mercoledì 22 febbraio 2023

Finchè non aprirai quel libro

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Finchè non aprirai quel libro", scritto da Michiko Aoyama ed edito da Garzanti.

La storia è suddivisa in cinque lunghi capitoli, ognuno con un diverso protagonista, i quali hanno in comune l'incontro con la signora Komachi, un'eccentrica bibliotecaria che riuscirà a consigliare a ognuno di loro il libro giusto, grazie al quale riusciranno a chiarire alcuni dubbi e problemi che attanagliano la loro esistenza.

Nel primo capitolo troviamo la giovane Tomoka che, tutta presa dal dimostrare a familiari e amici di condurre una vita professionale di successo nella grande Tokyo, finirà per trascurare sè stessa; Ryo è invece un trentacinquenne insoddisfatto del suo lavoro, in quanto non ha ancora abbandonato il sogno di aprire un negozio di antiquariato tutto suo; Natsumi, invece, dopo la gravidanza, fatica a conciliare la sua nuova vita di madre con le nuove mansioni che le sono state affidate dai suoi superiori, che non la soddisfano come quelle precedenti.

Nel quarto e quinto episodio, troviamo rispettivamente il trentenne Hiroya che, dopo un lungo periodo di disoccupazione, ha perso la fiducia in sè stesso e nei suoi obiettivi e il neo pensionato Masao il quale, dopo anni di lavoro, si sente ora privato del suo ruolo all'interno della società.

Come già anticipatovi, per una serie di motivi, ognuno di loro si troverà a varcare la soglia della biblioteca in cui lavora la signora Komachi, la quale indicherà a essi un libro che ha lo scopo di riportare nelle loro vite l'equilibrio perduto, oltre a uno speciale omaggio creato direttamente dalle sue stesse mani.

Ho trovato questa lettura davvero rilassante: ciò che più ho apprezzato è stato il messaggio che traspare in tutte e cinque le storie, ovvero l'importanza del potere terapeutico della lettura, grazie al quale i vari protagonisti si ritroveranno a riflettere sulle loro vite e a ritrovare così la serenità perduta. In questo contesto, la signora Komachi, una bibliotecaria molto particolare anche nell'aspetto fisico (viene infatti descritta come una donna molto robusta, dalla pelle chiarissima e con uno spillone a fiori tra i capelli, rappresenta l'intermediario perfetto) e conferisce alla narrazione pure un velo di realismo magico.

Purtroppo, però, ci sono due aspetti che non mi hanno soddisfatto pienamente, uno a livello di trama e uno stilistico. Dal punto di vista narrativo mi sarebbe piaciuto che i cinque protagonisti avessero presentato delle problematiche più varie e invece queste sono tutte incentrate sul tema del lavoro. Probabilmente ciò è dovuto alla diversità culturale ma, personalmente, se qualcuno di loro avesse presentato altre difficoltà (magari legate alla sfera dei sentimenti, come amore, amicizia, rapporti familiari...) il mio interesse sarebbe cresciuto maggiormente, ma comprendo comunque la differenza di mentalità.

Dal punto di vista stilistico, invece, ho notato una forte carenza di dialoghi, a scapito di ampie parti narrative, che a tratti hanno rallentato  il ritmo della lettura. Anche graficamente, sfogliando il libro, si può notare la pienezza del testo. 

Nonostante questi due aspetti, comunque, la lettura si è rivelata molto gradevole e perciò consiglio questo romanzo a chi abbia voglia di leggere un libro che parla dell'importanza della lettura dal punto di vista di una cultura diversa dalla nostra, ma mostrando nello stesso tempo tutta la sua universalità. Lo segnalo inoltre anche a chi abbia letto e apprezzato un altro romanzo giapponese, pubblicato qualche anno fa dalla stessa casa editrice, ovvero Finchè il caffè è caldo, del quale presenta la medesima struttura narrativa e lo stesso ritmo pacato ma nel contempo riflessivo.

6 commenti:

  1. Sono d'accordo con te Ariel, un libro carino, ma non eccelso come purtroppo mi aspettavo

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    1. Ciao Susy, secondo me è proprio la totale focalizzazione sul lavoro nella vita di tutti i protagonisti ad aver penalizzato una storia dalla trama comunque interessante e originale...

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  2. Sicuramente il fatto che le storie mettano al centro il potere terapeutico dei libri è qualcosa che a noi lettori piace; comunque mi sembra, nonostante qualche tua perplessità, che non sia assolutamente una lettura da scartare, fosse anche "solo" perché dona un piacevole e pacato intrattenimento.
    Ciao Ariel buon fine settimana|!

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    1. Non posso che confermare le tue parole! Buon fine settimana anche a te, Angela :-)

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  3. La trama mi.pisce molto mi segno il titolo grazie mille ariel

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