giovedì 3 novembre 2022

La ragazza del collegio

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "La ragazza del collegio", scritto da Alessia Gazzola ed edito da Longanesi. Trattasi dell'ultimo volume della serie dedicata ad Alice Allevi e Claudio Conforti... CC per gli affezionati della serie!

Al principio del romanzo ritroviamo a Roma Alice e Claudio, ormai ufficialmente una coppia, dopo il periodo trascorso negli Stati Uniti. Claudio aspira a prendere il posto della Wally in istituto, diventando così il nuovo "Supremo", mentre Alice continua il suo dottorato e la collaborazione con la Procura.

Non ci vorrà molto tempo che un nuovo caso sconvolgerà la tranquilla quotidianità di Alice, riportando alla luce la sua tendenza alle investigazioni "non autorizzate" che, ancora una volta, metteranno a rischio più del necessario la sua incolumità.  

Francesca, una giovane collegiale, verrà trovata morta per strada e non ci vorrà molto tempo per comprendere che è stata investita. Ma da chi è un mistero.

Poco tempo dopo, un bambino verrà trovato tra le strade di Roma. Il piccolo pare non conoscere l'italiano e, in più, presenta evidenti problemi di linguaggio. Chi è e dove sono i suoi genitori? Dalle sue condizioni non sembrerebbe essere stato abbandonato...

Questi due eventi, apparentemente distaccati tra loro, presenteranno un filo conduttore, che la nostra protagonista, grazie anche alla sua abilità di saper osservare tutto quanto viene pubblicato sui social, riuscirà progressivamente a portare alla luce. Ancora una volta, si troverà a collaborare con il vicequestore Calligaris, ora affiancato da una nuova collega, che non si mostrerà molto propensa a comprendere Alice nell'equipe investigativa. 

Tra la sorella di Francesca che pare nascondere un segreto, l'amica Isabella dal comportamento ambiguo, un ragazzo musicista innamorato (e non ricambiato) della vittima e, soprattutto, quel bambino così dolce privo d'indentità del quale, si scoprirà poi, la babysitter è scomparsa, Alice avrà molto su cui indagare, e forse proprio questo gran daffare l'aiuterà a non pensare a un dispiacere che grava sul suo animo, quello della mancata maternità...

E' sempre piacevole leggere le avventure di Alice e Claudio: sono romanzi leggeri, dalla trama gialla che suscita curiosità ma che non provoca particolari sussulti emotivi, adatti quindi per trascorrere dei momenti di relax, grazie anche allo stile semplice e scorrevole e a due protagonisti che ormai si conoscono da anni. 

In questi libri il lettore ha potuto assistere alla crescita del personaggio di Alice che, pur non snaturandosi, è gradualmente maturato e, personalmente, ho molto apprezzato questa evoluzione, che ha reso più tridimensionale il personaggio. I suoi battibecchi con Claudio sono sempre molto spassosi, anche se mi sarebbe piaciuto che la loro relazione fosse fatta di più parole sincere e meno silenzi, soprattutto riguardo al tema della maternità. Ma forse l'autrice ha intenzione di scrivere altri libri, attraverso i quali anche il loro rapporto subirà un'ulteriore crescita, chissà... di certo vi consiglio questo romanzo e, in generale, tutta la serie, soprattutto se avete voglia di rilassarvi con delle storie che, all'amore, mescolano sempre il giallo e il mistero. 


DELLA STESSA AUTRICE:

L'allieva

Non è la fine del mondo 

Un segreto non è per sempre

Le ossa della principessa 

Una lunga estate crudele

Un po' di follia in primavera 

Arabesque

Il ladro gentiluomo 

Un tè a Chaverton House

mercoledì 26 ottobre 2022

Il tempo della speranza (Le sorelle del Ku'damm #3)

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al terzo e ultimo romanzo della serie de "Le sorelle del Ku'damm", "Il tempo della speranza", scritto da Brigitte Riebe ed edito da Fazi Editore.

