mercoledì 9 marzo 2016

La bambina numero otto

Buon pomeriggio, oggi vi voglio parlare de "La bambina numero otto", romanzo scritto da Kim van Alkemade ed edito da Bookme.

Anche in questo caso sono venuta a conoscenza di questo libro da alcuni blog letterari che sono solita leggere, e il fatto che la storia sia stata tratta da una vicenda realmente accaduta non ha fatto che accrescere la mia curiosità.

Il romanzo ha per protagonista Rachel, infermiera quarantenne in una casa di riposo, e la sua vicenda viene raccontata su due diversi piani temporali: il presente e il passato, che ripercorre gli eventi di quando era bambina. L'avvio dei ricordi avviene quando un giorno la donna scopre che l'anziana signora che deve accudire, malata terminale per un tumore alle ossa, corrisponde al nome di Mildred Solomon, in passato una  dottoressa che lavorava in un brefotrofio ebraico statunitense e con la quale Rachel era entrata in contatto.

La protagonista infatti, a causa di una tragedia, era rimasta orfana a quattro anni e, dopo essere stata sottratta al fratello poco più grande di lei, aveva passato molto tempo  proprio in quell'istituto nel quale, la dottoressa Salomon, nel nome di una totale devozione verso la scienza e di un'ambizione professionale che la portava a essere l'unica donna nel suo gruppo di lavoro, compiva degli esperimenti con i raggi X usando come cavie proprio i piccoli orfani del brefotrofio. E Rachel era una di loro. Queste prove le provocarono la caduta permanente di capelli, sopracciglia e ciglia ma la bambina, che rivedeva nella dottoressa la figura materna mancante, era convinta di essere malata e di aver perciò bisogno di quelle cure.

L'incontro con la dottoressa dopo tutti quegli anni provoca in Rachel la curiosità di saperne di più e, da una semplice ricerca in biblioteca, trova dei saggi scientifici nei quali capisce di essere stata  usata come una semplice cavia, anzi, come un "materiale", termine usato dalla Salomon per definire quegli sfortunati bambini. Da una tabella Rachel riesce anche a scoprire che il numero a lei associato era l'otto, e che proprio lei era stata la bambina che era stata sottoposta alla più elevata intensità di radiazioni.

Questa consapevolezza porta la protagonista a provare un forte odio per quella donna, ora indifesa, della quale in passato si era fidata, e capisce che la sua vita difficile a causa dell'assenza di capelli (con conseguenti derisioni, disagi e commiserazioni) era stata stata solo il frutto del male che le aveva fatto quella donna. Tanto più che nuovi problemi di salute sembrano profilarsi all'orizzonte, in un momento nel quale Rachel sta soffrendo anche perchè la persona che ama si trova lontano da lei...

Trovatasi improvvisamente dal ruolo di vittima a quella di carnefice, Rachel viene investita da un groviglio di sentimenti contrastanti e capisce che ha poco tempo per agire, se veramente vuole fare qualcosa per vendicarsi. La dottoressa la riconosce, ma non prova pena per lei, anzi, le confessa di essersi ammalata anch'essa a causa dei suoi stessi esperimenti, in nome di un'ambizione che oltrapassa il concetto di amore sia per il prossimo sia per se stessa.

Da come avrete potuto capire da quanto scritto, è una storia molto cruda, anche se mai eccessiva. Le vicende narrate fanno orrore, ma lo stile fluido e armonioso spinge il lettore a procedere con la lettura, e a sperare che la protagonista possa raggiungere un certo equilibrio. E' una storia che fa riflettere su vari argomenti, come il rapporto tra etica e scienza; la diversità degli individui in una società che guarda con sospetto chi si discosta dalla "normalità"; quanto il sentimento di odio può spingere alla vendetta.
Proprio per questo, ne consiglio vivamente la lettura, unita però alla consapevolezza della drammaticità della storia.

8 commenti:

  1. Mi sarebbe piaciuto leggerlo, ma non so se sono pronta, però la storia sembra davvero molto interessante (e angosciante anche).
    Credo che mi piacerebbe, la rimando per momenti migliori.

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    1. E' una lettura molto intensa, fai bene a rimandarla per quando ti sentirai pronta a leggerla

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  2. ciao cara
    ariel
    sembra molto delicato e un po impegnativo però di certo interessante...
    ti auguro una buona serata
    daniela

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    1. Ciao Daniela, sì, è proprio così!
      Buona serata :-)

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  3. le storie drammatiche - ispirate a fatti vero, poi - mi attirano sempre molto, che siano libri o film. Credo proprio che lo leggerò! grazie per il consiglio e per questa intensa recensione

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    1. Grazie a te, Angela, per averla letta! Anch'io sono molto attratta dalle storie vere, allegre o tristi che siano...

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  4. Mi sono segnata questo libro un po' di tempo fa... ora aspetto solo il momento giusto per leggerlo!
    Credo sia una storia molto profonda e meritevole di attenzione

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    1. Esatto, è una lettura impegnativa, ma molto coinvolgente e scritta benissimo!
      Buona domenica :-)

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