Cari lettori, iniziamo la settimana con il nono capitolo del mio romanzo per bambini, che si sta avviando verso la conclusione: Amina, infatti, è costretta a rivelare ai suoi genitori l'origine di tutto quel denaro, che credono che la bambina abbia illegalmente sottratto a qualcuno... buona lettura!
Alla vista dei soldi
mancanti il padrone non osò dire più nulla, raccolse frettolosamente l’incasso
e, senza nemmeno salutare, lasciò la casa dei genitori di Amina raccomandandosi
di essere più puntuali il prossimo mese.
Quando la porta si richiuse
alle sue spalle, la mamma e il papà di Amina si voltarono entrambi verso la
figlia, ma il loro sguardo non era di gioia e di gratitudine come la bambina aveva
pensato:
«Dove hai preso tutti
quei soldi?» trovò il coraggio di domandarle la madre, pallida in volto «ti ho
sempre detto di essere una brava bambina, di non dire bugie, di essere gentile
con le persone, di non rubare…» e qui si fermò, incapace di proseguire.
Il padre invece, con
tono furioso, giunse subito al sodo:
«Chi ti ha insegnato a
rubare? Perché ci hai fatto questo? Non ci bastano tutti i problemi che abbiamo…
anche una figlia cattiva ci dobbiamo ritrovare!»
Amina non aveva mai
visto il padre così arrabbiato, nemmeno quella volta che, in Libia, aveva rotto
un vaso prezioso con un calcio di pallone.C’era stato un
equivoco, i suoi genitori pensavano che li avesse rubati, quei soldi, e non che
gli erano stati regalati da una persona amica: come poteva far comprendere loro
la verità?
Quando aveva deciso di
chiedere aiuto a quella persona così misteriosa ma anche tanto carina e gentile
non aveva messo in conto che poi avrebbe dovuto raccontare tutta la verità a
mamma e papà, ma ora, si rese conto, non aveva altra scelta. I suoi genitori
esigevano una risposta.
E così, piano piano,
prima con voce titubante e poi acquistando sempre più velocità, cominciò a
raccontare tutta la verità sullo scambio di quegli strani messaggi, mentre i
suoi genitori l’ascoltavano a bocca aperta. Alla fine del suo racconto non
erano più arrabbiati, come temeva la bambina, ma molto sorpresi: mai avrebbero
immaginato che ci fosse sotto tutta quella storia. Non appena la bambina terminò
il suo racconto, il padre guardò la moglie, che annuì e disse:
«Cara Amina, è giunto
il momento di conoscere quella persona, anche solo per ringraziarla: ha fatto
veramente tanto, per te e per noi».
Quante volte ci è capitato di sentirci un po' Amina..
RispondiEliminaSpesso si fanno cose per gli altri senza che vengano comprese o apprezzate a dovere.
Buon inizio di settimana.
Eh sì, l'importante è che, presto o tardi, vengano capite...
EliminaBuon inizio di settimana anche a te :-)
Una curiosità ma hai già pubblicato questo romanzo? Mi auguro di sì, perché hai una bella scrittura.
RispondiEliminaGrazie, ma al momento non ho ricevuto nessuna proposta!
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