giovedì 26 ottobre 2023

Madre d'ossa

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Ilaria Tuti, "Madre d'ossa", edito da Longanesi. 

Trattasi del quinto libro della serie dedicata a Teresa Battaglia e a tutta la sua squadra investigativa.

Come potrà immaginare chi ha letto i precedenti volumi, Teresa, malata di Alzheimer, è sempre più confusa: i sintomi della malattia sono ormai evidenti e la donna alterna momenti di lucidità ad altri nei quali non riesce nemmeno a riconoscere il suo riflesso. 

Proprio per questo, quando il collega Massimo Marini la troverà accanto al cadavere di un giovane, cercherà in tutti i modi di proteggerla, anche a costo di infrangere le procedure di legge, cercando, nello stesso tempo, di far luce su quanto è realmente accaduto a quel ragazzo.

Ad aiutarlo ci sarà anche la moglie Elena, i colleghi Parisi e De Carli, il medico Parri, la giovane Alice e il suo cane: tutte figure che già in passato si sono strette attorno a Teresa, come una vera e propria famiglia, e che, anche in questo caso, cercheranno in tutti i modi di starle vicino nel corso di indagini che si riveleranno molto più complesse del previsto. 

La morte di quel giovane, infatti, classificata inizialmente come un semplice suicidio, nasconde delle motivazioni molto più intricate, che fanno capo ad antiche credenze e a riti radicatisi in quella regione del Friuli, ai quali sembra fare capo la cosiddetta "Madre d'ossa", e in cui sono coinvolti molte più persone di quanto si possa credere, alcune davvero insospettabili...

Nel corso delle indagini, inoltre, Massimo e gli altri si renderanno conto che la mente di Teresa, tormentata da incubi di matrice esoterica, potrebbe nascondere indizi utili... riusciranno ad aiutarla a fare chiarezza tra i meandri della sua memoria?

Sono rimasta molto coinvolta dalla lettura di questo romanzo: lo stile di questa scrittrice è sempre molto evocativo e capace quindi di trasportare il lettore nella giusta atmosfera in cui si svolge la narrazione, inoltre apprezzo l'equilibrio con cui inserisce e intreccia le vicende private dei vari personaggi al fulcro principale dell'indagine.

Penso che anche l'idea di inserire leggende e credenze tipiche della regione in cui vive l'autrice sia una scelta azzeccata e capace di suscitare la curiosità del lettore, anche se in certi punti ho trovato i collegamenti tra un fatto e l'altro un po' confusionari: che sia stata una scelta voluta per far trasmettere a chi legge lo stato mentale in cui si trova Teresa?

A parte ciò, però, vi consiglio la lettura di questo romanzo, che si è rivelato una lettura godibile e appassionante, forse un po' troppo simile a due libri della serie ("Ninfa dormiente" e "Figlia della cenere"), ma non per questo meno interessante.

Come ho scritto anche nella recensione di "Figlia della cenere"... chissà se ci sarà un altro romanzo su Teresa? Le sue condizioni sono davvero precarie, l'autrice è riuscita benissimo a rendere progressivamente evidente, romanzo dopo romanzo, il suo declino mentale, ma magari deciderà di proseguire comunque, in un modo o nell'altro, con la scrittura di questa serie: non ci resta che attendere e, nel frattempo, se non lo avete già fatto, vi consiglio di recuperare la lettura di questa serie (oltre che dei due bellissimi romanzi storici, slegati però da questa storia) e anche della serie tv con Elena Sofia Ricci (basata su quanto narrato nel primo romanzo, "Fiori sopra l'inferno"), che personalmente ho trovato un bel prodotto televisivo.


DELLA STESSA AUTRICE

Fiori sopra l'inferno

Ninfa dormiente 

Fiore di roccia

Luce della notte 

Figlia della cenere

Come vento cucito alla terra

giovedì 19 ottobre 2023

Dove vola la polvere

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Dove vola la polvere", scritto da Nguyen Phan Que Nai ed edito da Nord.

