martedì 11 aprile 2023

Spare. Il minore

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al libro "Spare. Il minore", l'autobiografia del principe Harry edita da Mondadori.

Si è parlato tantissimo di questo libro negli ultimi mesi: sulla necessità o meno di pubblicarlo, sulla credibilità dei fatti che vengono raccontati, sui segreti scottanti che dovrebbero trapelare dalle sue pagine.

Personalmente, ho deciso di leggerlo perchè sono una fan della serie televisiva "The Crown" e per questo mi incuriosiva conoscere ulteriori dettagli sulla vita della famiglia reale inglese. Inoltre la lettura di questo libro mi ha permesso di approcciarmi a un genere a cui di solito non sono avvezza. Il fatto, poi, che fosse scritto da un celebre ghostwriter del quale non avevo mai letto nulla mi ha fornito la giusta motivazione per approcciarmi a questa voluminosa lettura.

Tralasciando i discorsi relativi al bisogno, da parte del principe, di rendere note vicende relative alla sua vita privata, il libro si divide in tre ampie aree. La prima è dedicata agli anni adolescenziali di Harry, funestati dalla morte improvvisa della madre, la principessa Diana, che segnerà per sempre la vita del giovane. In questi capitoli, inoltre, trovano spazio racconti dedicati agli anni trascorsi in collegio, dai quali si inizia a comprendere il suo temperamento irrequieto e la scarsa propensione agli studi. 

Nella seconda parte invece il fulcro centrale è riservato alla sua carriera militare: in particolare trovano ampio spazio i racconti dedicati alle missioni compiute in Afghanistan. In questi capitoli emerge il desiderio di Harry di ritagliarsi un proprio posto nel mondo, sebbene i dispiaceri del passato e l'odio sempre più crescente per la stampa, che Harry associa come la causa principale della morte della madre, pervadano continuamente il suo animo, facendolo così precipitare in una spirale autodistruttiva.

Nell'ultima parte trova spazio il racconto della sua relazione con Meghan, le nozze e la nascita dei suoi due figli, ma anche l'odio sempre più feroce verso una stampa che sembra voler mettere in cattiva luce la donna amata. Da lì la decisione di lasciare l'Inghilterra per l'America e il progressivo sgretolamento dei rapporti con la famiglia d'origine.

Quando ho deciso di approcciarmi a questa lettura, non sapevo se mi avrebbe catturato fino a farmi decidere di arrivare a chiudere la quarta di copertina invece, con mio grande stupore, devo ammettere di averla letta con piacere, grazie soprattutto allo stile di scrittura, che ho trovato davvero accattivante e scorrevole. 

Come ho già accennato nelle righe precedenti, ciò che emerge maggiormente da questa lunga biografia è il dolore per la perdita della madre, che segnerà per sempre la vita di Harry, a cui consegue un odio viscerale per i giornalisti e la stampa. Verso la fine del libro, quando Harry si troverà a confrontarsi con il fratello William riguardo alla scelta di abbandonare la sua patria e gli impegni legati al suo ruolo di reale, quest'ultimo gli dirà di percepire l'ingerenza della stampa in maniera eccessiva rispetto a come, di fatto, agisce. Ovviamente per noi lettori è difficile, se non impossibile, comprendere la verità: la storia è raccontata attraverso il punto di vista di Harry, quindi i fatti sono filtrati attraverso il suo modo di concepire la realtà esterna. Di certo, per avere un quadro più chiaro della situazione, bisognerebbe conoscere anche i punti di vista di chi gli sta intorno. Ciò però non nega la sua profonda sofferenza, che gli ha reso molto complicato riuscire a vivere serenamente e il lutto della madre vissuto in così giovane età è di certo una delle esperienze più terribile provate da un essere umano.

File rouge del libro è anche il sentimento di subordinazione che Harry prova verso il fratello, questo suo sentirsi "riserva", che solo l'amore di Meghan proverà a scalfire. Entrare nei meccanismi di una famiglia così particolare, definita da regole molto rigide e a tratti anacronistiche come quella reale, non è per nulla semplice e su questo non mi sento di azzardare giudizi. Di certo, però, scoprendo a poco a poco gli episodi più salienti della sua vita, non si può non notare di come, al di là di tutto, la sua famiglia gli abbia comunque potuto pemettere un'agiatezza che gli ha dato l'opportunità di condurre un'esistenza agiata, almeno dal punto di vista economico, permettendogli di frequentare le scuole migliori e di viaggiare in lungo e in largo per il mondo.

Per quanto riguarda i segreti scottanti che avrebbero dovuto emergere dai suoi resoconti, francamente non mi sembra di aver rinvenuto nulla di compromettente: i fatti che vengono narrati sono più o meno quelli di cui si era già sentito parlare in passato. 

Leggere questo libro mi ha però permesso di immergermi ancora una volta nel complesso mondo di una delle famiglie più particolari del mondo, con tutte le sue luci e le sue ombre, e per questo mi sento di consigliare la lettura di questa autobiografia a chiunque abbia il desiderio di approcciarsi a questo genere attraverso il resoconto di una vita che è tutto tranne che ordinaria e convenzionale. 

2 commenti:

  1. Ciao Ariel!
    Non ho visto The crown (vorrei iniziarla però) ma solo la docu serie su Harry e Meghan, che mi mise una gran voglia di leggere il libro. Per ora me lo sono procurato, quindi l'intenzione c è 🙂
    Se n'è parlato tanto ed Harry è stato molto criticato, però io sinceramente non voglio avere pregiudizi e leggere Spare per conoscere meglio la storia dal punto di vista del principe :))

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    1. Ciao Angela, anch'io non ho voluto avere pregiudizi, perchè non sa senso criticare ciò che, di fatto, non conosciamo... Aspetto di conoscere il tuo parere, allora ;-)

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