giovedì 28 aprile 2022

Persuasione

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata a uno dei classici di Jane Austen, "Persuasione", che ho letto in edizione Garzanti.

Protagonista della storia è Anne Elliot: figlia del baronetto Walter Elliot, orfana di madre, vive assieme al padre e alla sorella maggiore Elizabeth. La giovane ha anche un'altra sorella, Mary, sposata con Charles Musgrove. 

Otto anni prima, Anne era stata persuasa a rifiutare la proposta di matrimonio del capitano Wentworth, in quanto il giovane non possedeva un patrimonio abbastanza cospicuo. Il padre ed Elizabeth, infatti, tengono in grande considerazione il livello sociale ed economico delle persone, ma era stata soprattutto Lady Russell, amica della madre, a convincere la nostra protagonista a rifiutare le nozze, nonostante l'amore reciproco tra i due ragazzi. Da quel momento Anne non si è più sposata, e familiari e conoscenti sono convinti che rimarrà zitella.

Un giorno il padre si troverà costretto ad affittare la loro abitazione, a causa di alcune spese troppo avventate, e trasferirsi a Bath: i nuovi inquilini, l'ammiraglio Croft e sua moglie, riporteranno nel contesto sociale di Anne proprio il capitano Wentworth, in quanto fratello di Mrs. Croft. Ora il giovane ha fatto carriera e possiede un cospicuo patrimonio. 

Quest'ultimo parrà serbare ancora del rancore verso Anne, che a suo dire all'epoca non aveva mostrato la giusta determinazione per opporsi alle decisioni dei suoi familiari, e per questo non la prenderà in grande considerazione, iniziando a corteggiare le sorelle di Charles Musgrove, Henrietta e (soprattutto) Louise, una ragazza dal carattere allegro ed esuberante. Un giorno, però, durante una gita a Lyme, accadrà un fatto inaspettato, attraverso il quale sarà la sola Anne a mostrare la giusta prontezza d'animo, gestando al meglio la situazione creatasi, e ciò farà cambiare progressivamente opinione al capitano...

Ma quello che sembrerà un finale già scritto, sarà offuscato dalla presenza di Mr. Elliot, un cugino della famiglia di Anne, dal passato misterioso che, prima ancora di averla riconosciuta, mostrerà uno spiccato interesse (ricambiato?) proprio per la nostra protagonista. A lui, inoltre, si aggiungerà anche un altro gentiluomo, conosciuto attraverso amici comuni che, con il suo amore per la cultura e la poesia, susciterà non poco interesse verso Anne. Insomme, la tranquillità della vita della giovane sarà messa a repentaglio da numerosi incontri ed eventi che, progressivamente, la faranno maturare, rendendola consapevole di ciò che desidera per sè stessa e imparando anche ad ascoltare con sincerità i propri sentimenti.

Il mio primo approccio con i romanzi di Jane Austen risale a moltissimi anni fa, quando a soli dieci anni lessi e apprezzai "Orgoglio e pregiudizio" durante un periodo trascorso a casa da scuola per colpa di una brutta influenza. In questi ultimi anni ho deciso di approfondire la mia conoscenza sulla produzione letteraria di questa scrittrice così, piano piano, sto recuperando i suoi romanzi. L'anno scorso ho riletto Emma, al quale mi ero già approcciata durante gli anni del liceo, questa volta invece ho deciso di leggere per la prima volta a questo romanzo. 

Ciò che più mi ha colpito da questa lettura è stato che, pur essendo una storia scritta e ambientata nei primi anni del 1800, è molto moderna, soprattutto perchè affronta tematiche che ancora che oggi sono molto attuali e sentite, come il binomio amore/ragione; il valore dato al denaro e alla ricchezza; la determinazione di seguire i propri sentimenti senza farci influenzare nemmeno da chi, nonostante tutto, ci vuole bene; le seconde possibilità. 

Il tutto, ovviamente, è condito con la solita ironia con la quale l'autrice dipinge l'ipocrisia e le contraddizioni della società nella quale è vissuta, che non sono di fatto molto diverse dalle nostre. Ancora una volta, quindi, la Austen ci ha regalato una storia capace di suscitare interesse anche dopo secoli, affidandoci messaggi quanto mai attuali che, di certo, non mancheranno di suscitare spunti di riflessione. 


DELLA STESSA AUTRICE:

Emma

mercoledì 20 aprile 2022

Non è un paese per single

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Felicia Kingsley, "Non è un paese per single", edito da Newton Compton.

Trattasi di una rivisitazione in chiave moderna del celeberrimo "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, ma anche chi non ha letto o non conosce questo romanzo potrà comunque immergersi nella storia senza particolari problemi. 

