Cari lettori, per celebrare il giorno della Memoria, ho pensato di proporvi la recensione dell'ultimo romanzo di Marco Balzano, "Bambino", edito da Einaudi.
Non avrà però l'innocenza di un fanciullo, perchè Mattia (è questo il suo vero nome) è un personaggio che non faticherà a conquistarsi l'antipatia e la disistima del lettore: nato a Trieste, in una terra abitata sia da italiani sia da slavi, verrà presto soggiogato dalla politica fascista, tanto da entrare a far parte degli squadristi, compiendo con loro atti violenti e brutali.
Attraverso il racconto della sua esistenza, il lettore si troverà immerso in quegli anni così tumultuosi, caratterizzati dall'avvento del fascismo e dalla sua caduta, dalle attività partigiane e dai massacri nelle foibe. E sarà in proprio in quegli anni che Mattia mostrerà ancora una volta il suo temperamento opportunista, scegliendo di stare dalla parte del più forte senza alcun rimpianto...
Nei vari capitoli, sarà approfondita anche la vita privata di questo protagonista così controverso: la scoperta che la persona che credeva fosse sua madre in realtà non lo è, lo getterà nella spasmodica ricerca della donna che lo ha partorito e ciò sarà il filo conduttore di tutta la sua vita. D'altra parte, il padre si rifiuterà di rivelargli la verità, ma mostrerà un amore incondizionato per il figlio, pur essendo consapevole delle sue cattive azioni.
Abbandonato anche dal fratello (partito per l'America anni prima) e dall'amico (che non condivide la sua fede fascista), viene da chiedersi se Mattia Gregori, in un altro contesto storico e con una storia familiare diversa, avrebbe vissuto in questo modo ma ciò, almeno a mio parere, non riesce a riscattarlo.
Dopo aver recuperato nel 2023 la lettura del romanzo "Resto qui", ero molto curiosa di leggere questa ultima pubblicazione di Marco Balzano. Ho apprezzato l'ambientazione triestina, un luogo emblematico per comprendere le varie sfaccettature ideologiche coinvolte nel conflitto, così come lo stile scorrevole e curato, a tratti evocativo e poetico, dell'autore.
Unico elemento che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca è stata quella sensazione di "non finito" che ho provato al termine della lettura: mi sarebbe piaciuto ricevere qualche risposta in più su uno dei temi portanti della narrazione (non posso aggiungere altro perchè il rischio spoiler è molto alto), così come avrei apprezzato un certo tipo di crescita da parte del protagonista.
Ciò però non toglie nulla alla bellezza di questa lettura, che vi consiglio per immergervi ancora una volta in uno dei periodi storici più tragici e complessi della nostra Storia più recente, con un protagonista anticonvenzionale capace di farvi riflettere sulla brutalità di certe ideologie.
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