mercoledì 24 settembre 2025

Nuovi inizi a Strawberry Patch Pancake House

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Nuovi inizi a Strawberry Patch Pancake House", scritto da Laurie Gilmore ed edito da Newton Compton.

Trattasi del terzo romanzo (tradotto in italiano, perchè in lingua originale sarebbe il quarto) della serie dedicata agli abitanti di Dream Harbor, immaginario paesino americano. 

Protagonisti sono Archer e Iris. Il primo è appena giunto in paese direttamente da Parigi: chef di successo, dopo aver saputo di essere padre di una bambina di cinque anni e che sua madre, una sua vecchia fiamma, è morta, si precipita subito a Dream Harbor per conoscere la piccola Olive.

Investito dall'inedito ruolo di padre, l'uomo deciderà di stabilirsi temporaneamente nel paesino per aiutare la bambina a eleborare il lutto e ad abituarsi a lui, il padre che, per volere della madre, la quale non voleva intralciare la sua carriere, non ha mai conosciuto.

Iris è invece una giovane abitante di Dream Harbor che non ha ancora ben chiaro che cosa fare della propria vita. Cambia continuamente lavoro, passa da una relazione fugace a un'altra attrettanto breve ed è perennemente senza soldi. Così, quando una conoscente le dirà che il nuovo arrivato Archer cerca una tata per la figlia, seppur con molte titubanze per la sua scarsa conoscenza del mondo infantile, si candiderà per il lavoro, venendo poi assunta.

Come nuova tata, avrà diritto a vivere nella stessa casa di Archer, quel giovane molto carino che ha già avuto modo di incontrare, anzi di scontrarsi, pochi giorni prima di essere assunta. Riuscirà a resistere al suo fascino?

D'altra parte, anche Archer subirà l'appeal di quella giovane esuberante, peccato però che sia proprio la tata di Olive e che la bambina sembra apprezzare molto la sua compagnia. Vale davvero la pena rischiare di rovinare il loro bel rapporto per una mera attrazione fisica?

Sarà questo il dilemma che tormenterà i due protagonisti, alle prese non solo con questo sentimento dirompente ma anche con nuove consapevolezze che a poco a poco inizieranno a farsi strada nel loro animo. E' così importante per Archer tornare a Parigi con la bambina e inseguire le stelle Michelen oppure lavorare con orari più umani nella tavola calda del paese, alla ricerca della ricetta di pancake tanto amata dagli abitanti, sapendo di avere una famiglia che lo aspetta a casa, lo fa sentire più appagato?

E davvero per Iris la famiglia non è così importante oppure vivere con Archer e Olive le sta facendo venire qualche dubbio? E' perchè si è affezionata così tanto a Iris, lei che non si è mai ritenuta una persona materna?

E' stato molto piacevole leggere questa storia: la trama non è particolarmente originale e lo schema padre single - bambina - tata è ampiamente sfruttato sia nei libri sia in ambito cinematografico ma, nonostante questo, ho apprezzato molto i due personaggi e il loro percorso di crescita e maturazione. 

Il ritmo è scorrevole e l'ambientazione, già presente nei primi due romanzi, è molto suggestiva e trasmette un senso di pace e di rilassatezza. L'autrice ha inoltre inserito alcuni temi profondi, come il lutto in età infantile e il senso di maternità, affrontandoli in modo delicato e senza compromettere il tono leggero della storia. Sono presenti scene spicy ma sono contenute e non volgari, inoltre la comparsa dei precedenti protagonisti della serie è un espediente sempre da me molto gradito.

Per questi motivi, sono rimasta soddisfatta della lettura di questo terzo romanzo e lo consiglio sia a chi abbia già letto i primi due libri della serie sia a chi abbia voglia di una lettura di evasione ricca di buoni sentimenti.



DELLA STESSA AUTRICE

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giovedì 18 settembre 2025

Domani, domani

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Francesca Giannone, "Domani, domani", edito da Nord.

La storia è incentrata sul saponificio della famiglia Rizzo. Il nonno, Renato Rizzo, lo ha fondato con grande spirito imprenditoriale e una forte passione. Interesse, però, del tutto assente nel figlio Giuseppe, che ha dovuto soffocare il suo desiderio di realizzarsi nel mondo delle barche per assecondare il volere del genitore e lavorare in fabbrica.

Quando Renato e la moglie moriranno a seguito di un incidente, Giuseppe faticherà a prendere le redini dell'azienda, al contrario dei suoi due figli, Lorenzo e Agnese, i quali nutrono la stessa passione del nonno. Nel momento in cui, però, il padre deciderà di vendere l'azienda a un loro concorrente senza metterli al corrente, il loro mondo si sgretolerà di punto in bianco.

Lorenzo, che da sempre sogna di continuare a occuparsi della grafica e della promozione dei prodotti Rizzo con al fianco la storica fidanzata Angela, sarà pervaso da una rabbia così potente che lo porterà a rivoluzionare completamente la sua vita. Il suo unico obiettivo diverrà quello di accumulare così tanti soldi per poter ricomprare la fabbrica.

Più concreto sarà invece lo scopo di Agnese. Timida e insicura, deciderà di rimanere a lavorare nell'azienda come una semplice dipendente. Per lei, che non esiste altro posto al di fuori di quello che è sempre stato il suo posto di lavoro, non esiste un'altra opzione, anche se ciò significa guadagnarsi l'ostilità del fratello con il quale ha sempre avuto un rapporto speciale e che non condivide la sua idea di creare un piccolo saponificio tutto loro. 

Riusciranno i due fratelli a raggiungere i loro obiettivi? Le loro strade si divideranno per sempre oppure riusciranno a comprendere l'uno le ragioni dell'altro?

