone, "cancellate" alla memoria dei posteri proprio dalla barbara modalità con cui trovavano una sommaria sepoltura. Ecco perché vale la pena ricordare le vicende di alcune vittime, attraverso i diari e le testimonianze di quel periodo. In particolare, nel libro verrà dato spazio alle storie delle cosiddette "infoibate", come Norma Cossetto, Mafalda Codan e le sorelle Radecchi. Storie particolarmente significative perché raccontano di una doppia rimozione: il silenzio calato per decenni sulle Foibe e, prima ancora, il naturale riserbo che si imponeva alle donne dell'epoca.

Se conoscete questi tre libri, scrivetemi pure il vostro parere nei commenti, oppure se vi va di segnalare altre letture non esitate a farlo!

giovedì 11 febbraio 2016

Colazione da Darcy

Buon pomeriggio, oggi vi voglio consigliare il primo romanzo che ho letto di Ali McNamara, una delle mie scrittrici preferite. Adatto per chi vuole rilassarsi e sognare un po':

TRAMA (da amazon)

Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare.
Secondo le ultime volontà della donna, però, per entrarne in possesso, Darcy dovrà trascorrere almeno dodici mesi sull’isola di Tara, al largo delle coste occidentali dell’Irlanda. Una bella sfida, non c’è che dire, per una come lei, abituata alla frenetica vita londinese. Ma forse un cambiamento è proprio ciò di cui Darcy ha bisogno, così, senza quasi rendersene conto, da un giorno all’altro si ritrova a dover dire addio alle amate scarpe con il tacco per indossare un paio di orribili stivali. Adattarsi alla spartana vita dell’isola sarà un’impresa tutt’altro che facile, ma nel ristorantino appena aperto, tra una tazza di tè e i biscotti fatti in casa, Darcy scoprirà che l’isola ha molto da offrire… E dopo le difficoltà iniziali, il calore e l’affetto della piccola comunità di Tara finiranno per conquistare anche la mondana Darcy. Nuovi amici e forse un nuovo amore l’attendono dietro l’angolo: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot, saprà far battere il suo cuore?

mercoledì 10 febbraio 2016

E se fosse un segreto?

Buon pomeriggio, oggi vi voglio parlare del terzo romanzo di Virginia Bramati, "E se fosse un segreto?", edito da Mondadori. Per chi fosse interessato ad avere delle informazioni sui primi due romanzi dell'autrice, potrà trovare le loro trame in un post della rubrica "Ariel ti consiglia...".

Filo conduttore delle storie della Bramati è Verate, un'immaginaria cittadina della Brianza, nella quale le protagoniste vivono la maggior parte delle loro avventure.

In questo caso la protagonista è Alessandra, una donna figlia di una ragazza madre che fa la parrucchiera (chiamata comunemente "La Mary") e che, a differenza della genitrice, ha sempre amato studiare, riuscendo a coronare il suo sogno di diventare avvocato. 
 
Al principio della storia, inoltre, si scopre che è stata da poco eletta nuovo sindaco di Verate e che, tra i suoi primi impegni, figura quello di inaugurare il nuovo reparto di neonatologia dell'ospedale veratese. Per Alessandra questo evento assume un significato molto importante, perchè in questo modo dovrà rapportarsi con il nuovo primario dell'ospedale, Stefano Parodi Valsecchi (appartenente a una delle famiglie più agiate di Verate), suo amore di gioventù, con il quale non ha più avuto alcun tipo di rapporto da quindici anni.

Attraverso il susseguirsi dei capitoli (che alternativamente raccontano il suo passato e il tempo presente) veniamo a conoscenza dei dettagli della loro relazione e dei motivi che hanno portato a un brusco allontanamento tra i due giovani. Ovviamente l'incontro tra Alessandra e Stefano risveglia vecchi sentimenti mai assopiti, nonostante l'amica di lei, Olivia, abbia più volte intimato all'amica di chiudere con il passato. Ma i problemi sono tanti, perchè Stefano nel frattempo pare essersi fidanzato e Alessandra, da parte sua, sembra nascondere molti segreti che riguardano non solo se stessa, ma anche lo stesso ragazzo, il suo lavoro e l'azienda di famiglia. Finchè, un giorno, in un periodo in cui la nostra protagonista si stava convincendo di non pensare più a lui scopre che...

