sabato 30 aprile 2016

Un matrimonio complicato

Buon sabato a tutti, oggi dedicherò questo post alla recensione dell'ultimo romanzo di Melissa Hill, "Un matrimonio complicato", edito da Rizzoli.

Di quest'autrice ho letto tutti i romanzi e trovo che ogni volta sappia proporre una storia interessante e sempre velata da un pizzico di mistero, che a mio parere non guasta mai.

In questo libro protagonisti sono Cara, una designer trentenne, e il suo fidanzato Shane, ma probabilmente sarebbe più appropriato dire che tutta la storia è incentrata, più che intorno alla coppia, sull'organizzazione del loro matrimonio.

Infatti, dopo pochi capitoli, assistiamo alla romantica dichiarazione di Shane e alla conseguente gioia di Cara. Nulla sembra presagire ostacoli all'orizzonte, ma non appena i due cominceranno a parlare dell'organizzazione delle nozze i problemi non si faranno attendere: i due fidanzati, che abitano in Irlanda, vorrebbero celebrare il matrimonio nell'isola caraibica di Santa Lucia con pochi parenti e amici, ma saranno ostacolati dalle loro famiglie, che metteranno in atto i più diabolici stratagemmi per tentare di dissuaderli.

I genitori di Shane appartengono a una classe sociale molto alta e vorrebbero un matrimonio lussuosissimo e con una miriade di invitati, utili soprattutto per intrecciare opportune relazioni professionali, e anche quelli di Cara desidererebbero una cerimonia molto lussuosa e rigorosamente in chiesa, nonostante il loro portafoglio risenta ancora delle spese di nozze dell'altra figlia, Heidi, una ragazza molto viziata e tendente al melodramma, che non mancherà di osteggiare anche lei i piani della sorella.

Cara potrà contare così solo sull'aiuto della cognata Kim e sulla solidarietà del suo datore di lavoro Conor, ma a un certo punto, quando la faccenda si ingarbuglierà fino a diventare ingestibile, anche il rapporto tra i due fidanzati, apparentemente perfetto, entrerà in crisi.

Riuscirà Cara a realizzare i propri sogni e a mettere d'accordo tutti? Tanto più che, un altro suo obiettivo, sarebbe quello di far partecipare alle nozze la sorella maggiore Danielle, che da anni ha abbandonato la famiglia per trasferirsi in America, a quanto pare senza un motivo apparente, o quasi.

Tra misteri, litigi, desideri (forse) irrealizzabili e complicate relazioni famigliari, la Hill ci regala una commedia molto scorrevole e piacevole, che coinvolge il lettore fino all'ultima pagina, nella quale verrà svelato un segreto che sconvolgerà la vita di Cara e sorprenderà il lettore. 

Consiglio la lettura di questo romanzo a tutti coloro che vogliono concedersi un momento di relax, senza rinunciare a una storia coinvolgente e con un colpo di scena finale!

venerdì 29 aprile 2016

I sonetti di Raffaello Sanzio

Cari lettori, dopo le rime di Michelangelo e le Favole di Leonardo da Vinci, oggi, per la mia rubrica di letteratura e cultura, dedicherò questo post ai sonetti di un altro celebre artista rinascimentale, Raffaello Sanzio (1483-1520).

A lui sono attribuiti sei sonetti (dell'ultimo però non si ha la certezza che sia realmente suo), i quali furono ritrovati scritti dietro ai disegni preparatori degli affreschi delle Stanze Vaticane.
Il filo conduttore delle sue poesie è l'amore: l'artista infatti nel primo sonetto dichiara di ardere d'amore, talmente tanto che né mar né fiumi spegnar potrian quel foco.

Nel secondo invece, dopo aver constatato l'incapacità si esprimere i propri sentimenti, si rivolge alla donna del quale è innamorato invocando il suo aiuto (ma pensa ch’el mio spirto a poco a poco
el corpo lasarà, se tua mercede socorso non li dia a tempo e loco
).

Il terzo è ambientato nell'ora sesta (all'alba), quando ormai al poeta rimane solo il ricordo della notte passata insieme: la mancanza dell'amata gli fa provare un sentimento di smarrimento, como quei ch’hano in mar perso la stella.

Nel quarto componimento colpiscono invece i versi in cui Raffaello dichiara con risolutezza la sua intenzione di tenere nascosto il suo amore e di non far trapelare con nessuno il suo sentimento(tu sai el perché, senza vergante e in carte ch’io dimostrai el contrario del mio core), mentre il quinto sonetto non ci è giunto completo.

Non si ha la certezza che Raffaello, in questi componimenti, si sia  rivolto a una donna ben precisa, oppure se abbia deciso di cimentarsi con la letteratura per stare al passo con la consuetudine dell'epoca, ovvero quella di scrivere sonetti di stampo petrarchesco, infarciti con le teorie neoplatoniche dell'intellettuale Marsilio Ficino, che aveva avuto contatti anche con la corte di Urbino. Di certo la letteratura non occupò un posto centrale nella carriera dell'urbinate, ma credo sia intessante considerare anche la sua, seppur esigua, produzione letteraria per poter avere una visione più completa dell'artista e del suo inestimabile talento.


Secondo il Vasari, vera e propria fonte di pettegolezzi rinascimentali, Raffaello fu un vero e proprio "tombeur de femmes" e una delle sue più celebri amanti fu proprio la "Fornarina", ritratta in questi due quadri, una donna la cui identità non è ancora stata definita con certezza...


