Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo "Il ballo delle pazze", scritto da Victoria Mas ed edito da Edizioni e/o.
La vicenda narrata nel libro si svolge alla fine dell'Ottocento: il manicomio è diventato un ospedale psichiatrico nel quale lavorano grandi esponenti della medicina, come Charcot e Babinski, che approfondiscono le tematiche legate alla psicanalisi, ma non ha perso la sua connotazione di fondo.
All'interno dei suoi corridoi cammina Therese, una delle pazienti più anziane, in passato obbligata a prostutirsi dall'uomo che credeva di amare e che in quel posto si sente più sicura che nel mondo esterno; la giovane Louise, rimasta precocemente orfana e costretta a subire le violenze dello zio, ancora alla ricerca del vero amore; Genevieve, un'infermiera votata alla scienza che, dietro il suo carattere di ghiaccio, nasconde il trauma di un lutto non ancora elaborato e che trascorre le sue giornate tra l'ospedale, nel quale lavora, e il suo appartamento, in cui vive in completa solitudine.
La sua monotonia subirà uno scossone quando una giovane di buona famiglia, Eugenie, verrà internata nell'ospedale dal suo stesso padre, che non accetta il fatto che la ragazza dica di riuscire a mettersi in contatto con i defunti e si interessi di fenomeni paranormali. L'incontro con questa giovane metterà in discussione tutte le credenze sulle quali Genevieve ha basato la propria vita e, per la prima volta, l'infermiera metterà a rischio sè stessa e la propria esistenza per aiutare Eugenie. E quale migliore occasione che sfruttare il cossidetto "Ballo di metà Quaresima", un evento in cui la Salpetriere apre i suoi cancelli alla popolazione, che con curiosità si diverte a ossservare le internate divertirsi in un ballo in maschera...
Ho saputo dell'esistenza di questo romanzo grazie ai social: non fa parte del mio solito genere di letture, ma devo ammettere che la trama ha sin da subito catturato la mia curiosità, anche perchè tendo ad apprezzare molto quelle storie che, dietro alle vicende di fantasia, nascondono degli elementi reali, che mi permettono di accrescere così la mia cultura.
In questo caso ho scoperto dell'esistenza di questa struttura e di come negli anni si è evoluta, conservando, però, sempre quel maschilismo di fondo, che ha condannato nel tempo moltissime donne, costrette a sottostare al volere di padri, fratelli, mariti, zii. Questo è il principale filo conduttore della narrazione. Altri elementi presenti sono l'antitesi tra fenomeni paranormali e scienza e, più in generale, l'ipocrisia della società dell'epoca, intimorita e incuriosita nello stesso tempo da quelle persone che consideravano diverse, alienate, e perciò da confinare.
Dalle mie parole potete quindi comprendere come la storia sia ricca di tematiche di notevole rilievo, che incuriosiscono il lettore e lo spingono a sua volta alla riflessione. Per questo, mi sento di consigliare la lettura a chinunque abbia voglia di leggere una storia non particolarmente lunga, dal punto di vista del numero delle pagine, ma non per questo superficiale.
Mind blowing blog
RispondiEliminaThank you, Rajani :-)
EliminaAriel grazie di questo bellissimo post che tratta un un'argomento delicato e tanto ignorato talvolta..non conoscevo il romanzo e lo trovo un ottimo spunto di riflessione per tematiche in un certo senso ancora attuali...(ad es.il maschilismo: ancora oggi ce n è molto anche se oggi le donne almeno in occidente non vengono più internate....)
RispondiEliminaBuona serata a te
Vero, Daniela, anche per me il romanzo è stato proprio una bella scoperta, soprattutto per i temi trattati...
EliminaBuona giornata :-)
le storie ambientate negli ospedali psichiatrici e/o ruotanti attorno al tema della malattia mentale, esercitano sempre una grande attrattiva su di me!
RispondiEliminaQuesto penso potrebbe piacermi!!
Allora penso potrebbe essere una lettura perfetta per te, Angela! :-)
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