Ovviamente per saperlo leggete il romanzo, che, da parte mia, ho apprezzato talmente tanto da averlo letto quasi tutto d'un fiato. Mi piace molto lo stile dell'autrice, perchè è scorrevole, semplice e lineare, con una gradevole vena di ironia. E poi ho apprezzato l'alternanza dei piani temporali, perchè ciò ha creato maggior senso d'attesa, oltre che lo svolgersi della trama, dotata di spunti molto originali. Perciò, se non lo avete già fatto, vi consiglio di leggere questa storia, nell'attesa di scoprire quale sarà la prossima veratese a essere al centro di nuove avventure!

martedì 9 febbraio 2016

Una lettera dal passato

Oggi giornata di consigli: questo è un romanzo ricco di intrighi e di misteri, dire che è bello è dir poco e perciò l'unica indicazione che mi sento di darvi è "leggetelo e non ve ne pentirete" ...


TRAMA (da amazon)

George e Martha Radcliffe sono considerati la coppia ideale nel sobborgo elegante in cui si sono trasferiti quando la carriera di lui ha spiccato il volo all'improvviso, consentendogli di acquistare una magnifica casa con giardino e assicurare un tenore di vita più che agiato alla famiglia. La loro tranquilla routine viene sconvolta un giorno dall'arrivo di una lettera, spedita ben dieci anni prima, ma mai giunta a destinazione per una fatale coincidenza. Da quel momento l'unione che agli occhi di tutti sembrava perfetta si trasforma in un incubo e la fiducia reciproca inizia a incrinarsi, fino a scavare una voragine tra i due. Torturata dal dubbio e dal sospetto, Martha indaga sulla minacciosa lettera che le mostra una faccia sconosciuta del marito, avventurandosi in ambienti sordidi e contattando personaggi ben lontani da quelli del suo ambiente. Davanti a lei un dilemma impossibile: scegliere tra l'amore cieco e la ricerca della verità a ogni costo. In un crescendo inesorabile di tensione, i silenzi suscitano equivoci, le omissioni generano bugie, i sotterfugi diventano minacce. Il nemico è dentro casa. Una vicenda che potrebbe capitare a tutti noi. Un romanzo di grande atmosfera, che ci restituisce il fascino degli anni Cinquanta, e che al contempo si rivela sorprendentemente moderno nel ritratto di una famiglia borghese dalle apparenze impeccabili e dall'animo ambiguo.

domenica 7 febbraio 2016

Speciale Carnevale: Meneghino

Cari lettori, oggi mi piacerebbe dedicare un post al carnevale, periodo ricco di golosità (basti pensare a frittelle, castagnole, chiacchere, biscotti a forma di mascherine...) ma anche di tradizioni che risalgono a tantissimi anni fa, come quella delle maschere.

A Milano la maschera principale è Meneghino Pecenna, la cui figura è stata delineata dal commediografo seicentesco Carlo Maria Maggi. Il nome deriva probabilmente da "Domenico", mentre Pecenna significa "pettine", perchè, all'occorenza, Meneghino acconciava i capelli delle nobildonne. Il suo soprannome era "domenighin", poichè egli era principalmente un servo della domenica, ovvero colui che si occupava di portare a spasso le dame nel finesettimana e a far loro da servitore.

Un'altra sua caratteristica era anche quella di tenere moltissimo alla propria libertà, elevandosi a censore dei vizi della nobiltà e del clero e sostenendo il popolo. Proprio per questo, durante le cinque giornate di Milano, venne eletto simbolo degli ideali risorgimentali.

Inoltre, sia la maschera di Meneghino sia quella della moglie Cecca (diminutivo di Francesca) sono soliti girare senza maschera, per significare il loro carattere schietto e sincero, libero da ogni convenzione. 

Come potete osservare dall'immagine, tratta da www.milanofree.it, il costume di Meneghino si compone di scarpe marroni con fibbia; calze rigate di bianco e di rosso; calzoni corti verdi; camicia e pianciotto giallo; fazzoletto bianco; giacca marrone; cappello con tricorno sopra la parrucca con codino. Da ultimo, un ombrello rosa tenuto chiuso in mano completa la sua mise.

Prima dell'affermazione di Meneghino, famosa maschera milanese era Beltrame, un servo buono ma ingenuo, continuo bersaglio di beffe, dalle quali veniva salvato dalla moglie Beltramina, furba e astuta. 

