venerdì 2 giugno 2017

L'inno di Mameli

Cari lettori, in occasione della festa della repubblica, ho deciso di dedicare il post culturale del venerdì all'inno di Mameli, che rappresenta la nostra nazione.

Fu scritto nel 1847 dal patriota genovese Goffredo Mameli e messo poi in musica da un altro genovese, Michele Novaro. Era il periodo che precedeva lo scontro con l'Austria e l'ideale patriottico che traspare nell'intero testo fece diffondere l'inno non solo nel periodo risorgimentale, ma anche in quello postunitario. Lo stesso autore fu portatore di questi ideali: infatti combattè durante le cinque giornate di Milano (1848), poi fece lo stesso a Roma, nel 1849, morendo per delle ferite a soli 22 anni. 

Scrisse il testo di getto, impulsivamente, e per questo non riuscì a evitare alcuni difetti stilistici, tanto che, in seguito, gli fu chiesto da Mazzini di riscrivere una nuova versione del testo. Questa però non lo convinse, così si ritornò alla versione originale.



Durante gli anni del fascismo perse la sua popolarità, dato che i fascisti preferivano intonare le loro marce.

Il 12 ottobre 1946, dopo la proclamazione della repubblica, il nuovo ordinamento politico scelse proprio questo inno come nazionale, anche se  in via provvisoria, per l'imminenza delle celebrazioni del 4 novembre. Il suo titolo originale è "Canto degli Italiani", anche se è conosciuto da tutti come "Inno di Mameli". Ancora oggi è considerato provvisorio e, negli ultimi anni, sono sorti dibattiti tra chi lo sostiene e chi preferirebbe una sua sostituzione.

Di certo, al di là delle posizioni ideologiche e delle imprecisioni stilistiche, rimane pur sempre l'espressione di un giovane che si battè per la sua nazione, perdendo troppo presto la sua vita. Un testo appassionato e spontaneo che riflette le ideologie di un periodo molto importante per la storia della nostra nazione.


Fonti:



Foto tratta da Biografionline

8 commenti:

  1. ciao Ariel!
    è vero, al di là di eventuali difetti e personali pareri circa il canto degli italiani, esso resta qualcosa che comunque ci rappresenta!
    io personalmente non posso fare a meno di emozionarmi quando lo ascolto e non riesco a non cantarlo...!
    non riuscirei ad immaginare un altro inno, neanche "Va' pensiero: per carità, bellissimo ma mi tengo stretto mameli e spero passi da provvisorio a definitivo ^_-

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  2. Una rispolverata alla storia in certi giorni fa sempre bene

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  3. brava ariel è sempre belle sapere la storia del nostro paese attraverso questi aneddoti, queste precisazioni...
    sono più informata su come è nata la marseilleise l inno francese che quello italiano (grz alla mia prof di francese !)..invece con te mi acculturo...
    buon lunedi

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    1. Mi fa piacere: sull'inno francese invece io non so molto...
      Buona giornata :-)

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  4. Ciao! Avevo già sentito parlare dell'inno in un discorso di Benigni, qualche tempo fa... ma è bello rileggere qualcosa a tema sul tuo blog! Anche io non riuscirei ad immaginare di cambiare l'inno...per me è questo, e basta!

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