Chissà se sarà stata proprio lei a fornirgli l'ispirazione per i suoi sonetti?

giovedì 28 aprile 2016

Sarà perchè ti amo

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare un romanzo rosa dallo stile semplice e scorrevole, adatto per una lettura di svago, ma non per questo dalla storia banale o superficiale. S'intitola "Sarà perchè ti amo" ed è stato scritto da Niamh Greene.


TRAMA (da amazon)

E se un evento banale come la perdita di un telefono potesse cambiare una vita?
Frankie Rowley è una donna in carriera, un’agente letteraria completamente dedita al suo lavoro. Ha una relazione segreta con un collega ma il suo rapporto più stabile – come tutta la famiglia le rimprovera – è quello con il suo cellulare. Proprio per questo, quando durante un viaggio in aereo per San Francisco smarrisce il prezioso oggetto, si sente persa. Un telefono preso a noleggio non è certo la stessa cosa: soprattutto quando sul display cominciano ad apparire strani messaggi, indirizzati a una ragazza di nome Aimee.Quando gli SMS diventano davvero insistenti e il loro contenuto così intimo, Frankie, piuttosto seccata, sarà costretta a incontrare John, il fratello di Aimee. E senza volerlo si troverà coinvolta in una questione familiare molto complicata da gestire. Chi è Aimee e che cosa vogliono tutti da Frankie? Forse il destino, in cui lei non ha mai creduto, ha in serbo qualche sorpresa…

mercoledì 27 aprile 2016

Aprile: Il barone rampante

Cari lettori, oggi per la mia rubrica mensile vi parlerò de "Il barone rampante" di Italo Calvino. 
Questo romanzo fa parte della trilogia "I nostri antenati", che comprende anche "Il visconte dimezzato" e "Il cavaliere inesistente".

In realtà avevo già letto questa storia molti anni fa, quando ero bambina, ma dato che me la ricordavo vagamente ho deciso di rileggerla, dato anche il mio interesse crescente per le opere di questo scrittore.

La storia è ambientata in un paesino immaginario della Liguria, Ombrosa, alla fine del Settecento, e protagonista è Cosimo Piovasco di Rondò, che un giorno, dopo essersi rifiutato di mangiare delle lumache, decide di salire su un albero e di non scendere mai più.

Ovviamente questo gesto scuote tutta la sua famiglia: dal padre, un nobile dalla mentalità conservatrice, alla madre che, figlia di un generale di guerra, non può fare a meno di seguire con un cannocchiale tutti gli spostamenti del figlio da un albero all'altro. Completano il quadro familiare la sorella Battista, alla quale inizialmente era stato imposto un futuro da suora; il fratello minore Biagio, narratore della vicenda; il Cavalier Avvocato Enea Silvio, zio di Cosimo e l'abate Flauchelafleur, il precettore. 

Ma Cosimo è irremovibile e, giorno dopo giorno, imparerà a vivere sugli alberi senza farsi mancare nulla e, in compagnia del bassotto Ottimo Massimo, vivrà una serie di avventure, come quella che lo vedrà coinvolto con il brigante Gian dei Brughi oppure quella con i pirati, che avrà un tragico epilogo.

Il nostro protagonista vivrà anche avventure di stampo amoroso a partire con la vicina di casa Violante, per approdare sugli alberi spagnoli in compagnia Ursula, che si rifiuterà di seguire quando lei gli chiederà di scendere dai rami e di toccare il suolo. 

Nel frattempo la fama di Cosimo si diffonderà di paese in paese e colui che prima veniva guardato con sospetto perchè "diverso" alla fine si conquisterà una fama di tutto rispetto, che culminerà con il fatidico incontro con Napoleone. Ma anche durante la sua vecchiaia, Cosimo verrà sostenuto dalla popolazione, fino a quando...

Ovviamente niente spoiler, per questa storia che ha il sapore di una fiaba ma anche molto di più. Sono numerosi infatti i significati che si possono cogliere ben dissimulati nel testo come, per esempio, il concetto di anticonformismo e dell'accettazione del diverso, ma anche la capacità di mantenersi, con il tempo, coerenti con se stessi. 

Credo, inoltre, che il distacco di Cosimo possa essere letto non solo in chiave "materiale", ma anche "mentale": la fine del Settecento è infatti un momento chiave, che segna il passaggio verso l'epoca e il pensiero moderno. Cosimo mostra molto interesse verso i libri e la cultura illuminista, mentre invece la sua famiglia è ancora ancorata verso la mentalità tipica dell'ancien regime, quindi la scelta del nostro protagonista può essere concepita anche come un modo per allontanarsi da mentalità verso le quali non si riconosce.
Non è detto però che il "moderno" sia del tutto positivo, e a questo proposito emblematico sarà il suo incontro con Napoleone.  

Insomma, un romanzo che sembra una semplice storia per bambini, ma che racchiude in sè molti significati e credo che il bello di questa lettura stia anche nel cercare tutti i messaggi nascosti dall'autore. Lo stile semplice, scorrevole e la sottile ironia sono altri ingredienti che conferiscono alla storia elementi in più per poter essere maggiormente apprezzata, provare per credere ;-)

Al prossimo mese e al prossimo classico! 

