lunedì 25 giugno 2018

La lanterna dell'amicizia- Dove hai preso tutti quei soldi?

Cari lettori, iniziamo la settimana con il nono capitolo del mio romanzo per bambini, che si sta avviando verso la conclusione: Amina, infatti, è costretta a rivelare ai suoi genitori l'origine di tutto quel denaro, che credono che la bambina abbia illegalmente sottratto a qualcuno... buona lettura!




Alla vista dei soldi mancanti il padrone non osò dire più nulla, raccolse frettolosamente l’incasso e, senza nemmeno salutare, lasciò la casa dei genitori di Amina raccomandandosi di essere più puntuali il prossimo mese.


 Quando la porta si richiuse alle sue spalle, la mamma e il papà di Amina si voltarono entrambi verso la figlia, ma il loro sguardo non era di gioia e di gratitudine come la bambina aveva pensato:

 «Dove hai preso tutti quei soldi?» trovò il coraggio di domandarle la madre, pallida in volto «ti ho sempre detto di essere una brava bambina, di non dire bugie, di essere gentile con le persone, di non rubare…» e qui si fermò, incapace di proseguire.


 Il padre invece, con tono furioso, giunse subito al sodo:

 «Chi ti ha insegnato a rubare? Perché ci hai fatto questo? Non ci bastano tutti i problemi che abbiamo… anche una figlia cattiva ci dobbiamo ritrovare!»


 Amina non aveva mai visto il padre così arrabbiato, nemmeno quella volta che, in Libia, aveva rotto un vaso prezioso con un calcio di  pallone.C’era stato un equivoco, i suoi genitori pensavano che li avesse rubati, quei soldi, e non che gli erano stati regalati da una persona amica: come poteva far comprendere loro la verità? 
 
 Quando aveva deciso di chiedere aiuto a quella persona così misteriosa ma anche tanto carina e gentile non aveva messo in conto che poi avrebbe dovuto raccontare tutta la verità a mamma e papà, ma ora, si rese conto, non aveva altra scelta. I suoi genitori esigevano una risposta. 


 E così, piano piano, prima con voce titubante e poi acquistando sempre più velocità, cominciò a raccontare tutta la verità sullo scambio di quegli strani messaggi, mentre i suoi genitori l’ascoltavano a bocca aperta. Alla fine del suo racconto non erano più arrabbiati, come temeva la bambina, ma molto sorpresi: mai avrebbero immaginato che ci fosse sotto tutta quella storia. Non appena la bambina terminò il suo racconto, il padre guardò la moglie, che annuì e disse:

 «Cara Amina, è giunto il momento di conoscere quella persona, anche solo per ringraziarla: ha fatto veramente tanto, per te e per noi».

sabato 23 giugno 2018

Un ragazzo normale

Cari lettori, oggi vi recensirò "Un ragazzo normale" di Lorenzo Marone, edito da Feltrinelli.

La storia racconta, tramite flashback, il 1985 vissuto dal protagonista Mimì, che all'epoca aveva dodici anni e viveva a Napoli con la famiglia e con i nonni. Quell'anno rappresenterà per il ragazzino uno spartiaque tra l'infanzia e l'età adulta perchè, proprio alla fine di settembre,una tragedia coinvolgerà un giovane che abita nel suo palazzo e che scrive contro la mafia, il celebre giornalista Giancarlo Siani.

Per Mimì, un ragazzino che si sente diverso dagli altri, amante dei documentari, della lettura  e del linguaggio forbito, Giancarlo rappresenta niente meno che un supereroe, che con la sua penna è capace di compiere imprese allo stesso modo di Superman e dell'Uomo Ragno, e pazienza se tutti gli dicono che i supereroi non esistono.

Ma, come sottolinea anche l'autore, questo non vuole essere un romanzo su Giancarlo Siani, e per questo sono numerosi gli altri elementi che entrano in gioco nel racconto della vita di Mimì, come la sua amicizia con un coetaneo caratterialmente diverso da lui; la sua cotta per Viola; i primi scontri con i genitori, dei quali non comprende la loro totale mancanza di ambizione; la malattia del nonno e della madre del suo amico; la strana amicizia con un barbone tedesco e il suo cane; e quella casa dell'ultimo piano che il padre portiere ha il compito di custodire, e che per lui diventerà il luogo in cui fuggire da una realtà sempre più soffocante.

Passo dopo passo il lettore verrà coinvolto nell'evoluzione del suo personaggio, fino all'ultima, straziante, scena che, di punto in bianco, rappresenterà per Mimì una frattura emotiva davvero difficile da superare.

Mi è piaciuto tanto leggere questo romanzo, sia per quanto riguarda la trama sia per quanto concerne lo stile, che ho trovato quasi poetico, mantenendo però quel tocco di semplicità e leggerezza che ha reso la lettura davvero emozionante e coinvolgente. Inoltre, ho apprezzato particolarmente la scena finale, che lega circolarmente non solo l'ultimo capitolo con il primo, ma anche il presente con il passato del protagonista. Inoltre, leggere questo libro mi ha fornito la giusta curiosità per scoprire qualcosa di più su Giancarlo Siani, che conoscevo solo di nome. Infine, azzeccatissima la psicologia del protagonista. Insomma, un romanzo che mi sento di consigliare a tutti!
 
