mercoledì 20 maggio 2020

Il presagio

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Il presagio" di Anne Holt, edito da Einaudi.

Trattasi del quinto e ultimo libro della serie con protagonista Johanne Vik, una psicologa che collabora con la polizia norvegese nel risolvere alcuni casi. 

La storia è ambientata nel luglio del 2011, anno in cui la Norvegia è funestata dagli attentati di Oslo e Utoya: la maggior parte della polizia è impegnata a far fronte a questa tragedia, che ha profondamente destabilizzato l'opinione pubblica e, per questo motivo, un caso banale come la presunta morte di un bambino a causa di un incidente domestico, viene affidato al giovane poliziotto Henrik Holme il quale, per una volta, non dovrà occuparsi solo d'infrazioni stradali. Il caso sembra semplice e destinato all'archiviazione, ma il giovane poliziotto non sembra convinto e deciderà di approfondire la questione.

Stessa azione compirà Johanne: la donna, infatti, è un'amica dei genitori della vittima, e quel giorno avrebbe dovuto aiutare la madre del bambino a organizzare una festa. La donna darà il via a una sua indagine personale anche perchè è consapevole di aver visto qualcosa in casa della vittima, proprio lo stesso giorno della morte del bambino... un qualcosa che potrebbe essere molto importante ma che non riesce a ricordare.

Quando una serie d'indizi la porterà a dubitare di Jon, il padre del bambino, Johanne inizierà a sospettare di trovarsi di fronte a un cosiddetto caso di "violenza domestica". Ma la strada che conduce alla verità è più complessa e pericolosa di quello che sembra e, fino all'ultimo, non sarà facile portarla alla luce...

Quando ho deciso di leggere questo romanzo non sapevo che facesse parte di una serie: però, nonostante non avessi letto i volumi precedenti, sono riuscita lo stesso a comprendere la storia, dato che i singoli casi sono autoconclusivi. Diverso discorso per lo svolgersi della vita della protagonista che, però, grazie a dei riferimenti nella narrazione, sono riuscita a capire senza particolare difficoltà.

Ho trovato il caso da risolvere un po' semplice tanto che, in parte, avevo compreso come si sarebbe risolto, ma ho apprezzato il modo in cui l'autrice è riuscita a inserire un argomento spinoso come quello della violenza domestica in un romanzo giallo. Lo stile è molto curato e assai fluido, la narrazione, invece, in alcune parti perde di vivacità, soprattutto attorno alla metà del romanzo, per poi riprendersi nei capitoli finali, che concludono il romanzo con uno scioccante colpo di scena.

Un romanzo, quindi, che per certi elementi ho apprezzato e per altri un po' meno, ma che consiglio ugualmente agli appassionati di gialli e polizieschi, meglio se nordici.

6 commenti:

  1. Ciao 👋 grazie per la recensione 😊 mi piacciono i libri gialli e polizieschi!

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    1. Ciao Vanessa, allora se lo leggerai sarò curiosa di conoscere il tuo parere! ;-)

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  2. Non amo molto i romanzi polizieschi, però il tuo parere mi ha incuriosita... Chissà se, provando...

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    1. Ciao Gresi, se ti capiterà di voler leggere qualcosa al di fuori dei tuoi generi preferiti, questa potrebbe essere una buona lettura... :-)

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  3. È una di quelle autrici di cui ho sentito parlare ma che non ho letto finora devo tenerla d occhio 😉

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    1. Ciao Angela, conoscendo la tua passione per i romanzi di questo genere... penso potrebbe essere una lettura perfetta! ;-)

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