mercoledì 22 marzo 2023

Otto volante

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Otto volante", scritto da Janet Evanovich ed edito da Salani.

Trattasi dell'ottavo volume incentrato sulle avventure della cacciatrice di taglie Stephanie Plum. In questo episodio, la nostra protagonista, oltre a dover provvedere alle consuete catture per conto del cugino Vinnie (suo datore di lavoro), dovrà occuparsi di un caso che riguarda la vicina di casa della sua estrosa famiglia.

La donna infatti rischia di perdere la proprietà della sua abitazione per averla offerta come garanzia sulla buona condotta di sua nipote, separata con una figlia. Peccato però che sia misteriosamente scomparsa assieme alla figlioletta.

Con l'aiuto dell'ex prostituta Lula, Stephanie inizierà a indagare, scontrandosi così con l'ex marito rancoroso della fuggitiva, eccentrici avvocati, ma soprattutto con Eddie Abruzzi, un pericoloso malavitoso, che inizierà a tormentarla attraverso i suoi scagnozzi travestiti da animali.

Tra manette perdute, automobili che saltano in aria, un cadavere sul divano e pericolosi agguati, Stephanie si renderà ancora una volta protagonista di una serie di eventi dalla sfumatura tragicomica.

Come sempre, non mancheranno i due uomini che le fanno battere il cuore: Joe Morelli, suo amore di gioventù del quale in precedenza ha rifiutato la proposta di matrimonio, e il collega cubano Ranger, con il quale Stephanie ha una notte bollente in sospeso...

Come ho già scritto nelle precedenti recensioni della serie, adoro ritagliarmi dei momenti per leggere questo tipo di libri, perchè sono molto divertenti, al limite del comico. Lo stile semplice, diretto e dialogato conferiscono un ritmo sostenuto alla narrazione, tenendo così il passo alle numerose avventure che vi sono narrate. Il tono comico/ironico ridimensiona gli eventi che vi sono descritti, donando loro la giusta leggerezza per poter continuare a immergersi nelle peripezie della simpatica protagonista senza mai farsi mancare un sorriso. 

Purtroppo questo è l'ultimo libro della serie che è stato tradotto in italiano e perciò per me le avventure di Stephanie finiscono qui. Resto però fiduciosa sul fatto che, magari, tra qualche anno la casa editrice riprenderà a tradurre i rimanenti volumi, ridonando così a me e a tutti i lettori italiani la possibilità di poter nuovamente essere coinvolti in questo mondo così estroso, ma allo stesso tempo capace di donare dei momenti di rilassatezza e ilarità.


DELLA STESSA AUTRICE:

Bastardo numero uno

Due di troppo 

Tre e sei morto

Non dire quattro 

Batti il cinque

Sei nei guai 

Stephanie ammazza 7

mercoledì 15 marzo 2023

Una canzone sulle labbra

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Una canzone sulle labbra", scritto da Michelle Marly ed edito da Giunti.

La storia, basata su fatti realmente accaduti, racconta l'amore travagliato tra il celebre musicista Irving Berlin ed Ellen Mackay. I due si conosco casualmente a una cena tra amici e, sin da subito, nasce tra loro una particolare alchimia, che si trasformerà in amore. 

Berlin è un uomo ebreo che è riuscito dal nulla a diventare un celebre compositore, firmando più di 1500 brani (tra cui la celeberrima "White Christmas") e arrivando addirittura a Broadway. Ellin è invece una ragazza cristiana di buona famiglia, che vive con il padre e il fratello, dopo che la madre è fuggita con il medico di famiglia.

E sarà proprio il padre a opporsi tenacemente all'unione tra Berlin e sua figlia, non solo a causa della diversità di fede, ma anche per il divario d'età e per il fatto che Berlin sia un artista, professione che ai suoi occhi rappresenta l'emblema dell'immoralità. 

