martedì 27 luglio 2021

La figlia del peccato

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "La figlia del peccato", scritto da Emily Gunnis ed edito da Garzanti.

La storia, narrata alternando passato e presente, è ambientata nel Sussex, e ruota attorno a ciò che accadde al convento Saint Margaret nel XX secolo. Quel posto, infatti, conosciuto come un centro per ragazze madri gestito da suore, nascondeva in realtà atroci segreti: le ragazze che vi entravano, infatti, spinte dai familiari a nascondersi in quel ricovero per la vergogna di essere rimaste incinte senza avere un marito, erano trattate in maniera disumana. Sfruttate, picchiate, costrette a partorire in pessime condizioni e subito dopo obbligate a dare in adozione il loro bambino, per quelle giovani varcare i cancelli di quel convento voleva dire da inizio a un incubo senza fine.

Ed è proprio tra queste mure che si ritroverà Ivy la quale, abbandonata dal suo fidanzato che a lei preferisce la carriera di calciatore, capirà che non potrà mai vivere assieme alla sua bambina, che le suore in breve tempo hanno dato in adozione contro la sua volontà. Tra le dure e tristi giornate trascorse in convento conoscerà Elvira, una bambina che è stata riportata indietro dalla sua famiglia adottiva. Ivy si legherà molto a quella piccola e, scoperto che ha una sorella gemella, proverà a fare tutto il possibile per aiutarla a fuggire, per far sì che possa ricongiungersi a lei, oltre che aiutarla a costruirsi una nuova vita, anche a costo di sacrificare la propria.

Ivy, inoltre, durante la sua permanenza, scriverà moltissime lettere indirizzate al padre del bambino, sperando in un suo aiuto. Lettere che, moltissimi anni dopo, saranno ritrovate casualmente da Samantha, che vive nel 2017, anno in cui quel che resta del convento sarà abbattuto. La donna, di professione giornalista, capirà di trovarsi di fronte a una storia scottante, che potrebbe aiutarla anche con la propria carriera. Ma dovrà sbrigarsi, perchè tutto ciò che resta rischierà di rimanere sepolto con la distruzione dell'edificio.

Nel corso delle sue ricerche, Samantha non si troverà solo coinvolta dai tristi eventi accaduti in quel posto, ma proverà a risolvere un mistero che affonda le sue radici tra passato e presente: perchè tutte le persone che ruotavano attorno al convento, quando questo era attivo, sono morte misteriosamente, e ogni indizio lascia pensare che ci sia qualcuno che si sta vendicando, lasciando dietro di sè una lunga scia di morti... chi si cela dietro questa identità misteriosa? E perchè la giornalista ha il sospetto che il tutto sia anche collegato alla sua vita privata?

Questo romanzo è uscito in Italia all'incirca un anno fa e, appena letta la trama, è finito subito nella mia wish list. Infatti sono sempre molto attratta da quelle storie che mescolano fantasia a fatti realmente accaduti. In particolare, questo è soprattutto un romanzo di denuncia, la testimonianza di un tragico fatto storico che, purtroppo, era molto diffuso nel secolo scorso soprattutto in Irlanda, ma anche in Inghilterra. 

Le descrizioni della vita in convento sono molto crude, ed è davvero difficile immaginare come delle religiose abbiano potuto dar vita a questi luoghi di tortura, solo in nome dei soldi che ne ricavavano e, soprattutto, dell'odio che provavavano verso queste giovani innocenti. E' giusto che si conosca tutto questo ed è lodevole che una scrittrice abbia voluto compiere un lungo lavoro di ricerca per poter ricostruire il più fedelmente possibile quanto avveniva in quei conventi, per rendere i lettori consapevoli, preservando nello stesso tempo la memoria di quelle povere ragazze. Nel corso della narrazione, la storia vira sul thriller e anche questa, a mio parere, è stata una scelta azzeccata, dato che conferisce più suspance alla vicenda raccontata. 

Uniche pecche, secondo me, sono i repentini sbalzi temporali, a mio avviso a volte un po' troppo bruschi, così come gli eccessivi cambi di punti di vista. Lo stile particolareggiato conferisce maggior veridicità alla storia, anche se a tratti ne appesantisce la narrazione. Nel complesso, però, è un romanzo che ho apprezzato particolarmente, nonostante la sua crudezza, e lo consiglio a chiunque abbia voglia di conoscere un capitolo, seppur amaro, della storia recente, che ancora oggi è velato da poca conoscenza.

4 commenti:

  1. Grazie per avermi ricordato questo romanzo, anch'io ne fui attratta quando lo pubblicarono ma poi, con tutti i libri che escono, l'avevo perso di vista!
    Sembra una lettura abbastanza coinvolgente!

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    1. Grazie a te, Angela: è una storia particolare, cruda ma avvincente e penso potrebbe piacerti molto :-)

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  2. Non conoscevo il romanzo..grazie ariel della recensione..🤗

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