lunedì 17 maggio 2021

Il gatto che amava la gentilezza

Cari lettori, oggi vi voglio parlare dell'ultimo romanzo di Rachel Wells, "Il gatto che amava la gentilezza", edito da Garzanti.

Anche in questo sesto volume della serie, ritroviamo protagonista il dolcissimo gatto Alfie che, assieme al "figlioletto" George, sarà dedito ad allietare la vita degli abitanti di Edgar Road.

In questo nuovo capitolo comparirà un nuovo personaggio, Cetriolino, ovvero un cucciolo di carlino acquistato da Polly in condivisione con la famiglia di Claire. Alfie e George avranno parecchio da fare con il nuovo arrivato e verranno travolti non solo dalla sua energia ma anche dalla sua incoscienza, oltre che dal suo comportamento tipicamente canino, che i due felini faticheranno a comprendere. Tutto questo gran da fare, però, aiuterà i due gatti a superare il dolore per la perdita dell'amata Tigre.

Nuovi problemi, però, si affacceranno all'orizzonte: Harold, il vecchietto conosciuto nel libro precedente, verrà ricoverato in ospedale per problemi cardiaci, e George soffrirà molto per la lontananza del suo miglior amico umano, fino a quando un nuovo progetto (del tutto segreto) farà capolino nella sua mente e Alfie sarà pronto a tutto pur di scoprire che cosa passa per la testa del suo "figliolo".

Nel romanzo avrà un ruolo importante anche Marcus, figlio di Harold, che migliorerà i suoi rapporti con il padre e intreccerà un relazione con Sylvie, la quale dovrà affrontare un'importante novità.

I colpi di scena, però, riguarderanno anche il mondo dei felini, soprattutto per Alfie il quale, di punto in bianco, si troverà "muso a muso" con una sua vecchia conoscenza... 

Come potete quindi comprendere dalle mie parole, la storia si fa leggere con curiosità e piacevolezza. La narrazione è molto scorrevole e trasmette un senso di pacatezza e serenità. Rimango però convinta della superiorità dei primi tre volumi, che presentavano un intreccio più corale e nel quale i felini ragionavano un po' più da gatti e meno da umani. In quest'ultimo libro, il fatto che i gatti abbiano una mente più umana che felina tende a relegare la storia un po' più verso il genere della favola, che della narrativa. Rimane però la tendenza dell'autrice a inserire nelle sue storie temi importanti e mai banali, in questo caso quello dell'elaborazione della perdita, della solitudine e della solidarietà, e  penso che ciò sia uno dei punti forti della serie che, al di là di pregi e difetti, amo leggere di anno in anno anche solo per ritrovare tutti i suoi personaggi e assistere all'evoluzione delle loro vite.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Il gatto che aggiustava i cuori 

Il gatto che insegnava a essere felici 

Il gatto che regalava il buonumore 

Il gatto che donava allegria 

Il gatto che aiutava a trovare nuovi amici

8 commenti:

  1. Ho molto sentito parlare di questa autrice, non ho mai letto niente però. so che un'altra autrice che scrive sugli animali è la Dillon, della quale devo aver letto un libro molto tempo addietro

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    1. Ciao Baba, della Dillon ho letto un paio di romanzi, incentrati su due simpatici cagnolini, la Weels invece è più "gattara"... entrambe però sono delle autrici molto brave e le loro storie mi piacciono molto :-)

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  2. La cover è tenerissima *_* immagino che sia facile affezionarsi a questi speciali personaggi e quindi desiderare di ritrovarli libro dopo libro.
    Mi piace quando il trattare tematiche non superficiali si allaccia a un'atmosfera di leggerezza :)

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    1. Ciao Angela, in effetti ormai sono diventati una sorta di "amici" virtuali ;-) Concordo con il tuo pensiero sulle tematiche affrontate nei libri!

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    1. E' una storia davvero carina, Monica, ma se non conosci la serie ti conviene iniziare dal primo libro ;-)

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  4. Dolcissimo questo libro me lo segno.grazie mille ariel

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    1. Non avresti potuto definirlo meglio, Daniela... Buona giornata :-)

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