Cari lettori, iniziamo la settimana con il penultimo capitolo della mia storia per bambini, "La lanterna dell'amicizia". Il capitolo di oggi s'intitola "L'incontro": la nostra piccola protagonista finalmente potrà abbracciare la sua nuova amica...
Giulia condusse Amina e i suoi genitori attraverso lunghi e stretti corridoi, dai pavimenti talmente lucidi da veder riflessa la propria immagine. Nell'aria si respirava un vago odore di detersivo, mentre dalle porte semiaperte si potevano scorgere delle persone anziane, alcune stese sui loro letti, altre intente a conversare o a leggere.
A un certo
punto si fermarono di fronte a una porta chiusa sulla quale, in un cartellino
in ottone, Amina riconobbe il numero 24. Giulia bussò con grazia e, quando
sentì un timido “avanti”, aprì con decisione la porta e si avvicinò a quella
nonnina un po' imbronciata che se ne stava seduta sul letto con una rivista in
mano. Aveva i capelli bianchi legati dietro la nuca, un corpo esile e la
carnagione chiara. Nonostante fosse molto diversa dalle donne libiche, Amina
scorse in lei gli stessi occhi color nocciola della sua nonna, e questo le fece
venire una gran voglia di correre da lei per abbracciarla, nonostante il suo
carattere timido.
Mentre
percorrevano il corridoio, l'infermiera aveva fatto promettere alla bambina e
ai suoi genitori che prima avrebbe parlato lei con Evelina, mentre loro
avrebbero aspettato sulla porta.
Amina
si accorse subito che, man mano che Giulia raccontava all'anziana chi erano
quelle persone misteriose che la guardavano dalla porta, Evelina cambiò subito
espressione e i lineamenti del suo viso si addolcirono, rivelando un timido
sorriso.
Dopo
circa dieci minuti Evelina fece cenno di sì con la testa e Giulia, entusiasta,
corse verso Amina e i suoi genitori, esclamando:
«Cara Amina, Evelina, non vede l'ora di conoscerti!»
Amina,
allora, prima con passo incerto e poi acquistando sempre più velocità, entrò in
quella stanza luminosa dalle pareti bianche, dalle cui finestre faceva capolino
un lieve raggio di sole, e si avvicinò a Evelina che, con le lacrime agli occhi
la strinse in un lungo abbraccio. Poi le due amiche cominciarono a parlarsi,
così Giulia si allontanò da loro e raggiunse i genitori di Amina, che stavano
osservando la scena con commozione. E, per un attimo, le tre persone furono
investite dallo stesso pensiero: si potevano avere nazionalità diverse, culture
diverse, vite diverse e anche età diverse, ma l'amicizia aveva avuto il potere
di annullare tutte queste differenze e di creare tra Amina ed Evelina un
profondo sentimento di affetto.
Questa
consapevolezza riempì il loro cuore di gioia e li fece dimenticare, seppur per
un solo attimo, tutti i problemi e le difficoltà che avevano dovuto subire
negli ultimi mesi.
Mi piace moltissimo questa lanterna e, soprattutto, la "magia" che cela il suo significato :) Non ne conosco le ragioni, ma tali lanterne mi fanno venire in mente la cultura giapponese :)
RispondiEliminaInfatti sono di origine giapponese ;-)
EliminaCiao, presso lacantastoriedeiboschi.blogspot.it trovi una nomina per un tag, ti aspetto❤️
RispondiEliminaGrazie per la nomina :-)
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