Un saluto a tutti, oggi vi voglio parlare del romanzo "Avevano spento anche la luna", scritto da Ruta Sepetys ed edito da Garzanti.
Ho conosciuto questo romanzo grazie a Jasmine del blog "Stoffe d'inchiostro", che colgo l'occasione di ringraziare per avermi fatto scoprire un libro così ben scritto ed emozionante, il quale fa luce su un aspetto tragico della storia del novecento, un evento sul quale ancora oggi aleggiano delle ombre.
Infatti questo romanzo è incentrato sulle persecuzioni perpetuate da Stalin ai danni delle popolazioni delle repubbliche baltiche, che durante la seconda guerra mondiale vennero deportate in Russia per lavorare come schiavi, in condizioni disumane e con un clima sfavorevole.
La protagonista della storia è Lina, una ragazza quindicenne di origine lituana che viene deportata in Russia assieme alla madre e al fratellino Jonas dagli agenti dell'NKVD, la polizia sovietica. Il padre invece, rettore dell'università, verrà imprigionato, con l'accusa di aver favorito la fuga di alcuni lituani, tra i quali la famiglia della cugina di Lina.
Per Lina, che fino a quel momento aveva condotto una vita agiata con un futuro da artista già definito attraverso l'ammissione a una prestigiosa scuola d'arte, è l'inizio di un incubo, che non solo coinvolgerà anche la sua famiglia, ma pure anche tanti altri lituani, macchiati di un'unica colpa: essere degli intellettuali in un regime al quale le persone di cultura danno fastidio. E così, tra i suoi compagni di sventura, Lina riconoscerà la maestra e la bibliotecaria, ma farà anche la conoscenza di Ona e della sua sfortunata figlia, di Janina, del cinico "calvo", ma anche di Andrius, un ragazzo di pochi anni più grande di lei con il quale entrerà in particolare sintonia. La ragazza, inoltre, non smetterà mai di disegnare, anche se di nascosto, convinta che le sue opere potranno arrivare fino al padre.
All'inizio il gruppo verrà condotto in un kolkhoz, una particolare forma di conduzione agricola comunista, poi alcuni di essi (tra cui Lina, il fratello e la madre, ma non Andrius) verranno portati fino in Siberia, in una terra ancora più fredda e inospitale, che metterà alla prova la salute e la resistenza di tutte quelle persone, sempre più stremate dalla fame e dal freddo.
Penso che la lettura di questo romanzo sia molto importante e interessante, non solo per saperne di più su un argomento troppo spesso ignorato e trascurato dai libri di storia, ma anche perchè penso che, di fronte a eventi così tragici e brutali, mantenere vivo il ricordo di quelle vittime sia l'unico modo per non lasciarle cadere nell'oblio e per scongiurare la ripetizione di un evento simile.
E' un romanzo crudo, che non enfatizza il dolore ma che, nello stesso tempo, tratteggia con estremo realismo le condizioni di vita di quelle persone, come la difficoltà di procurarsi il cibo e la legna; la cattiveria e lo scherno degli agenti dell'NKVD (tra i quali figura Kretzskij, un agente dalla complessa psicologia); la diffusione delle malattie, che sono sempre pronte a colpire i loro corpi stremati; ma anche la voglia di reagire, di combattere e di salvaguardare la loro umanità in un contesto nel quale è molto difficile rendersi conto di essere ancora delle persone con una propria dignità.
Mi sento perciò di consigliare questo romanzo non solo agli appassionati di lettura, ma anche a quelli di storia, perchè nonostante i personaggi siano di fantasia gli eventi sono descritti nel modo più realistico possibile, grazie soprattutto al lungo lavoro di ricerca e interviste svolto dall'autrice, che ha voluto in questo modo ricostruire le vicende subite dai suoi avi. Unica piccola pecca, a mio parere, è stato il finale un po' troppo frettoloso.
Quando l'ho letto, qualche tempo fa, sono rimasta colpita da tutto. Dalla storia, dalla scrittura, dalla Storia con la S maiuscola. Bello davvero.
RispondiEliminaHai proprio ragione, peccato che non sia molto conosciuto!
EliminaCiao! Il libro sembra davvero stupendo, qualcosa che colpisce nel profondo ed è nella mia WL, quindi spero prima o poi di averlo tra le mani =)
RispondiEliminaTe lo consiglio veramente tanto, perchè è una di quelle letture che non si scordano con il tempo...
EliminaQuesto libro l'avevo già aggiunto alla mia lista proprio grazie a Jasmine, dopo la tua recensione ne sono convinta ancora di più. Sembra davvero un libro carico di emozioni
RispondiEliminaProprio così, Susy, e lo capirai di più leggendolo!
Eliminain tanti me lo hanno consigliato; la storia poi mi piace molto e credo che questo romanzo faccia al caso mio!
RispondiEliminaIo invece non lo conoscevo proprio, mai visto neppure nelle librerie... menomale che alla fine ho avuto lo stesso l'occasione di conoscerlo!
EliminaSai da quanto tempo desidero leggerlo, Ariel? Da moltissimo tempo..Eppure ancora non l'ho fatto perché non è ancora arrivato il suo momento..
RispondiEliminaPenso proprio dovrò rimediare :)
Prima o poi arriverà anche il tuo momento, Gresi, e sono sicura che non te ne pentirai!
EliminaCiao Ariel!!
RispondiEliminaChe bello sapere che il mio consiglio ti è piaciuto così tanto!! Questo libro ha qualcosa di ipnotico e avvolgente... Strano che sia poco conosciuto.
Una cosa è certa: ti resta impresso nella mente!
Sì, l'ho proprio apprezzato, anche perchè ho potuto così approfondire questo argomento, seppur tragico, che i libri di storia liquidano sempre con poche righe! E, come hai scritto tu, sarà difficile dimenticarlo...
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