Per questo, tenterà in tutti i modi di allontanare la figlia da quell'uomo, organizzandole un lungo viaggio che, spera, le permetterà non solo di stargli lontano fisicamente ma anche sentimentalmente. Ellin, però, è determinata a voler convincere il padre ad acconsentire alle nozze con l'amato Berlin e attende pazientemente il suo cambio d'opinione, fino a quando una serie di eventi romperà all'improvviso quella situazione di stallo...

Sono sempre incuriosita da libri che si basano su eventi reali, tanto che non appena ho visto citato questo romanzo su alcuni gruppi Facebook dedicati ai consigli librari, ho subito prenotato il libro in biblioteca. A lettura conclusa, però, se da una parte mi sento di lodare la storia in quanto capace di farmi conoscere la storia di due persone di cui ignoravo l'esistenza, dall'altra mi sento di non aver apprezzato totalmente la lettura di questa storia e questo a causa dello stile, che ho trovato troppo cronachistico e poco romanzesco, incapace a mio parere di indagare a fondo nell'animo dei protagonisti. Questo non mi ha permesso di essere coinvolta nella vicenda come avevo immaginato in un primo momento e nemmeno di empatizzare pienamente con i due protagonisti. 

Nonostante questo, però, ho letto il libro con curiosità e, seppur con qualche riserva, mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo a chi abbia voglia di una storia dalle sfumature natalizie, capace di raccontare la forza di un amore realmente sbocciato che ha saputo resistere a numerose difficoltà. 


VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7211099084730404101

giovedì 9 marzo 2023

E' tempo di ricominciare

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "E' tempo di ricominciare", scritto da Carmen Korn ed edito da Fazi Editore.

Trattasi del secondo volume della trilogia incentrata sulla vita delle quattro amiche Henny, Kathe, Lina e Ida e di tutti i personaggi che vi gravitano attorno come mariti, figli, nipoti, genitori, amici e conoscenti. Il libro copre gli anni che vanno dal 1949 al 1969 e in questo ventennio saranno diversi gli eventi che intercorrono nelle vite delle quattro protagoniste. 

Henny, dopo il fallimento del suo secondo matrimonio, si avvicinerà finalmente a Theo, il quale accoglierà con amore anche i due figli di Henny: Katja, che si è già costruita una propria famiglia, e Klaus, che dovrà vivere in clandestinità la sua storia d'amore omosessuale con il musicista Alex.

Kathe, invece, dopo la prigionia, dovrà reinserirsi nel mondo civile provando a superare le brutte esperienze grazie all'amore di suo marito Rudi, anch'egli reduce da un campo di prigionia. La donna dovrà inoltre provare a ricostruire il rapporto con la migliore amica Henny, guastato dalla denuncia nei suoi confronti da parte del secondo marito di Henny.

Lina, invece, continuerà a gestire la libreria assieme alla sua compagna Louise: la loro sembrerebbe una vita appagante e serena, ma una crisi inattesa di Louise e un vizio che sfocerà nella dipendenza romperà la tranquilla quotidianità della coppia.

Infine Ida, che nel primo capitolo aveva lasciato il facoltoso marito per un ragazzo di origine cinese, parrà un po' annoiata dalla sua vita, al contrario della figlia Florentine che, dotata di una bellezza che non passa inosservata, intraprenderà la carriera di modella. Entrambe, inoltre, subiranno il fascino di Alex, compagno di Klaus, e questa attrazione porterà a delle particolari conseguenze che di certo verranno meglio approfondite nel terzo e ultimo volume della serie.

All'interno della narrazione, la vita delle quattro amiche e dei loro familiari s'intreccerà con gli eventi della Storia del dopoguerra, come gli inizi della guerra fredda, la crisi dei missili su Cuba, la morte di Marilyn Monroe, il successo dei Beatles, l'Eurovision Song Contest... fino allo sbarco sulla Luna.

