mercoledì 29 giugno 2016

L'estate in poesia

Cari lettori, anche se il solstizio d'estate è passato da poco più di una settimana, oggi vorrei dedicare un post ad alcune poesie dedicate proprio a quella che è la mia stagione preferita. Ho scelto tutte poesie di autori italiani per evitare traduzioni che non rispecchiano le parole realmente scelte dall'autore.

La prima è di uno dei miei poeti preferiti, Giovanni Pascoli. La sua è una breve composizione, di soli quattro versi, ma trovo che sia veramente azzeccata la scelta di termini che, con il loro suono, sembrano rievocare le caratteristiche del paesaggio, lo stridere della cavalletta e il ronzio dei moscerini. Leggendola sembra di stare assieme, di fianco al poeta, nel posto che egli descrive in un modo così sintetico ma efficace:

  D'Estate

Le cavallette sole
sorridono in mezzo alla gramigna gialla.
I moscerini danzano al sole
trema uno stelo sotto una farfalla.


La prossima è stata scritta da Umberto Saba e descrive un pomeriggio d'estate, caratterizzato dal silenzio, che si diffonde per tutto l'ambiente; dalle finestre delle case, che sono chiuse per evitare la calura pomeridiana; dall'assenza dell'uomo; dagli  uccelli, che sono quasi addormentati per l'eccessiva temperatura: solo le cicale continuano imperterrite il loro canto... 


  Meriggio d'Estate

Silenzio!Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria,o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli,poi tacciono,vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini,tanto è ora pace
e silenzio... Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così:le cicale.
  

Ma in estate sono frequenti anche i temporali e Federico Tozzi ce lo racconta con una realistica descrizione: il cielo viene gradualmente oscurato; si cominciano a vedere i primi lampi a cui seguono i tuoni; i volatili cercano un rifugio e la pioggia comincia a scendere copiosa...


 Temporale Estivo

Le nuvole grigie e nere si urtano,
si pigiano spinte dal vento, nascondono
il sole, oscurano il cielo.
Ci son ancora, qua e là, lembi d'azzurro,
ma vanno facendosi sempre più piccoli,
sempre più radi.
Ecco un lampo: guizza, abbaglia,
sembra incendi il cielo.
Poi scoppia il tuono.
Un tonfo forte, un brontolio lungo.
I passeri si rifugiano
sotto i tegoli, le rondini volano basse,
senza stridi.
Cadono le prime gocce d'acqua, si fanno
fitte, sembrano grossi aghi lucenti.
Poi la pioggia scroscia impetuosa.


Da ultimo, vorrei concludere la mia breve rassegna con una divertente e allegra filastrocca di Gianni Rodari, dedicata al mese di giugno e alla fine della scuola. Colgo l'occasione per ringraziare il sito http://digilander.libero.it/PensieriInVolo/poesieestate2/poesieestate2.htm per aver messo a disposizione i testi che ho citato, oltre ad altre numerose e bellissime poesie. 


Il Mese di Giugno

Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno:
mentre falcia l'erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola:
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle...
"Signor maestro,per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia:
Quel cinque,poi,non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta:
se non mi boccia,glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto".


I componimenti poetici sull'argomento sono veramente tanti, io ho deciso di proporvi quelli che più mi hanno colpito e che affrontano diverse sfaccettature di questa bella stagione: voi ne conoscete altri che vi va di ricordare? Ne avete in mente uno in particolare che vi ha colpito? Scrivetemelo pure nei commenti, grazie :-)

8 commenti:

  1. mi piacciono molto le poesie, pascoli e saba li adoro!

    una poetessa che amo molto è Emily Dickinson


    "Pioggia d'estate"

    Una goccia cadde sul melo
    un’altra sul tetto
    mezza dozzina baciarono le grondaie
    e fecero ridere i solai.

    Alcune uscirono ad aiutare il ruscello
    che andò ad aiutare il mare -
    io immaginai...se fossero state perle
    che collane si potevano fare!

    Poi la polvere tornò al suo posto, su strade dissestate,
    gli uccelli cantarono più giocosi
    il sole gettò via il cappello
    i cespugli sparsero manciate di lustrini.

    Le brezze portarono via la musica dell'acqua
    e bagnarono di allegria l'aria
    poi l’oriente alzò raggi di fuoco
    segno che era finita la fresca festa...

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    1. Ciao Angela, non conoscevo questa poesia: è molto bella :-)

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  2. Ciao Ariel!
    Bellissima idea questo post!
    Quelle proposte sono tutte poesie carine, ma quella che preferisco in assoluto è "Temporale estivo"! ;)

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    1. Ciao Jasmine, io invece ho una predilezione per quella di Saba!

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  3. adoro pascoli e tutte le poesie che parlano del mondo agreste (sarà che adoro la campagna!) hai fatto una bella scelta brava ariel:)
    buongiorno
    daniela

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  4. Davvero carina questa idea! :) Anch'io ho preferito quella di Saba ;)

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    1. Grazie Gresi: quella di Saba esprime proprio la mia idea di estate ;-)

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