P.s. L'edizione della foto, che è quella che ho letto, è correddata anche da bellissime illustrazioni! 
 
 
DELLO STESSO AUTORE:
 

martedì 26 aprile 2016

Diario clandestino

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare un libro molto particolare, scritto da Giovanni Guareschi (l'autore di Don Camillo e Peppone, per intederci): in esso egli racconta la sua esperienza di prigionia in un campo di lavoro tedesco, durante la seconda guerra mondiale. Di libri di questo genere ce ne sono parecchi, ma questo lo ritengo molto originale, perchè il tutto viene raccontato attraverso la chiave dell'ironia e dell'umorismo, ottenendo un effetto unico nel suo genere. Ve lo consiglio proprio!


TRAMA (da amazon)

Guareschi era, nel settembre 1943, ad Alessandria, con una giovane ulcera gastrica e una vecchia bicicletta e combatteva in divisa da tenente. Il giorno 8 era comandato in servizio di ordine pubblico, ma nonostante tutto il suo impegno, non riuscì a evitare lo scoppio dell'armistizio. Il giorno dopo fu catturato dai tedeschi e portato prigioniero in Germania, dove rimase fino al settembre 1945. Questo è il diario di quella prigionia, che l'autore andava componendo di giorno in giorno e, spesso, leggeva ai compagni. Il Diario clandestino è il rovescio dei più consueti racconti di guerra e di prigionia: non sofferenze ma risate, non tragedia ma allegria.

lunedì 25 aprile 2016

25 aprile

Buon inizio di settimana, cari lettori: oggi è il 25 aprile, una data molto importante nella storia della nostra nazione. E' il giorno infatti che celebra la liberazione dell'Italia dalle truppe nazifasciste. 

La seconda guerra mondiale è stato un evento che ha dato vita a un'ingentissima produzione letteraria: oggi, per celebrare al meglio questa data, mi piacerebbe riportare tre poesie significative che sono collegate agli eventi del 25 aprile.

La prima è di Dino Buzzati(1906-1972), e l'ho scelta per la semplicità e il tono colloquiale dei suoi versi, quasi prosastico; per la collocazione di questo evento importante in un contesto semplice e quotidiano e per l'efficace antitesi tra il presente di pace e il passato triste e doloroso:

 Aprile 1945

Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi ‘ immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell'aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici


La seconda è invece una composizione di Corrado Govoni(1884-1965), poeta crepuscolare e futurista. S'intitola "Morte del partigiano" e mi ha colpito per l'immagine cruda ma tremendamente realistica che ha tratteggiato con i suoi versi: 

Dorme nei suoi capelli, vegetali
fili che il sole e il vento scioglieranno 
vivi all'alba: una buia sventagliata 
di mitra lo sferzò tra capo e collo
come brusca manata di un amico:
così cadde supino, per voltarsi
a riconoscerlo e a scambiare il colpo.
Non sentì allontanarsi per la riva
i passi dei fucilatori, dopo
che gli diedero un calcio per saluto
gridandogli: «Carogna!», e dentro il fiume
scaricarono l’arma e un po’ più avanti
graffiarono rabbiosamente il ponte
di bombe a mano: troppo poco a dare,
anche se così complice od assente,
che la notte straripi di terrore
per un sol sparo secco. Dorme, dorme
lungo disteso, stretto il gonfio collo
nella sciarpa di sangue larga e morbida
sempre più gelida; e il lungo cappotto
indurito di brina è il suo sepolcro.
E la sua patria è l'erba

Da ultimo mi piacerebbe proporre la poesia di Giuseppe Colzani(1912-1992), che ha destato il mio interesse per la capacità dell'autore di esprimere in poche righe e con termini semplici ma efficaci i sentimenti contrastanti vissuti durante la guerra e l'identificazione del 25 aprile con l'inizio di una nuova era:

 Avevo due paure

 La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile

sabato 23 aprile 2016

Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore

Ciao a tutti, come immagino già sappiate oggi è la giornata dedicata ai nostri amici libri! 
Questo giorno fu scelto proprio perchè data di morte di tre autori famosissimi: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Inca Garcilaso de la Vega. 

Inoltre in questa data ricorre anche la nascita dello stesso Shakespeare, di Maurice Druon, di Vladimir Nabokov, del colombiano Vallejo e del premio nobel islandese Laxness. 

Inizialmente questa ricorrenza si celebrava in Spagna il 7 ottobre data di nascita di Cervantes) per ordine di un decreto regio emanato dal re Alfonso XIII, ma dal 1931 fu portata al 23 aprile, per i motivi sopra citati.

Dato che la parola-chiave di oggi è "libri", ecco a voi una piccola rassegna di testi che parlano proprio di loro:


TRAMA (da amazon)

Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il mal d'amore con Fenoglio, l'arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l'impotenza con "Il bell'Antonio" di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il "Marcovaldo" di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo suggeriscono le ricette di un libro di medicina molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l'Italia da Fabio Stassi, autore de "L'ultimo ballo di Charlot". Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione. Queste ricette per l'anima e il corpo, scritte con passione propongono un libro e un autore a rimedio di ogni nostro malanno, che si tratti di raffreddore o influenza, di un dito del piede annerito da un calcio maldestro o di un severo caso di malinconia. Le prescrizioni raccontano le vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di scrittori illustri e misconosciuti in un invito ad amare la letteratura.

