lunedì 12 febbraio 2018

Ti chiamo sul fisso

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione di "Ti chiamo sul fisso" di Rainbow Rowell, edito da Piemme.

Di quest'autrice avevo letto tantissimo tempo fa "Per l'amore basta un clic", trovandolo una piacevole lettura. Anche questo libro si è rivelato originale e ricco di spunti interessanti, ma purtroppo ho trovato in esso anche alcuni punti deboli, che non mi hanno fatto apprezzare pienamente il romanzo.

Protagonista della storia è Georgie, sposata con Neal e madre di due bambine. Lavora da sempre con il suo migliore amico Seth e i due si occupano di creare sitcom televisive. Georgie è totalmente devota al suo lavoro, talmente tanto che, quando le si presenta l'opportunità di un salto di carriera, decide di lavorare con Seth anche durante il periodo natalizio, rinunciando di andare da sua suocera con il marito e le bambine come ogni anno.

Provata dalle discussioni con la famiglia, la donna decide di trascorrere i giorni prenatalizi nella casa della sua infanzia, assieme a sua madre e alla famiglia di lei. Un giorno, cercando di mettersi in contatto con il marito in un posto un po' tranquillo, Georgie si rifugia nella sua cameretta, decidendo di usare il vecchio telefono giallo compagno della sua adolescenza... e quale sorpresa quando scopre che il Neal che risponde è il Neal del passato, quello che aveva litigato con lei nel 1998, pochi giorni prima in cui poi lui le avrebbe fatto la proposta di matrimonio!

Questa assurda situazione provoca in Georgie sentimenti contrastanti: lei è sempre stata innamorata di Neal, anche ora che sono lontani, ma il fatto che non sia felice la porta a dubitare sul loro rapporto. Suo marito infatti non è per niente contento della sua assiduità verso il lavoro e nemmeno del rapporto tra lei e Seth, anche se per Georgie quest'ultimo è ed è sempre stato solo un amico. La donna vede in questo paradossale avvenimento un modo per modificare il passato, perchè (forse) la cosa migliore sarebbe che lei e Neal non si fossero mai sposati...

Con tono delicato e paradossale, l'autrice ci trasporta in questa storia  particolare, che ho trovato interessante per i temi proposti: di solito, infatti, nei romanzi non si tende ad analizzare il "dopo" di una relazione. Con questo intento penso che la Rowell abbia compiuto una scelta coraggiosa e dai risvolti attuali. Argomento portante è anche la ricerca del difficile equilibrio tra lavoro e vita privata, che metterà a dura prova il rapporto tra i due protagonisti.

Nonostante questo, devo ammettere che la mia lettura non è stata molto fluida e non sono rimasta coinvolta nella storia. Lo stile, assai dialogato, è risultato scorrevole, ma ho trovato un'eccessiva lentezza a livello di trama. Ai due protagonisti alla fine succede poco e niente, e non sono presenti episodi secondari che si intrecciano al filone principale. Gli stessi personaggi minori, come Seth o la sorella di Georgie, rimangono sullo sfondo e non sono stati ben caratterizzati. Ho trovato l'espediente del telefono un'idea molto carina, che però si è rivelato l'ennesimo pretesto per rivangare gli stessi argomenti. Per questi motivi la lettura non mi è dispiaciuta totalmente ma, nello stesso tempo, mi ha anche un po' delusa.

6 commenti:

  1. Ho sentito molti pareri delusi riguardo questo libro nonostante la fama dell'autrice. Io della Rowell ho letto solo Carry on, ma sto giusto meditando se acquistare anche Fangirl e dargli una possibilità.

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    1. Ciao Beth, le opinioni sono molto personali, perciò ti consiglio di darle una possibilità: ho sentito parlare dei romanzi che hai citato, ma non li ho letti...

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  2. Ciao Ariel! Leggendo la tua recensione ho pensato che la trama di questo libro fosse molto carina e originale, ha attirato la mia attenzione. Peccato che si sviluppi in modo deludente, dalle tue parole credo proprio che non piacerebbe neanche a me. Mi segno comunque il titolo, magari più in là potrei decidere di leggerlo.

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    1. Ciao Maria, purtroppo la trama è troppo statica, nonostante la strutturazione particolare e i temi interessanti... peccato, perchè avrebbe potuto essere sviluppato meglio, almeno secondo il mio parere...

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  3. Ciao Ariel.
    Aspettavo di leggere la tua recensione e direi che sono sempre più convinta della mia idea. Non fa per me e non credo che lo leggerò

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    1. Ciao Susy, ricordo che non eri molto interessata al romanzo ;-)

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