Cari lettori, oggi vi recensirò una delle mie ultime letture, "Cominciò tutto per caso" di Nina Lupi, edito da Newton Compton.
Ho iniziato a leggere questa storia convinta che si trattasse di un romanzo rosa, incentrato sui due protagonisti e sulle loro vicende familiari, invece si è rivelato di tutt'altro genere, più tendente al poliziesco che al romantico. Comunque ha incontrato lo stesso il mio gusto, anzi, si è rivelato una bella sorpresa.
Protagonista principale è Elena, una donna tedesca figlia di immigrati italiani che, dopo aver scoperto il tradimento del marito, torna con il figlio nella città d'origine dei suoi parenti materni, Lecce. Si stabilisce nella casa dello zio Gigi, nelle cui stanze andrà ad abitare anche un misterioso ragazzo, Michele, giunto nella provincia pugliese alla ricerca di verità sulla vita che conduceva la madre da ragazza, che le ha sempre nascosto il suo legame con la città e il fatto di non essere figlia unica.
L'indagine del ragazzo porterà a verità troppo complesse per lui, verità che sono legate agli esponenti corrotti del posto che, in questi ultimi anni, si stanno dedicando allo sfruttamento delle giovani immigrate arrivate dall'Africa. Anche Elena si troverà coinvolta in questa vicenda, perchè la sorella della domestica della sua migliore amica è scappata proprio da queste persone, e ora sta lottando tra la vita e la morte in un ospedale...
I due protagonisti, quindi, non solo si ritroveranno nello stesso posto e nella stessa casa, ma collaboreranno anche per cercare di sciogliere quella complessa matassa, per riuscire a portare giustizia in quella città, e le verità che scopriranno saranno sconvolgenti...
Ho apprezzato lo stile dell'autrice, che ha saputo tratteggiare una storia non banale che coinvolge il lettore. Molto belle le descrizioni della città: la Lupi è riuscita a creare un bellissimo parallelismo tra la Lecce luminosa per le sue bellezze architettoniche e i suoi paesaggi e la Lecce oscura dominata da loschi traffici e criminalità organizzata. Purtroppo però non ho per niente apprezzato la poca cura che è stato messa nell'editing: di solito sono una lettrice che non bada molto ai refusi, considerandoli fisiologici, ma qui ne ho letti veramente troppi, comprese pezzi di parole mancanti e la scritta "in cinta" al posto di "incinta" che mi ha fatto rabbrividire! E poi vorrei spendere ancora qualche parola sulla trama e la cover, che non rispecchiano per niente la natura del libro: come ho scritto all'inizio della recensione la storia mi è comunque piaciuta, però penso non sia corretto far passare un romanzo per un genere di cui non fa parte, per rispetto nei confronti dei lettori e dei loro gusti. A parte questi appunti di natura "tecnica" vi consiglio di leggere questa storia, con la consapevolezze che di rosa ha ben poco, ma che potrebbe coinvolgervi ugualmente con la sua trama misteriosa e ricca di spunti attuali.
P.S. Con questo romanzo completo il primo dei dodici obiettivi della reading challenge a cui partecipo (del blog "Voglio essere sommersa dai libri"): UN LIBRO CHE HAI SCELTO PER LA COPERTINA
Sono davvero contenta che ti è piaciuto! La copertina è davvero molto graziosa, e anche se non ho letto la trama mi è sembrato interessante :)
RispondiEliminaLa copertina è veramente bellissima! La storia è bella, te la consiglio :-)
EliminaE' bello quando i libri ti sorprendono in modo positivo anche quando non te l'aspetti
RispondiEliminaConcordo con te, Susy, anche se secondo me la casa editrice non avrebbe dovuto farlo apparire un "rosa"...
EliminaCiao! Ho sentito parlare di questo romanzo, ma non l'ho letto! Certo, hai ragione tu, non si può definire esattamente "rosa"...
RispondiEliminaEsatto, però è una bella lettura :-)
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