 
TRAMA (da amazon)

Ripercorrendo secoli di scrittura e di storia, i libri selezionati rappresentano una biblioteca di base imprescindibile, una rassegna dei romanzi e degli scrittori che hanno lasciato il segno nella storia della letteratura. Un elenco di opere in cui trovano posto i capolavori e i bestseller, i romanzi popolari e la narrativa pulp, ovvero tutto ciò che definisce l'universo dell'invenzione letteraria in prosa. Da sempre l'umanità avverte il bisogno di raccontare, intrecciando gli avvenimenti reali con la fantasia, le speranze e le paure che ne accompagnano il cammino. L'apparizione del romanzo così come lo conosciamo oggi ha contribuito a varcare i limiti dei generi letterari classici, imponendo un nuovo linguaggio e indirizzandosi a un nuovo pubblico di lettori. Aggiornato e impreziosito da una ricca galleria fotografica, 1001 libri da leggere prima di morire spazia da Le Mille e una Notte a Invisibile, da Achebe a Zweig, dal fondo della cella del Marchese de Sade ai recessi della mente di William Burroughs, dai turbamenti di Madame Bovary al medioevo de Il nome della rosa. Uno strumento di consultazione unico nel suo genere e una lettura appassionante.


TRAMA (da amazon)

La letteratura è una lanterna magica, un caleidoscopio di segni e di sogni: i più si dissolvono immediatamente; altri vivono una breve esistenza fatalmente destinata all'oblio; altri ancora, pochissimi, vivono per sempre. Questo libro ne è un'appassionata testimonianza. Oltre cento autori - scrittori, giornalisti, gente di spettacolo - raccontano in queste pagine l'incontro con un libro che in un certo momento della loro vita ha segnato un punto di non ritorno. Tutti, come dice il curatore Romano Montroni, un uomo che dei libri ha fatto una delle ragioni di vita, si sono messi in gioco, "con generosità hanno accettato di condividere emozioni, sensazioni e pensieri nati dalla lettura". Ci sono quasi tutti, i giganti: Omero, Dante, Cervantes, Manzoni, Dostoevskij, Tolstoj, Proust, Kafka. Ma ci sono altri nomi spesso sorprendenti, solo in apparenza figli di un dio minore, che hanno scandito in modo indelebile i giorni e le ore di molti lettori. E se poi, come in questo caso, parlare di un libro significa anche contribuire alla ricostruzione di un santuario della lettura profanato dagli elementi come la Biblioteca Comunale di Aulla, allora forse è vero che i libri possono cambiare non solo la vita ma anche un po' il mondo.

venerdì 22 aprile 2016

Le favole di Leonardo da Vinci

Cari lettori, per la mia rubrica culturale del venerdì oggi ho deciso di parlarvi delle favole di Leonardo da Vinci. Ebbene sì, il celebre pittore, scultore, architetto, ingegnere e chi più ne ha più ne metta, fu anche il primo autore a scivere favole in lingua volgare.

Esse furono composte tra il 1490 e il 1494, probabilmente per allietare le serate presso la corte milanese di Ludovico il Moro, presso la quale il genere era molto diffuso. 

Nella loro ideazione, Leonardo usò come fonti opere di alcuni autori, come Plinio il Vecchio e la sua enciclopedia, il Burchiello e Leon Battista Alberti. Ma anche il greco Esopo, pioniere di questo genere, fu assai considerato, soprattutto nello sviluppo delle morali che concludono ogni favola, ma sempre nell'ottica di una personale rielaborazione.

Da punto di vista strutturale, alcune di queste favole sono brevi e dal ritmo molto rapido, mentre altre sono composte da periodi più lunghi e dall'andamento maggiormente rallentato. Soprattutto in quest'ultimo gruppo Leonardo decise di inserire molti dialoghi.

A differenza della tradizione, i personaggi delle favole leonardesche non sono fissi e stereotipati e la loro visionomia si evolve all'interno della narrazione. Tra questi troviamo animali, uomini, piante, oggetti, divinità, ma anche pietre e i quattro elementi naturali. 

Tra questi, le piante sono i soggetti prediletti, e a ciascuna di esse Leonardo attribuisce un carattere umano (al fico l'esuberanza, al giglio la superbia, per fare qualche esempio). 
Stessa cosa fa con gli oggetti: il rasoio diventa l'emblema dell'indolenza; lo specchio della vanità; la carta dell'individualismo. 
Gli animali utilizzati sono invece quelli più ignorati dalla tradizione, come ragno, la farfalla e l'ostrica, mentre a quelli più tradizionali, Leonardo attribuisce loro caratteristiche inusuali, come all'aquila la goffaggine e l'ingenuità al granchio. 

Filo conduttore di queste composizioni sono il rapporto tra l'uomo e la natura: Leonardo sottolinea soprattutto l'importanza di non valicare i limiti della natura e la necessità di condannare chi osa farlo. Insomma, degli argomenti molto attuali, considerando poi che oggi si celebra la giornata mondiale della Terra!


Di seguito vi lascio alcune di queste favole tutte tratte dal sito  https://annaritaverzola.wordpress.com, le quali sono state a loro volta prese dall'adattamento linguistico compiuto da Bruno Nardini (copertina in foto). 
Colgo infine l'occasione per ringraziare Giuditta Cirnigliaro, autrice del saggio "Le favole di Leonardo da Vinci. Strutture e temi" per aver reso pubblico il suo scritto, dal quale ho tratto le informazioni che vi ho presentato. 