Se avete voglia di approfondire la figura di Meneghino vi consiglio di leggere qualche opera di Carlo Maria Maggi, come quella riportata sottostante, tratta dal sito amazon:



Quali sono le maschere principali delle vostre città? Se avete voglia, scrivetemelo nei commenti sottostanti. Nel frattempo vi saluto e vi auguro una buona domenica :-)


 

venerdì 5 febbraio 2016

Intervista

Buon pomeriggio, se avete voglia di leggere una mia intervista per scoprire qualcosa in più del mio secondo romanzo, cliccate il link sottostante. Buona giornata :-)

https://sorberasilvestra.wordpress.com/2015/11/27/e-se-vincessi-alla-lotteria-e-se-non-fosse-vero-una-commedia-che-ci-porta-dalle-stelle-alle-stalle-per-ritornare-alle-stelle/

giovedì 4 febbraio 2016

Tutta colpa della neve & Meno cinque alla felicità

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare due romanzi scritti dalla stessa autrice, Virginia Bramati: due storie diverse ma ambientate nello stesso immaginario paesino della Brianza, Verate, indicate soprattutto per chi ama le storie romantiche, ma condite con un pizzico di mistero.

P.s. Prossimamente sarà recensito sul blog il terzo romanzo della scrittrice "E se fosse un segreto?"


TRAMA (da amazon)

Annalisa Molinari, "Sassi" per gli amici, ha 26 anni e da Verate, in Brianza, si è trasferita a Milano, dove condivide un appartamento con due amici e fa pratica per diventare avvocato. Intelligente, ironica e sincera fino all'autolesionismo, spesso finisce per cacciarsi in situazioni imbarazzanti ai limiti dell'harakiri. Sotto il suo fare un po' distratto, però, si nasconde una grande tenacia: quella che le ha permesso di essere scelta da uno dei più importanti studi legali di Milano. Ed è propriotra quelle pareti ovattate che, il primo giorno di lavoro, Sassi riesce a fare una delle sue incredibili figuracce proprio di fronte a Max, figlio del fondatore, da poco rientrato dall'America per prendere il posto del padre. Un giovane ricco, antipatico e... terribilmente affascinante. Ma Sassi non può dedicare tutto il suo tempo alla delicata gestione dei rapporti nello studio, perché gli amici la reclamano (Eugenia, per esempio, con la sua "lista dei buoni partiti da testare"), perché nei weekend torna a Verate, dove gli affari di cuore di sua madre la tengono non poco impegnata, e, soprattutto, perché deve proteggere il suo segreto: una ferita nascosta nel passato per la quale intende ottenere giustizia. Tutto pianificato a perfezione? Sì, certo, se non fosse per quei fiocchi di neve che iniziano a vorticare nel cielo cambiando il colore del mondo, mandando in tilt voli e programmi e mettendo una irresistibile voglia di felicità... Nato come romanzo "per tenersi compagnia" nei momenti difficili dell'esistenza, pubblicato con grandissimo successo su una piattaforma di self-publishing, modificato seguendo i suggerimenti delle amiche e dei lettori online, Tutta colpa della neve! è un romanzoche porta con sé gioia e stupore fin dall'inizio della sua storia. Ambientando la vicenda di Sassi in una Milano workaholic, ma regalandoci anche gli scorci di una Brianza inventata eppure verissima, Virginia Bramati dà vita a pagine ricche di colpi di scena, a personaggi profondamente autentici, a una scrittura insieme molto vicina alla nostra realtà quotidiana ma anche capace di farci sognare. E scrive un romanzo sull'orgoglio e i pregiudizi che spesso ci tengono lontani dalla felicità, un romanzo sull'amore e sulla perseveranza, sulle ragioni per non smettere di ascoltare chi ci sta vicino anche nel rumore incessante della vita che corre, sul potere salvifico di un sorriso al momento giusto. Una storia che, come un fiocco di neve, ci dà un brivido di allegria e ci scalda il cuore. 

 

TRAMA (da amazon)

Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... ma hanno anche permesso a Nuccia, l'adorata nipotina, di dar loro un nome e giocarci tutto il tempo fino a considerarle le sue migliori amiche. Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante. Costanza è decisa a riprendersi la stanza mandando via l'uomo misterioso con l'aiuto di Max Bauser, fidanzato dell'amica Annalisa detta Sassi, e si rimbocca le maniche per riuscire a far tutto... Ma molte sorprese ancora l'attendono nei cinque giorni che la separano dal Natale. E intanto, la neve comincia a cadere...

mercoledì 3 febbraio 2016

S. Biagio e il panettone

A dir la verità credo che questa sia un'usanza tipica dell'hinterland milanese, comunque, per chi non lo sapesse, oggi 3 febbraio (S. Biagio) è di tradizione mangiare una fetta di panettone, meglio se avanzato dalle feste natalizie.