La vicenda si sviluppa su tre filoni narrativi: due ambientati dal 2016 in avanti e uno che si svolge alla fine degli anni '60, durante la guerra del Vietnam.

Nel passato, il lettore potrà conoscere Trang, una ragazza che, per aiutare i genitori travolti dai debiti, su consiglio di un'amica, decide di lasciare la casa di famiglia per raggiungere Sài Gòn, assieme alla sorella, e iniziare a lavorare all'Hollywood Bar. Quel posto, infatti, è frequentato da diversi militari americani che, giunti in Vietnam per combattere contro i Viet Cong, stazionano in quelle zone e amano rilassarsi e passare il loro tempo libero in quei locali dove, secondo quanto pensa Trang, si limitano a chiacchierare mentre mentre bevono con loro. Ma la realtà è molto diversa, e ben presto la giovane comprenderà che, per continuare a guadagnare, dovrà spingersi ben oltre...

Nel presente, invece, troviamo un uomo sulla quarantina, di origine amerasiatica, orfano e dalla vita difficile a causa delle sue origini miste, per le quali è sempre stato considerato "meno della polvere". Stanco della sua condizione, cercherà in tutti i modi di lasciare il suo paese, assieme alla moglie e ai due figli, ma un incontro inaspettato lo porterà ad abbandonare il suo proposito per mettersi alla ricerca della propria famiglia: riuscirà a scoprire chi sono davvero i suoi genitori?

Nello stesso tempo, un veterano di guerra americano, su consiglio della moglie e dei terapeuti che lo seguono dopo il suo rientro dal Vietnam, si convincerà a ritornare nel Paese in cui ha combattuto, i cui orrori della guerra lo hanno segnato per sempre. La moglie, però, è all'oscuro di tante vicende che lo hanno coinvolto e, soprattutto, ignora il grande amore provato per Kim, una giovane vietnamita che non ha mai dimenticato e alla quale sa di aver fatto molto male...

Attraverso la lettura delle vicende di queste tre persone, il lettore potrà gradualmente conoscere gli eventi delle loro esistenze le quali, accomunate dagli orrori della guerra e dalle sue atroci conseguenze, s'intrecceranno inesorabilmente in una spirale di passione e sofferenze. 

Dopo aver letto, lo scorso anno, il primo romanzo di quest'autrice "Quando le montagne cantano", ero rimasta incantata dal suo modo di narrare, oltre che dalla Storia e dalla cultura di un Paese tanto diverso dal nostro, così, quando ho scoperto che in Italia era uscito questo nuovo libro, ho deciso subito di leggerlo, senza nemmeno soffermarmi troppo a leggere la trama.

Ancora una volta, sono rimasta coinvolta dalle vicende narrate e dalle storie dei vari personaggi, che non sono così scontate come si potrebbe pensare in un primo momento e che più volte sorprendono il lettore, nel bene e nel male. Ho apprezzato tantissimo le forti tematiche che l'autrice mette in luce nella narrazione, come le conseguenze psicologiche della guerra, il disturbo post traumatico da stress e, più in generale, gli orrori e le atrocità dei conflitti, argomento purtroppo sempre molto attuale.

A differenza del libro precedente, però, non ho ritrovato quello stile poetico ed evocativo che aveva caratterizzato la sua prima storia, anzi, a tratti la narrazione mi è sembrata un po' appesantita da parti eccessivamente didascaliche e poco dialogate. Questo però non toglie nulla all'accuratezza usata dalla scrittrice nel delineare una vicenda nella quale alla fantasia si uniscono eventi storici, che ci permettono di comprendere meglio ciò che generalmente si studia, frettolosamente, sui libri di scuola e di accrescere così il nostro bagaglio culturale.

Un romanzo, quindi, che consiglio vivamente a chi abbia voglia di leggere una storia ambientata in un constesto e in una cultura molto distante dalla nostra, molto emozionante, e che faccia riflettere su tematiche che riguardano l'intera umanità.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Quando le montagne cantano

giovedì 5 ottobre 2023

La stanza delle farfalle

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "La stanza delle farfalle", scritto da Lucinda Riley ed edito da Giunti.

