martedì 12 settembre 2017

Il piccolo principe

Cari lettori, tra i miei consigli letterari, mi sono accorta di non aver ancora citato questo romanzo, che ho letto sia da bambina sia da adulta, apprezzandolo sempre anche se in modi diversi:

TRAMA (da amazon)

“Se mi addomestichi, avremo bisogno l’uno dell’altra. Per me tu sarai unico al mondo. Per te io sarò unica al mondo…”
Il Piccolo Principe è una delle opere letterarie più famose e lette del Ventesimo secolo, venduta in circa centoquaranta milioni di copie e tradotta in oltre duecento lingue. Pur concepito come un libro per l’infanzia, il racconto è diventato nel tempo un vero e proprio “cult”, amato anche dagli adulti, ripreso in numerose trasposizioni cinematografiche. Al centro della narrazione una storia di amore e amicizia, incardinata su un pilota d’aerei precipitato nel Sahara che incontra uno strano bambino, il Piccolo Principe, che gli dice di essere lì piombato da un lontano asteroide, su cui vive da solo assieme a tre vulcani e una piccola rosa, da lui amata incondizionatamente. Dopo aver vagabondato per molti pianeti, il Piccolo Principe incontra alla fine, giunto sulla Terra, una volpe del deserto dalle lunghe orecchie, che lo supplica di addomesticarla. In questa scena c’è forse la chiave di volta dell’intero racconto, il suo cuore emotivo: la nostalgia struggente di un’amicizia pura.
Il grande classico per l’infanzia ma anche per gli adulti, nella nuova, meravigliosa versione di una delle più brave traduttrici italiane.

lunedì 11 settembre 2017

Intervista a Pietro De Sarlo

Cari lettori, iniziamo la settimana con l'intervista allo scrittore Pietro De Sarlo, ingegnere di origini lucane e opinionista di varie testate giornalistiche, come Basilicata24, Scenari Economici e Il giornale lucano. Nel 2010 ha pubblicato il saggio "Si può fare!", incentrato sull'emergenza economica e ambientale derivante dalle estrazioni petrolifere e sulla possibilità di sviluppo economico e sociale della Lucania. Nel 2016, invece, con la casa editrice Europa Edizioni, ha pubblicato il romanzo "L'Ammerikano", sul quale ruota l'intervista di oggi:



1) Chi è Pietro nella vita di tutti i giorni?

Un uomo che riesce a fare meno cose di quelle che vorrebbe. Con tante curiosità da soddisfare e poco tempo a disposizione. Mi appassiona la storia, quella del medio evo in particolare. Quando per fuggire dalle invasioni dei saraceni sono stati fondati i nostri borghi montani, che tornano alla nostra memoria solo quando sono distrutti dai terremoti. Borghi che nascondono bellezze architettoniche e paesaggistiche sorprendenti e dove risiede buona parte del nostro DNA di contadini e montanari. Borghi che sono abbandonati dalla nostra cattiva coscienza, prima che a causa dei tanti disastri naturali. Poi amo la vela e il mare e andare in moto per le strade meno frequentate della nostra penisola. C’è anche una attività lavorativa piena e impegnativa e la voglia di raccontare le tante possibilità di sviluppo di questo Paese e del sud in particolare.   


2) Quali sono le caratteristiche de “l’Ammerikano”, il protagonista che dà il titolo al tuo romanzo?

Wilber Boscom, l’Ammerikano del romanzo, è un eroe del nostro tempo. Un essere solitario che attraversa la propria vita quasi osservandola dall’esterno. Un uomo che cerca di sfuggire al proprio triste destino non riuscendo mai a liberarsene. Cerca nelle proprie radici conforto e speranza e una ragione di vita. E’ un uomo post moderno che incarna la sostanziale solitudine con cui, a dispetto dei tanti e potenti strumenti di comunicazione che la contemporaneità ci offre, si affronta la vita oggi. A lui si contrappone la coralità della comunità di Monte Saraceno che vive invece quasi isolata dal mondo e dal tempo e dove ogni episodio, per quanto insignificante possa essere, assume una dimensione collettiva. Tra gli abitanti di questo piccolo paese spicca Vincenzo, che, al contrario di Wilber, è soffocato dai tanti affetti e riferimenti che gli ruotano attorno. 


3) Ti va di raccontarci qualcosa sui personaggi secondari?