 
DELLO STESSO AUTORE:
 

giovedì 21 giugno 2018

L'estate nell'arte

Cari lettori, per festeggiare il solstizio d'estate, oggi ritorna la mia rubrica dedicata all'arte. Ecco a voi sei opere tutte dedicate alla stagione più calda dell'anno:

"L'estate" di Arcimboldo appartiene alla serie de "Le Stagioni" e fu dipinto dal pittore nel 1563, con lo scopo di farne dono all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo.
Il quadro, come gli altri tre della serie, fu realizzato dal pittore utilizzando frutti, verdure, piante, e ortaggi caratteristici dell’estate. In questo caso l’artista ha composto una giovane figura femminile, il cui volto è composto anche da ciliegie, una pesca, un cetriolo e da alcune spighe di grano, che compongono anche l’abito della donna.




Questo bellissimo quadro di Monet, "I papaveri", è stato realizzato nei pressi di Argenteuil, nell’estate del 1873. L’artista ha voluto concentrare la sua attenzione sugli effetti della luce e del colore. La luce assume il ruolo di protagonista, impadronendosi ed esaltando ogni elemento del dipinto, il quale è diviso in due parti: in alto con il cielo e le nuvole bianche, in basso con il prato e i papaveri rossi. La linea di demarcazione è scandita dagli alberi che danno ritmo ed equilibrio alla scena. Le due figure ritratte sono la moglie Camille e il figlio Jean.

In quest'opera di Van Gogh, "La mietitura",  il blu del cielo sereno contrasta con il colore biondo dorato del grano, ritraendo così un tipico paesaggio estivo, luminoso e splendente!
Il campo di grano ci appare come un paesaggio pacato, dal quale pare trasparire l'afa e il canto delle cicale.





Tutti conoscono la vita di Gauguin, che da Parigi spinto dal disprezzo per la civiltà contemporanea e dal desiderio di ritrovare un’umanità più pura e istintiva, si trasferì a Tahiti. I suoi dipinti a tema tahitiano sono praticamente quasi più famosi di quelli degli esordi, caratterizzati da colori accesi, che conducono la mente dello spettatore altrove, verso mete esotiche, quelle stesse spiagge dove Gauguin ha a lungo soggiornato.

L'opera è del 1960. La casa è la tipica costruzione dei quadri di Hopper, con il suo colore bianco e il tetto spiovente. Il cielo è azzurrissimo, e il sole colpisce i due personaggi presenti nell'opera: un'anziana signora vestita di nero e una giovane ragazza, due figure che sembrano agli antipodi e che pare siano in attesa di qualcuno. Quale sarà il loro rapporto?


Siamo nella California degli anni ’60, in una calda giornata di piena estate, con il pavimento che scotta e una piscina di acqua fredda. Non vi è alcuna presenza umana nel dipinto, poiché Hockney ha scelto di rappresentare solo gli schizzi d’acqua causati da qualcuno che in quella piscina si è tuffato. Il nuotatore di Hockney è quindi svanito nelle profondità, lasciando solo spruzzi di acqua nella sua scia. Il quadro è del 1967.





Buona estate a tutti!


mercoledì 20 giugno 2018

ll paese dei maghi

Cari lettori, oggi vi voglio segnalare il romanzo di Flavia Florindi, una scrittrice esordiente che ha scritto un romanzo per ragazzi, "Il paese dei maghi", edito da Watson e disponibile in formato cartaceo al prezzo di 14 euro. Leggiamo insieme la trama, che si preannuncia davvero interessante:

Eugene fuma troppo e si caccia spesso nei guai. Certo la vita in America non gli ha risparmiato nulla: un padre di origini italiane, schiavo del business, per il quale viene preso continuamente in giro; una matrigna egoista; poi le regole, le aspettative, il bullismo e le punizioni. Neppure il dolce ricordo di sua madre, morta quando lui era solo un bambino, basta a scaldargli l'animo. Ma quando tutto sembra precipitare, ecco che gli si presenta un'occasione irripetibile: partire per l'Italia, con un misterioso zio comparso dal nulla, alla riscoperta delle proprie origini. Le colline di Penne hanno in serbo per lui una marea di stranezze e di segreti. Armato di bicicletta, ma soprattutto di un talento che neanche immagina, Eugene è pronto a ricominciare. Dovrà affrontare molte difficoltà, fuori e dentro di lui. Ma questa volta non sarà solo. 
 