Il ragno nella buca della chiave
Un ragno, dopo aver esplorato tutta la casa, di fuori e di dentro, pensò di rintanarsi nel buco della serratura. Che rifugio ideale! Chi lo avrebbe mai scoperto, lì dentro?
Lui, invece, affacciandosi sull’orlo della toppoa, avrebbe potuto guardare dappertutto senza correre alcun rischio.
“Lassù – diceva fra sé, sbirciando la soglia di pietra – tenderò una rete per le mosche; quaggiù – aggiungeva scrutando lo scalino – ne tenderò un’altra per i bruchi; qui, vicino al battente dell’uscio, farò una piccola trappola per le zanzare.”
Il ragno gongolava. Il buco della serratura gli dava una sicurezza nuova, straordinaria; così stretto, buio, foderato di ferro, gli sembrava più inattaccabile di una fortezza, più sicuro di qualsiasi armatura.
Mentre si crogiolava in questi pensieri, gli giunse all’orecchio un rumore di passi: allora, prudente, si ritirò in fondo al suo rifugio.
Qualcuno stava per entrare in casa; una chiave tintinnò, s’infilò nel buco della serratura e lo schiacciò.


La pianta e il palo
Una pianta, che cresceva rigogliosa innalzando nel cielo il suo pennacchio di tenere foglie, mal sopportava, accanto a sé, la presenza di un palo diritto, secco e vecchio.
“Palo, tu mi stai troppo addosso. Non potresti andare più in là?”
Il palo fece finta di non aver udito e non rispose. Allora la pianta si rivolse alla siepe di pruni che la circondava:
“Siepe, non potresti andare in qualche altro posto? Tu mi dai noia.”
La siepe fece finta di non aver udito, e non rispose.
“Bella pianta – disse allora una lucertola alzando il capino e guardandola di sotto in su – ma non lo vedi che il palo ti fa stare ritta? Non ti accorgi che la siepe ti difende dalle brutte compagnie?”

La vitalba
Nell’ombra della siepe, la vitalba attorcigliava i suoi verdi bracci intorno ai tronchi e ai rami del biancospino. Arrivata in cima si guardò attorno, e vide un’altra siepe che fiancheggiava l’altra parte della strada.
“Come mi piacerebbe arrivare fin là” disse la vitalba. “Quella siepe è più bella e più grande di questa.”
E un po’ per volta, protendendo le braccia, si avvicinava ogni giorno di più alla siepe di fronte. Finalmente la raggiunse, si allacciò a un ramo e incominciò felice ad avvilupparglisi intorno. Ma poco dopo, per quella strada, passarono dei viandanti, che si trovarono, all’improvviso, di fronte a quel ramo di vitalba che sbarrava la via. Allora, con le mani, lo spezzarono, lo strapparono via dalla siepe e lo buttarono nel fosso.


Il granchio
Un granchio si accorse che molti pesciolini, anziché avventurarsi nel fiume, preferivano aggirarsi prudenti intorno a un masso. L’acqua era limpida come l’aria, e i pesci nuotavano tranquilli godendosi l’ombra e il sole.
Il granchio attese la notte, e quando fu sicuro che nessuno lo avrebbe visto, andò a nascondersi sotto il masso.
Da quel nascondiglio, come un orco dalla sua tana, spiava i pesciolini, e quando gli passavano vicino li acciuffava e li mangiava.
“Non è bello ciò che stai facendo” brontolò il masso. “Approfitti di me per uccidere questi poveri innocenti”.
Il granchio non lo ascoltò nemmeno. Felice e contento seguitava a catturare i pesciolini trovandoli di un sapore prelibato.
Ma un giorno, all’improvviso, venne la piena. Il fiume si gonfiò, investì con grande forza il masso, che rotolò nel letto del fiume, schiacciando il granchio che gli stava sotto.

Il pavone
Sperava di tornare presto, ma i giorni passavano senza che lui si facesse vedere. Gli animali del cortile avevano fame e sete; perfino il gallo non cantava più.
Stavano tutti immobili, per non consumare le forze, sotto l’ombra di una pianta.
Soltanto il pavone, anche quel giorno, si levò barcollando sulle zampe, aprì a ventaglio la sua grande e variopinta coda, e incominciò a passeggiare avanti e indietro.
“Mamma – domandò la magra gallinella alla chioccia – perché il pavone fa la ruota tutti i giorni?”
“Perché è vanesio, figlia mia; e l’ambizione è un vizio che scompare soltanto con la morte.”

giovedì 21 aprile 2016

Una stanza nel buio

Ciao a tutti, oggi ho deciso di consigliarvi un romanzo giallo/thriller, che in passato mi è piaciuto talmente tanto da non riuscire a staccarmi tanto ero curiosa di conoscere la fine! Se non ricordo male, credo che dietro lo pseudonimo "Nicci French" si nascondino due autori, marito e moglie...