Devo ammettere che lo scorso anno, quando avevo letto il primo volume di questa serie, avevo apprezzato la lettura, ma con qualche riserva, dovuto a mio parere alla lentezza del ritmo narrativo e allo scarso approfondimento psicologico dei personaggi principali. Al contrario, questo secondo volume mi ha convinta molto di più dato che, essendo già avviata la storia, non ho rinvenuto un'eccessiva lentezza nella narrazione e, conoscendo lo stile dell'autrice, ho comunque apprezzato il modo attraverso il quale ha esposto i vari eventi, abbracciando una visione corale che avevo gradito anche nel primo volume. 

L'unica perplessità che mi ha suscitato questo libro è stata la grande difficoltà nel vivere il loro amore da parte di Klaus e Alex in contrapposizione alla tranquillità con cui viene descritta la vita e il rapporto tra Lina e Louise... forse per le donne omosessuali era più semplice fingere una vita normale rispetto alle coppie gay?

A parte questo dubbio non chiarito, a lettura conclusa, posso affermare di essere già molto curiosa di leggere il terzo e ultimo libro della serie e di certo non aspetterò molto dal farlo. 


VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7208617596885716229

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Figlie di una nuova era

mercoledì 22 febbraio 2023

Finchè non aprirai quel libro

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Finchè non aprirai quel libro", scritto da Michiko Aoyama ed edito da Garzanti.

La storia è suddivisa in cinque lunghi capitoli, ognuno con un diverso protagonista, i quali hanno in comune l'incontro con la signora Komachi, un'eccentrica bibliotecaria che riuscirà a consigliare a ognuno di loro il libro giusto, grazie al quale riusciranno a chiarire alcuni dubbi e problemi che attanagliano la loro esistenza.

Nel primo capitolo troviamo la giovane Tomoka che, tutta presa dal dimostrare a familiari e amici di condurre una vita professionale di successo nella grande Tokyo, finirà per trascurare sè stessa; Ryo è invece un trentacinquenne insoddisfatto del suo lavoro, in quanto non ha ancora abbandonato il sogno di aprire un negozio di antiquariato tutto suo; Natsumi, invece, dopo la gravidanza, fatica a conciliare la sua nuova vita di madre con le nuove mansioni che le sono state affidate dai suoi superiori, che non la soddisfano come quelle precedenti.

Nel quarto e quinto episodio, troviamo rispettivamente il trentenne Hiroya che, dopo un lungo periodo di disoccupazione, ha perso la fiducia in sè stesso e nei suoi obiettivi e il neo pensionato Masao il quale, dopo anni di lavoro, si sente ora privato del suo ruolo all'interno della società.

Come già anticipatovi, per una serie di motivi, ognuno di loro si troverà a varcare la soglia della biblioteca in cui lavora la signora Komachi, la quale indicherà a essi un libro che ha lo scopo di riportare nelle loro vite l'equilibrio perduto, oltre a uno speciale omaggio creato direttamente dalle sue stesse mani.

Ho trovato questa lettura davvero rilassante: ciò che più ho apprezzato è stato il messaggio che traspare in tutte e cinque le storie, ovvero l'importanza del potere terapeutico della lettura, grazie al quale i vari protagonisti si ritroveranno a riflettere sulle loro vite e a ritrovare così la serenità perduta. In questo contesto, la signora Komachi, una bibliotecaria molto particolare anche nell'aspetto fisico (viene infatti descritta come una donna molto robusta, dalla pelle chiarissima e con uno spillone a fiori tra i capelli, rappresenta l'intermediario perfetto) e conferisce alla narrazione pure un velo di realismo magico.

Purtroppo, però, ci sono due aspetti che non mi hanno soddisfatto pienamente, uno a livello di trama e uno stilistico. Dal punto di vista narrativo mi sarebbe piaciuto che i cinque protagonisti avessero presentato delle problematiche più varie e invece queste sono tutte incentrate sul tema del lavoro. Probabilmente ciò è dovuto alla diversità culturale ma, personalmente, se qualcuno di loro avesse presentato altre difficoltà (magari legate alla sfera dei sentimenti, come amore, amicizia, rapporti familiari...) il mio interesse sarebbe cresciuto maggiormente, ma comprendo comunque la differenza di mentalità.