Sono gli archetipi riconoscibili degli abitanti di ogni piccola comunità. Come il sindaco, un politico un po’ cialtrone e inconcludente, il maresciallo dei carabinieri, che pur essendo una autorità è in cerca anche lui della benedetta raccomandazione per migliorare la propria condizione di vita, il parroco, ondivago tra i doveri della Chiesa e l’inciucio politico, Giovannino, meccanico tutto fare e Rosa la moglie insoddisfatta e frustrata di Vincenzo. Personaggi che conosciamo tutti e che non possiamo non amare a dispetto dei loro evidenti limiti e delle loro piccole e quotidiane vigliaccherie. Vigliaccherie riconoscibili specialmente nel rapporto con il potere, da cui si aspettano la soluzione dei loro problemi individuali. Un aggregato di persone che non diventa mai una vera comunità ma solo una sommatoria di piccoli interessi.  


4) Quali sono le tematiche principali affrontate nella storia? 

Sottotraccia in tutto il romanzo c’è il rapporto tra destino e volontà. Sia che si tratti dell’individuo, sia che si tratti della collettività. Come l’Ammerikano pare incapace di deviare il corso della propria vita, così la comunità di Monte Saraceno pare incapace di ribellarsi al proprio declino. Tra i temi che mi appassionano c’è anche la politica e l’economia dei territori. Sono lucano, quindi il figlio di una terra ricca di risorse, come acqua, sole, vento, petrolio, e piena di bellezze naturali e in una posizione geografica invidiabile. Perché una terra così ricca è tra le più povere d’Italia e d’Europa? Perché c’è un rapporto tra la collettività e la politica così malsano? Credo che molto dipenda dalla questione irrisolta posta da Banfield il secolo scorso sul ‘familismo amorale’ che dalla Lucania sembra essersi diffuso in tutto il Paese, o forse dall’individualismo degli italiani che è, come sosteneva Weber, figlio della morale cattolica. Mi piace pensare che leggendo il mio romanzo il lettore faccia qualche riflessione su questi interrogativi.


5) Che ruolo gioca l’ambientazione nello svolgersi delle vicende?

In un romanzo dove c’è la ricerca delle proprie radici e la nostalgia delle proprie origini, l’ambientazione è parte integrante del racconto. In questo caso ho voluto giocare non solo con le contrapposizioni temporali ma anche geografiche e quindi mettere a confronto il freddo mondo post moderno dell’America di Wilber a quello perennemente immutabile del sud Italia.


6) Sono presenti elementi autobiografici o comunque tratti dalla vita reale?

Ho attinto molto ai ricordi della mia comunità di origine e della mia famiglia in termini di ambientazione più che di fatti specifici. Di autobiografico c’è una vita vissuta con i piedi nell’800 e la testa nella modernità. C’è la lacerazione di chi ha lasciato il proprio paesello di montagna negli anni settanta per affrontare una vita tra riunioni, spostamenti veloci e continui e una carriera manageriale importante.  Alla fine ci si sente spaesati e senza sentirsi veramente a casa da nessuna parte.


7)Cosa diresti ai lettori per convincerli a leggere il tuo romanzo?

Nei miei tanti viaggi solitari i libri mi hanno fatto sempre buona compagnia e credo che il mio libro assolva a tale scopo. Ho avuto molte recensioni e, salvo un paio di eccezioni, sono tutte molto positive. Ho ricevuto anche il premio speciale della giuria al concorso letterario Argentario 2017 e l’Ammerikano ha vinto il primo premio della giuria tecnica del concorso letterario, riservato ai romanzi d’esordio, Raffaele Artese – Città di San Salvo. Vorrei che i miei personaggi rimangano a lungo nel cuore e nella memoria di chi legge il mio racconto e molti lettori mi dicono che così è.

8) Quanto tempo hai impiegato a scriverlo?

Tre mesi a scriverlo e quasi un anno a riscriverlo per quattro volte. 


9) Dopo esserti dedicato alla scrittura giornalistica e saggistica come mai hai voluto scrivere un romanzo?

Sentivo il bisogno di una dimensione diversa. Mentre nella scrittura di un saggio o di un articolo si esprime un preciso punto di vista e si danno, o si cerca di dare, risposte in un romanzo c’è la possibilità di affrontare gli stessi temi senza essere prescrittivi o espliciti. Chiarisco. Se nel mio saggio ‘Si può fare!’ spiego come sia possibile sviluppare l’economia lucana utilizzando le leve della politica e dell’economia, nel romanzo ‘L’Ammerikano’ mi interrogo sulla sociologia che rende impossibile questo sviluppo.


10) La scrittura di un romanzo è stata una scelta isolata o ti piacerebbe scriverne altri?

Ho iniziato a scrivere un giallo ambientato a Roma e sto studiando la storia lucana del periodo dell’Unità d’Italia per il prequel dell’Ammerikano e credo scriverò anche il sequel.