TRAMA (da amazon)

Una giovane donna, Abigail - Abbie - Devereux, si risveglia in una stanza buia: è legata, imbavagliata e non riesce a ricordare nulla del suo recente passato. L'uomo che la tiene prigioniera, e di cui Abbie sente solo la voce, la tormenta elencandole i nomi delle altre sue vittime e assicurandole che alla fine la ucciderà. Ma Abbie riesce a liberarsi e a chiedere aiuto, salvo scoprire che nessuno - né gli amici né la polizia - crede alla sua storia. Solo colmando il buco nero nella sua memoria Abbie riuscirà a scoprire la verità; una verità che la getterà di nuovo nelle mani del suo persecutore.

mercoledì 20 aprile 2016

Sei il mio sole anche di notte

Un saluto a tutti, cari lettori, oggi recensirò per voi "Sei il mio sole anche di notte", scritto da Amy Harmon ed edito da Newton Compton.

Ho conosciuto questo romanzo grazie a Monica, del blog "Il mondo di mb", che qualche tempo fa me lo aveva consigliato. Dato che di questa autrice ho sempre sentito parlar bene, ho perciò deciso di cominciare a conoscere le sue storie partendo da quest'opera, che non mi ha per niente delusa. Com'è scritto anche nella sinossi, trattasi di una rivisitazione de "La bella e la bestia",una delle mie fiabe preferite.

La "bella" di questo romanzo si chiama Fern la quale, a dir la verità, all'inizio della vicenda non si sente per niente graziosa, soprattutto a causa dell'apparecchio per i denti; mentre il ruolo della "bestia" è  ricoperto da Ambrose, un ragazzo bellissimo che frequenta la stessa scuola di Fern e del quale la nostra protagonista è perdutamente innamorata, ma con la convizione di essere "troppo poco" per lui. Altri personaggi importanti sono il miglior amico e cugino di Fern, Bailey, malato di distrofia muscolare, il cui padre allena Ambrose nel pugilato, e Rita, amica bellissima di Fern, che avrà una breve relazione con Ambrose grazie ad alcune lettere d'amore che Fern scriverà a nome dell'amica.

Durante l'ultimo anno delle superiori, la loro vita verrà sconvolta dalla tragedia dell'11 settembre e, una volta terminato l'anno scolastico, Ambrose deciderà di arruolarsi come volontario nell'esercito, riuscendo a coinvolgere tutti gli amici della sua compagnia. Questa scelta porterà gravi ripercussioni sulla vita di tutti loro e, una volta tornato nel suo paese profondamente sfigurato nel viso e nell'anima, Fern cercherà di stargli vicino, di aiutarlo a riprendere in mano la propria vita e di cercare di scacciare i suoi sensi di colpa per affrontare il futuro senza più rimpianti.

Ho letto questa storia con interesse, trovandola molto intensa e emozionante. Un romanzo che, nonostante la giovane età dei protagonisti, non è nè banale, nè superficiale, e affronta tante tematiche importanti, come la capacità di ricominciare; l'imprevedibilità del destino; gli orrori della guerra; l'importanza delle scelte e, ovviamente, la ricerca di una bellezza interiore che travalichi quella esteriore. Proprio per questo vi consiglio questa lettura!

martedì 19 aprile 2016

Il braccialetto della felicità

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare un altro romanzo di una delle mie autrici preferite: Melissa Hill. Il titolo è "Il braccialetto della felicità", e tratta di una storia molto originale e con un finale a sopresa...


TRAMA (da amazon)

Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di diamanti, la torre Eiffel in miniatura. Sono solo alcuni dei ciondoli sul braccialetto che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan, trova nascosto nella tasca di una magnifica giacca Chanel di velluto rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria fallisce, Holly, al cui polso per combinazione tintinna un bracciale quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima indagine. Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco a poco la storia. Holly scopre le tappe di un'esistenza vissuta intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina senza saperlo all'attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single sognatrice e un po' svagata, appassionata di vecchi film e abiti da favola, svolterà in una direzione inattesa. Regalandole, nella notte più romantica dell'anno, l'incontro con l'uomo che il destino ha scelto per lei.

lunedì 18 aprile 2016

The (im)perfect man

Ciao a tutti e buon inizio di settimana! Oggi vi voglio deliziare con la recensione di un ebook, che ho letto poco tempo fa, di genere rosa: dopo il romanzo "Cara cognata, ti odio!" è la volta di "The (im)perfect man" di Flora Gallert.

Protagonista è Giulia, una giovane ragazza, stagista in un'agenzia di viaggi. Un giorno le si presenta l'occasione (grazie a un premio dell'agenzia) di trascorrere alcuni giorni a New York assieme ai suoi colleghi. Alla fine però la ragazza scoprirà che ad aver accettato la proposta saranno solo lei e Loris, il titolare, con il quale ha un rapporto conflittuale. Ma la Grande Mela è il sogno di Giulia che, dopo qualche lieve esitazione, decide di non lasciarsi sfuggire l'occasione, dato che difficilmente potrebbe permettersi un viaggio del genere a sue spese.

La vacanza riserverà a Giulia molte sorprese: la ragazza infatti avrà finalmente l'occasione di poter realizzare il desiderio di visitare la città dei suoi sogni e anche la compagnia di Loris alla fine non si rivelerà così sgradita come pensava, anche se il ragazzo, dietro la sua aria strafottente, sembra nascondere qualche segreto...

