Ci ho pensato un po' prima di decidere di scrivere un post dedicato al 1° maggio: trovo che sia un po' ipocrita oggi come oggi definire "festa" questa ricorrenza, quando moltissime persone si trovano senza un lavoro, quando altre un'occupazione ce l'hanno ma non è quella che desiderano (e magari sono anche sfruttate e sottopagate), per non parlare di coloro che si trovano "sul filo del rasoio", con la costante preoccupazione di trovarsi da un giorno all'altro in cassa integrazione o in mobilità.
Però poi, alla fine, ho deciso di scrivere questo post, pensando che sarebbe interessante parlare delle origini di questa ricorrenza, ricordando le persone che in passato sono morte per difendere i loro e i nostri diritti.
La festa dei lavoratori venne istituita dalla Seconda Internazionale, tenutasi nel 1889, che scelse come data proprio quella del 1° maggio per ricordare un evento accaduto negli Stati Uniti nel 1886. In quell'anno infatti la protesta di un gruppo di scioperanti, che chiedevano la riduzione dell'orario di lavoro a 8 ore, venne soffocata nel sangue (massacro di Haymarket).
A questa iniziativa aderì anche l'Italia. Durante il fascismo, però, questa festa venne spostata dal 1° maggio al 21 aprile, confluendo nei festeggiamenti dei cosiddetti "natali di Roma". Dopo la seconda guerra mondiale la festa del 1° maggio venne ricostiuita e si tornò a festeggiarla a partire dal 1947.
Una piccola curiosità: in America la festa del lavoro non si festeggia oggi, ma il primo lunedì di settembre (Labor Day).
Se siete interessati ad approfondire l'argomento, vi consiglio il libro di Francesco Renda, "Storia del primo maggio. Dalle origini ai giorni nostri".
Buona domenica a tutti :-)
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