Non ci rimane che augurare allo scrittore un buon lavoro per i suoi numerosi progetti!

giovedì 7 settembre 2017

Il libro dell'estate

Cari lettori, per la mia rubrica "Nuove uscite" vi voglio segnalare un romanzo che è stato pubblicato nei mesi estivi ma che, a causa delle vacanze, non ho avuto modo di parlarne qui sul blog. Ora è però arrivato il suo momento:

TRAMA (da amazon)

Bess Codman, per la prima volta dopo anni, visita il posto che i suoi nonni costruirono circa un secolo prima. A causa dell’erosione, la grande casa è destinata a precipitare nel mare. Bess dovrà mettere da parte i suoi conflitti con il passato e occuparsi di sistemare la casa. Per farlo sarà costretta ad affrontare sua madre, una donna dal carattere determinato, che si rifiuta di abbandonare Cliff House. Bess non dovrà fare i conti solo con il passato della sua famiglia, ma anche con un vecchio amore. Nella confusione degli imballaggi, Bess ritrova il registro degli ospiti di Cliff House: “Il libro dell’estate”. Tra le pagine sbiadite del libro sono custodite le affascinanti storie di coloro che l’hanno abitata. La nonna di Bess, Ruby – che possedeva il libro dell’estate al tempo della Seconda Guerra Mondiale –, le ha sempre detto che “Cliff House è una casa di donne”. Solo l’ultimo giorno dell’ultima estate in quella casa arroccata sul mare, Bess si renderà conto che la verità delle parole di sua nonna è più profonda di quanto avrebbe mai potuto pensare.

mercoledì 6 settembre 2017

Leggere è una faccenda da gatti

Cari lettori, oggi vi parlerò della mia ultima lettura, "Leggere è una faccenda da gatti" scritto da Alex Howard ed edito da Garzanti.

Dato che amo sia i gatti sia la lettura, ero curiosa e molto entusiasta di leggere questo libro, ma purtroppo le mie ottime aspettative non sono state soddisfatte.

L'idea di partenza è carina: protagonista è G.B., ovvero il Gatto della Biblioteca dell'università di Edimburgo, che esiste veramente e sul quale è stata creata anche una pagina Facebook. Penso sia stata originale l'idea di costruire un libro su di lui, ma l'aspetto che mi ha deluso è che non esiste una vera e propria trama. Il libro è strutturato secondo alcuni brevi capitoletti, ciascuno narrante un episodio della sua vita, il quale si conclude con un accostamento "libresco".

G.B. si definisce un "gatto pensante": ama la cultura e si diverte a rubare i libri che gli studenti universitari consegnano nel rullo della biblioteca. Attraverso di loro e alla vita che osserva con la criticità degna di un essere umano, e a volte anche migliore, G.B. sviluppa alcune riflessioni sulle persone ree, a suo dire, di pensare troppo alla vita invece di viverla, a differenza dei gatti.

Penso sia un libro più filosofico che narrativo, molti spunti sono interessanti e certe parti più leggere ma, dato che mi aspettavo un romanzo e una storia dalla trama ben precisa e sviluppata, la lettura di questo romanzo non si è rivelata all'altezza delle mie aspettative. E voi cosa ne pensate? Avete letto questo libro?

martedì 5 settembre 2017

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Cari lettori, da questa settimana ritornano le classiche rubriche del mio blog! Oggi vi voglio consigliare un libro famosissimo, che però non ho ancora segnalato nel mio angolino:

TRAMA (da amazon)

I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. "Banco di aringhe a sinistra" stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l'amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti...

lunedì 4 settembre 2017

I giardini incantati

Cari lettori, cominciamo la settimana con la segnalazione di una raccolta poetica, "I giardini incantati", scritta da Stefano Labbia ed edita quest'anno da Talos Edizioni. Le poesie affrontano vari argomenti, come la vita, l'amore e la satira politica, ma entriamo più nel dettaglio con qualche informazione sull'opera e l'autore:


Seconda silloge poetica del giovane autore romano Stefano Labbia: i versi di questa nuova raccolta, più maturi ed importanti, rispetto ai precedenti, ci trascinano in un giardino incantato fatto di sfumature vivaci e tinte forti: l'autore ci mette di fronte ad un afflato piuttosto originale, tanto che sembra coraggiosamente poco curarsi della lezione ermetica e avanguardista del Novecento rifacendosi forse ai crepuscolari (Corazzini, Gozzano, Govoni, ecc.) e recuperando l’intimismo e la “semplicità” a fronte del modernismo a tutti i costi. Versi, quelli presenti ne “I Giardini Incantati”, che sono il frutto di varie esperienze di vita e di rapporti umani contrastanti, fra sentimenti e risentimenti, amarezze e dolcezze, comuni a tutti noi esseri umani, figli dei tempi antichi e moderni. Per cui la poesia del Labbia è, come ella stessa dice della vita, “severa e ilare al tempo stesso”.

