venerdì 27 maggio 2016

Tra classicismo e romanticismo: Diodata Saluzzo

Cari lettori, settimana scorsa, per la mia rubrica di cultura, vi avevo parlato di una scrittrice rinascimentale (Veronica Franco); oggi, invece, ci occuperemo del periodo compreso tra fine Settecento e inizio Ottocento, per considerare la vita e le opere della scrittrice piemontese Diodata Saluzzo (1774-1840).

La donna ottenne i primi successi letterari a soli vent'anni, grazie alla sua prima raccolta di poesie, che la fece avvicinare a letterati del calibro di Parini, Alfieri, Foscolo, oltre che diventare la protagonista di numerose recensioni positive sulle maggiori riviste culturali dell'epoca. All'epoca le poesie erano incentrate soprattutto su due tematiche: quello della campagna al quale si legava la bellezza della natura unita alla gioia di vivere, e quello dei cosiddetti "componimenti d'occasione", che servivano a celebrare nascite, battesimi, matrimoni, morti di amici e parenti. 

Anche Diodata si mostrò incline a questa tradizione, ma con spunti di originalità: infatti nelle sue poesie compaiono anche numerosi riferimenti al mondo della scienza (il padre era uno dei fondatori dell'Accademia delle Scienze di Torino) e alcune tendenze di gusto preromantico, come l'inserimento di castelli abbandonati e rovine nei suoi testi poetici. 

Questo fece sì che la critica la indicasse come una delle primi scrittrici di stampo romantico. Peccato però che la donna non avesse nessuna intenzione di schierarsi verso una corrente letteraria precisa e con dei rigidi canoni da rispettare, tanto che continuò a scrivere poesie che, se da un lato per argomento si avvicinavano al romanticismo, dall'altro come stile sembravano essere più classiche e tradizionali. Questo ebbe come conseguenza l'abbandono dei consensi della critica e il suo progressivo declino in campo letterario, in quanto considerata una scrittrice "fuori moda". 

Diodata tentò allora di riaccattivarsi critica e pubblico con un poema a metà tra lo storico e il filosofico, incentrato sulla figura di Ipazia, una scienziata realmente vissuta in epoca tardoantica, ma l'eccessivo virtuosismo stilistico non le fecero ottenere i risultati sperati. Quest'opera oggi però è stata rivalutata in senso positivo per i numerosi richiami patriottici presenti nel testo(la donna visse infatti all'inizio del periodo risorgimentale in una città del Piemonte). 

Questi insuccessi ebbero come conseguenza un aumento dell'insicurezza dell'autrice tanto che, quando si mise a scrivere opere teatrali, furono di più quelle che distrusse piuttosto  quelle che mise in scena. Tra di esse figura la "Tullia", una tragedia ambientata nell'antica Roma durante il periodo monarchico e l'"Erminia", basata su un personaggio della "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso. 

In seguito, Diodata Saluzzo si cimentò anche nella composizione di novelle storiche, che sembrano anticipare i caratteri del moderno romanzo storico, prima ancora che le opere di Walter Scott giungessero in Italia. In esse sono presenti delle costanti, come la presenza del paesaggio che rispecchia gli stati d'animo dei personaggi; le rovine di case ed edifici abbandonati che fanno da sfondo alle vicende; la presenza del soprannaturale. Inoltre molto spesso sono presenti storie d'amore, con protagoniste femminili molto ben delinaeate dal punto di vista psicologico e prive del classico stereotipo donna bionda = angelo e donna bruna = persona perfida. Se anche questa volta la critica non apprezzò le sue opere (fu accusata di essersi adeguata al malgusto romantico), il pubblico invece mostrò di amare molto le sue novelle, tanto che altri scrittori fecero passare per sue novelle in realtà scritte da loro. 

In generale, quest'autrice visse la sua vita letteria tra alti e bassi, ma, nonostante la perdita dei favori da parte della critica, fu considerata un modello da parte delle scrittrici di una generazione più giovani, tanto da essere celebrata in un'opera (intitolata "Serto femminile") come una guida e un modello a cui far riferimento. Inoltre, nonostante le delusioni letterarie e della sua vita privata (si sposò a 25 anni, rimase vedova a 27 e visse il resto della sua vita prima con i genitori e poi da sola), cercò sempre di cimentarsi nei generi più diversi della letteratura: dalla poesia, alla prosa, dalle novelle al teatro, mostrando un accentuato eclettismo. E poi penso che anche la volontà di non attenersi a una corrente letteraria precisa debba essere visto non come un difetto, ma come un pregio, segno che la creatività non debba essere inquadrata in precisi canoni, ma lasciata libera di esprimersi nella più totale libertà. 

Concludo il post trascrivendovi il testo di una delle sue poesie che più ho apprezzato, dal titolo "L'estro":

Farfalla è l'estro; e se fermarlo credi
Semplice troppo il tuo desir t'inganna;
Ei le catene ad isfuggir s'affanna,
Ed a suo genio volteggiar lo vedi.

Farfalla è l'estro; e se 'n tua cura eccedi,
E se imporgli tu vuoi legge tiranna,
Egli all'esiglio si risolve e danna,
E invan superbo lo ricerchi e chiedi.

Farfalla è l'estro; e se lo serri, e domi,
E vuoi guardarlo colla man tua greve,
Del suo pregio maggior tutto lo schiomi.

E quindi ancor liberamente uscito
Sen fugge altrove, e solo a te la lieve
Polve in sua vece si riman sul dito.



P.s. Immagini tratte da Google immagini (danielaedintorni.com la prima e amazon la seconda)

8 commenti:

  1. ciao cara ariel
    mi strapiacciono queste donne che in tempi comandati dal maschilismo emergevano come letterate colte e raffinate....
    ottimo spunto il tuo in questo post:)
    buonissimo w.e.

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    1. Ciao Daniela, anche a me, peccato che anche al giorno d'oggi siano poco conosciute!
      Buon week end :-)

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  2. come sempre, bei post! queste figure femminili che hanno dato il loro originale contributo alla letteratura è bello che siano conosciute meglio!
    buona domenica :))

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    1. Ciao Angela, hai perfettamente ragione!
      Buona domenica anche a te :-)

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  3. Non ne avevo mai sentito parlare ma ha una storia molto affascinante. È interessante conoscere la storia delle donne del passato, ancora di più se si tratta di scrittrici. Grazie Ariel. :)

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