Cari lettori, nell'augurarvi una buona domenica, vi lascio l'incipit del mio ultimo romanzo umoristico: buona lettura :-)
Caro diario,
caro diario? Caro diario? Ho scritto veramente
“caro diario”?
Oddio, qua mi sa che non sto bene. Forse la
colpa è dell’arrosto del supermarket, probabilmente conteneva qualche sostanza
geneticamente modificata che mi sta progressivamente spappolando la materia
celebrale! E se invece avessi respirato un virus mutante quando stamattina sono
uscito a fare la spesa?
“Caro diario” lo può scrivere un’adolescente alle
prese con le prime turbe amorose; uno scrittore di successo che sta componendo
il suo ennesimo bestseller; un alunno diligente in procinto di eseguire un
compito di italiano. Non io, un uomo di trentacinque anni, di aspetto piacente,
noto per essere un assiduo amante delle tre P: palestra, pallone e poker. Beh,
a dir la verità, per quest’anno non ho rinnovato l’iscrizione in palestra e, a
voler essere ancora più sincero, sono mesi che non mi ritrovo con i miei amici
a scommettere qualche bella somma di denaro a carte. Per quanto riguarda il
pallone invece… ok, ho dovuto divorziare da Sky, non è stato facile ma non ho
potuto fare altrimenti. Perdonami Sky, nonostante rallegrassi gran parte delle
mie domeniche pomeriggio ti ho dovuto abbandonare, ma ci ricongiungeremo presto,
vedrai, basta solo avere un po’di pazienza. E pure un po’ di grana, se proprio
dobbiamo essere sinceri. E già che ci siamo aggiungerei anche il mio desiderio
di tornare a vedere una partita di calcio dall’inizio alla fine senza distrazioni,
come ai vecchi tempi. Cosa che sembra facile ma che, in quest’ultimo periodo,
si è rivelata un’impresa miracolosa, almeno per me. Un po’ come sperare che
all’improvviso vi appaia una tavola imbandita senza aver cucinato o che
incomincino a piovere gocce di birra invece che di acqua. E la colpa è sempre
dei miei figli guastafeste: Lorenzo e Matteo per l’anagrafe, ma Attila e Nerone
per i nemici. Attila perché, come avrai già ben capito, il soggetto in
questione distrugge tutto quello che passa disgraziatamente per il suo cammino;
Nerone invece a causa di quell’amore innato verso la fiamma dei fornelli,
nemmeno fosse il figlio illegittimo di Mangiafuoco. Che poi il nemico numero
uno sarei io, il loro povero padre, condannato per la vita a dover subire i
loro soprusi. Lo sapevo io che quella sera avrei dovuto guardare la finale di
Champions League, invece di dar retta alle mie parti basse, ma Katia era così
provocante con quel tubino nero scollato, il rossetto rosso fuoco e i tacchi a
spillo… E poi, dato che allora i miei genitori erano partiti per il week end,
quella sera avevamo anche la casa libera! Hai capito bene? La casa libera! Per
noi che eravamo abituati all’automobile era come farlo nella reggia di
Versailles con tanto di letto a baldacchino, lenzuola di pura seta e quartetto
d’archi in sottofondo! Insomma, come potrai ben immaginare, caro diario, quella
sera scoppiarono scintille, fuochi artificiali, spettacoli pirotecnici tipo
quelli di ferragosto sulla spiaggia. Lo facemmo talmente in grande che alla
fine non solo Katia rimase incinta, ma partorì pure due gemelli! Due piccoli
mostriciattoli che mi fecero passare dalla spensieratezza della giovinezza alle
responsabilità della vita adulta come quando, nel gioco del monopoli, si va in
prigione senza passare dal via. Ma non pensare che io sia uno dei quei
farabutti che lasciano per la strada donne sedotte e abbandonate: no, io decisi
subito di assumermi le mie responsabilità e sposai Katia in una luminosa giornata di luglio di
quattro anni fa, proprio qualche settimana dopo in cui mi aveva comunicato la
sua gravidanza. Avrò tanti difetti, ma in fondo in fondo sono un bravo ragazzo.
Pensavo che da quel momento in poi avremmo formato una famiglia come tutte le
altre: un padre che lavora e una madre che si divide tra casa, figli e il suo
lavoro di commessa part-time. Magari avremmo pure comprato un cane, un gatto o
un canarino, non che abbia mai avuto chissà quale esigenza in fatto di animali
domestici. E in effetti, fino a un anno fa, tutto si è svolto nella più
completa regolarità; ma poi ecco la catastrofe, la rovina, lo sfacelo… e con
essa la terribile conseguenza: io condannato agli arresti domiciliari a tempo
(quasi) indeterminato per badare alle due pesti, e Katia su un’isola del
Pacifico, in un villaggio a cinque stelle, a bere mojto tutti i venerdì sera.
Ma forse, prima di continuare, sarebbe meglio che iniziassi a raccontarti bene
tutto partendo dal principio.
Ciao Ariel! Carinissimo questo racconto... ma c'è un seguito? Voglio sapere come va a finire! Alla prossima! Un abbraccio Rosa
RispondiEliminaCiao Rosa, questo è l'incipit del mio nuovo romanzo umoristico, in vendita su amazon a 0,99 centesimi, mi fa piacere che tu lo abbia apprezzato :-)
EliminaCiao Ariel davvero carino l'incipit, complimentissimi!
RispondiEliminaGrazie Ely! :-)
EliminaCiao Ariel,
RispondiEliminamolto carino questo racconto.
Ti avviso che ti ho taggata qui
http://imieimagicimondi.blogspot.it/2016/06/happy-book-book-tag-e-il-tag-del-book.html
Ciao Susy, grazie, sia per i complimenti sia per la nomina! Domani o nei prossimi giorni lo farò ;-)
EliminaDavvero molto carino! Ma ci sarà un seguito? ;)
RispondiEliminaE' l'incipit del mio nuovo romanzo umoristico, in vendita su amazon a 0,99 centesimi o gratis se si ha l'abbonamento a kindle unlimited: grazie per i complimenti :-)
EliminaChe bell'incipit Ariel! Molto intrigante e divertente!
RispondiEliminaCongratulazioni per il nuovo libro e in bocca al lupo! :)
P.s. – ti ho lasciato una recensione su Amazon di “AAA cercasi disperatamente un lieto fine…” Spero ti piaccia, non sono molto brava a recensire! ;)
Ciao Monica, grazie per i complimenti e crepi il lupo! Mille grazie anche per la recensione, l'ho letta e mi ha fatto molto piacere :-)
EliminaHai scritto un romanzo?!
EliminaVado a scaricarlo e lo metto in lista! Ho anche quello di Susy che aspetta di essere letto :)
Grazie Jasmine, mi fa molto piacere :-)
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