giovedì 28 maggio 2020

Maggio: Notte stellata di Van Gogh

Cari lettori, ritorna oggi la mia rubrica mensile dedicata all'arte. Questo mese ho deciso di parlarvi di uno dei più celebri quadri di Vincent Van Gogh, "Notte stellata", che oggi è possibile ammirare al Museum of Metropolitan Art di New York (MoMA).




L'artista realizzò quest'opera nel 1889 (più precisamente il 19 giugno, secondo gli storici dell'arte), durante il periodo di permanenza nella residenza psichiatrice di Saint Remy de Provence. 

Egli dipinse il paesaggio che poteva vedere dalla finestra della sua camera, ma rielaborandolo in base ai propri sentimenti e alla propria interiorità. Lo spettatore si trova così di fronte a una scena notturna, il cui cielo è dominato dalla luce di una falce di luna (in alto a destra) e da quella delle stelle, attorno alle quali si agitano dei turbini. In basso, invece, è ritratto un paesaggio di campagna, composto da abitazioni con le finestre illuminate, una chiesetta dall'alto campanile e, a sinistra, un grosso cipresso. Sullo sfondo a destra si staglia un fitto bosco e, alle sue spalle, si ergono colline e montagne. 

Le pennellate dell'artista comunicano tutta la sua inquietudine, soprattutto quelle che delineano il cielo, i cui tratti, a vortice, sembrano creare una sorta di continuo turbinio. Il colore maggiormente utilizzato è il blu, il quale fa riflettere il giallo delle costellazioni e, nella parte bassa, della luce delle abitazioni. Queste ultime sono realizzate in modo sommario, senza un particolare studio geometrico e prospettico. Ciò è da ricondurre al fatto che all'artista premeva maggiormente focalizzare l'attenzione sul cielo che, sebbene sia molto gradevole dal punto di vista estetico, non risulta essere una rappresentazione sognante, ma una manifestazione della sua interiorità, dei suoi tormenti e delle sue fragilità.

Purtroppo non ho mai avuto l'occasione di ammirare quest'opera così bella, ma non nego che prima o poi mi piacerebbe farlo! Speriamo che, magari, possa giungere qui in Italia per qualche mostra! A voi piace? Avete avuto la possibilità di ammirarla dal vivo? Quando andavo a scuola c'era una linea di cancelleria che riproponeva questo dipinto, e ricordo di aver acquistato un raccoglitore ad anelli che usavo per lingua francese alle scuole medie! Se anche voi avete qualche aneddoto da condividere scrivetemelo pure nei commenti!

Fonti:

- Wikipedia

lunedì 25 maggio 2020

Diario di un amore disperato

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo "Diario di un amore disperato", scritto da Elizabeth Retting ed edito da Mondadori.

Il libro è scritto sottoforma di diario (inizia il 1° gennaio di un anno imprecisato e termina il 1° gennaio dell'anno seguente) e racconta la vita della quindicenne inglese Kelly Ann, alle prese con i classici problemi dell'età adolescenziale, che coinvolgono la sua famiglia, la scuola, gli amici e i primi innamoramenti.

Kelly Ann è una ragazza timida e riservata, molto insicura, soprattutto dal punto di vista fisico: questo però non le vieta di sperare di diventare la ragazza di un tal "G" (nel diario non specifica il suo nome per timore che la madre scopri la sua identità), da lei definito come il ragazzo più bello della scuola, dalle sue due amiche del cuore, invece, come il più strafottente e buono a nulla. 

Più di una volta la nostra protagonista cercherà di attirare la sua attenzione, con la speranza di poter conquistare il suo cuore, senza rendersi conto che il tipo in questione è pieno di difetti, e che c'è qualcun altro il quale, sotto le spoglie di un semplice amico, tiene veramente a lei... Riuscirà la ragazza a comprendere chi la ama veramente?

Inoltre, Kelly Ann dovrà fronteggiare molti problemi familiari: la sorella, infatti, di poco più grande di lei, scoprirà di aspettare un bambino dal suo ragazzo e la madre, colta da una vera e propria crisi di mezz'età, scapperà in Spagna e si fidanzerà con un tipo molto più giovane, abbadonando così suo padre, che si darà all'alcool per dimenticare! 

Devo ammettere che non avrei mai letto questo romanzo (o riletto perchè, a tratti, mi è sembrato di averlo già letto moltissimi anni fa) se non mi fossi trovata in "crisi di astinenza da libri cartacei", a causa della chiusura delle biblioteche per coronavirus e della totale assenza di librerie nella mia zona. Ho comprato usato questo romanzo in un'edicola perchè pensavo avesse protagoniste più adulte, ma poi devo ammettere che la lettura è stata comunque piacevole e divertente: le disavventure di Kelly Ann mi hanno coinvolta, fatto ridere e riflettere nello stesso tempo, e lo stile scorrevole ha reso la lettura perfetta per regalarmi dei momenti di evasione. 