Secondo le leggende S. Biagio aveva salvato un bambino che stava morendo a causa di una spina di pesce conficcata in gola, e per questo venne associato come il protettore dei malanni della gola e delle vie respiratorie. 

L'uso di mangiare il panettone è invece riconducibile a un'altra leggenda: si narra infatti che a Milano una donna aveva portato il suo panettone da un frate per farlo benedire e che questo le aveva risposto di lasciarglielo lì perchè al momento era impegnato. I giorni successivi, però, il religioso si lasciò tentare e mangiò tutto il dolce. Quando la donna tornò per riprenderselo il frate era già pronto a scusarsi, quando al posto del cartone vuoto trovò un panettone ancora più grande di quello che aveva mangiato. Siccome era il 3 febbraio questo avvenimento venne ricondotto proprio a S. Biagio.

Bene, dopo tutto questo parlar di panettoni, mi è venuta fame, perciò me ne vado a tagliare una fetta e vi saluto. Prima però vi voglio segnalare qualche libro a tema "panettone":



TRAMA (da amazon)

Immancabile come l'albero di Natale, compare sulla tavola delle feste. Ne conosciamo ormai di tutti i tipi: panettoni casalinghi, artigianali o "di gran marca". Saperne qualcosa di più (la storia e tradizione, le tecniche di lavorazione) aiuta a saper scegliere, e soprattutto a rendere piena giustizia a questo dolce semplice e antico, inconfondibile, nato per celebrare degnamente la festa più importante dell'anno. Una volta degustato il migliore "in purezza", perché non farne un dolce d'autore con l'aiuto di uno chef come Davide Oldani? o un insolito salato seguendo le originali ricette firmate da Carlo Cracco? Al termine di questo sorprendete ricettario di alta cucina, degno della tavola delle feste, qualche consiglio sull'abbinamento con i vini e sull'apparecchiatura.



TRAMA (da amazon)

Tutti sanno che cos'è, tutti l'hanno assaggiato e continuano a ripetere lo stesso rito ogni dicembre. Il panettone sembra non avere segreti: la sua massiccia diffusione da supermercato uccide quel senso di mistero dal quale di solito nasce la curiosità. Invece, il compagno fisso del Natale serba non poche sorprese per chi ama andare oltre il primo morso. L'autore si propone di saziare gli appetiti cultural-gastronomici sul dolce natalizio di Milano, facendo luce sulle sue origini, su che cosa queste hanno a che fare con un aiutante del cuoco di Ludovico il Moro, con un giovane falconiere della casata Atellani, con una suora di nome Ughetta. E, siccome le leggende sono interessanti, ma la storia è un'altra cosa, qui si svela anche quando è nata l'usanza del "pane grande", quando ha cominciato a chiamarsi panettone e si enumerano le ipotesi sul perché. Anche il panettone di oggi, nonostante si mostri impudicamente agli sguardi in tutte le vetrine natalizie, ha i suoi lati misteriosi da indagare. Per esempio, perché, contrariamente ad altri dolci, non si prepara mai in casa; come funziona la sua produzione nelle grandi aziende; quali sono i suoi maestri indiscussi nell'ambito della pasticceria artigianale e come fanno a conferire alle loro creature quella lievitazione e quella morbidezza che ne sono la cifra inconfondibile.



TRAMA (da amazon)

Tutti sanno cos'è, troneggia in tutte le vetrine delle pasticcerie e imperversa al supermercato per interi scaffali; a volte si presenta in versione "gourmand", arricchito con creme sontuose e confezionato in scatole allegre; a volte fa la sua comparsa fasciato in nastri e carte molto chic e un po' pretenziose, soprattutto se pensiamo alle sue origini... Ma sappiamo davvero quali sono le origini del panettone? Da dove viene questo dolce che ha conquistato tutti gli italiani, diventando un simbolo del Natale? A parte il legame con la sua città, Milano, ha una lunga storia e, come succede per tutte le ricette tradizionali, un esordio a dir poco nebuloso. Questo agile libretto ripercorre le avventure del panettone ai suoi inizi: è una specie di atto di nascita colto, istruttivo e filologicamente ben documentato di un impasto che, pensato per diventare un pane, si è trasformato nel tempo, grazie all'estro di fornai e pasticceri, in qualcosa di dolce e confortante, per celebrare la magia del Natale e il senso di condivisione che ne deriva. Da un manoscritto ambrosiano di Giorgio Valagussa.