Consiglio questo romanzo a tutte le amanti dei romanzi rosa, ma anche a chi vuole rilassarsi con una storia leggera ma dalla trama interessante e con due protagonisti che non faranno fatica a catturare il lettore. Lo stile è giovane, fresco e scorrevole.
Il mio giudizio è quindi positivo!

venerdì 15 aprile 2016

Michelangelo poeta

Ciao a tutti, oggi per la mia rubrica "Letteratura e cultura", ho deciso di proporre un post basato su un aspetto inedito del più grande pittore, scultore e archittetto della nostra storia dell'arte, ovvero Michelangelo. Perchè questo grande artista è stato anche un poeta. E pure molto prolifico, a dir la verità. Il suo corpus poetico è infatti composto da 302 testi e all'incirca da una quarantina di frammenti (che sembrano rifarsi al suo stile del "non finito").

L'edizione delle sue "Rime" venne alla luce però solo nel 1623, in un'edizione curata dal pronipote, il quale aveva modificato i testi a proprio piacimento e cercando di eliminare le parti troppo provocatorie. Solo due secoli più tardi alcuni studiosi di filologia cominciarono a ripristinare i testi nell'antica forma voluta dal loro autore (nella foto è riportata la copertina di un'edizione moderna tratta dal sito ibs.it).

Per Michelangelo la poesia non era un'attività principale, ma in essa trovava il mezzo per esprimere i propri sentimenti, che erano molto complessi. E proprio per questo ne deriva uno stile oscuro, ma anche molto originale per il suo tempo, nel quale il modello principale era la semplicità e l'unilinguismo di Petrarca. Michelangelo accoglie la proposta del poeta aretino, ma ne avverte l'insufficienza e per questo decide rielaborarlo per proporre un proprio stile in cui sono evidenti contaminazioni dantesche.

Ne derivano dei testi che, seppur di un livello stilistico non particolarmente alto, hanno il pregio di aver portato una ventata di originalità nel panorama letterario dell'epoca. 
Nelle opere della fase giovanile prevale il tema della passione amorosa e del ruolo dell'arte, in seguito il tema dell'amore comincia ad abbracciare le teorie del neoplatonismo fino a convergere in spunti moraleggenti e religiosi.

A titolo di esempio mi piacerebbe ora riportare una delle sue poesie, quella più celebre. In essa trapela la sua idea dell'arte e in particolare della scultura: "Il migliore degli artisti non ha nessun concetto che non possa essere espresso in un unico blocco di marmo e a fare questo ci riesce solo la mano che ubbidisce all'intelletto" (parafrasi prima quartina). 
Come nel marmo si possono esprimere infiniti concetti, così anche nell'animo della donna sono presenti molte sfaccettature, tanto che essa, nella sua alterigia, nasconde sia il bene sia il male, ma l'artista dichiara che la sua arte è insufficiente a far emergere il bene presente in lei(seconda quartina). 
Nessuno è  colpevole di questo fatto, se non l'artista stesso, che non riesce a trarre dalla sua donna altro che morte (ultime due terzine).

Non ha l’ottimo artista alcun concetto
ch’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto.
Il mal ch’io fuggo, e ‘l ben ch’io mi prometto,
in te, donna leggiadra, altera e diva,
tal si nasconde; e perch’io più non viva,
contraria ho l’arte al disiato effetto.
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che ‘l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte.

giovedì 14 aprile 2016

La regina della casa

Ciao a tutti, oggi vi voglio consigliare uno dei romanzi di Sophie Kinsella che più mi ha fatto divertire: "La regina della casa".


TRAMA (da amazon)

A soli ventinove anni Samantha Sweeting è la star di un noto studio legale di Londra. Pochi minuti di una sua consulenza valgono una fortuna. Lavora giorno e notte ed è tutta concentrata sulla carriera.
Ma proprio mentre aspetta con ansia di essere nominata socio si accorge di aver commesso un errore che le costerà il posto. Sconvolta, fugge dall'ufficio e si ritrova in aperta campagna con il cuore in tumulto. Chiede informazioni in una splendida casa e per un malinteso viene scambiata dai proprietari per una delle candidate al posto di governante. E viene assunta, senza che i suoi datori sappiano che Samantha è sì una ragazza dal quoziente intellettuale stratosferico, ma non ha la più pallida idea di cosa significhi tenere in ordine una casa...
Dal talento inimitabile di Sophie Kinsella, una nuova e adorabile commedia romantica: la storia di una ragazza che ha bisogno di rallentare. Di trovare se stessa. Di innamorarsi. Di cominciare finalmente a vivere. E di scoprire a cosa serve un ferro da stiro.

mercoledì 13 aprile 2016

Favola di una falena

Ciao a tutti, il post del mercoledì è dedicato alla segnalazione del romanzo di Alessio Del Debbio, "Favola di una falena"; di seguito potete trovare tutte le informazioni a riguardo:

Titolo: Favola di una falena
Autore: Alessio Del Debbio
Casa editrice: Panesi Edizioni
Genere: romanzo per ragazzi / new adult / romance
Prezzo: 2,99 euro
Pagine: 374
Formato: digitale
ISBN: 9788899289324
Pubblicato il 11 gennaio 2016.
Quarta di Copertina: Viareggio, settembre 2001. Sta per finire l'estate dopo la maturità: tempo di prendere decisioni importanti. Su questa premessa iniziano le avventure del turbolento Jonathan, della timida Francesca, della sognatrice Veronica e del rigoroso Leonardo, un viaggio nell'amicizia e nell'amore, una favola moderna di eroi coraggiosi che sopravvivono alla quotidianità aiutandosi l'un l'altro e credendo nei propri sogni. Falene in cerca di luce, destinate a non trovare mai riposo. 