Una lettura che consiglio soprattutto alle teenager, ma anche a chi abbia voglia di rievocare il periodo dell'adolescenza, con le sue gioie e i suoi dolori, attraverso le avventure e le disavventure di questa giovane protagonista.

mercoledì 20 maggio 2020

Il presagio

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Il presagio" di Anne Holt, edito da Einaudi.

Trattasi del quinto e ultimo libro della serie con protagonista Johanne Vik, una psicologa che collabora con la polizia norvegese nel risolvere alcuni casi. 

La storia è ambientata nel luglio del 2011, anno in cui la Norvegia è funestata dagli attentati di Oslo e Utoya: la maggior parte della polizia è impegnata a far fronte a questa tragedia, che ha profondamente destabilizzato l'opinione pubblica e, per questo motivo, un caso banale come la presunta morte di un bambino a causa di un incidente domestico, viene affidato al giovane poliziotto Henrik Holme il quale, per una volta, non dovrà occuparsi solo d'infrazioni stradali. Il caso sembra semplice e destinato all'archiviazione, ma il giovane poliziotto non sembra convinto e deciderà di approfondire la questione.

Stessa azione compirà Johanne: la donna, infatti, è un'amica dei genitori della vittima, e quel giorno avrebbe dovuto aiutare la madre del bambino a organizzare una festa. La donna darà il via a una sua indagine personale anche perchè è consapevole di aver visto qualcosa in casa della vittima, proprio lo stesso giorno della morte del bambino... un qualcosa che potrebbe essere molto importante ma che non riesce a ricordare.

Quando una serie d'indizi la porterà a dubitare di Jon, il padre del bambino, Johanne inizierà a sospettare di trovarsi di fronte a un cosiddetto caso di "violenza domestica". Ma la strada che conduce alla verità è più complessa e pericolosa di quello che sembra e, fino all'ultimo, non sarà facile portarla alla luce...

Quando ho deciso di leggere questo romanzo non sapevo che facesse parte di una serie: però, nonostante non avessi letto i volumi precedenti, sono riuscita lo stesso a comprendere la storia, dato che i singoli casi sono autoconclusivi. Diverso discorso per lo svolgersi della vita della protagonista che, però, grazie a dei riferimenti nella narrazione, sono riuscita a capire senza particolare difficoltà.

Ho trovato il caso da risolvere un po' semplice tanto che, in parte, avevo compreso come si sarebbe risolto, ma ho apprezzato il modo in cui l'autrice è riuscita a inserire un argomento spinoso come quello della violenza domestica in un romanzo giallo. Lo stile è molto curato e assai fluido, la narrazione, invece, in alcune parti perde di vivacità, soprattutto attorno alla metà del romanzo, per poi riprendersi nei capitoli finali, che concludono il romanzo con uno scioccante colpo di scena.

Un romanzo, quindi, che per certi elementi ho apprezzato e per altri un po' meno, ma che consiglio ugualmente agli appassionati di gialli e polizieschi, meglio se nordici.

sabato 16 maggio 2020

Appuntamento in terrazzo

Cari lettori, oggi vi parlerò del racconto "Appuntamento in terrazzo" di Felicia Kingsley, edito da Newton Compton.

Trattasi di una storia scritta dall'autrice con lo scopo di devolvere i guadagni all'Ospedale Policlino di Modena, per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Ed è proprio la pandemia a fare da sfondo alla storia di Didi e Alex.

Entrambi si ritrovano a dover trascorrere il periodo di quarantena in luoghi dai quali vorrebbero solo fuggire: Alex, infatti, ha appena scoperto che la sua storica fidanzata lo ha tradito, e non vede l'ora di trovarsi una nuova abitazione; mentre Didi è tornata dalla Germania (in cui lavora) a Milano per festeggiare il diciottesimo compleanno (rimandato) della sorella, ed è costretta così a trascorrere le sue giornate con il nonno, il padre (il tipico "milanese imbruttito") e la madre (fan dei social network e delle fake news), oltre che con la sorella adolescente con il sogno di diventare influencer. 

I due sono vicini di appappartamento, e complice il balcone che, ora più che mai, sembra l'unica valvola di sfogo, Alex e Didi stringeranno ben presto un legame particolare, che diventerà sempre più stretto grazie ai quotidiani "appuntamenti", prima sul balcone e poi sul terrazzo condominiale...