Dal punto di vista stilistico, invece, ho notato una forte carenza di dialoghi, a scapito di ampie parti narrative, che a tratti hanno rallentato  il ritmo della lettura. Anche graficamente, sfogliando il libro, si può notare la pienezza del testo. 

Nonostante questi due aspetti, comunque, la lettura si è rivelata molto gradevole e perciò consiglio questo romanzo a chi abbia voglia di leggere un libro che parla dell'importanza della lettura dal punto di vista di una cultura diversa dalla nostra, ma mostrando nello stesso tempo tutta la sua universalità. Lo segnalo inoltre anche a chi abbia letto e apprezzato un altro romanzo giapponese, pubblicato qualche anno fa dalla stessa casa editrice, ovvero Finchè il caffè è caldo, del quale presenta la medesima struttura narrativa e lo stesso ritmo pacato ma nel contempo riflessivo. 


VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7203308488116735238

lunedì 13 febbraio 2023

I miei giorni alla libreria Morisaki

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "I miei giorni alla libreria Morisaki", scritto da Satoshi Yagisawa ed edito da Feltrinelli.

Il libro è costituito da due racconti lunghi, legati dalla presenza degli stessi personaggi. 

Nel primo troviamo Takako, una ragazza che si trova a dover vivere un momento difficile, dopo aver scoperto che il suo fidanzato e collega è legato anche a un'altra ragazza, che intende sposare. Per non vederlo più, la ragazza deciderà di licenziarsi, rimandendo così anche senza un lavoro.

Per cercare di scuoterla dal torpore in cui è precipitata, lo zio della ragazza, Satoru, che gestisce la libreria Morisaki in un quartiere caratteristico di Tokyo, la inviterà a occupare il piccolo appartamento superiore al negozio, invitandola anche a dargli una mano con l'attività nei momenti di maggior bisogno. 

Takako, che non è una gran lettrice, accetterà la proposta senza grande entusiasmo, tenendo anche conto che non ha nemmeno molta confidenza con lo zio, con il quale non aveva rapporti da anni. Ma, giorno dopo giorno, la giovane inizierà a uscire dal suo guscio e, grazie anche al potere terapeutico della lettura, proverà a riprendere in mano la propria vita...

Nel secondo racconto, invece, la vita di Takako s'incrocerà con due personaggi: un ragazzo misterioso che frequenta il suo bar preferito e la zia Momoko, che anni prima aveva abbandonato lo zio libraio per un motivo sconosciuto. Per quale motivo la donna è tornata all'improvviso da lui? Quale segreto nasconde?

Saranno questi gli interrogativi che aleggeranno nella mente della nostra protagonista che, complice una breve vacanza, proverà a costruire un rapporto con la zia al fine di comprendere le sue ragioni, aiutando in questo modo anche lo zio, che da solo non riesce ad affrontarla.

Devo ammettere che mi sono approcciata a questa storia con un po' di pregiudizi, dato che avevo letto molte recensioni negative su questo libro ma, a lettura conclusa, posso affermare che, seppur con qualche difetto, il mio parere non è così negativo.

Non sono particolarmente amante del mondo orientale, quindi mi è difficile fare paragoni con la letteratura del sol levante, ma ho trovato entrambi i racconti non banali e capaci di sviluppare spunti di riflessione.

Certo, la brevità non ha giocato in positivo in termini di approfondimento, nè a livello di trama nè per quanto riguarda l'introspezione psicologica dei personaggi. Da questo punto di vista ho rinvenuto della superficialità, che si sarebbe potuto facilmente colmare attraverso qualche pagina in più. Ma, al di là di questo, penso che approcciandosi al testo con la consapevolezza di avere di fronte, più che un romanzo, una raccolta di due racconti, possa predisporre il lettore a una maggior consapevolezza del tipo di libro che si approccia a leggere.

Consiglio quindi questo libro a chi abbia voglia di leggere un testo breve, che parla rapporti familiari, amore, libri e librerie, senza approfondire particolarmente i vari temi, ma offrendo comunque, attraverso una narrazione semplice e scorrevole, uno scorcio su un mondo e dei personaggi con cui non sarà particolamente complicato lasciarsi coinvolgere.

