venerdì 15 settembre 2017

Matrone romane: Cornelia

Cari lettori, con la fine del periodo estivo ritorna la mia rubrica culturale del venerdì, dedicata a curiosità letterarie, artistiche e storiche. Questa volta ho scelto di scrivere una piccola serie di post incentrati su alcune tra le più potenti matrone romane: la prima figura che ho deciso di trattare è quella di Cornelia, la celeberrima madre di Caio e Tiberio Gracco.



Era figlia di Scipione l'Africano, colui che combattè vittoriosamente la seconda guerra punica, e alla tenera età di 14 anni sposò Tiberio Sempronio Gracco, un uomo molto più grande di lei che era già stato console. 

Le fonti ci tramandano che da lui ebbe ben 12 figli, anche se riuscirono a raggiungere l'età adulta solo tre: Caio, Tiberio e la figlia Sempronia.


Una volta rimasta vedova, a soli 35 anni, scelse di non risposarsi più, rifiutando perfino la proposta del re d'Egitto Tolomeo VIII, e di dedicarsi all'educazione dei figli. Era una donna che amava la cultura, tanto che conosceva sia il greco sia il latino; di lei possediamo anche degli scritti epistolari, ma l'episodio più noto risale al giorno in cui definì gioielli (ornamenta) i suoi figli.

Non si conosce il ruolo che occupò nelle scelte politiche dei figli, i quali videro fallire miseramente i loro progetti e, a distanza di dieci anni l'uno dall'altro, andarono incontro alla morte. A Cornelia fu vietato di vestire il lutto e, dopo la loro perdita, si ritirò a Miseno, nei dintorni di Napoli, nel quale continuò a dedicarsi alla cultura circondandosi da intellettuali fino alla morte, che la colse a poco più di novant'anni.

Dopo la sua morte le venne retta una statua di cui oggi ci rimangono solo le fondamenta, ma che divenne un simbolo per tutte le donne romane dell'epoca.



Fonti:






La seconda e la terza sono state prese da Wikipedia. 

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