Questo libro è dedicato alla terza sorella Thalheim, Florentine, una ragazza vivace e solare, grande appassionata di arte che, dopo aver a lungo soggiornato a Parigi con un ragazzo, tornerà a Berlino decisa a costruirsi gradualmente il proprio futuro. Ma, a differenza della sorella maggiore Rike, ormai avviata alla gestione dei grandi magazzini Thalheim nel Ku'damm, e di Silvie, che ha trovato in radio la propria realizzazione professionale, Florentine stenterà a sfondare nel mondo dell'arte, nonostante la faticosa ammissione in una prestigiosa scuola d'arte.

Inoltre, sia Rike sia Silvie, oltre alla carriera professionale, sono riuscite con il tempo a trovare l'uomo della loro vita e ad avere dei figli, mentre Florentine intreccerà una relazione con il suo insegnante d'arte che le causerà non pochi problemi e sofferenze.

Ma la nostra protagonista è anche molto determinata e, attraverso lo scorrere degli anni, assisteremo alla sua progressiva maturazione, alla sua nascente passione per la fotografia, che affiancherà ai suoi lavori artistici, e alla consapevolezza che a volte il vero amore è più vicino di quanto si pensi, basta solo saperlo riconoscere...

Se con il primo volume, incentrato su Rike, il lettore aveva potuto immergersi nei faticosi anni della ricostruzione di Berlino a seguito del secondo conflitto mondiale e nel secondo, dedicato a Silvie, aveva compreso la progressiva separazione, fisica e politica, tra Berlino Ovest e Berlino Est, in questo terzo libro assisterà alla definitiva divisione tra i due settori, concretamente sancita dalla costruzione del celeberrimo "muro di Berlino" e alle conseguenze che porterà ai berlinesi, che Florentine vivrà in prima persona attraverso l'esperienza di suo zio Carl, che subirà la separazione forzata dalla donna che ama. Penso che l'autrice sia stata molto abile nell'inserire nell'intera serie un contesto storico così particolareggiato e preciso, ma senza per questo appensantire la trama o annoiare il lettore. 

Nel libro, però, non si parla solo di Florentine e della questione di Berlino, ma ampio spazio sarà riservato anche al prosieguo delle vite di Rike, Silvie e della loro migliore amica Miri, anche lei moglie e madre. Alla fine del secondo volume c'erano stati diversi colpi di scena, legati al fratello gemello di Silvie, Oskar, e ai veri padri di Rike e Miri: tutto questo verrà riproposto e sviluppato anche in questo volume conclusivo, rendendo l'intera serie una vera e propria saga familiare.

Nel complesso, quindi, posso affermare di aver decisamente apprezzato la serie: unici difetti, a mio parere, sono qualche passo un po' lento e l'eccessiva schematizzazione dei tre libri per quanto riguarda la storia amorosa delle tre sorelle (prima di trovare l'uomo giusto, si innamorano di quello sbagliato) ma, per il resto, credo sia una saga appassionante, sia dal punto di vista degli intrecci famliari sia dal punto di vista storico, e che per questo mi sento di consigliare sia agli amanti del genere sia a chi abbia voglia di cimentarsi con una serie non troppo lunga ma capace di immergervi in un contesto storico diverso dal nostro ma non per questo meno interessante. 


DELLA STESSA AUTRICE:

Una vita da ricostruire (Le sorelle del Ku'damm #1)

Giorni felici (Le sorelle del Ku'damm #2) 

mercoledì 19 ottobre 2022

Il caso Alaska Sanders

Cari lettori, il post di oggi è dedicato all'ultimo romanzo di Joel Dicker, "Il caso Alaska Sanders", edito da La nave di Teseo.

Nel romanzo, il lettore potrà ritrovare come protagonista lo scrittore Marcus Goldman, già conosciuto ne "La verità del caso Harry Quebert" e "Il libro dei Baltimore". Le vicende, dal punto di vista cronologico, si svolgono tra i due romanzi citati e vedono Marcus nuovamente alle prese con un delitto sul quale far luce, dopo molti anni, sulla reale dinamica degli eventi. Ad affiancarlo ci sarà, come nel primo libro, il sergente Perry Gahalowood, il quale si ritroverà suo malgrado coinvolto dopo molti anni su un delitto che già nel 1999 lo aveva sconvolto: l'omicidio di Alaska Sanders.