Nel romanzo vengono analizzati alternativamente i punti di vista di Elisa e Michael. La prima gestisce assieme alla sua famiglia, per conto del nobile Ricasoli, la tenuta "Le Giuggiole", situata nel paesino di Belvedere, nel Chianti. In particolare, la ragazza si occupa dei vigneti con una genuina passione e una seria dedizione.

Michael invece vive a Londra e si occupa di investimenti. E' un vero e proprio uomo d'affari, vive per il suo lavoro e si accontenta di relazioni occasionali, senza lasciarsi coinvolgere emotivamente. Da ragazzino era stato amico di Elisa, in quanto legato alla famiglia di Ricasoli tramite l'amico Charles, nipote del Conte, con il quale trascorreva le estati alla tenuta.

I due giovani saranno destinati a incontrarsi di nuovo quando, dopo la morte del Conte Ricasoli, Charles erediterà la tenuta. Peccato, però, che la magione abbia bisogno di notevoli investimenti, così Charles chiederà l'aiuto di Michael affinchè gli procuri un cliente che potrebbe acquistare "Le Giuggiole".

Nel corso delle trattative i due torneranno a Belvedere, ritrovando così Elisa e tutti i lavoratori della tenuta. Charles stringerà un forte legame con la sorella di Elisa, mentre Micheal, dopo un pessimo incontro/scontro con la nostra protagonista, piano piano riuscirà a conquistare la sua fiducia, riassaporando così quei ricordi d'infanzia che sembravano assopiti per sempre. 

E non solo: grazie a questo periodo di distacco dalla sua impegnativa routine, Michael inizierà ad apprezzare la bellezza della natura, i ritmi di vita più sani, il cibo genuino e cucinato con amore, gli affetti semplici e sinceri... anche se non mancherà qualche disavventura con gli abitanti del paese, soprattutto con le figlie nubili e le loro madri, che mostreranno non poco fermento per l'arrivo di quei due scapoli così affascinanti...

Anche Elisa, grazie al riavvicinamento con Michael, riacquisirà più fiducia in sè stessa: la giovane, infatti, nasconde un segreto, che le ha cambiato la vita, ma che non è per nulla disposta a condividere con Micheal il quale, a sua volta, deciderà di non rivelarle il vero destino de "Le Giuggiole". Per questo, la loro crescente intesa sarà minacciata da questi segreti, che rischieranno di minare profondamente quel rapporto che, giorno dopo giorno, sembrerà farsi sempre più focoso...

Ho passato dei momenti davvero piacevoli leggendo questo romanzo: dopo una lettura bella ma più impegnativa come "Cambiare l'acqua ai fiori", mi serviva proprio una lettura maggiormente leggera e spensierata. Come ho accennato all'inizio della recensione, anche chi non conosce il classico della Austen potrà apprezzare il romanzo, ma chi al contrario ne è fan, come la sottoscritta, potrà gradirlo ancor di più. 

Sono rimasta molto soddisfatta dalla lettura di questo retelling, perchè l'autrice è riuscita a creare una trama che riprende il romanzo di partenza ma, nello stesso tempo, senza renderlo totalmente dipendente dalla storia principale e inserendo in esso altri spunti di riflessione, come l'importanza dei progetti di vita, il binomio città/campagna, l'importanza degli affetti in rapporto alla gestione della vita professionale. Anche i personaggi sviluppano gradualmente delle caratteristiche proprie: per questo non risultano solo delle semplici copie dei protagonisti austeniani, ma assumono una personalità ben definita.

Come avevo già notato nei precedenti romanzi di questa scrittrice, lo stile è semplice e colloquiale, molto scorrevole e dai dialoghi brillanti e vivaci. Spassosissime alcune scene, soprattutto quelle in cui vedono Michael nella farmacia di Belvedere o alle prese con le sue "pretendenti".  

Una storia, quindi, che vi consiglio se avete voglia di leggere un romanzo capace di intrattenervi in modo semplice, strappandovi più di una risata, ma senza per questo rinunciare a un buon prodotto editoriale. 


DELLA STESSA AUTRICE:

Due cuori in affitto

Appuntamento in terrazzo (novella) 

La verità è che non ti odio abbastanza

Prima regola: non innamorarsi 

Una Cenerentola a Manhattan

Stronze si nasce 

Bugiarde si diventa

Matrimonio di convenienza

martedì 12 aprile 2022

Cambiare l'acqua ai fiori

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Valérie Perrin, "Cambiare l'acqua ai fiori", edito da Edizioni e/o.

