Ciao a tutti, cari lettori! Con il post di oggi iniziamo la settimana con la segnalazione di un romanzo fantasy, che promette di farvi viaggiare con la fantasia in mondi lontani... Ma scopriamolo insieme:
SINOSSI
Nedo, un giovane alieno
del pianeta Abixinia a cui deve ancora spuntare la coda, è un sognatore sulla
scia del fratello Blik. Ma sarà proprio la misteriosa scomparsa di quest’ultimo
durante una missione nello spazio insieme ad altri quattro ricercatori a
infondere nel ragazzo il coraggio necessario per intraprendere il suo primo
viaggio nello spazio e mettersi alla ricerca del fratello.
In questa sua ricerca
Nedo, in compagnia di un bizzarro jeibex e della scorbutica Kita, dovrà svelare
il mistero dei labirinti parastellari sparsi qua e là nello spazio, costruiti
dal leggendario celestiale di nome Malkha. Ma in questa sua ricerca il
protagonista dovrà far fronte a una minaccia che non smetterà mai di seguirlo. Questo
non è un romanzo di fantascienza ma un fantasy fiabesco che si spinge oltre i
limiti della realtà. Viaggi spaziali, azione, misteri da svelare e tanti altri
elementi vi trasporteranno in un’avventura molto fantasiosa e ricca di colpi di
scena.
Estratto:
Pianeti, stelle, galassie, tutto
normale ma solo se non includiamo in questo discorso anche Malkha. Chi è in
realtà Malkha? Difficile spiegarlo in poche parole ma di sicuro nello spazio ha
compiuto più imprese lui di qualsiasi mortale. Malkha era un celestiale, ossia
un essere formatosi nel cielo o da polvere di stelle, come pensavano molti
ricercatori dell’universo che non ne avevano mai visto uno. Lui era diverso
dagli altri, abbastanza alto e robusto con orecchie a punta e altre punte sulla
testa che formavano una sorta di cresta naturale. Appariva come un essere
rossiccio e semi-invisibile, un po’come tutti i celestiali. Ma avere quei
tratti somatici era una rarità tra i celestiali perché di norma si presentavano
tutti come semplici ammassi di pietra e di polvere. Era abbastanza massiccio di
braccia e di gambe e forse se fosse stato un comune mortale si sarebbe intuito
facilmente che lavoro facesse, ma un celestiale che lavoro poteva mai avere nel
cielo? Altri suoi simili gli avrebbero riso in faccia pur non sapendo la risposta.
Ma lui non aveva paura di rispondere. Un costruttore. Sì, ma di cosa? Era la
solita domanda che gli ponevano. Di strutture
singolarmente intricate e geometricamente organizzate, rispondeva lui.
Molti rimanevano a bocca aperta. Pensavano che da tutta quell’importanza che si
dava, fosse un lavoro per pochi eletti.
I celestiali erano creature un po’
spaccone e anche molto ignoranti, si potrebbe dire, ma non lui, non Malkha.
Qualcuno che non capiva gli poneva una domanda un po’ più specifica, ossia cosa
significa costruttore di strutture
singolarmente intricate e geometricamente organizzate?
E lui stupito e un po’ imbarazzato
di far parte di quella specie rispondeva semplicemente: «Costruisco labirinti parastellari».
In tanti non sapevano neanche cosa
fossero ma forse qualcuno ne aveva notati in giro per lo spazio. Lui si
gonfiava il petto d’orgoglio e diceva di averli costruiti con le sue stesse
mani. Iniziava a raccontare le sue imprese e in tanti, colti dalla curiosità,
lo circondavano.
Quando lo si vedeva svolgere il
suo lavoro era molto serio e di poche parole ma quando non lavorava si prendeva
gioco degli altri celestiali facendosi passare per un eroe o addirittura un
essere quasi leggendario. Ma torniamo al suo lavoro. Cos’è in realtà un labirinto parastellare? Era appunto un
labirinto, che circondava e integrava stelle, una struttura che interagiva con
lo spazio. Ancora non ci siamo, detto così si capisce ben poco.
Prima creava attorno a sé una
barriera molto simile a un reticolato bianco e con i suoi piccoli occhi scavati
sotto le sopracciglia osservava lo spazio circostante, attraverso di essa, per
capire se le stelle fossero prive di forme di vita o se nel cielo ci fossero
navicelle. Doveva essere libero di svolgere il suo lavoro senza intralci esterni
e soprattutto senza mettere in pericolo la vita dei mortali.
I puntini bianchi nel reticolato
indicavano la presenza di esseri viventi.
Biografia dell'autore:
Francesco Ambrosio nasce a Caserta il 16 dicembre del 1990. Dopo
aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico Francesco Durante di
Frattamaggiore e una iniziale esperienza universitaria, ha intrapreso varie
strade che hanno contribuito ad alimentare la sua passione per la scrittura.
Nel 2014-15 ha frequentato il corso di Scrittura e Narrazione,
organizzato dalla casa editrice Nuvole di Ardesia e tenuto dallo scrittore e
insegnante di italiano Vincenzo Ambrosanio, nella splendida cornice di Villa
Bruno, a San Giorgio a Cremano.
Tra ottobre e novembre 2015 ha partecipato al Corso di Editoria,
tenuto a Napoli dal service Talento Letterario.
Inoltre dal 2012 ha seguito vari corsi di formazione a Foggia
presso la Fondazione Nuova Specie Onlus di Mariano Loiacono e tutt’ora continua
a farlo.
Il 22 luglio del 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo,
intitolato “I guardiani dell’Efterion”, con la casa editrice Bibliotheka
Edizioni.
A gennaio 2017 ha inoltre pubblicato su Amazon, in ebook, la fiaba
spaziale “Le avventure di Lobo, il pianetino parlante”, premiata ad aprile 2017
come prima classificata della IV edizione del concorso “Libera la fantasia”. Il
21 marzo 2017 ha pubblicato, sempre su Amazon e in ebook, il secondo libro
della saga dell’Efterion “I guardiani dell’Efterion, le leggende dello spazio”,
che è una raccolta di 17 storie.
Il 2 settembre 2017 ha ricevuto una segnalazione di merito per una
sua poesia nella prima edizione del concorso “Rinnovamenti”.
Ciao! Grazie per la segnalazione! Il fantasy non è proprio il mio genere ma questo sembra carino!
RispondiEliminaGrazie a te Silvia, buona giornata :-)
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