Cari lettori, oggi è la festa del papà, e perciò ecco per voi qualche idea "a tema libri" per un bel regalo:
Se il vostro papà è appassionato di cultura...
TRAMA (da amazon) 
A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che 
ci accomuna come italiani. Una serie di tratti che ci rendono 
immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma 
anche nel bene. Corrado Augias ci accompagna in un viaggio alla scoperta
 di ciò che definisce il nostro carattere nazionale. Un viaggio 
particolare, che procede nello spazio e nel tempo, dall'attualità alla 
ricostruzione storica, passando per il racconto biografico. Ci si sposta
 dall'infanzia dell'autore vissuta tra la Libia e Roma occupata, alle 
sue esperienze come corrispondente estero per i grandi quotidiani. Ci si
 muove in lungo e in largo per la penisola, dalla Milano del teatro alla
 Trieste di confine, transitando per Bologna dove il Nord incontra il 
Sud, poi Roma e Napoli per arrivare a Palermo, alle porte di un'altra 
civiltà con cui da sempre abbiamo dialogato. Ma c'è anche l'Italia di 
provincia, c'è la Recanati di Giacomo Leopardi, ispiratore e guida in un
 itinerario che segue le tracce del suo Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani.
 Si incontrano le testimonianze di grandi scrittori e poeti che 
all'Italia come nazione hanno dato volto, carattere e lingua prima 
ancora che esistesse uno Stato. Ciò che resta alla fine del viaggio è 
una sensazione di sorpresa: la scoperta di aspetti che riflettono un 
paese diviso ma ricco di enormi potenzialità alle quali raramente accade
 di pensare. Questa nostra Italia è la lettera d'amore di un 
raffinato uomo di lettere, che ha imparato a guardare la sua patria da 
fuori senza però mai smettere di amarla, e di voler partecipare con 
passione alle sue vicende politiche e umane. Sembra di sentir echeggiare
 tra le righe di questo libro la celebre esortazione di Piero Gobetti: 
«Bisogna amare l'Italia con orgoglio di europei e con l'austera passione
 dell'esule in patria».
... se invece preferisce lo sport...
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Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre 
dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre 
Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l'odio smisurato per il 
tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la 
consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed è proprio in 
bilico tra una pulsione verso l'autodistruzione e la ricerca della 
perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i 
capelli ossigenati, l'orecchino e una tenuta più da musicista punk che 
da tennista, Agassi ha sconvolto l'austero mondo del tennis, 
raggiungendo una serie di successi mai vista prima.
    