Tutto il resto non conta, tutto il resto si ferma alle porte della nostra amicizia.

Trama: Dopo la maturità, Jonathan e i suoi amici devono prendere importanti decisioni sul proprio futuro. Jonathan rinuncia a studiare, tuffandosi nel lavoro a tempo pieno e cercando di recuperare la sua amicizia con Leo, incrinata da una ragazza che si era messa tra loro. Leonardo si iscrive a Medicina ma deve barcamenarsi tra lo studio e il prendersi cura della madre, psicologicamente instabile, e della sorella più piccola, che continua a sognare una famiglia unita, anche con il padre da cui si sono allontanati quando hanno lasciato Milano. Veronica sorprende gli amici, decidendo di iscriversi al Dams e andando a vivere a Bologna con il suo nuovo ragazzo, scardinando gli equilibri del gruppo. Francesca infine si iscrive a Lettere, sua grande passione, continuando a scrivere in un diario le avventure dei suoi amici, con l’idea un giorno di farne un libro, e faticando nel liberarsi del fantasma del suo ex che da sempre la ostacola nei suoi rapporti con il sesso maschile.
Su queste premesse iniziano le avventure di Jonathan e dei suoi amici, in quel periodo di passaggio che è la fine dell’adolescenza e l’inizio dell’età adulta. Un periodo in cui i sentimenti appaiono amplificati, a volte confusi, di certo molto intensi. Lo sa bene Veronica che lotta per inseguire un sogno e fuggire alla maledizione di Cenerentola, oppressa da una famiglia di “matrigne”. Da bruco diventerà una falena, sbattendo le ali in cerca della sua fiamma vitale.

Estratto: “Scrivere è vivere, scrivere è la mia vita, l’unico modo in cui posso essere me stessa e tirare fuori la mia vera essenza. Soltanto così posso lasciarmi andare, viaggiare lontano, fuori e dentro di me, provando emozioni che nella vita la rispettabilità e il moralismo mi impediscono di esternare. Questa sono io, seduta su una tavola di legno, mentre il vento della sera mi sbatte in faccia quest’incompleto presente. Questa sono io, innamorata della vita e dell’amore, di un amore che ho perduto, di un amore che non sono forte abbastanza da affrontare.” (Francesca)
 
Dicono del libro: L'elemento migliore sono senza dubbio i personaggi. Ognuno di loro ha una propria personalità ben delineata e definita. Ogni personaggio ha una storia a sé ma, nello stesso tempo, ogni ragazzo può essere considerato un pezzo del puzzle della trama. In questo modo è impossibile non immedesimarsi con loro. Le loro disavventure diventano le nostre disavventure, i loro dolori diventano i nostri dolori, le loro gioie diventano le nostre gioie. (Recensione sul blog “Twins Books Lovers”)

Nota: Per quanto "Favola di una falena" sia ambientato DOPO gli eventi di Anime contro e Oltre le nuvole, la lettura dei romanzi precedenti di Alessio Del Debbio non è obbligatoria, in quanto i libri sono costruiti per essere fruiti indipendentemente l'uno dall'altro. 


Link per l’acquisto: su tutti gli store, ad esempio Amazon, IBS e Mondadori Store. (Amazon: http://www.amazon.it/Favola-una-falena-Gli-Speciali-ebook/dp/B01A7VLERE o Mondadori Store: http://www.mondadoristore.it/Favola-di-una-falena-Alessio-Del-Debbio/eai978889928932/ )


Pagine social dell'autore: 

Sito dell’autore: www.alessiodeldebbio.it
Pagina facebook dell’autore: “I mondi fantastici” www.facebook.com/alessio.deldebbio
Pagina facebook del libro: Favola di una falena https://www.facebook.com/Favola-di-una-falena-984399918301292/


Per sapere di più sull'autore e le sue opere...
 
Biografia autore: Grande appassionato di libri, soprattutto fantasy, Alessio Del Debbio ha pubblicato il romanzo “Oltre le nuvole – storie di amici” nel 2010, il racconto fantasy distopico “L’abisso alla fine del mondo”, nel 2014, e il romanzo young adults “Anime contro”, nel 2015. Il 2016 inizia con l’uscita di “Favola di una falena”, un romanzo new adult edito da Panesi Edizioni, e con “L’ora del diavolo”, antologia di racconti fantastici ispirati a leggende della Lucchesia, vincitore della terza edizione del concorso ObiettivoLibro e pubblicato da Sensoinverso Edizioni.
Dal 2015 collabora con il portale di letteratura fantastica “Lande incantate” in cui scrive recensioni di romanzi fantasy contemporanei. Nell’estate 2015 organizza, assieme alla scrittrice Elena Covani, la rassegna “Un libro al tramonto” – Aperitivi letterari presso il Bagno Paradiso di Viareggio, per far conoscere autori toscani. Cura il blog “I mondi fantastici” che promuove scrittori emergenti di letteratura fantastica italiana. Numerosi suoi racconti sono usciti in antologie e riviste, come Contempo e Streetbook Magazine di Firenze.