L'autore si confida con noi, aprendo le porte del suo mondo, del suo vissuto: all'interno de “I Giardini Incantati” troviamo poesie centrate su una cifra stilistica originale e su una dimensione espressiva che si confronta con temi esistenziali, mantenendo la forza simbolica e la carica emotiva del testo. Sono testi efficaci, quelli del poeta romano, classe 1984, che, oltre a possedere una certa originalità di impostazione, elaborano un linguaggio vivo, moderno e coinvolgente, valorizzando efficacemente l'itinerario espressivo e i contenuti in una chiave personale e significativa, di grande essenzialità. Il Labbia insomma riesce a coniugare l'aspetto lirico (proprio della poesia) con quello di canto attuale, moderno in un volume davvero significativo nel panorama poetico letterario italiano. I suoi versi sono sottolineati da belle immagini, sono incisivi e tutto l'impianto d'insieme è bene architettato, composto con avvedutezza e curato stilisticamente tanto da sembrare anche di poter cogliere un accoramento esistenziale che è sicura prova di genuinità espressiva dell'autore.


Note biografiche:

Stefano Labbia, classe 1984, è un giovane autore italiano di origine brasiliana. Nato nella Capitale, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Gli Orari del Cuore” nel 2016 per Casa Editrice Leonida. Nel2017 ha dato alle stampe la sua seconda silloge poetica dal titolo "I Giardini Incantati" (Talos Edizioni) ed una raccolta di racconti, "Bingo Bongo & altre storie" (Il Faggio Edizioni).

Ha pubblicato / è inoltre presente in: "Un penny dall'inferno" (Senso Inverso Edizioni - 2017 - Raccolta di racconti horror di Autori Vari vincitori del Concorso Letterario "Luce Nera" III edizione); Antologia poetica "Versus Sulmona 2016 - 2017" - Lupi Editore (AAVV - selezionato in occasione del Premio Letterario "Versus Sulmona 2016 - 2017); Antologia di racconti "Preghiera di un uomo che cade dalle nuvole" - vincitore del concorso letterario "Oceano di Carta 2017" (Senso Inverso Edizioni - 2017); Antologia racconti e poesie "Una città che scrive. Una città che rinasce." 2017 (Associazione "Una città che...") selezionato
per il Premio Letterario Internazionale "Una città che scrive 2017"; Raccolta poetica "Versi in volo" selezionato per il concorso letterario "Versi in Volo" (Sensoinverso Edizioni - 2017).

Autore - sceneggiatore di una graphic novel seriale dal titolo "Killer Loop'S" (LFA Publishing - 2018).

Collabora dal 2016 con i portali MyReviews.it (cinema ed editoria) e The Freak (autore -poeta).

Dal 2017 collabora anche con i portali Okay News e ItLondra.

Scrive per "Il Nostro", free press magazine mensile (2017).

Ha scritto per 2duerighe.com (cinema e teatro - 2016 / 2017) e Oubliette Magazine (cinema, arte, musica e teatro - 2016 / 2017).

Ha condotto e curato un programma radio dedicato a cultura, poesia, teatro e musica sulla radio indipendente Deliradio.it (2017).

Ha inoltre collaborato alla stesura e all'ideazione di “Boh” (Sitcom – Distribuita da Extra Tv – Idea, regia e sceneggiatura - 2016), “Butterfly Lies” (2015 / 2016 - UK – idea, soggetto e sceneggiatura), “Safe” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Tv Show - USA – 2015), “Life Goes On - La vita va avanti” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Film – 2015), "American In"
(Idea, soggetto e sceneggiatura - Sitcom - USA - 2015), “(R)Evolution” (Idea, soggetto e sceneggiatura – 2015), “Police Assault” (Idea, soggetto e sceneggiatura - Tv Show – USA - 2014), "WMW – What Men Want" (dramedy – UK – 2015 / 2016 – Idea, soggetto e sceneggiatura), “Fear” (fantastico - UK - idea, soggetto e sceneggiatura - 2015 - 2016) e "Dallas Boulevard" (crime - dramedy - USA - 2015).

