martedì 17 giugno 2025

Ti ricordi di Sarah Leroy?

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Marie Vareille, "Ti ricordi di Sarah Leroy", edito da Rizzoli.

La storia si svolge su due piani temporali, che si alternano nell'intreccio. Nel passato, il lettore potrà assistere alla nascita dell'amicizia tra due ragazzine, Sarah e Angelique, che vivono in un piccolo paese affacciato sul canale della Manica, in Francia. 

Sarah conoscerà Angelique il giorno del funerale della madre e da quel momento diventeranno inseparabili. Quando il ricco padre di Sarah deciderà di risposarsi con una donna, madre di due ragazzi adolescenti, gli equilibri tra le due amiche verrà stravolto, soprattutto nel momento in cui Angelique diventerà vittima di un tragico evento che segnerà in modo indelebile la sua esistenza.

Accantonata la profonda amicizia con Sarah, Angelique si legherà ad altre due coetanee, Morgane e Jasmine, dando vita a un trio che si farà chiamare "Le Disincantate". Ma il rapporto tra le due ragazze rimarrà teso, tanto che le due arriveranno ad azzuffarsi. Fino a quando un giorno Sarah sparirà per sempre.

Nel presente, protagonista principale della narrazione è Fanny, sorella maggiore di Angelique. Di professione giornalista, sposata con un vedovo, padre di una ragazzina adolescente, e madre del piccolo Oscar, dovrà far ritorno nel paese natio non solo per partecipare al funerale della madre, ma anche per scrivere un articolo legato al caso della scomparsa di Sarah, per la quale una persona è stata incarcerata. 

Nessuno ha più saputo nulla di quello che è successo alla ragazza, ma Fanny è convinta che la sorella Angelique custodisca dei segreti pericolosi e per questo non sarà molto propensa a svolgere quel compito. Al contrario, la figliastra (stagista nella stessa redazione), che ignora la situazione, mostrerà uno spiccato interesse per il caso, rivedendo in Sarah una somiglianza nel suo essere orfana di madre. 

Così, in un'indagine che affonda le sue radici nel passato, l'adolescente proverà a ricostruire gli ultimi giorni di Sarah e ciò che scoprirà aprirà prospettive sconvolgenti...

Ho deciso di leggere questo romanzo spinta dalle recensioni positive e, a lettura ultimata, non posso che confermare la bellezza di questa storia, molto originale, articolata e ricca di sorprese e colpi di scena. Ho apprezzato molto la caratterizzazione delle due amiche, Sarah e Angelique, la prima una ragazza normale ma ricca, la seconda una giovane dalla personalità spiccata però cresciuta in un contesto degradato e vittima di un trauma profondo. Il loro è un rapporto complesso, fatto di ammirazione e rivalità, solidarietà e scetticismo, ma nel corso della storia il lettore potrà comprendere quanto sia profondo il loro legame. 

Il romanzo, tuttavia, non affronta solo il tema dell'amicizia, ma anche quello del lutto e della violenza sulle donne, rendendo così la storia ricca di spunti di riflessione.

Unico aspetto che non mi ha pienamente convinto è stato lo stile "raccontato", attraverso una voce misteriosa, nella parte ambientata nel passato. Alla fine del romanzo si comprende il motivo per cui l'autrice ha deciso di compiere questa scelta, ma avrei preferito che i fatti fossero narrati direttamente al lettore. In questo modo i fatti raccontanti, importantissimi ai fini della narrazione, risultano più distanti e sfumati.

Fatta eccezione di questo, tutto il resto mi è piaciuto tantissimo e per questo consiglio la lettura di questo romanzo a chi abbia voglia di leggere una storia mistery il cui filo conduttore è la forza dell'amicizia. 

giovedì 5 giugno 2025

La catastrofica visita allo zoo

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Joel Dicker, "La catastrofica visita allo zoo", edito da La nave di Teseo.

La storia viene raccontata dalla scrittrice Josephine, che racconta in un romanzo un episodio importante della sua infanzia.

Fulcro centrale è la cosiddetta "catastrofica visita allo zoo", un evento la cui origine è da ricondurre ad alcune vicende riguardanti sei alunni  di una scuola speciale. Un giorno, infatti, la loro scuola diventerà inagibile per un allagamento doloso, così i bambini e la loro maestra verranno ospitati nella scuola riservata a tutti gli altri.

I piccoli alunni, però, non si accontenteranno di riprendere la loro quotidianità in quel nuovo ambiente ma, come dei detective, porteranno avanti un'indagine per scoprire chi è stato ad allagare la scuola. Ad aiutarli la nonna di uno di loro, appassionata di serie tv gialle. 

Oltre alle investigazioni, però, i bambini (l'ipocondriaco Archie, l'aspirante karateka Thomas, l'intellettuale Otto, il ricco Giovanni, l'introverso Yoshi e la stessa Josephine) si troveranno alle prese con i bambini "normali" con i quali condivideranno le loro giornate scolastiche, un direttore che proverà a mantenere la quiete del suo istituto e dei genitori che creeranno molto trambusto. Ma i nostri detective sono determinati a scoprire la verità e, per raggiungere tutti gli obiettivi, si troveranno a vivere delle avventure che culmineranno proprio con gli eventi legati alla visita allo zoo.

Essendo appassionata dei romanzi di Dicker, ero molto curiosa di leggere anche questo romanzo, seppur diverso sia per genere sia per mole di pagine. Dal giorno dell'uscita mi è capitato di leggere moltissime recensioni negative, o comunque venate da delusione, perciò avevo ridimensionato le mie aspettative. Invece questa storia mi è piaciuta moltissimo.

Come sempre, l'autore è stato molto bravo a catturare il lettore attraverso uno stile che anticipa senza avelare troppo perciò, sebbene non ci si trovi davanti a un romanzo giallo, la tensione e la curiosità è comunque la stessa. Però ciò che ho apprezzato di più sono stati gli spunti di riflessione celati tra le righe del testo, solo all'apparenza semplice.

In esso, infatti, trovano spazio tematiche molto importanti, espresse con un'ironia sottile, come le potenzialità di chi è diverso e la sua accettazione da parte della società (bellissimo il rapporto tra i bambini e la nonna, entrambi isolati dagli adulti), l'amicizia e la spontaneità dell'infanzia (molto genuina), il concetto di democrazia (interessantissima la riflessione tra la maggioranza silenziosa e la minoranza rumorosa), il rapporto tra il personale educativo e i genitori. 

Da lettrice, ho apprezzato tantissimo il capitolo dedicato alla recita di Natale, una vera chicca, ma anche la risoluzione del mistero è particolare, così come il finale.

Insomma, questo ultimo scritto di Dicker sarà anche diverso dalle sue solite pubblicazioni, ma non per questo è da considerare inferiore alle altre, anzi, a mio parere trattasi di un romanzo breve in grado di far riflettere molto e che non farà alcuna fatica a catturare il vostro interesse. 

Per questo lo consiglio a tutti, sia a coloro che conoscono l'autore sia a chi abbia voglia di iniziare a leggere qualcosa di suo.



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