Protagonista della storia è Posy, una signora sulla soglia dei settant'anni che vive da sola nell'immensa villa di famiglia, Admiral House, ormai decadente e troppo costosa per le sue finanze.

Per questo, la donna si deciderà a venderla, ma questa sua scelta sarà la prima di una serie di eventi che spezzeranno l'equilibrio della sua tranquilla esistenza.

In quegli stessi giorni, infatti, tornerà dall'Autralia suo figlio Nick, di professione antinquario, mentre l'altro suo figlio Sam, che si è messo da poco in società con un misterioso individuo, insisterà affinchè la madre gli ceda la gestione legata alla vendita della casa. Ma sarà l'incontro casuale con Freddie, il grande amore della sua gioventù, che sconvolgerà del tutto la sua routine, riportandola a rivivere un passato fatto di grandi passioni, ma anche di cocenti delusioni.

Attraverso alcuni capitoli ambientati nel passato, il lettore potrà conoscere l'infanzia e la giovinezza di Posy, rivere attraverso i suoi occhi le feste nella villa di famiglia; il grande affetto provato per il padre morto prematuramente durante la seconda guerra mondiale; l'abbandono da parte di una madre che non l'ha mai amata; gli studi di botanica e i primi rapporti sentimentali; fino alla grande passione per quel ragazzo che le spezzerà il cuore...

Dalle mie parole potrete quindi comprendere come l'incontro con Freddie scombussolerà non poco la donna, senza contare che la ripresa dei loro rapporti porterà alla luce segreti troppo a lungo taciuti, che porteranno Posy a riconsiderare tutto il suo passato e le sue più grandi certezze.

In questi ultimi anni, intrigata dalle storie di Lucinda Riley, ho recuperato la lettura di tutti i suoi libri e questo era proprio l'ultimo romanzo che ancora mi mancava.

Devo ammettere che i primi capitoli non mi hanno coinvolta tantissimo, non tanto per la storia in sè, quanto per lo stile in quanto, a mio parere, presenta un'eccessiva preponderanza della parte narrata a scapito di quella dialogata. Proseguendo con la lettura, però, gli scambi di battute tra i vari personaggi aumenta, il ritmo si fa più veloce e diventa quindi naturale lasciarsi coinvolgere da questa storia.

Sono rimasta molto sorpresa dalla piega che ha preso la storia di Posy, che mi ha davvero stupito, ma ho apprezzato anche le sottotrame legate ai figli della donna che, quasi come un romanzo corale, mi hanno coinvolta allo stesso modo delle vicende legate alla loro madre. 

Il figlio Nick, infatti, si ritroverà a gestire una nuova relazione e, allo stesso tempo, anche a far fronte a una sconvolgente novità che proviene dal suo passato; mentre Sam vivrà un momento difficile causato dalla sua dipendenza dall'alcool e dalla sua scarsa propensione per gli affari. In questo frangente mi è piaciuto molto il ruolo di Posy all'interno di questa vicenda che, con spirito molto pratico e realista, aiuterà la moglie di Sam in modo imparziale e molto corretto.

Un romanzo, quindi, che affrontando il complesso tema delle relazioni familiari e sentimentali permette al lettore di addentrarsi nelle vicende di una famiglia i cui eventi non mancheranno di stupirvi e che per questo vi consiglio vivamente di leggere.

Infine, dato che con quest'ultima recensione terminano i post dedicati alle recensioni dei romanzi di Lucinda Riley, ecco a voi la mia personale classifica dei suoi libri autoconclusivi... se vi va condividete nei commenti la vostra:

 

1. Il profumo della rosa di mezzanotte

2. La lettera d'amore

3. Il giardino degli incontri segreti

4. Il segreto di Helena

5. La luce alla finestra

6. La stanza delle farfalle

7. L'angelo di Marchmont Hall

8. Delitti a Fleat House 

9. Il segreto della bambina sulla scogliera

10. La ragazza italiana


 

DELLA STESSA AUTRICE:

Il segreto della bambina sulla scogliera

Le sette sorelle. La storia di Maia 

Ally nella tempesta

La ragazza nell'ombra 

La ragazza delle perle

La ragazza della luna 

La ragazza del sole

La sorella perduta 

La lettera d'amore

Il segreto di Helena 

L'angelo di Marchmont Hall

Delitti a Fleat House 

Il profumo della rosa di mezzanotte

La luce alla finestra 

Il giardino degli incontri segreti

Atlas. La storia di Pa' Salt 

La ragazza italiana

giovedì 21 settembre 2023

Un imprevisto chiamato amore

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Anna Premoli, "Un imprevisto chiamato amore", edito da Newton Compton.

La storia è incentrata sul rapporto tra Jordan e Rory: la prima è una ventiseienne, che si è trasferita a New York e ha iniziato a lavorare come cameriera in un bar, situato di fronte a un prestigioso ospedale, con il solo scopo di sposare un ricco dottore e riuscire così a far fronte alle ingenti spese mediche per la madre malata di Alzheimer. Il secondo è un giovane medico specializzando nel reparto di chirugia del pronto soccorso.

Le loro strade s'incroceranno quando Jordan sverrà tra le braccia di Rory, il quale la salverà poi da un attacco di peritonite.

I due proveranno sin da subito una forte attrazione, ma entrambi si renderanno conto che non fanno proprio l'uno per l'altra: Rory infatti, essendo all'inizio della carriera, non è per nulla ricco; mentre Jordan è una ragazza che, seppur molto bella, non sembra avere altre qualità, non ha una buona cultura generale e non è per nulla interessata alla carriera. Senza considerare il fatto che Rory ha già una ragazza.

Nonostante ciò, complice il lavoro di Jordan, i due giovani avranno modo di trascorrere molto tempo insieme e di rinsaldare il loro rapporto, tanto che a un certo punto Jordan, grazie all'aiuto di Rory, lascerà l'albergo a ore in cui è costretta a soggiornare per prendere in affitto un appartamento situato al piano inferiore del suo stabile. 

Riusciranno a rimanere solo amici oppure si lasceranno andare all'attrazione che provano l'uno per l'altra?

Era da molti anni che non leggevo un romanzo di Anna Premoli: trovo che le sue storie siano molto carine, romantiche al punto giusto e perfette per passare dei momenti di puro relax, ma a volte mi sembra che tendano a ricalcare un po' troppo spesso le stesse dinamiche.

Ho comunque trovato questo romanzo un po' diverso rispetto alle storie pubblicate precedentemente, data l'assenza della componente "hate to love" e ciò me l'ha fatto apprezzare. Anche i due protagonisti hanno catturato la mia simpatia e mi è piaciuta la loro progressiva maturazione e presa di consapevolezza di quello che realmente desiderano.

Unico difetto, a mio parere, è il mancato approfondimento del contesto attorno al quale ruotano i personaggi: il romanzo è incentrato unicamente sull'evolversi del loro rapporto, mentre mi sarebbe piaciuto leggere qualche pagina in più sul loro passato, sul rapporto con i personaggi secondari e sul loro lavoro e la città in cui vivono. La sensazione che ho avuto è che l'autrice abbia avuto un po' troppa fretta di concludere una storia ricca di potenzialità, in questo modo non del tutto espresse.

Il romanzo rimane comunque una lettura godibile e coinvolgente e ve la consiglio nel caso abbiate voglia di leggere una storia d'amore leggera e dallo stile scorrevole, oltre a essere perfetta per dei momenti di evasione.


DELLA STESSA AUTRICE:

L'amore non è mai una cosa semplice

L'importanza di chiamarti amore 

E' solo una storia d'amore

giovedì 14 settembre 2023

Come un fulmine a ciel sereno

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Ali McNamara, "Come un fulmine a ciel sereno", edito da Newton Compton.

