martedì 7 gennaio 2025

Piccole donne

Cari lettori, eccoci giunti alla prima recensione dell'anno, dedicata a un classico della letturatura: "Piccole donne", scritto da Louisa May Alcott, letto nella versione Einaudi che riunisce i quattro i libri della serie.

Probabilmente quasi tutti conoscete la storia delle quattro sorelle March, narrata non solo nei libri (sia nelle versioni integrali sia in quelle per ragazzi), ma anche nelle versioni cinematografiche, più o meno recenti. 

Io stessa faccio parte di questo gruppo ma, se avete letto il mio post dedicato ai buoni propositi letterari 2025, sapete che uno degli obiettivi che mi sono posta quest'anno è quello di rileggere i primi tre libri della serie e recuperare la lettura del quarto.

Questo mi ha portato a reincontrare dopo tanti anni le quattro ragazze americane: la maggiore Meg, amante del lusso e e della vita agiata; Jo, la ribelle aspirante scrittrice; Beth, timida e dolce ma anche tanto fragile ed Amy, la più piccola e capricciosa delle sorelle.

Attraverso le loro avventure entreremo in punta di piedi nella loro famiglia, funestata dalla lontananza del padre, impegnato nella guerra di secessione, e dal tracollo economico. Nonostante le difficoltà, le quattro protagoniste troveranno nei valori trasmessi dalla loro famiglia, come l'amore, la solidarietà, lo spirito di sacrificio, l'operosità, l'onestà e la gentilezza, dei punti fermi che faranno loro da bussola nell'intricato cammino della loro esistenza, caratterizzato da gioie e dolori.

Da piccola, quando lessi per la prima volta questo romanzo in un'edizione illustrata per ragazzi, ricordo che simpatizzai tantissimo per Jo (soffrendo con lei nell'episodio del taglio dei capelli), sviluppai una profonda antipatia per Amy (soprattutto dopo il dispetto del manoscritto di Jo dato alle fiamme) e mi affezionai ai temperamenti più pacati di Meg e Beth.

In questa nuova rilettura, ho confermato la mia simpatia per Jo, ma sono rimasta anche molto coinvolta dalle vicende sentimentali di Meg con il signor Brooke (a questo proposito, non vedo l'ora di rileggere il secondo libro) e ho provato a comprendere maggiormente il personaggio di Amy, notando e apprezzando il suo percorso di crescita. Ho confermato invece il mio affetto per Beth, consapevole che sarà dura leggere la sua triste storia nel seguito del romanzo. Sempre apprezzati i personaggi di Laurie e di suo nonno (tenerissimo il suo affetto per Beth).

Nonostante ricordassi la maggior parte delle vicende narrate, sono rimasta coinvolta dalla lettura di tutti i capitoli e lo stile, sebbene intriso di un moralismo un po' eccessivo per i miei gusti (ma trattasi pur sempre di un romanzo ottocentesco), risulta essere moderno, allo stesso modo della caratterizzazione di Meg, Jo, Beth e Amy.

Dalle mie parole, potete quindi comprendere che sono rimasta molto soddisfatta dalla rilettura di questo classico, che ho letto per la prima volta nella versione integrale per adulti, e già non vedo l'ora di proseguire con "Piccole donne crescono".

6 commenti:

  1. Ciao Ariel, io ho letto tutta la saga delle sorelle March che hanno personalità molto diverse tra loro. Anch'io ho amato il personaggio di Jo per il suo amore per la letteratura, per il suo desiderio d'indipendenza. Ho trovato interessante vedere come il romanzo ritrae fedelmente la vita americana nella seconda metà dell'Ottocento. Non ho letto i due sequel: "Piccoli uomini" e "I ragazzi di Jo". E' bello rileggere questi classici senza tempo :)

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    1. Anche a me manca "I ragazzi di Jo", Aquila, ed è proprio per questo che ho deciso di rileggere tutta la serie :-)

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  2. Condivido i tuoi sentimenti per le 4 sorelle, mi ritrovo nelle tue parole.
    Lo rileggerei volentieri anche io, sai?
    E comunque ho letto solo il primo quindi sarebbe bello proseguire!!
    Ciao (⁠ ⁠╹⁠▽⁠╹⁠ ⁠)

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    1. Magari, prima o poi, completerai anche tu la serie, Angela ;-)

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  3. Sai che anch’io di tanto in tanto lo rileggo e ogni volta trovo qualcosa di nuovo . Ciao e buona serata.
    sinforosa

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    1. Vero Sinforosa, anche se sono riletture si scopre sempre qualcosa...

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