 

VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7200714056410385670

martedì 7 febbraio 2023

Mille luci sulla Senna

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Nicolas Barreau, "Mille luci sulla Senna", edito da Feltrinelli.

La storia è incentrata su Joséphine, una trentenne che lavora come traduttrice. Proviene da una famiglia benestante e ha due sorelle che hanno seguito le orme professionali dei genitori (una è medico come la madre, l'altra avvocato come il padre): per questo viene concepita come la "pecora nera" della famiglia e inoltre il fatto che sia single non fa che confermare l'opinione dei genitori. 

In realtà la ragazza ha una relazione, ma è l'amante di un uomo molto più grande di lei, sposato e con figli, che da tre anni la illude con la promessa di lasciare la moglie per vivere alla luce del sole il loro amore. L'unico a conoscere il suo segreto è l'amico gay Cedric, che non vede particolarmente di buon occhio la loro relazione.

Un giorno, la nostra protagonista riceverà due lettere che cambieranno di botto la sua quotidianità: una è la lettera di licenziamento, a causa del fallimento dell'unica casa editrice per cui lavora, mentre l'altra le annuncia la morte dello zio, che ha voluto nominarla erede della sua casa galleggiante.

Joséphine ha un legame affettivo sia con lo zio sia con la sua casa galleggiante, in quanto ricorda con affetto una splendida vacanza trascorsa da bambina ma, data la situazione professionale, si convince che l'unica soluzione sia venderla. 

Peccato, però, che quando si recherà a vederla, scoprirà in un modo piuttosto bizzarro che è occupata da un inquilino, un amico dello zio che paga una cifra irrisoria per la sua occupazione e che non ha assolutamente intenzione di lasciarla prima dello scadere del contratto. Ciò inizialmente scatenerà una guerra tra i due, che cercheranno di far valere le proprie ragioni, a tutti i costi...

E' stato molto piacevole dedicarmi a questa lettura che, grazie al suo stile linerare e scorrevole, si legge con estrema velocità e scioltezza, immergendo il lettore nell'atmosfera parigina che adoro da sempre.

Purtroppo, però, vi ho rinvenuto anche alcuni difetti: per prima cosa non sono riuscita a empatizzare pienamente con Joséphine sia per il suo status di "amante" sia per alcuni suoi comportamenti, a mio parere eccessivamente immaturi per una ragazza della sua età. Inoltre ho trovato un po' troppo stereotipata la sua famiglia. D'altro canto, invece, ho apprezzato il personaggio di Maxime (l'occupante della casa galleggiante) e mi ha incuriosito la storia legata al passato amoroso dello zio che, purtroppo, è stata liquidata in poche pagine. 

Nel complesso, però, mi sento di consigliare questo romanzo a chi già apprezza le storie di questo autore, ma anche a chi abbia il desiderio di leggere una storia d'evasione, senza troppi scossoni e capace per questo di rilassare il lettore, trasportandolo nell'affascinante mondo della "Ville Lumière".

 

VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7198110790505762053


DELLO STESSO AUTORE:

Una sera a Parigi

Il caffè dei piccoli miracoli 

La donna dei miei sogni

Parigi è sempre una buona idea 

Gli ingredienti segreti dell'amore

Il tempo delle ciliegie 

giovedì 2 febbraio 2023

Il quaderno dell'amore perduto

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Il quaderno dell'amore perduto", scritto da Valérie Perrin ed edito da Nord.

Protagonista della storia è Justine, una ragazza di ventun'anni che ha perso precocemente i genitori e gli zii in un incidente stradale e che per questo ha sempre vissuto a casa dei nonni, assieme al cugino, che considera un fratello.

La giovane non ha mai ricevuto affetto dai nonni e per questo preferisce dedicare la sua vita al lavoro, che la impegna nella casa di riposo "Le Ortensie", e al divertimento in discoteca nel fine settimana, dove si lascia andare in fugaci relazioni.