Protagonista è la metereologa Sky la quale, dopo un brutto periodo causato da una malattia cronica, accetta un incarico sull'isola di Aurora, vicino alla cittadina di Sain Felix. Una volta giunta in quella che, temporaneamente, sarà la sua nuova casa, la ragazza scoprirà che ad affiancarla non ci sarà solo la giovane Talia, ma anche il celeberrimo annunciatore del meteo Sonny, un concentrato di energia e vitalità, il quale vivrà addirittura con lei.

Questa inaspettata presenza scombussolerà non poco Sky che, per colpa della sua malattia, ha bisogno di pianificare ogni aspetto della propria vita. Ma non sarà solo la presenza di Sonny a movimentare la sua permanenza ad Aurora, ma anche delle buffe nuvole che, durante i suoi appostamenti, assumeranno delle strane forme, senza contare alcune scoperte che, pagina dopo pagina, coinvolgeranno la nostra protagonista più di quanto il suo stato di salute può permettersi...

E' ormai diventata una bella consuetudine leggere in questo periodo l'annuale nuova uscita di questa autrice che, per la terza volta, ha deciso di ambientare un suo romanzo nella magica e affascinante cittadina di Saint Felix, un posto dove anche la razionale Sky si ritroverà a fare esperienza di eventi soprannaturali, legati a un'antica leggenda del posto e conosciuti grazie all'anziano Walter  (nonno di Fisher, guardiano dell'isola, che diventerà molto amico di Talia, ma anche di Sky e Sonny) con il quale la ragazza stringerà un affettuoso rapporto. 

Un altro tema affrontato, già trattato dall'autrice in un'altra storia ambientata nella cittadina, è quello della disabilità e del modo attraverso il quale rapportarsi con chi ci vuole bene. Inizialmente Sky deciderà di non parlare con nessuno della sua malattia, cercando di mascherarla in ogni modo, ma poi sarà costretta a capitolare, permettendo così di farsi conoscere veramente. Le sarà d'aiuto l'amicizia con Jack, protagonista de "Il piccolo negozio del lieto fine" che, assieme alla compagna Kate, farà alcune apparizioni in questo romanzo. 

Come ho già scritto nelle precedenti recensioni ai romanzi di Ali McNamara, le sue storie "paranormal romance" sono sempre molto romantiche e delicate e, pur affrontando temi spinosi e dolorosi, riescono a donare al lettore pace, fiducia nell'amore in tutte le sue sfaccettature e speranza nel futuro. Leggendo i ringraziamenti al termine della lettura, ho scoperto che anche l'autrice soffre della stessa patologia di Sky e penso che anche questa comunanza di esperienze abbia fatto sì che il personaggio della protagonista sia ben delineato e capace di far affezionare il lettore alla sua storia, andando al di là della sua disabilità. 

Per questo, se avete voglia di leggere un romanzo capace di farvi suscitare tali emozioni o, se semplicemente avete voglia di passeggiare, anche se solo con la fantasia, nella spiaggia di Saint Felix, sgranocchiando un Cornish pasty della panetteria più famosa della città, vi consiglio di perdervi tra le pagine di questa storia!

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Colazione a Notting Hill 

Il piccolo negozio di fiori in riva al mare 

Colazione in riva al mare 

L'estate delle coincidenze 

Un'estate indimenticabile 

Appuntamento in riva al mare 

Il piccolo negozio del lieto fine 

Un vicino di casa molto speciale 

giovedì 7 settembre 2023

La ragazza italiana

Cari lettori, oggi vi voglio parlare del romanzo di Lucinda Riley, "La ragazza italiana", edito da Giunti.

La storia è incentrata sull'amore tra i due protagonisti, Rosanna Menici e Roberto Rossini. I due si conoscono quando Rosanna ha soli undici anni, nella trattoria della sua famiglia, situata a Napoli.

Roberto, già celebre cantante d'opera, notando la straordinaria voce di Rosanna durante la festa per l'anniversario dei suoi genitori, la sprona a coltivare il suo talento, invitandola a prendere lezioni di canto dal suo vecchio maestro.

