domenica 3 dicembre 2017

Mare al mattino

Cari lettori, in questo periodo ho un po' di recensioni in arretrato, così oggi ne approfitterò per parlarvi di una delle mie ultime letture, "Mare al mattino" di Margaret Mazzantini, edito da Mondadori.

Non avevo mai letto nulla di suo, tanto che avevo inserito il suo nome tra gli autori da leggere quest'anno nella mia lista di buoni propositi per il 2017. Il romanzo si è rivelato molto diverso dalle mie solite letture, ma non per questo privo di fascino. 

Nella storia vengono narrate le vicende di due donne: quella della libica Jamila che, assieme al figlioletto Farid, lascia in fretta e furia il suo paese dopo che le è morto il marito, nei giorni immediatamente successivi al rovesciamento del regime di Gheddafi; e quella di Angelina e di suo figlio Vito.

Angelina è figlia di italiani emigrati in Libia che, a un certo punto, si ritrova a lasciare il paese per ritornare in Italia, dopo l'inizio della dittatura di Gheddafi. La donna ha dovuto lasciare il suo primo amore per tornare in una terra che non è mai riuscita a considerare come sua. Attraverso i pensieri di suo figlio Vito, neomaggiorenne, che al momento della narrazione si trova a Lampedusa, il lettore viene a conoscenza del suo complesso passato e di come la donna si sia sempre sentita straniera in terra straniera. 

Le storie delle due donne non si incroceranno mai, anche se si può considerare un punto di contatto tra loro, il mar Mediterraneo, che può dividere due terre, ma anche unire i destini di chi si trova a combattere contro gli eventi della Storia. 

Ho apprezzato l'idea dell'autrice di soffermarsi su questa vicenda storica, soprattutto perchè si è focalizzata sul punto di vista del popolo, colui che, nel bene o nel male, finisce sempre per subìre quello che succede nel proprio paese. Nel romanzo trovano poi spazio altri temi, come l'amore tra madre e figlio; il rapporto con la propria terra; l'emigrazione; l'attesa per un futuro che si spera migliore del passato.

L'unico aspetto che mi ha fatto rallentare la lettura è stato lo stile: essendo il suo primo libro che leggo, non so se è una sua peculiarità, ma non mi sono trovata molto a mio agio con il suo modo di scrivere. L'ho trovato troppo poetico, ricco di metafore, con repentini cambi di scena e poche azioni. Ciò denota sicuramente una grande abilità ma, personalmente, preferisco leggere storie scritte in modo più diretto, semplice e scorrevole. Comunque, al di là dei gusti personali, consiglio la lettura di questa storia, triste e malinconica ma molto reale.

4 commenti:

  1. Ciao! Ho letto questo libro qualche tempo fa, ed anche a me è piaciuto. Per quanto riguarda lo stile... sì, è proprio il suo. Forse "Mare al mattino" è uno dei suoi romanzi più poetici, ma gli altri, secondo me, non hanno uno stile molto diverso :-)

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    1. Ok, grazie per l'informazione! Magari più in là proverò a leggere qualche altro suo libro ;-)

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  2. Sullo stile concordo con voi, e anzi spesso leggo recensioni negative proprio in merito ad essi.
    Ma io amo quest autrice e ho letto tutto di suo... tranne Mare al mattino!!! Rimedierò presto ;)

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    1. Ciao Angela, so che ti piace molto come autrice, sono curiosa di conoscere il tuo parere sull'unico romanzo che ti manca ;-)

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