La giovane ventiduenne era stata ritrovata morta sulle sponde di un lago a Mount Pleasant e tutti gli indizi convergevano sul fidanzato Walter, un ragazzo schivo con tendenze violente. Questi, una volta condotto in caserma, aveva confessato il delitto aggiungendo anche il nome di un complice, l'amico Eric. Subito dopo Walter aveva ucciso un poliziotto e si era suicidato, mentre Eric era stato arrestato.

Ma, undici anni dopo, una inaspettata rivelazione da parte di una persona che all'epoca era stata presente alla confessione di Walter riapre il caso. Marcus e il sergente Galowood, con l'aiuto della sorella e dell'avvocato di Eric, inizieranno a ricostruire l'esatta dinamica degli eventi, cercando di fornire una risposta ai tanti interrogativi rimasti in sospeso, a partire dalla figura della vittima. 

Chi era in realtà Alaska? Per quale motivo, con una carriera in ascesa nel mondo dello spettacolo, aveva deciso di ritirarsi in un paesino come Mount Pleasant accettando un lavoro come commessa in una stazione di servizio? Qual è il ruolo di Walter in tutto questo? La sua confessione è veritiera oppure no? In caso contrario, per quale motivo avrebbe nominato l'amico Eric come complice del delitto? Senza contare il biglietto minaccioso trovato sul corpo della vittima... chi l'ha scritto e perchè?

I dubbi rimasti in sospeso sono davvero molti e le indagini si faranno ancora più complesse quando Marcus comprenderà che la vicenda parrebbe legata alla misteriosa scomparsa di Eleanor, una conoscente di Alaska che, come lei, frequentava il mondo dello spettacolo...

Dalle mie parole potrete comprendere come la storia sia molto articolata e densa di misteri, che catturano il lettore dalla prima all'ultima pagina di questo libro che ne conta più di seicento!

Avendo apprezzato anche le precedenti storie dell'autore, ero molto entusiasta di leggere questo nuovo romanzo e le mie aspettative non sono per nulla state deluse, anzi, era da tempo che non mi cimentavo con un giallo così ricco di misteri, che si intrecciano tra di loro ma che, alla fine, per ognuno viene trovata una spiegazione chiara e logica. 

Trovo che il personaggio di Marcus sia complesso e ricco di sfaccettature: a una lettura superficiale potrebbe sembrare egocentrico e un po' troppo sicuro di sè stesso, forte del suo grande successo come scrittore, ma tutto ciò nasconde i suoi tormenti interiori, che si possono capire meglio avendo letto i primi due romanzi. In questo libro, oltre all'indagine, parte dell'intreccio è dedicato all'approfondimento del personaggio di Marcus, che si trova a dover ricucire i rapporti con il suo maestro e mentore Harry Quebert oltre a cercare una direzione in cui far convergere il suo futuro lavorativo e privato.

Un romanzo, quindi, che ho molto apprezzato e che consiglio soprattutto agli amanti dei gialli e dei libri densi di misteri oltre, ovviamente, a tutti gli appassionati dei romanzi di Dicker. Il romanzo è autonomo, pur riprendendo i personaggi dei due romanzi precedenti dell'autore, ma se si vuole comprendere pienamente ogni passaggio, consiglio la lettura dei due romanzi antecedenti.

 

DELLO STESSO AUTORE

La scomparsa di Stephanie Mailer

Il libro dei Baltimore

mercoledì 5 ottobre 2022

Un vicino di casa molto speciale

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Un vicino di casa molto speciale", scritto da Ali McNamara ed edito da Newton Compton.

Protagonista della storia è Ava, una donna di quarantasei anni, divorziata e con due figli grandi, che, dopo un grosso trauma, decide di lasciare Londra e il suo lavoro di organizzatrice di eventi per rifugiarsi temporaneamente nel piccolo paese di Bluebell Wood, con l'unica compagnia del suo cagnolino Merlin.