E' stato molto piacevole leggere questo racconto: ho apprezzato molto il carattere di entrambi i protagonisti, così come quello dei personaggi secondari che, seppur stereotipati, hanno contribuito a rendere più ironica la storia la quale, nonostante il difficile periodo in cui è ambientata, è raccontata in modo leggero, senza essere frivola, regalando così un momento di serenità al lettore che, purtroppo, si è ritrovato (e si ritrova ancora) a dover vivere questi giorni così complicati. Nota di merito anche per il finale che, seppur un po' sfumato, dona quel pizzico di speranza che, in momenti come questi, non può proprio mancare.

Una storia che consiglio a chi ama leggere i romanzi di questa autrice, ma anche a chi abbia voglia di un racconto ambientato nel presente che, con ironia e dolcezza, vuole strappare un sorriso anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

mercoledì 6 maggio 2020

Segreti e ipocrisie

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Segreti e ipocrisie", scritto da Sveva Casati Modignani ed edito da Sperling & Kupfer.

Trattasi del seguito di "Festa di famiglia", romanzo in cui l'autrice ci ha fatto conoscere per la prima volta Carlotta, Andreina, Maria Sole e Gloria.

Questo romanzo riprende la storia da dove si era interrotta, cioè poco prima delle vacanze di Natale: Maria Sole ha deciso di invitare la sua amica Andreina a trascorrere le feste nella sua casa al mare, e da lì cercherà di trovare la giusta motivazione per poter riprendere in mano la sua vita, sconvolta dalla rivelazione dell'omosessualità del marito. Ampio spazio è riservato alla sua storia, che viene narrata con un ampio flash back, che farà conoscere al lettore alcuni eventi che hanno segnato in modo indelebile la sua giovinezza, tra i segreti e le ipocrisie della sua famiglia. Andreina, d'altro canto, è ben decisa a tacere la sua gravidanza al padre del suo bambino, e quest'occasione potrebbe rivelarsi un momento per poter riflettere sulla sua decisione. 

D'altra parte, Carlotta cercherà di sfruttare le feste per potersi riavvicinare alla sua famiglia d'origine, nonostante il ritorno di fiamma di uno dei suoi ex amanti, che la sconvolgerà non poco, proprio pochi giorni prima di Natale; mentre Gloria, a causa di una triste coincidenza, si renderà conto che la sua relazione, che parrebbe solidissima, nasconde delle fragilità non da poco, almeno da parte sua.

Insomma, ancora una volta il lettore si troverà catapultato nella vita di queste quattro donne, il cui filo conduttore risulta essere la profonda amicizia che le lega. Con un stile semplice e fluido l'autrice ci racconta quattro storie di vita quotidiana, il cui epilogo lascia presagire una futura continuazione. Unica pecca, a mio parere, è la brevità della storia, che non permette di approfondire alcune dinamiche, oltre che la psicologia delle quattro donne: come avevo già sottolineato anche nella recensione di "Festa di famiglia", qualche pagina in più di certo non avrebbe guastato. La storia è però molto piacevole, incuriosisce il lettore senza essere troppo impegnativa, e per questo leggerò di certo il seguito, se e quando uscirà.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

lunedì 4 maggio 2020

Seta

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo "Seta" di Alessandro Baricco, edito da Bur.

Protagonista della storia è Hervè Joncour, commerciante di bachi da seta a Lavilledieu, nella Francia meridionale di fine Ottocento. Hervè conduce un'esistenza tranquilla, quasi monotona, ed è sposato con Helene.

Quando, a causa di una malattia dei bachi, l'attività entrerà in crisi profonda, sarà proprio Hervè il prescelto per compiere un lungo viaggio in Giappone, una terra all'epoca sconosciuta perchè chiusa nei suoi confini, con lo scopo di comprare le loro uova, non colpite dall'epidemia.

Quel viaggio si rivelerà poi essere il primo di molti, duranti i quali non solo Hervè riuscirà a salvare la sua attività dalla crisi, ma anche entrerà in contatto con un mondo diverso, misterioso, e per lui davvero intrigante. L'uomo conquisterà la fiducia del ricco Hara Kei, tanto da passare alcuni giorni nella sua magnifica corte: in quel posto la sua attenzione sarà colpita soprattutto da una giovane donna, dalla quale si sentirà particolarmente attratto...

E' stato piacevole leggere questa storia che, più che un romanzo, si potrebbe definire un "racconto lungo", data la sua brevità. Ciò che più ha attirato la mia attenzione è stato lo stile delicato quasi che, con il solo uso delle parole, lo scopo dell'autore fosse rievocare proprio la lievità della seta. Inoltre il tutto è condito da una sfumatura quasi fiabesca, soprattutto nei passi in cui viene raccontato ripetitivamente il tragitto compiuto dal protagonista per raggiungere il Giappone. Ho apprezzato anche il finale che, a mio parere, contiene un importante spunto di riflessione. 

Una lettura, quindi, che vi consiglio, sia che siate o meno appassionati delle opere di questo autore.