Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Ninfa dormiente" di Ilaria Tuti, edito da Longanesi.
Le ricerche di Teresa e della sua squadra la porteranno nel Val Resia, una zona ricca di tradizioni culturali ma anche di misteri, che non sarà per niente semplice portare alla luce...
La trama del romanzo non è però solo dedicata all'indagine: nel corso dei capitoli il lettore potrà conoscere meglio le ricche sfaccettature di Teresa e i suoi tormenti interiori, oltre allo sviluppo del suo rapporto, quasi filiale, con il giovane collega Massimo Marini. I due, inoltre, dovranno fare i conti con alcune persone provenienti dal loro passato, che sconvolgeranno non poco le loro vite.
Nella storia s'intrecciano quindi diversi elementi, che rendono la lettura variegata e attraente, anche per la grande capacità dell'autrice di saper evocare con le sue parole il contesto ambientalistico in cui si svolgono le varie vicende che, come era accaduto anche nel primo libro, è quasi una sorta di personaggio.
Personalmente, anche se ho apprezzato maggiormente "Fiori sopra l'inferno", per quanto riguarda il caso giallo, ho trovato questo secondo libro una lettura molto piacevole, apprezzando particolarmente le vicende private dei due personaggi più caratterizzati della serie: Teresa che, oltre alle ombre del suo passato dovrà fare i conti con la sua malattia che avanza inesorabilmente; e Massimo, che il lettore avrà modo di conoscere più a fondo nel corso di questo secondo volume. Una lettura che consiglio a tutti coloro che hanno letto e amato il primo libro, ma anche a chi abbia voglia di iniziare una serie davvero ben strutturata, sia a livello di trama sia di stile.
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