Scopo della donna è di trascorrere un lungo periodo in solitudine, recuperando così il proprio equilibrio interiore, ma ben presto si ritroverà coinvolta nella vita della piccola cittadina, grazie alla conoscenza del pastore Callum e del suo aiutante Jonah; di Linnet e di suo figlio Robin; dello scrittore Lonan, anche lui appena giunto in paese, oltre che della maggior parte dei negozianti.

Così, tra una serata al pub e un mercatino di beneficienza, tra pranzi in compagnia e visite alla scuola del paese, per far conoscere il suo socievole cagnolino ai bambini del paese, Ava, che da tempo ha perso fiducia nelle persone tanto da provare paura per i luoghi affollati e per chiunque osi avvicinarsi a lei, inizierà piano piano a riavvicinarsi agli altri, in particolar modo al pastore Callum il quale, dopo anni, inizierà a farle provare sentimenti che credeva di aver assopito per sempre. 

Ad aiutarla in questo percorso, però, non ci saranno solo gli abitanti di Bluebell Wood, ma anche dei simpatici uccellini che popolano il suo giardino e dei quali Ava inizierà gradualmente a occuparsi, lasciando loro del cibo in una apposita "casetta per uccelli". Dopo un'iniziale diffidenza, i simpatici pennuti non solo cominceranno a popolare il suo giardino, ma le lasceranno dei "regalini", attraverso i quali Ava riuscirà ad aver maggior sicurezza in sè stessa. E non solo: grazie a essi, la nostra protagonista cercherà di salvare il paesino dalle avide speculazioni di Colin Cuckoo il quale, dopo aver comprato una grande estensione di terreno alla periferia del paese, vicino ai suoi amati boschi, è intenzionato a costruire un grosso complesso residenziale...

Sono molti anni che leggo i romanzi di Ali McNamara e ogni volta mi piace immergermi nelle sue storie che, pur affrontando tematiche molto serie e importanti (in questo caso il disturbo post traumatico da stress) sono caratterizzate da uno stile molto delicato, capace di trasmettere serenità, speranza e fiducia nel futuro. Nelle sue storie compaiono sempre elementi legati al soprannaturale e, pur non essendo propriamente un'amante del fantastico, trovo che questi espedienti siano, nella maggior parte delle sue storie, molto originali e ben amalgamati all'intreccio del romanzo, e anche in questo caso ciò non fa eccezione. 

Molto carina e originale pure l'idea di dare a ogni personaggio un nome legato al mondo dei volatili: ciò viene spiegato chiaramente in una nota alla fine del romanzo, assieme ai significati simbolici dei vari regalini che gli uccellini lasceranno ad Ava pagina dopo pagina. Unica pecca il titolo del romanzo, che non c'entra con la storia e che potrebbe fuorviare il lettore sulla vera natura della storia.

Dalle mie parole potete quindi comprendere come, ancora una volta, Ali McNamara sia stata capace di offrire ai suoi lettori una storia capace di coinvolgere e di donare dei sereni momenti di relax, senza rinunciare ad affrontare tematiche importanti e attuali e che per questo vi consiglio di non lasciarvi sfuggire.


DELLA STESSA AUTRICE:

Colazione a Notting Hill

Il piccolo negozio di fiori in riva al mare

Colazione in riva al mare 

L'estate delle coincidenze

Un'estate indimenticabile 

Appuntamento in riva al mare

Il piccolo negozio del lieto fine 

martedì 20 settembre 2022

Come vento cucito alla terra

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Ilaria Tuti, "Come vento cucito alla terra", edito da Longanesi.

Protagonista della storia è Cate, una giovane inglese che, pur avendo studiato da chirurgo, non può esercitare la professione, in quanto donna, e per questo lavora soprattutto come ostetrica, prestando servizio anche nei bassifondi di Londra, mantenendo in questo modo la figlioletta Anna. 

Siamo nel 1914, è scoppiata la prima guerra mondiale e Cate non viene vista di buon occhio anche per il fatto di essere per metà italiana. All'epoca infatti la nostra nazione non aveva ancora preso una posizione e tutto lasciava supporre il suo antagonismo nei confronti di inglesi e francesi.