Dopo aver letto e apprezzato questo inverno il romanzo "La portalettere", ero molto curiosa di dedicarmi anche a questa storia, della quale avevo letto pareri constrastanti. A lettura ultimata, posso affermare che questo secondo romanzo non ha nulla di meno rispetto al primo. 

Sono rimasta coinvolta da questa storia sin dalle prime pagine e mi è piaciuto tantissimo immergermi nella vita dei due fratelli Rizzo: ho ammirato molto il personaggio di Agnese, che non è per nulla remissivo come si potrebbe pensare in un primo momento ma, anzi, la giovane dimostrerà una forte resilienza e, grazie all'incontro con un giovane marinaio, vivrà la sua prima esperienza d'amore. Al contrario, Lorenzo è un ragazzo sicuro di sè e con un destino che sembra già tracciato, ma la rabbia verso il padre e l'ossessione per la fabbrica lo accecheranno a tal punto da fargli scordare i valori più importanti della vita.

Lo stile dell'autrice è semplice, scorrevole e curato, oltre che molto evocativo nel tratteggiare il contesto socio culturale in cui vivono i due protagonisti. Ci troviamo infatti in un piccolo paese del Salento, tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi del Sessanta, nel pieno del boom economico, caratterizzato anche dalle canzoni più significative della musica italiana, come "Tintarella di luna" di Mina, "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli, "Il tuo bacio è come rock" di Adriano Celentano.

Devo ammettere, però, che sono rimasta un po' delusa dalle ultime pagine: ovviamente non farò spoiler ma vi anticipo che, in realtà, non è presente un vero e proprio finale, molte questioni rimangono in sospeso e ciò che viene scritto, invece che colmarli, fa aumentare i dubbi del lettore. Forse perchè è previso un seguito? 

Se così fosse ne sarei molto contenta e di certo lo leggerei con gran curiosità, nel frattempo, però, vi invito a recuperare questo libro che, sono certa, vi coinvolgerà sia per quanto riguarda le vicende legate ai due fratelli sia per le riflessioni che le tematiche affrontate sapranno suscitarvi.



DELLA STESSA AUTRICE

La portalettere

giovedì 4 settembre 2025

Ritorno sull'isola delle Camelie

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo libro della serie de "L'isola delle Camelie", "Ritorno all'isola delle Camelie", scritto da Tabea Bach ed edito da Giunti.

Il lettore potrà ritrovare Sylvia in procinto di diventare madre per la prima volta, ma ancora una volta la sua vita e il suo amore per Mael saranno messi alla prova da due eventi sconvolgenti. La madre di Mael, che lo ha abbandonato da ragazzino, infatti, è affetta da demenza senile e non è più in grado di badare a sè stessa. Ricoverata in ospedale, la dottoressa che la segue metterà Mael di fronte a una scelta: o trovarle una sistemazione oppure abbandonarla nel reparto psichiatrico dell'ospedale. 

Combattuto tra sentimenti contrastanti, il marito di Sylvia deciderà di lasciare temporaneamente l'isola per occuparsi della madre. Nel frattempo, però, una violenta tempesta si abbatterà sulla loro casa e sulle loro proprietà, comprese le magnifiche coltivazioni di camelie che negli ultimi tempi hanno attratto sempre più visitatori. 

E sarà proprio durante una terribile notte di pioggia e vento che Sylvia, incinta all'ottavo mese, si troverà coinvolta in un incidente...

Dalle mie parole potete comprendere che, dopo le difficoltà legate all'arrivo di Chloè e del piccolo Noah narrate nel libro precedente, per Sylvia e Mael non vi è proprio un attimo di pace: la ricomparsa della madre costringerà Mael a confrontarsi con sentimenti che ha tenuti sepolti nel proprio animo per tanti anni, evitando di parlarne pure con la moglie.

Sylvia invece si troverà a dover fare i conti con la distruzione dell'isola (privata anche della passerella che la collegava con la terraferma nei periodi di bassa marea) in un frangente in cui le persone sulle quali fare affidamento sono lontane (non solo il marito, ma anche Solenn, che vive in Olanda con la nuova compagna, e l'anziano Pierrick, colpito da un ictus e per questo ricoverato in ospedale). Senza tener conto che, bloccate tutte le attività, rischiano il fallimento dato che sia la banca sia l'assicurazione non sembrano disposte a venirle incontro. 

Riuscirà ancora una volta a salvare l'isola? E come si rifletterà tutto ciò sul suo rapporto con Mael e gli altri abitanti di quel posto meraviglioso?

E' stato molto piacevole dedicare l'intero mese di agosto a questa trilogia, che ha saputo trasportarmi in un luogo quasi magico e lasciarmi coinvolgere dalle vicende di tutti i suoi abitanti. Avrei preferito che, in tutti e tre i libri, l'autrice dedicasse uno spazio maggiore a Mael, in quanto spesso mi è sembrata una figura un po' troppo messa in ombra dalla forza e dalla determinazione della moglie ma, a parte questo, ho apprezzato davvero tanto questa storia, che ha saputo catturarmi anche per la sua semplicità, lo stile scorrevole e curato dell'autrice, che ha saputo ben dosare le parti narrative con quelle descrittive, e i buoni sentimenti che trionfano sulle difficoltà.

Una trilogia, quindi, che a lettura ultimata non posso che consigliarvi, soprattutto se avete voglia di lasciarvi trasportare in un ambiente da sogno in compagni di personaggi che non faticheranno a incuriosirvi. Una serie che è anche capace di rilassarvi e di farvi trascorrere momenti lieti.

Vi confesso che mi sono già segnata i titoli degli altri due libri dell'autrice, legati tra loro, per la prossima estate...


DELLA STESSA AUTRICE

L'isola delle Camelie

Le signore dell'isola delle Camelie