AWARDS
 
Concorso Mario Dell'Arco 2017 - Finalista con un componimento originale - Accademia Giuseppe Gioacchino Belli;

Premio Internazionale "Una città che scrive" 2017 - Finalista / Secondo classificato categoria Racconti brevi - Associazione "Una città che...";

Premio Nazionale Nobildonna Maria Santoro 2017 – Finalista - Accademia Giuseppe Gioacchino Belli;

Selezionato con un racconto originale al contest letterario "Oceano di Carta" 2017 da Senso Inverso Edizioni;

Selezionato con un racconto originale al contest letterario "LuceNera" III Edizione da Sensoinverso Edizioni (2017);

Selezionato con un componimento poetico originale da Lupi Editore per la raccolta "Versus Sulmona" 2017 di autori vari;

Selezionato con un componimento poetico originale al contest letterario "Versi in volo" 2017 da Sensoinverso Edizioni;

Partecipa al Concorso Giuseppe Gioacchino Belli XXVIII Edizione - Sezione A (2016) con un componimento originale inedito (Finalista);

Primo Classificato nel Contest "Lycamobile Video Spot 2016" – sezione Italia con Edoardo Montanari (2015 – Autore non accreditato).

Favourite comics artist: Gil Kane, John Romita Sr, Terry Dodson, Giuseppe Camuncoli.

Dicono di lui:

«Stefano Labbia è un vero paroliere della poesia.» Michela Cenci – Giornalista – Eventi Culturali
Magazine.

«(Stefano Labbia usa) La poesia come motore del mondo e mezzo tramite cui esprimere grandi verità.» Cristina Biolcati – Giornalista – Oubliette Magazine

«(...) La sua scrittura (del Labbia) snella, diretta e giovane come i suoi trent’anni è una breccia che sconvolge il lettore. Una lettura sulla quale specchiarsi e scombinare i capelli alle convinzioni preesistenti sull’amore, sul tempo, sulle occasioni e sulla natura di certi amori. (...)»
L'altrove. Appunti di poesia.

La prefazione del volume è a firma della poetessa e scrittrice Fiorella Cappelli (Premio finalista alla Cultura Letteraria al Concorso Internazionale di Anguillara Sabazia nel 2002, Premio Nazionale di Castel Morrone (CE) 2004), che introduce caparbiamente la poetica dell'autore.
La postfazione è a cura della filosofa e scrittrice Maura Gancitano.

Il libro è in vendita sul sito della Casa Editrice Talos Edizioni (http://www.talosedizioni.it), presso le librerie su territorio italiano (ub!k, GIUNTI al Punto, Feltrinelli, bookstore ibs, COOP, Mondadori Retail, Arion) e nei principali store online (IBS, Libreria Universitaria, Leggere.it, Dea Store, Goodbook, Webster.it, La Feltrinelli).

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Casa Editrice Talos Edizioni al seguente indirizzo mail: info@talosedizioni.it, telefonando al numero 3899644715 o scrivendo a mezzo lettera all’indirizzo: Talos Edizioni – via Napoli, 26 – 87040 Castrolibero (CS).

domenica 3 settembre 2017

Due di troppo

Buona domenica a tutti! La prima recensione di settembre del mio blog riguarda il secondo libro della serie di Stephanie Plum di Janet Evanovich, "Due di troppo", edito da Salani Editori.

In questo nuovo episodio ritroviamo la protagonista ironica e pasticciona di "Bastardo numero uno", che svolge un lavoro assai singolare: la cacciatrice di taglie per conto del viscido cugino Vinnie.

Questa volta Stephanie deve riacciuffare Kenny Mancuso, sospettato di aver prima ferito e poi ucciso uno dei suoi migliori amici: quale segreto legava i due?

Tutto sembra essere collegato a un'altra persona, Spiro, che gestisce un'impresa di pompe funebri e che, misteriosamente, subirà la perdita di ventiquattro bare: in che modo può essere collegato questo fatto alla latitanza di Mancuso? 

Spiro coinvolgerà Stephanie nella ricerca delle bare, dopo averle promesso una lauta mancia, e la nostra protagonista vedrà il suo caso diventare sempre più complesso, ma anche pericoloso, non solo per lei, ma anche per la divertentissima nonna Mazur, che non riuscirà a star fuori dalle indagini della nipote. 

Al suo fianco non mancherà neppure l'ispettore Morelli, ex fiamma di Stephanie, un dongiovanni con il quale vivrà delle esilaranti e comiche avventure, che metteranno a rischio più di una volta l'incolumità dei due. 

Una storia leggera, scacciapensieri, con un'elevata dose di ironia, molto scorrevole e ritmata (grazie anche all'uso frequente di dialoghi) che consiglio a chi è in cerca di un romanzo rilassante, facile da leggere, capace di strappare qualche risata. 
 
 
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