 ... oppure è un asso ai fornelli.. 
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Prendiamo un papà e una figlia quattordicenne. Quando si tratta di 
cucinare, insieme fanno scintille. È naturale: lui è Moreno Cedroni, 
padre di Matilde nonché vulcanico chef marchigiano della Madonnina del 
Pescatore di Marzocca, vicino a Senigallia, due stelle Michelin. Che ci 
spiega quanto sia facile trasformare la preparazione di un pasto in 
un'occasione di divertimento e di scoperta da condividere con i propri 
figli. Perché secondo Cedroni la cucina è ciò che più si avvicina alla 
magia: liquidi che si mutano in solidi e viceversa, colori che cambiano,
 sostanze che si trasformano, profumi che si diffondono. Il filo del suo
 racconto corre leggero attraverso ricordi, esperienze personali, 
consigli fuori dagli schemi e ricette squisite quanto sorprendenti e 
alla portata di tutti. Come la «maionese di fragole» o gli «spaghetti 
psichedelici » o, ancora, lo «zabaione ghiacciatissimo», che trasforma 
chi lo mangia in una sorta di draghetto fumante. Tra effetti speciali e 
fantastiche scoperte, l'educazione alimentare diventa un gioco. Si 
comincia con la spesa fatta insieme ai propri figli, al mercato o al 
supermarket, scegliendo i prodotti del territorio e dando la caccia ad 
additivi e coloranti. Si prosegue con i segreti per rendere appetibili 
anche ai più recalcitranti le verdure (mai stracuocerle) o il pesce 
(camuffato come nella bufala di caprese o fritto in tempura nera), e con
 le «dritte » per evitare gli sprechi in cucina (e qui si scopre, a 
sorpresa, che acquistando prodotti di prima scelta si riducono gli 
scarti del 25-30 per cento). Fra un ricordo autobiografico e una 
raccomandazione, non mancano i suggerimenti d'autore per realizzare 
piatti deliziosi e «nutrizionalmente» corretti, anche per chi ha gusti 
difficili, è intollerante al glutine o segue una dieta vegetariana. 
Tagliando, mescolando e grattugiando, si imparano nuove regole (come 
dosare con precisione gli ingredienti e tenere in ordine gli utensili da
 cucina) e semplicissimi «trucchi» (al bando la mezzaluna che disperde 
gli aromi), si riscoprono antichi sapori (i brodetti ai frutti di mare 
della nonna) e si sperimentano abbinamenti inediti (risotti con 
topinambur e ciliegie, minestrone con brodo di pesce). Ci si può persino
 accorgere che, al posto delle patatine o del popcorn, sul divano 
davanti alla tv è piacevole spilluzzicare, prendendoli rigorosamente con
 le mani, bocconcini di pollo allo zenzero, tocchetti di rombo fritto o 
finocchi crudi. Consapevole che gastronomia fa rima con ecologia e 
convinto sostenitore dell'importanza di «formare» il gusto dei 
commensali, soprattutto dei più giovani, stimolandone le papille e 
sfruttandone la naturale curiosità, senza mai trascurare la tradizione, 
Moreno Cedroni dedica  Maionese di fragole  a tutti i papà (e non solo),
 che vogliono «tornare a "sporcarsi" le mani in modo creativo in cucina,
 coinvolgendo i propri bambini per trasmettere anche a loro uno scrigno 
di cibi, profumi e consistenze preziose».
... se ama tutto ciò che riguarda il passato...
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TRAMA (da amazon)  
15 d.C. Arminio, il comandante dei Germani, è stato sconfitto e una 
delle aquile di Roma recuperata. Migliaia di barbari sono stati uccisi. 
Nonostante questi successi, il centurione Lucio Tullo è tutt'altro che 
soddisfatto. Non ha nessuna intenzione di fermarsi fino a che anche 
Arminio non sarà morto, l'antica aquila della sua legione ritrovata e le
 tribù nemiche completamente annientate. Ma Arminio - impetuoso e senza 
paura - vuole a sua volta vendetta. Grazie al suo carisma, infatti, sta 
già radunando un enorme esercito, riunendo le tribù superstiti per dare 
la caccia in lungo e in largo ai romani. Tullo si troverà presto in un 
vortice di sangue, tradimenti e pericolo. Sarà la sfida più pericolosa 
che abbia mai affrontato.
 
 ... o, al contrario, preferisce l'attualità...
  
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È un'ipertrofia dei diritti ciò che spiega il declino italiano: 
questa la lucida diagnosi di Alessandro Barbano, direttore del 
«Mattino». Si tratta di un virus che ha infiltrato il discorso pubblico e
 da decenni blocca ogni tentativo della politica e della società di 
riscattarsi.
Certo, in passato i diritti individuali sono stati il
 carburante che ha alimentato la nascita, la crescita e l'affermarsi 
delle democrazie a scapito di assolutismi e di totalitarismi. Ma quando 
quei diritti sono diventati i princìpi guida delle società, è emerso 
anche il loro lato oscuro, favorito oggi dallo sviluppo di innovazioni 
tecniche che aprono inedite prospettive. Proprio la visione di queste 
nuove possibilità amplia lo spazio delle aspirazioni del singolo e dei 
gruppi, facendo perdere di vista il limite etico insito nel concetto 
stesso di libertà.
È ciò che si definisce «dirittismo», malattia 
che esibisce un sintomo ormai sotto gli occhi di tutti: la crisi della 
delega, ossia la rinuncia a qualsiasi mediazione tra gli interessi di 
uno o di pochi e quelli di tutto il corpo sociale. È accaduto nel campo 
politico, dove il dirittismo si è tradotto in aperta diffidenza nella 
classe dirigente e nel diffuso astensionismo; nel campo del sapere, dove
 manca il criterio della meritocrazia; e nella sanità, dove vale per 
tutti l'esempio del movimento contro i vaccini. E, altrettanto grave, è 
accaduto nel campo dei media, dove strumenti come Internet, Facebook, 
Twitter hanno scalzato la mediazione della carta stampata, stravolgendo 
spesso il messaggio veicolato.
La combinazione di diritti e tecnica si è così tramutata in un fattore di indebolimento e disgregazione della stessa democrazia.
Quello
 di Barbano è un viaggio nel pensiero di un Paese tradito dalla libertà,
 in cui nessuna élite ha più il coraggio di dire il vero e di fare i 
conti con minoranze organizzate sotto la bandiera dei diritti acquisiti.
 Dal palazzo alla piazza, dai giornali alla Rete, dalla scuola alla 
giustizia, il discorso pubblico non è più al servizio della democrazia. Troppi diritti racconta con chiarezza come ciò sia accaduto e che cosa fare per uscire da una simile, pericolosissima, crisi epocale.
Tanti auguri a tutti i papà!