Grazie all'aiuto del fratello Luca, Rosanna inizierà a studiare e a perfezionare il suo dono più prezioso e questo sarà solo l'inizio di un percorso che la porterà da Napoli a Milano e poi da Londra a New York, sui palchi dei più celebri teatri, cantando le arie delle opere più famose.

Durante la sua scalata al successo, il supporto di Roberto porterà la giovane a ravvivare quel sentimento che già aveva provato il giorno del loro primo incontro, che all'epoca l'aveva addirittura portata a scrivere sulle pagine del suo diario segreto il proposito di volerlo sposare. 

Ma Roberto non è il classico principe azzurro delle favole, come più volte si illude la nostra protagonista, ma un uomo che ama nutrire il proprio ego non solo con il successo, ma anche con relazioni che hanno l'unico scopo di divertirlo, senza curarsi dei sentimenti delle sue partner e neppure delle possibili conseguenze...

Con Rosanna, però, anche un dongiovanni come Roberto sembrerà voler cambiare vita e iniziare finalmente a costruire uno stabile percorso sentimentale, ma vecchi rancori  e il difficile equilibrio tra la vita pubblica e quella privata  renderanno i suoi buoni propositi molto più difficili da rispettare.

E' sempre molto piacevole leggere un romanzo di Lucinda Riley: le sue storie, ambientate in epoche e contesti affascinanti, coinvolgono il lettore, facendogli soprassedere sull'elevato numero delle pagine dei suoi libri.

Questo romanzo, però, seppur pubblicato in Italia pochi anni fa, è uno dei primi di quest'autrice e ciò lo si nota dallo stile un po' acerbo e dalla mancanza di alternanza tra passato e presente, espediente molto utilizzato, e personalmente assai apprezzato, nei romanzi di Lucinda. 

Ho comunque molto gradito il contesto operistico in cui l'autrice ha deciso di ambientare la sua storia, che ho trovato davvero molto originale, così come i diversi risvolti della trama, che non sono nè banali nè scontati.

Per quanto riguarda i due personaggi principali, però, ammetto di non aver pienamente empatizzato con i due protagonisti: per buona parte del romanzo ho trovato Rosanna un po' troppo immatura e ingenua, anche se poi ne ho apprezzato la crescita; per quanto riguarda invece Roberto, la mia opinione è del tutto negativa, avendolo trovato un personaggio davvero debole ed egoista. 

Al contrario, ho trovato molto interessanti sia le personalità sia le sotto trame create dai personaggi secondari del romanzo, come quelle legate alle vicende sentimentali (e non solo) del fratello Luca e della sorella Abi, ma mi sarebbe piaciuto che l'autrice avesse approfondito anche la storia della sorella Carlotta, che a mio parere compare davvero troppo poco nella narrazione e che, sempre a mio avviso, avrebbe potuto rivelarsi un ottimo personaggio all'interno delle dinamiche narrative principali. 

Questo però non va a intaccare il giudizio comunque positivo che ho di questa lettura, anche perchè penso che la scrittrice sia stata davvero coraggiosa ad affrontare una tematica sentimentale davvero ardua, ovvero quello dell'amore malato, in cui la passione acceca ogni barlume di razionalità. 

Da qui la riflessione sul fatto che la caratterizzazione dei due protagonisti sia stata delineata in quel modo proprio per far provare al lettore dei sentimenti non del tutto positivi riguardo ai loro comportamenti, data appunto la tipologia d'amore provato.

Una lettura, quindi, che vi consiglio di affrontare non solo se siete amanti di questa autrice, ma anche qualora abbiate voglia di leggere un romanzo d'amore che però vi racconti questo sentimento da una prospettiva più insolita e meno idilliaca. 

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Il segreto della bambina sulla scogliera

Le sette sorelle. La storia di Maia 

Ally nella tempesta

La ragazza nell'ombra 

La ragazza delle perle

La ragazza della luna 

La ragazza del sole

La sorella perduta 

La lettera d'amore

Il segreto di Helena 

L'angelo di Marchmont Hall

Delitti a Fleat House 

Il profumo della rosa di mezzanotte

La luce alla finestra 

Il giardino degli incontri segreti

Atlas. La storia di Pa' Salt

martedì 29 agosto 2023

Mansfield Park

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al classico di Jane Austen, "Mansfield Park", che ho letto nell'edizione Feltrinelli.