La storia, che negli ultimi anni è diventata un vero e proprio caso editoriale, racconta la vita di Violette, la guardiana del cimitero di un piccolo paese della Borgogna.

La donna, nonostante i suoi modi affabili e la totale disponibilità verso chiunque abbia bisogno di un conforto, nasconde un'esistenza davvero travagliata: orfana, dopo essere passata da una famiglia affidataria all'altra, inizierà a lavorare in un bar, dove farà la conoscenza del ragazzo che diventerà suo marito e con il quale proverà a costruirsi una famiglia. 

Ma ben presto Violette dovrà fare i conti con un uomo indolente, che cercherà di fuggire dai propri traumi nel modo più sbagliato possibile, oltre che con dei suoceri che non la ritengono alla stessa altezza del figlio. Dopo essere diventata, assieme al marito, la guardiana di un casello ferroviario, la donna verrà assorbita dal lavoro, ma le sue giornate, grazie alla figlia Léonine, non saranno mai grigie, fino a quando una tragedia sconvolgerà per sempre la vita di tutta la famiglia.

Queste vicende sono narrate nel romanzo attraverso continui flashback che, a poco a poco, faranno comprendere al lettore la personalità di quella signora di mezz'età che, dopo l'automatizzazione delle sbarre del passaggio a livello, si è reinventata come guardiana di quel cimitero. Tramite altri capitoli, si faranno chiari i motivi per cui Violette sceglierà quell'impiego, e si conoscerà una delle persone con cui la donna si legherà di più, soprattutto nel periodo più buio della sua vita.

La storia, però, non è solo basata sulla rievocazione del passato della protagonista, ma incuriosisce il lettore anche grazie all'intreccio sviluppato nel tempo presente: un giorno, infatti, si presenterà al cimitero un signore, che ha appena perso la madre. La donna, prima di morire, gli aveva chiesto il favore di spargere le sue ceneri sulla tomba di un uomo che il figlio non conosce, e per questo sarebbe curioso di saperne di più. E come muoversi se non chiedere informazioni a Violette, che conosce i nomi e i cognomi di tutti i defunti e che conserva un diario in cui annota tutte le informazioni relative alle cerimonie funebri?

Attraverso questo mistero, Violette e quell'uomo, che altri non è che un poliziotto, stringeranno un forte legame e, tramite la storia della madre, i due si ritroveranno a vivere esperienze ed emozioni molto simili...

In quel frangente, inoltre, sulla vita di Violette aleggerà un altro mistero: che fine ha fatto suo marito, che da tempo è uscito di casa per non tornare più?

Da quanto vi ho raccontato finora, penso possiate capire che la storia è davvero complessa, e coinvolge diversi personaggi, ognuno legato agli altri da un qualche tipo di relazione. 

Devo ammettere che mi sono approcciata al romanzo con grande entusiasmo, anche perchè ero davvero incuriosita dall'enorme parlare che da anni si fa dietro questo libro. Inizialmente, però, ho trovato le prime pagine un po' lente e, soprattutto, abbastanza statiche. Al contrario, proseguendo con la lettura, quando il racconto del passato di Violette è entrato nel vivo, mi sono ritrovata talmente immersa nella storia, da far fatica a staccarmici. 

Ho apprezzato tantissimo i continui sbalzi temporali, così come i numerosi generi di cui fa parte il romanzo, che è biografico, ma anche di formazione, d'amore, giallo... e pure umoristico, attraverso gli aneddoti legati al cimitero che qua e là vengono raccontati con leggerezza, strappando un sorriso. Nonostante le tematiche affrontate, come quella legata all'elaborazione del lutto, l'autrice è stata molto brava a narrare ogni passaggio con estrema delicatezza, e ho gradito moltissimo il messaggio di speranza che lascia al termine della lettura. 

Lo stile è davvero poetico e di certo, se non avessi letto la storia attraverso una copia della biblioteca, avrei sottolineato qualche frase. Ho notato, però, che nella copia un precedente lettore ha segnato a penna un breve passo, che anch'io ho apprezzato perchè, oltre a essere molto bello nella sua semplicità, a mio parere sintetizza il senso di tutta la storia che, come penso abbiate compreso dalle mie parole, vi consiglio vivamente di leggere. In esso Violette sta dialogando con uno dei suoi più cari amici, che vuole esortarla a chiudere definitivamente con il suo doloroso passato:

 

- Perchè non si rifà una vita?

- Perchè una vita non si rifà. Provi a prendere un foglio di carta e strapparlo: per quanto rincolli ogni pezzo rimarranno sempre gli strappi, le pieghe e lo scotch.

- E' vero, ma una volta rincollato il foglio può continuare a scriverci sopra.