Cari lettori, oggi vorrei riprendere la rubrica del venerdì che avevo iniziato qualche settimana fa e poi abbandonato per far posto al post sulla Pasqua e a quello sul pesce d'aprile.
Dopo aver scritto della casa del Manzoni e di quella di D'Annunzio, per la serie "non c'è due senza tre", dedicherò questo post alla casa di Ludovico Ariosto a Ferrara.
Come forse già sapete, l'Ariosto passò gran parte della sua vita al servizio della casata degli Estensi, i quali gli offrivano vitto e alloggio, in cambio di servizi e opere celebrative. Il rapporto con questa signoria fu sempre difficile per il letterato e, se a un certo punto il letterato si rifiutò di seguire il Cardinale Ippolito d'Este in Ungheria, dall'altra non potè rifiutare di diventare governatore della Garfagnana, all'epoca una delle zone a più alto tasso di delinquenza.
Quando Ariosto, finalmente, concluse il suo incarico, aveva sufficienti risorse per comprarsi un'abitazione e poter raggiungere così la tanto agognata indipendenza. Così, nel 1526, a 52 anni, acquistò la casa nella contrada di Mirasole a Ferrara, che ho avuto modo di visitare qualche anno fa.
E' una casa molto semplice, in linea con la personalità dell'autore e con il suo stile di vita (apparentemente tranquillo e privo di eventi significativi, al contrario delle sue trame elaborate e ricche di fantasia e avventure). Da notare la seguente scritta in latino posta sulla facciata: Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo sed tamen aere domus che vuol dire La casa è piccola ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro, un chiaro manifesto delle intenzioni dell'autore. E fu proprio in questa abitazione che l'Ariosto scrisse la terza e ultima edizione dell'Orlando Furioso, quella del 1532.
Oggi la casa si mostra al pubblico semplice come allora: al suo interno sono presenti pochi oggetti, ma significativi, come la sedia dello scrittore, alcune medaglie, un busto, ritratti, oltre all'edizione dell'Orlando Furioso risalente al 1881 e illustrata da Gustave Durè.
Completa la visita l'accogliente e intimo giardino posto sul retro dell'abitazione, un chiaro emblema dell'ideale di pace e serenità perseguito dal poeta.
Se siete della zona o se vi dovesse capitare di trovarvi da quelle parti, questa è una visita che vi consiglio: all'epoca (circa 5-6 anni fa) con un solo biglietto si potevano visitare oltre alla casa, anche altri momumenti(palazzo Schifanoia, Palazzina di Marfisa...).
Ferrara è una città che, a mio parere, non viene messa molto in rilievo dal punto di vista turistico, però offre molte visite interessanti (anche il castello degli Estensi è molto bello da visitare, e pure il museo della resistenza). Unica raccomandazione: fate attenzione a non essere investiti dalle numerose biciclette che circolano da ogni parte;-)
P.s. La foto è tratta da Wikipedia
P.s. La foto è tratta da Wikipedia
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