giovedì 18 settembre 2025

Domani, domani

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Francesca Giannone, "Domani, domani", edito da Nord.

La storia è incentrata sul saponificio della famiglia Rizzo. Il nonno, Renato Rizzo, lo ha fondato con grande spirito imprenditoriale e una forte passione. Interesse, però, del tutto assente nel figlio Giuseppe, che ha dovuto soffocare il suo desiderio di realizzarsi nel mondo delle barche per assecondare il volere del genitore e lavorare in fabbrica.

Quando Renato e la moglie moriranno a seguito di un incidente, Giuseppe faticherà a prendere le redini dell'azienda, al contrario dei suoi due figli, Lorenzo e Agnese, i quali nutrono la stessa passione del nonno. Nel momento in cui, però, il padre deciderà di vendere l'azienda a un loro concorrente senza metterli al corrente, il loro mondo si sgretolerà di punto in bianco.

Lorenzo, che da sempre sogna di continuare a occuparsi della grafica e della promozione dei prodotti Rizzo con al fianco la storica fidanzata Angela, sarà pervaso da una rabbia così potente che lo porterà a rivoluzionare completamente la sua vita. Il suo unico obiettivo diverrà quello di accumulare così tanti soldi per poter ricomprare la fabbrica.

Più concreto sarà invece lo scopo di Agnese. Timida e insicura, deciderà di rimanere a lavorare nell'azienda come una semplice dipendente. Per lei, che non esiste altro posto al di fuori di quello che è sempre stato il suo posto di lavoro, non esiste un'altra opzione, anche se ciò significa guadagnarsi l'ostilità del fratello con il quale ha sempre avuto un rapporto speciale e che non condivide la sua idea di creare un piccolo saponificio tutto loro. 

Riusciranno i due fratelli a raggiungere i loro obiettivi? Le loro strade si divideranno per sempre oppure riusciranno a comprendere l'uno le ragioni dell'altro?

Dopo aver letto e apprezzato questo inverno il romanzo "La portalettere", ero molto curiosa di dedicarmi anche a questa storia, della quale avevo letto pareri constrastanti. A lettura ultimata, posso affermare che questo secondo romanzo non ha nulla di meno rispetto al primo. 

Sono rimasta coinvolta da questa storia sin dalle prime pagine e mi è piaciuto tantissimo immergermi nella vita dei due fratelli Rizzo: ho ammirato molto il personaggio di Agnese, che non è per nulla remissivo come si potrebbe pensare in un primo momento ma, anzi, la giovane dimostrerà una forte resilienza e, grazie all'incontro con un giovane marinaio, vivrà la sua prima esperienza d'amore. Al contrario, Lorenzo è un ragazzo sicuro di sè e con un destino che sembra già tracciato, ma la rabbia verso il padre e l'ossessione per la fabbrica lo accecheranno a tal punto da fargli scordare i valori più importanti della vita.

Lo stile dell'autrice è semplice, scorrevole e curato, oltre che molto evocativo nel tratteggiare il contesto socio culturale in cui vivono i due protagonisti. Ci troviamo infatti in un piccolo paese del Salento, tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi del Sessanta, nel pieno del boom economico, caratterizzato anche dalle canzoni più significative della musica italiana, come "Tintarella di luna" di Mina, "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli, "Il tuo bacio è come rock" di Adriano Celentano.

Devo ammettere, però, che sono rimasta un po' delusa dalle ultime pagine: ovviamente non farò spoiler ma vi anticipo che, in realtà, non è presente un vero e proprio finale, molte questioni rimangono in sospeso e ciò che viene scritto, invece che colmarli, fa aumentare i dubbi del lettore. Forse perchè è previso un seguito? 

Se così fosse ne sarei molto contenta e di certo lo leggerei con gran curiosità, nel frattempo, però, vi invito a recuperare questo libro che, sono certa, vi coinvolgerà sia per quanto riguarda le vicende legate ai due fratelli sia per le riflessioni che le tematiche affrontate sapranno suscitarvi.



DELLA STESSA AUTRICE

La portalettere

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