Biografia dell'autrice:  Nata un dì nella città di D'Annunzio e Flaiano, persa nel labirinto di Calvino e di Ariosto, l'autrice continua a vivere di mare e di libri per ragazzi. Insegna presso un liceo scientifico e anche lì non perde occasione per raccontare ai suoi alunni le storie immortali del nostro patrimonio letterario. Attualmente studia per diventare una 'brava scribacchina'.

martedì 19 giugno 2018

In lettura... #25

Cari lettori, eccoci giunti al consueto appuntamento del martedì, quello in cui vi racconto quello che sto leggendo:

Questa settimana, in realtà, più che in una lettura sono immersa in una rilettura davvero molto piacevole e divertente. Era da un bel po' che mi proponevo di rileggere uno dei romanzi autoconclusivi di Sophie Kinsella, e la scelta è ricaduta su questo romanzo, che fa parte dei miei tre preferiti, assieme a "La regina della casa" e a "Ti ricordi di me?". Inutile dire che lo sto leggendo molto velocemente: gran parte delle scene me le ricordavo, ma la storia è così gradevole e divertente che la sua lettura si sta rivelando appassionante come la stessi leggendo per la prima volta!





In contemporanea, sto continuando la lettura di questo saggio dedicato alle recensioni sui blog letterari. Continuo a trovarlo una lettura molto utile e curata sotto vari aspetti, ma rimango dell'idea che i consigli siano rivolti soprattutto verso chi scrive per lavoro.











E questo è tutto: appuntamento alla prossima settimana!

lunedì 18 giugno 2018

La lanterna dell'amicizia- Ora possiamo rimanere qui?

Cari lettori, buon inizio di settimana! Oggi per voi l'ottavo capitolo della mia breve storia per bambini, dal titolo "Ora possiamo rimanere qui?". In esso i genitori di Amina tentano di convincere il loro argigno padrone di casa a essere clemente, ma non sanno che la loro bambina ha un inaspettato asso nella manica ancora tutto da giocare...



Questa volta Amina non dovette aspettare molto nel ricevere la sua risposta: erano passati pochissimi giorni quando, una mattina, si accorse di una busta bianca nella cassetta delle lettere. Ancora una volta, senza farsi accorgere dai suoi genitori, prese il messaggio misterioso, lo nascose nella tasca e, quando i suoi genitori uscirono, si fece coraggio e lo aprì. Quando vide che dentro vi era non solo la cifra che aveva chiesto, ma anche qualcosa in più, non poté fare a meno di sorridere e di augurare ogni bene possibile alla sua misteriosa amica. 


 Tutta contenta prese i soldi e li mise nel piccolo salvadanaio che tenevano in camera da letto, pensando che, finalmente, nessuno avrebbe potuto cacciarli via, nemmeno quell’uomo cattivo.


 Il giorno dopo i suoi genitori erano molto agitati: era infatti scaduto il termine per il pagamento dell’affitto, e il padrone di casa avrebbe potuto giungere da loro in ogni momento.

 «Cosa potremo dirgli?» chiedeva la mamma al suo papà triste e preoccupata, senza smettere di camminare avanti e indietro per lo stretto corridoio che collegava la cucina con la stanza.

 «Gli chiederemo ancora un po’ di tempo, stai tranquilla, in fondo non è un uomo cattivo» cercava di rassicurarla il marito, ma Amina capiva che anche lui era molto preoccupato e che non credeva a quello che aveva appena detto.


 Quando udirono lo squillo del campanello sobbalzarono tutti e tre: i genitori perché non sapevano più come fare per convincere il padrone a farli rimanere in quella casa e Amina perché non aveva trovato ancora il modo di dir loro che, nel salvadanaio, erano comparsi i soldi che mancavano.


 Con un sospiro di rassegnazione il padre andò ad aprire la porta e, dopo aver fatto accomodare il padrone, cercò di spiegargli con calma la situazione:

 «Non avete ancora tutti i soldi per l’affitto? Basta, sono stufo! Vi lascio una settimana  per sgomberare l’appartamento dalle vostre cose!»

 «Per favore, ci dia un altro po’ di tempo, ce la faremo a pagarla, ci servono solo alcuni giorni in più!» tentò di convincerlo il padre, mentre la madre si girò verso la finestra per nascondere  la sua angoscia.


 Di fronte a questa situazione, Amina decise di prendere coraggio e di affrontare la situazione: non poteva più starsene zitta e vedere i suoi genitori così disperati! Si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduta, corse in camera, prese il salvadanaio e, sempre di corsa, lo posò nelle mani di quel brutto signore cattivo che, per la prima volta, sembrò accorgersi di lei e, sorpreso, guardò quello che le aveva messo in mano con un sentimento di sorpresa misto a disgusto, come se la bambina gli avesse appena lanciato una bomba.

 «Qui ci sono dentro i soldi che vuole» aggiunse timidamente, facendo appello a tutto il suo coraggio.

 «Ah sì? Ci sono dentro per caso le tue mance?» le domandò con un sorrisetto mentre, con la mano, stappò il grosso tappo circolare che chiudeva il salvadanaio. Tappo dal quale sgusciò una grossa banconota da cinquecento euro. 

 A questa scoperta seguì un lungo silenzio, che fu interrotto solo da Amina la quale, ancor più timidamente, gli domandò:

«Ora possiamo rimanere qui?».