venerdì 31 luglio 2020

Finchè il caffè è caldo

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Finchè è il caffè è caldo", scritto da Toshikazu Kawaguchi ed edito da Garzanti.

La storia è ambientata in Giappone e precisamente in un misterioso caffè, attorno al quale ruotano particolari leggende, legate alla possibilità di poter viaggiare nel tempo.

Per fare questo, però, è necessario seguire alcune regole: sedersi in una precisa sedia di solito occupata da una misteriosa signora e non muoversi da lì; decidere di incontrare solo le persone che in precedenza sono entrate in quel locale; bere tutto il caffè prima che si raffreddi. Inoltre, la persona che decide di tornare nel passato deve essere consapevole che non potrà in alcun modo alterare il regolare svolgimento degli eventi. 

Proprio per questo motivo non sono molte le persone che decidono di usufruire di questa opportunità: di diverso parere sono però Fumiko, che teme di essersi lasciata scappare l'unico ragazzo di cui si sia veramente innamorata; Kotake, che deve fare i conti con il marito malato di Alzheimer verso il quale inizia a sentirsi più un'infermiera che una moglie; Hirai, la quale ha un complesso rapporto con la sorella e con i suoi genitori e infine Kei, che sta portando avanti una gravidanza consapevole di quanto questa potrebbe mettere in serio pericolo la sua salute.

In ognuno dei quattro ampi capitoli, quindi, assisteremo ai viaggi delle quattro donne, le quali avranno modo di affrontare diverse situazioni al termine delle quali trarranno un unico insegnamento: l'importanza del presente, dell'attimo di cui stiamo vivendo (rappresentato con l'immagine del caffè caldo) a scapito del passato e del futuro, al quale generalmente non solo i personaggi di questo libro ma noi tutti tendiamo a dare maggior importanza. 

Capirete perciò come questo romanzo si sia rivelato una lettura davvero particolare: pur essendo molto diverso dal genere di storie che leggo di solito, ho gradito molto questo libro, nel quale ho ritrovato molti elementi tipici della cultura giapponese sia nello stile dell'autore, sempre pacato e dal ritmo cadenzato, sia nella psicologia dei personaggi e nel cerimoniale del viaggio nel tempo. Molto gradito anche l'accentuato simbolismo e gli spunti di riflessione suscitati. Un libro che per questo mi sento di consigliare a tutti, non solo agli amanti della cultura orientale.

10 commenti:

  1. Ciao Ariel! Pur non essendo un'amante della letteratura giapponese, avevo già in mente in leggere questo libro! Lo avevo inserito nella mia Wishlist e in seguito nella mia TBR (dei prossimi mesi). Sto valutando se acquistarlo settimana prossima, dato che devo fare un acquisto a Mondolibri e già la volta scorsa avrei voluto prenderlo!
    Sicuramente la tua recensione mi ha convinta ancora di più! :)

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    1. Ciao Sara, anch'io non sono esperta di letteratura giapponese, ma penso che questo romanzo abbia un fascino particolare e possa rivelarsi un'ottima lettura :-)

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  2. Ho sentito parlare molto di questo libro, ma ammetto di non averlo mai preso seriamente in considerazione finché non ho letto questa tua recensione. Infatti dalla trama e dalla premessa non sembra un genere propriamente nelle mie corde ... ma vista la tua opinione in merito direi che una chance la merita senza dubbio!

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    1. Ciao Silvia, a me ha colpito soprattutto per la sua simbologia, oltre che per la serenità che riesce a trasmettere nonostante le tematiche importanti affrontate :-)

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  3. Sembra un libro molto interessante. La storia è molto particolare,mi incuriosisce soprattutto perchè dà spunti riflessivi, quindi non sembra affatto banale.

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    1. Ciao Sophia, in effetti la storia è davvero originale e diversa dalle solite letture... penso potrebbe piacerti! :-)

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  4. Curioso, soprattutto per la forma! Un tempo impazzivo per la cultura giapponese, anche perché avevo un sacco di studenti che venivano da lì. La letteratura, però, non ha mai fatto breccia. Chissà che questo non cambi le cose! ;)

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    1. Vero, è davvero un libro "curioso", Monica! Personalmente non sono esperta di letteratura giapponese nè impazzisco particolarmente per il mondo orientale, ma questa storia mi è piaciuta davvero tanto :-)

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  5. Questo libro mi ha attirato in libreria, forse perchè viaggiare nel tempo è uno dei miei desideri "impossibili". Certo anche per me il fatto di non poter cambiare nemmeno un po' glie venti forse frenerebbe la cosa, ma magari....chissà....
    Intanto grazie della recensione, probabilmente lo leggerò in futuro.

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    1. Concordo con te, con queste regole sarei un po' frenata anch'io ma, se veramente si potesse fare, non nego che un pensierino ce lo farei...

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