Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo libro della celeberrima saga de "Le sette sorelle": sto parlando di "Atlas. La storia di Pa' Salt", scritto da Lucinda Riley / Harry Whittaker ed edito da Giunti.
Attraverso le sue parole, conosceremo quindi Atlas, un bambino di origine svizzera scappato dalla Russia e trovato per caso da una ragazza (antenata di Maia) nel giardino del famoso scultore Landowski. Nessuno conosce il suo nome nè la sua storia, perchè sin da subito si chiuderà in un ostinato mutismo, ma sarà il suo straordinario talento per la musica a parlare per lui...
Atlas però che, come il suo nome, sembra portarsi addosso il peso del mondo, dovrà ben presto fare i conti con i pericoli che si porta dietro da lontano e che lo costringeranno a una fuga continua: dalla Francia alla Germania, dalla Norvegia all'Inghilterra, fino alla lontana Australia.
Durante il suo peregrinare conoscerà diverse persone che lo accoglieranno e lo aiuteranno, ma sarà l'amore per l'orfanella Elle che cambierà per sempre la sua vita...
Pagina dopo pagina, il lettore s'immergerà nell'esistenza e nelle avventure di questo enigmatico personaggio, trovando le risposte a tutte le domande che la lettura dei libri precedenti avevano suscitato. A un certo punto, verranno esplicitate anche le circostanze che hanno condotto l'uomo all'adozione delle sei ragazze, in qualche modo legate alle persone con cui in passato era entrato in contatto; alla costruzione di "Atlantis" e al legame con il personale dell'imponente villa, ma solo al termine del lungo resoconto si potrà comprendere quale evento lo ha condannato a una vita in fuga e piena di paura nei confronti di colui che in passato aveva considerato il suo migliore amico, Kreeg Eszu.
Parallelamente al resoconto della sua esistenza, anche le sorelle conosceranno a poco a poco dettagli della vita del padre che fino a quel momento avevano ignorato e, sostenute dai loro compagni, potranno comprendere pienamente cosa si nasconde dietro ai misteri che aleggiano attorno alla figura e quale è stato veramente il suo destino.
Chi legge il mio blog sa che sono molto appassionata di questa saga e per questo ero davvero curiosissima di leggere questo libro, tanto da acquistarlo senza aspettare la copia della biblioteca e da mettere in pausa la mia lettura precedente, seppur molto interessante. E ora posso affermare di essere rimasta davvero soddisfatta dalla lettura dell'ultimo volume e, più in generale, dalla conclusione di questa lunghissima serie.
Nonostante l'elevato numero di pagine, lo stile di Harry Whittaker (figlio di Lucinda Riley, che ha scritto il romanzo basandosi sugli appunti della madre, purtroppo deceduta nel 2021) si è rivelato all'altezza di quello della madre e per questo non è stato affatto complicato mantenere la stessa attenzione dalla prima all'ultima pagina.
Scoprire a poco a poco tutti i legami tra Atlas e le famiglie delle ragazze adottate è stato davvero molto interessante e tutte le mie curiosità sono state colmate, suggellando così la conclusione di una serie monumentale che, anno dopo anno, ha saputo coinvolgermi e appassionarmi sempre di più, dandomi l'opportunità di viaggiare, seppur con la fantasia, in differenti epoche e paesi, oltre che di accrescere anche la mia formazione grazie all'inserimento di fatti realmente accaduti all'interno delle diverse narrazioni. Un'esperienza che ho davvero gradito e che per questo vi auguro di poterla fare anche voi attraverso la lettura di questi stupendi romanzi.
DELLA STESSA AUTRICE
Il segreto della bambina sulla scogliera
Le sette sorelle. La storia di Maia
Ho scoperto questa autrice per puro caso a ottobre del 2022, in attesa che arrivasse un libro ho letto il secondo libro della saga, in quel momento non sapevo nemmeno facesse parte di una saga, ebbene li ho letti tutti, non solo quelli della saga; tutti meravigliosi. Adesso termino “la stanza delle farfalle”, sempre un libro della Riley e poi mi immergo in Atlas.
RispondiEliminaGrazie e ciao ciao.
sinforosa
Ciao Sinforosa, mi fa piacere che anche tu ti sei appassionata alla saga e ai romanzi di quest'autrice! Di suo mi mancano da leggere "La ragazza italiana" e "La stanza delle farfalle", ma conto di recuperarli presto ;-)
EliminaÈ un’autrice davvero meravigliosa.
RispondiEliminasinforosa
Non posso che concordare con te! Peccato per la sua prematura scomparsa...
EliminaCara Ariel, immaginavo che la tua recensione sarebbe arrivata a breve!! Lo leggerò il prima possibile,non vedo l'ora... E al contempo mi spiacerà lasciare le sette sorelle e soprattutto mi rattrista che questo sia davvero stato l ultimo libro della nostra amata Lucinda.
RispondiEliminaComprendo benissimo le tue parole, Angela, e anche a me dispiace che non leggeremo più alcun nuovo romanzo di Lucinda, scomparsa davvero troppo presto...
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