La vita di Cate subirà un brusco cambiamento quando la dottoressa Flora Murray, assieme alla collega Louisa Garrett, le proporrà di lasciare l'Inghilterra alla volta della Francia, per fondare con loro e altre donne chirurgo un ospedale da campo in cui curare i feriti di guerra. Malgrado i tentennamenti sul dover lasciare la figlia alla sola coppia di amici che si è offerta di ospitarla dopo essere stata cacciata dalla sua famiglia in quanto ragazza madre, alla fine Cate deciderà di accettare la proposta.

Lì la giovane si troverà a vedere con i propri occhi gli orrori della guerra, ma avrà anche la prontezza e la giusta determinazione per salvare diversi feriti. Nonostante cio, però, lei e tutte le sue colleghe dovranno fare i conti non solo con l'opinione pubblica, che le guarderà con scetticismo in quanto donne che praticano una professione maschile, ma pure con gli stessi feriti, che il più delle volte non mostreranno entusiasmo nell'essere operati da persone che considerano incompetenti solo per il fatto di non essere uomini.

Dopo qualche tempo, Cate e le sue compagne faranno ritorno in patria e lì fonderanno un altro ospedale, quello di Endell Street. Lì il suo destino s'incrocerà nuovamente con il capitano Alexander, che già la donna aveva curato in terra francese. In quel frangente, però, le condizioni del capitano saranno molto più gravi, tanto che Cate dovrà procedere con l'amputazione della gamba. Anche i compagni del capitano saranno feriti, non solo nel corpo, ma anche nell'anima. Per questo motivo, le donne dell'ospedale cercheranno in tutti i modi di aiutarli, anche con un metodo molto particolare: il ricamo. E le reazioni della società maschilista non si faranno attendere...

Per la maggior parte dei lettori Ilaria Tuti è celebre soprattutto per il personaggio di Teresa Battaglia, ma l'anno scorso mi è capitato di leggere anche "Fiore di roccia", un romanzo storico che, pur non essendo molto appassionata del genere, si è rivelato una delle mie migliori letture del 2021. Per questo, quando ho saputo dell'uscita di questo nuovo romanzo ambientato nel passato, non ho esitato a volerlo leggere.

Devo ammettere che all'inizio ho un po' faticato a entrare nel cuore della storia, perchè ho trovato il ritmo un po' troppo lento ma poi, dopo la partenza di Cate per la Francia, ho iniziato progressivamente ad appassionarmi alle sue vicende e ho letto l'intera storia con molto entusiasiasmo tanto che, chiusa la quarta di copertina, sono subito andata a fare ricerche online sugli eventi narrati.

L'autrice, infatti, nello scrivere la sua storia, ha preso spunto da fatti realmente accaduti, ovvero la fondazione di ospedali al femminile dedicati alla cura dei feriti di guerra (Flora e Louisa sono realmente esistite) e la conseguente reazione della società.

A tal proposito, mi è molto piaciuto il progressivo avvicinamento tra Cate e Alexander i quali, pur essendo personaggi di fantasia, hanno rappresentato in modo molto chiaro l'iniziale diffidenza tra le dottoresse e i malati. La loro storia, che poi si evolverà in un legame sempre più profondo, mi ha tenuta incollata alle pagine del libro con molto interesse, apprezzando nello stesso tempo questi due personaggi così perfetti nelle loro imperfezioni tanto che, a tratti, mi hanno ricordato Elizabeth e Mr. Darcy di "Orgoglio e pregiudizio" (romanzo che, in effetti, viene citato nella storia). 

Anche i cosiddetti "soldati ricamatori" sono realmente esistiti e penso sia davvero incomiabile che in quel contesto storico e sociale queste dottoresse abbiano dato la giusta importanza anche alle ferite psicologiche, andando contro ai pregiudizi della società che tendeva a concepire le donne come "angeli del focolare" e gli uomini come "valorosi combattenti".

