Cari lettori, oggi ritorna la mia rubrica mensile dedicata ai fiori e alle loro leggende. Questo mese vi parlerò del croco, dal quale si ricava lo zafferano. Il suo nome deriva dal greco "kroke" e significa "filamento": questo, per alludere, ai suoi lunghi stimmi.
Il fiore viene citato sin da Omero che, nell'Iliade, descrive il letto nuziale di Zeus ed Era come ricoperto da moltissimi fiori, tra i quali anche il croco, che assunse così sin dall'antichità una valenza erotica.
Ma esso viene nominato anche in opere di carattere scientifico, come quella del botanico e farmacista Discoride Pedanio e dell'umanista cinquecentesco Pietro Andrea Mattioli; anche se fu il botanico Joseph Pitton de Tournefor, vissuto tra il 1600 e il 1700, il primo a darne una descrizione scientifica.
Secondo le leggende Croco era un giovane innamorato della ninfa Smilax e venne trasformato in fiore dalla dea Venere o dal dio Ermes per gelosia. Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta che anche la ninfa fu tramutata in fiore, la smilax aspera. Una seconda leggenda racconta che Croco morì giocando con Ermes e che dal suo sangue germogliò il fiore, mentre una terza dice che sbocciò quando Paride donò il pomo della discordia alla dea che riteneva più bella, dando poi origine alla celebre guerra di Troia.
Il fiore del Croco è legato alla diffusione dello zafferano, da lui prodotto.
L'uso dello zafferano era molto in uso fin dall'antichità sia in campo medico, ma anche in quello cosmetico e religioso. In Oriente era usato pure come afrodisiaco. In Italia era conosciuto sin dall'epoca romana e veniva utilizzato anche in cucina, per guarnire la selvaggina e per preparare vini aromatici. Nel Medioevo era simbolo di ricchezza.
Fu con il dominio spagnolo dei Saraceni che il commercio dello zafferano divenne importantissimo in quella zona e ben presto la Spagna ottenne il monopolio della sua coltivazione: i bulbi di croco non potevano assolutamente essere esportati. Si racconta però che, durante il regno di Filippo II, Padre Cantucci (o Santucci) riuscì a portarne alcuni in Italia, in Abruzzo, regione che sfuttò così il commercio dello zafferano.
Ma anche la famiglia degli Sforza lo amava molto e fu per caso che venne scoperto il celeberrimo "risotto alla milanese", secondo una leggenda del 1500, che racconta che lo zafferano venne usato anche per colorare le vetrate del Duomo.
La sua fama raggiunse l'Inghilterra, dove il sovrano Enrico II proibiva alle dame di usarlo come cosmetico per destinarlo alla cucina.
Insomma, la sua storia è molto lunga e di certo continua anche nei nostri giorni: il suo bellissimo fiore è simbolo dell'imminente primavera ed è anche per questo molto amato. Quello che nasce in questo periodo si chiama crocus vernus, detto anche zafferanno selvatico, mentre a ottobre cresce il crocus sativus, dal quale si ricava il vero e proprio zafferano.
Siti dai quali ho tratto le informazioni:
Foto tratte da:
Adoro le leggende!
RispondiEliminaQueste relative al Croco sono bellissime!
Un bacio!
Nuovo post sul mio blog!
Se ti va ti aspetto da me!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it
Ciao Benedetta, mi fa piacere che ti siano piaciute! Passo per il tuo blog ;-)
EliminaMa che bella questa rubrica! Io amo i fiori e conoscere le loro leggende mi incuriosisce... chissà la rosa a quale storia è legata...a presto!
RispondiEliminaMi fa piacere che ti interessi! Anch'io mi diverto a imparere qualcosa in più mese dopo mese ;-)
EliminaCiao! Per me il croco è proprio uno dei simboli della fine dell'inverno...adoro vederli spuntare nel giardino di papà e pensare che ormai non manca molto alla primavera!
RispondiEliminaCiao Silvia, anche a me piace pensarli così! L'anno scorso piantai i bulbi, quest'anno invece ho scelto i narcisi ;-)
Eliminadevo dire che non conoscevo tutte queste cose.. io sono abbastanza ignorante in materia :)
RispondiEliminaCiao, in realtà anch'io sto imparando cose nuove post dopo post ;-)
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