Il titolo fa riferimento alla tenuta di proprietà di Sir Thomas e Lady Bentram, i quali hanno quattro figli: due maschi (Tom ed Edmund) e due femmine (Maria e Julia). Lady Bentram ha due sorelle, delle quali una ha sposato un uomo molto povero, che non garantisce a lei e ai suoi numerosi bambini una vita particolarmente dignitosa. Per questo, Sir Thomas e Lady Bentram decidono di accogliere nella loro casa la nipote Fanny e di farla crescere con i loro figli.

Fanny è una ragazza molto timida e silenziosa, che tiene molto ad assumere comportamenti virtuosi e a disprezzare il mal costume, a differenza delle cugine Maria e Julia, sciocche e frivole. 

Inizialmente farà fatica ad adattarsi a questo repentino cambio di vita, l'unico legame che manterrà con la sua famiglia d'origine sarà quello con il fratello William, mentre solo con il cugino Edmund stringerà un'amicizia che si farà sempre più solida. Per gli altri componenti della famiglia invece rimarrà sullo sfondo. 

Poi, però, dopo una serie di vicissitudini, i padroni di casa si renderanno conto che, nonostante la sua debole costituzione fisica e i suoi silenzi, con un'acutezza diversa da quella di chi le sta intorno, riesce a comprendere la vera natura della persone e a mantenersi sempre corretta e fedele ai propri valori.

Ciò verrà notato soprattutto quando la giovane si opporrà a una rappresentazione teatrale organizzata da alcuni amici dei suoi cugini e quando uno di questi cercherà in tutti i modi di convincerla a sposarlo. Ma anche quando la sorella di lui stringerà un rapporto un po' troppo amichevole con Edmund...

In questi ultimi mesi sto recuperando tutti i romanzi di Jane Austen e, ancora una volta, posso ritenermi soddisfatta della lettura di questo romanzo che, nonostante la sua lunghezza, mi ha coinvolta e incuriosita dall'inizio alla fine, sebbene debba ammettere che, tra tutti quelli letti finora, è quello con cui ho simpatizzato di meno con la protagonista, che a tratti ho trovato troppo piatta a livello di personalità, tanto da risultare quasi irritante.

Fanny è un personaggio che non evolve pagina dopo pagina: non compie mai un errore o un passo falso, non impara dai suoi sbagli. Ci viene presentata perfetta e così rimane per tutta la storia. La sua personalità è in netto contrasto con tutti gli altri personaggi, soprattutto con quella dei cugini e delle zie, ma proprio questi ultimi, con le loro imperfezioni, risultano magari non troppo simpatici, ma di certo più umani. 

Questi ultimi più volte trattano Fanny con sufficienza, relegandola in un angolo e usandola a proprio piacimento, ma la giovane non rivendica mai i propri diritti: dal suo personaggio emerge quindi una passività che, come anticipato, a tratti arriva addirittura a irritare il lettore. Perchè essere buoni non significa accettare passivamente ogni cattiveria, velata o meno, di chi ci sta intorno...

Questo è, a mio parere, il difetto più grande di questo romanzo che, comunque, si fa leggere con piacere, anche perchè incuriosisce con tutte le dinamiche che intercorrono tra i vari personaggi, le quali sono il punto centrale di tutta la trama e ciò che più incuriosisce il lettore.

Consiglio perciò questa storia, non solo agli amanti dell'autrice, ma anche a chi abbia voglia di leggere una storia incentrata non tanto sul dinamismo di ciò che vi viene raccontato, quanto sulle relazioni che si sviluppano tra i personaggi, tenendo conto, però, che quella che viene designata come la protagonista della vicenda non è purtroppo agli stessi livelli delle altre eroine austeniane.


DELLA STESSA AUTRICE:

Emma

Persuasione 

Ragione e sentimento