Justine è molto attratta dai ricordi degli anziani pazienti e, soprattutto, si farà coinvolgere dalla storia di Hélène, una donna che sembra vivere in un mondo tutto suo. La ragazza, colpita dal racconto della donna, deciderà di trascrivere la sua storia in un quaderno azzurro, con lo scopo di donarlo al nipote di Hélène, Roman.

Il lettore, quindi, attraverso le trascrizioni di Justine, potrà conoscere a poco a poco il forte sentimento sbocciato gradualmente tra Hélène e Lucien, un amore forse non impetuoso, ma capace di superare gli ostacoli dettati dalla seconda guerra mondiale e da un terribile conseguenza che si abbatterà su Lucien, sconvolgendo ma non scalfendo però il suo amore per Hèlène. 

D'altra parte, Justine si troverà a dover scoprire la verità su alcuni misteri che aleggiano nella sua quotidianità: chi è quella misteriosa persona, soprannominata "il Corvo", che si diverte a telefonare ai parenti degli anziani dimenticati dicendo loro, erroneamente, che sono morti, con lo scopo di far trovare loro il tempo di far loro una visita?

E quale segreto si cela dietro alla morte dei genitori e degli zii, il cui sospetto viene insinuato a Justine da un poliziotto un po' strafottente?

Come quindi potete comprendere, la storia mette in luce diversi interrogativi, che incuriosiscono il lettore spingendolo così a proseguire avidamente la lettura. Gli spunti sono davvero molti, ma ciò che ritengo stia alla base di ognuno di essi, è la forza dei sentimenti, nella sua accezione sia positiva sia negativa.

Mi è piaciuto tantissimo il modo attraverso il quale l'autrice ha fatto conoscere Hélène e Lucien (quest'ultimo insegnerà alla prima, affetta da una forma di dislessia all'epoca non riconosciuta, a leggere attraverso il braille, che conosce in quanto discendente da una parentela di consanguinei affetti da cecità) e ciò mi ha fatto ricordare il motivo per cui avevo apprezzato lo scorso anno il romanzo "Cambiare l'acqua ai fiori", della stessa autrice, ovvero la capacità di costruire personaggi particolari che si trovano a vivere situazioni non convenzionali. Situazioni purtroppo tragiche e segnate da diverse difficoltà, ma che riescono a coinvolgere e a far più volte riflettere il lettore sulla natura dei sentimenti umani.

Il mio parere rimane il medesimo per quanto riguarda la storia familiare di Justine che, però, è di fatto speculare a quella di Hélène, in quanto i sentimenti che sveleranno il mistero legato alla morte dei genitori sono mostrati nella loro accezione più negativa. Mi ha un po' colpita il modo con cui la protagonista reagisce di fronte alla verità, data la giovane età ma poi, pensandoci meglio, ho compreso che, dato il contesto familiare che l'ha portata a crescere in fretta, un atteggiamento di quel tipo potrebbe essere comunque credibile. Diversa invece è la vicenda legata al misterioso "Corvo", che ho trovato davvero molto dolce e delicata, dall'inizio e fino allo svelamento della sua identità.

Lo stile dell'autrice, come nell'altro romanzo, è molto fluido e poetico, capace di indagare con delicatezza e senza giudizi morali nelle menti dei vari personaggi, portando in luce tutta la loro complessità. 

Un romanzo, quindi, che ho apprezzato davvero tanto, sia per i personaggi sia per l'intreccio, ma anche per lo stile e i temi trattati e che per questo consiglio a chi abbia voglia di una lettura intensa, capace di affrontare tematiche importanti, ma sempre con delicatezza e con uno stile poetico che, sono sicura, riuscirà a coinvolgervi nel mondo creato dall'autrice.

 

VIDEO RECENSIONE ----> https://www.tiktok.com/@francescaarielghi/video/7196743107923152133


DELLA STESSA AUTRICE:

Cambiare l'acqua ai fiori