Una storia quindi che, mescolando finzione a realtà, ci offre una panoramica su un fatto storico poco conosciuto, regalando ai suoi lettori l'ennesimo esempio della forza e della determinazione femminile e che per questo vi consiglio vivamente di leggere.


DELLA STESSA AUTRICE:

Fiori sopra l'inferno

Ninfa dormiente 

Fiore di roccia

Luce della notte

Figlia della cenere

lunedì 12 settembre 2022

Figlia della cenere

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo "Figlia della cenere" di Ilaria Tuti, edito da Longanesi.

Trattasi del quarto volume della serie con protagonista il commissario Teresa Battaglia, una donna intelligente e coraggiosa, che nella vita ha affrontato parecchie difficolta e che nel presente si trova a dover combattere contro un nemico più forte di lei, il morbo di Alzheimer.

In questo libro la storia di Teresa viene narrata non solo al presente, ma anche ripercorrendo le vicende del suo passato, risalenti a ventisette anni prima.

Tutto inizia quando una sua vecchia conoscenza, un omicida seriale, Giacomo Mainardi, chiede un incontro con lei in carcere. L'uomo, d'apprima evaso e poi riconsegnatosi alla polizia, la informa che c'è qualcuno che vuole ucciderlo e che questi è la stessa persona che gli ha ordinato di uccidere ancora. Teresa e la sua squadra dovranno così mettersi alla ricerca del cadavere e capire chi si cela dietro al mandante di quell'omicidio. La donna, però, non riuscirà più a nascondere i segni della sua malattia e perciò si troverà costretta a compiere delle scelte importanti, che riguardano non solo il suo futuro, ma anche i rapporti con i suoi colleghi i quali, di fatto, rappresentano la sua famiglia. 

Attraverso la figura di Giacomo Mainardi, il lettore si troverà così a ripercorrere la storia di Teresa, attraverso gli eventi che, anni prima, avevano portato la sua vita a incrociarsi con quella dell'assassino. 

All'epoca la nostra protagonista era una giovane donna, alle prese con ambiente di lavoro maschilista che, nonostante le sue capacità, la voleva relegata in un angolo. Ma Teresa doveva fare i conti non solo con la violenza psicologica dei colleghi, ma anche, soprattutto, con quella fisica del compagno, che le strapperà con violenza il suo bambino.

Devo ammettere di aver iniziato a leggere questo romanzo un po' prevenuta perchè lo scorso anno, quando era uscito questo libro, non avevo letto molte recensioni positive. In più, nonostante avessi apprezzato "Luce della notte", non avevo trovato questo libro allo stesso livello dei primi due. Invece, al contrario di quanto mi aspettavo, questa lettura mi è piaciuta davvero tanto: ho apprezzato l'andamento circolare della narrazione, questo continuo alternarsi tra passato e presente, che mi ha permesso di conoscere ancora più a fondo Teresa, e ho trovato la figura di Giacomo davvero affascinante nella sua complessità, nonostante i suoi lati oscuri e la follia. 

Lo stile dell'autrice è raffinato e a tratti ricercato ma, nonostante sia più avvezza a un tipo di linguaggio più semplice e scorrevole, ho letto il romanzo con curiosità e interesse dalla prima all'ultima pagina. 

Trovo che il finale sia un po' ambiguo: da una parte lascia aperti alcuni interrogativi per un ipotetico quinto libro, ma le condizioni di salute di Teresa sono sempre più gravi. Magari l'autrice continuerà la serie ponendo al centro Massimo Marini, colui che di fatto rappresenta per Teresa il figlio che non ha mai avuto... Chissà, nel frattempo vi consiglio di recuperare questo libro o, se non lo avete già fatto, tutta la serie, soprattutto se amate le storie dense di mistero e con una protagonista che di certo non vi lascerà indifferenti.


DELLA STESSA AUTRICE:

Fiori sopra l'inferno

Ninfa dormiente 

Fiore di roccia

Luce della notte

lunedì 5 settembre 2022

Giorni felici (Le sorelle del Ku'damm #2)

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Giorni felici" di Brigitte Riebe, secondo volume della serie de "Le sorelle del Ku'damm", edito da Fazi Editore.

