Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "I misteri di Chalk Hill", scritto da Susanne Goga ed edito da Giunti.
Lì la donna diventerà l'istitutrice di Emily, una bambina di otto anni, figlia di un parlamentare inglese. La piccola ha da poco perso la madre, morta in circostanze tragiche e misteriose.
Dopo pochi giorni, Charlotte si renderà conto che aleggia una strana atmosfera su quell'immensa villa nelle campagne del Surrey. Emily, infatti, sarà più spesso preda di incubi e manifesterà episodi di sonnambulismo. Inoltre, più di una volta, dirà di vedere e di parlare con la madre. Che la bimba sia capace di comunicare con gli spiriti o il tutto è da ricondurre a un lutto non ancora accettato ed elaborato? Tanto più che in passato Emily è stata molto malata...
Charlotte prenderà a cuore i comportamenti della bambina e, animata anche da una forte curiosità, cercherà di far luce sui misteri che aleggiano in quella casa e in quella famiglia. Ad aiutarla ci penserà il critico Tom Ashdown il quale, a nome della "Società per la ricerca psichica" (un'associazione creata con lo scopo di verificare se i cosiddetti "fenomeni paranormali" possono essere spiegati su base scientifica) verrà chiamato dallo stesso padre di Emily per aiutare la figlia e comprendere l'origine dei suoi strani comportamenti.
Ogni volta che mi appresto a leggere un libro ambientato nel passato, temo sempre di ritrovarmi a leggere una storia scritta in modo lento e un po' pesante. Questo però non è stato il caso, perchè l'autrice ha saputo utilizzare uno stile semplice e scorrevole, ma nello stesso tempo bilanciando descrizioni e dialoghi. Penso che uno dei punti di forza della storia sia la sua ambientazione, che viene tratteggiata in modo molto realistico, tanto che al lettore non risulta difficile immaginarsela e sentirsi coinvolto. A livello di trama, però, ho trovato qualche difetto: la storia è interessante e incuriosisce però risulta scontata e abbastanza prevedibile, inoltre mi sarebbe piaciuto un finale un po' più esteso, dato che in questo modo risulta, a mio parere, un po' tranciato. Lo stesso dicasi per lo svelamento del mistero su cui ruota l'intera storia.
D'altra parte però ho gradito l'inserimento nella trama della cosiddetta "Società per la ricerca psichica", che ho scoperto essere esistita veramente. Come già più volte mi sono ritrovata a scrivere, soprattutto nelle recensioni dei romanzi di Lucinda Riley, tendo ad apprezzare molto gli inserimenti di elementi storici nelle storie di fantasia anche perchè, nella maggior parte delle volte, mi permettono di imparare qualcosa di nuovo.
Nel complesso, quindi, anche se con qualche riserva, mi sento di consigliare la storia agli amanti dei romanzi ambientati nel passato e nelle campagne inglesi, incentrati sui misteri, oltre che agli appassionati di "Jane Eyre", romanzo dal quale la stessa autrice dichiara di aver preso spunto.
ciao Ariel! ho letto questo romanzo qualche annetto fa e mi piacque sì, ma con riserva, com'è successo a te, e infatti condivido le tue considerazioni sulla trama; impossibile non pensare a Jane Eyre, il che però non è negativo, nel senso che quelle atmosfere lì, i misteri, l'ambientazione suggestiva... sono elementi che possono incuriosire gli appassionati del genere.
RispondiEliminaIn libreria ho un altro suo libro, I segreti di Riverview College, ma devo ancora leggerlo! :))
Ciao Angela, mi fa piacere che le nostre opinioni siano le stesse! So che l'autrice ha scritto anche un altro libro, non so se lo leggerò ma non nego di esserne tentata ;-)
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