Cari lettori, iniziamo la settimana con il mio post mensile dedicato all'arte. Per il mese di settembre ho deciso di proporvi un'opera molto famosa e ricca di significati, ovvero "L'urlo" di Munch, realizzata nel 1893 e conservata nella Galleria Nazionale di Oslo, della quale l'artista ha realizzato più versioni (quattro).
Nell'opera è presente una persona, dal sesso indefinito che, con le mani attorno al volto, sta urlando. Ed è proprio il suo urlo il vero protagonista del dipinto, che rappresenterebbe l'incertezza del genere umano nella mentalità di fine Ottocento e ha lo scopo di trasmettere angoscia allo spettatore, facendo così considerare lo stesso artista un precursore dell'espressionismo.
Alla sinistra del quadro si scorgono due persone, le quali sembrerebbero voler prendere distanza da quella persona e simboleggerebbero la falsità dei rapporti umani.
Sulla destra, il paesaggio è caratterizzato da uno specchio d'acqua e da un cielo al tramonto, ritratto con delle lingue di fuoco. Per questo, i colori predominanti del dipinto sono quelli caldi.
Dal punto di vista stilistico, Munch utilizzò soprattutto linee curve, con eccezione del parapetto e delle sagome delle due figure a lato, questo probabilmente per sottolinerare l'ancoramento di queste ultime alla realtà, a differenza del protagonista del dipinto, che si fa travolgere dalle sue emozioni.
La celebrità di questa serie di dipinti rese queste opere protagoniste di ben due furti, il primo nel 1994 e il secondo nel 2004, per fortuna risolti entrambi con il ritrovamento dei quadri.
E anche per questo mese è tutto: se vi va, scrivetemi i vostri pensieri su quest'opera e raccontatemi le vostre sensazioni, nel caso doveste avere avuto l'esperienza di vederla dal vivo. Nel frattempo vi dò appuntamento al prossimo mese con il nuovo post di questa rubrica!
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/L%27urlo
Pur essendo una di quelle opere molto celebri, che forse è impossibile non conoscere, ogni volta che mi soffermo a guardare questo quadro provo sempre delle sensazioni vivide, di angoscia, strazio, anche solitudine. I colori sono bellissimi.
RispondiEliminaGrazieper averlo proposto :)
Ciao Angela, anch'io provo le stesse sensazioni e penso sia proprio ciò che il pittore voglia che provi lo spettatore!
EliminaNon l'ho vista dal vivo, ma è assolutamente impossibile non conoscere l'opera.
RispondiEliminaMeravigliosa.
Ogni volta che su Whatsapp invio la faccina che assomiglia all'Urlo, penso a questo dipinto. 😅
In effetti la faccina di Whatsapp è proprio ispirata a questo celeberrimo dipinto ;-)
EliminaCiao Ariel! Non l'ho mai visto in prima persona, ma mi piace davvero moltissimo! L'ho studiato al liceo, ma anche per l'esame di Educazione all'immagine un paio d'anni fa! :)
RispondiEliminaCiao Sara, nemmeno io l'ho mai visto dal vero ma mi piacerebbe molto :-)
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