Dopo il primo libro dedicato a Rike, in questo nuovo capitolo protagonista è la sorella minore Silvie, gemella di Oskar, che alla fine del primo volume era tornato a sorpresa nella Berlino del dopoguerra dopo aver trascorso anni da disperso di guerra. 

All'inizio della narrazione ci troviamo nel 1952: Silvie alterna la sua vita tra il lavoro in radio, che le ha regalato una notevole popolarità, e l'aiuto ai grandi magazzini Thalheim, di proprietà della sua famiglia e che proprio grazie a Rike sono riusciti a riaprire e a riprendere la loro attività dopo la seconda guerra mondiale.

Nonostante il successo in campo professionale, però, Silvie non è per nulla soddisfatta: sulla soglia dei trent'anni, infatti, non ha nè un marito, nè dei figli, nè una casa propria, e questo la fa molto soffrire. Di carattere solare ed estroverso, a tratti superficiale, la giovane ha vissuto diverse relazioni, ma purtroppo tutte dal triste epilogo. Destino diverso rispetto a quello di Rike, che in questo libro troviamo sposata con l'italiano Alessandro e in procinto di diventare madre.

Tutto protrebbe cambiare, però, dopo l'incontro con un giovane attore, Wanja, ma Silvie sa perfettamente di essere destinata a legarsi alle persone sbagliate e per questo i dubbi non si faranno attendere...

Dopo qualche tempo, alla fiera del libro di Francoforte, conoscerà invece Peter, un uomo vedovo con una figlia adolescente... come si svilupperà il forte legame che i due stringeranno?

Attraverso lo scorrere degli anni e delle pagine del romanzo, il lettore potrà prendere parte allo svolgersi della vita, lavorativa e amorosa, di Silvie, assistendo anche alla sua progressiva maturazione e al graduale percorso verso la soddisfazione personale. Nella storia, ovviamente, compaiono anche i personaggi del libro precedente: non solo Rike, ma anche Oskar che, non senza difficoltà, dovrà reinserirsi nel contesto familiare e nella società tedesca, subendo purtroppo anche una surreale e cocente delusione d'amore; la sorellastra Florentine, che vivrà la sua prima, accecante, passione amorosa e la migliore amica di Rike (ma anche di Silvie) Miri che, dopo la fine della sua ultima relazione, non smetterà di credere nella possibilità di poter finalmente trovare l'uomo della sua vita.

Lo stile dettagliato e minuzioso dell'autrice ricostruisce in modo preciso non solo le vite dei personaggi, ma anche tutto il contesto storico in cui si trovano ad agire. Questo secondo romanzo si snoda tra il 1952 e il 1957 e racconta quindi anche la vita delle due Germanie e la difficoltà degli abitanti di Berlino Est, che l'autrice approfondisce soprattutto attraverso la rocambolesca fuga di Luisa, figliastra dell'ex moglie dello zio Carl.

Rispetto al primo volume, che tanto avevo apprezzato all'inizio di quest'anno, ho trovato questo libro a tratti un po' troppo lento, in quanto ricco di descrizioni a scapito di una maggior quantità di parti dialogate, e ciò ha rallentato un po' la mia lettura. Nonostante ciò, però, ho comunque apprezzato la storia di Silvie e, al contrario, ci sono state delle parti (come, per esempio, nel momento in cui Silvie si trova a dover sventare il rapimento della figlia di Rike da parte di un loro ex collaboratore o quando viene raccontata la malattia della figlia di Peter) che ho letto con molta curiosità e attenzione. 

Il finale di questo secondo capitolo è denso di colpi di scena, alcuni molto tragici e altri meno: Rike, inoltre, conoscerà finalmente l'identità del suo vero padre, oltre ad apprendere un segreto riguardante Miri. Questo mi ha già fornito la giusta curiosità nel volermi approcciare al terzo e ultimo volume della serie, che sarà dedicato alla sorella minore Florentine e che, molto probabilmente, leggerò nei prossimi mesi. 


DELLA STESSA AUTRICE:

Una vita da ricostruire (Le sorelle del Ku'damm #1)